Piante di Natale: l’Anigozanthos (Zampe di canguro)

Siete ancora indecisi sul regalo per la mamma, la suocera, l’amica nel giorno di Natale? E allora vi suggeriamo di puntare sull’acquisto di un bell’Anigozanthos, comunemente detto Zampe di canguro, splendida pianta di Natale appartenente alla famiglia delle Haemodoracee. Si tratta di una pianta che produce foglie nastriformi ed arcuate di colore verde brillante. In questo periodo dell’anno l’Anigozanthos non regala il meglio della propria bellezza, ma basterà attendere qualche mese per veder spuntare dei magnifici fusti di colore rosso vivo, dai quali spunteranno dei fiori, che ricordano nella forma le zampe di canguro (ecco il motivo del nome stravagante).

L’Anigozanthos si può coltivare in vaso, come pianta da appartamento, ma non è così rara la coltivazione in piena terra, dove raggiungerà dimensioni considerevoli, ergendosi fino ad un metro e mezzo. E’ una pianta che non teme il freddo e le gelate occasionali ed è per questo che la si può coltivare in giardino nella decorazione di aiuole o bordure, per ottenere un effetto cromatico spettacolare.

Potatura

Potatura degli alberi

Sotto il nome di potatura vanno tutta una serie di interventi praticati sullo scheletro e/o la chioma di una pianta allo scopo di dargli la forma desiderata e/o regolarne le capacità vegetative e/o riproduttive. La potatura può essere praticata sia su piante erbacee che su piante arbustive ma più comunemente viene praticata su queste ultime, sia da frutto che ornamentali. Più precisamente, la potatura serve a:

  • Accelerare lo sviluppo dei giovani alberi in modo che sviluppino velocemente lo scheletro definitivo e comincino la produzione;
  • Ottimizzare l’utilizzo della luce da parte della pianta;
  • Facilitare l’esecuzione degli interventi colturali;
  • Promuovere e mantenere costante la produzione.

I diversi tipi di potatura vengono distinti in base al loro scopo e alla stagione in cui l’operazione viene eseguita:

  • Potatura di allevamento: serve a dare agli esemplari giovani la forma desiderata per lo sfruttamento ottimale di luce e spazio;
  • Potatura di produzione: serve a favorire lo sviluppo dei rami che portano fiori e frutti;
  • Potatura di ristrutturazione: serve a cambiare la forma di un’albero, sia da frutto che ornamentale;

I Lithops

I lithops sono piante grasse che hanno un preciso equilibrio nell’utilizzo delle proprie riserve di acqua, e possiedono la capacità di gestire al meglio le sostanze minerali che posseggono. Queste piante, è stato dimostrato, sono capaci di far migrare le sostanze utili assieme all’acqua, dalle foglie vecchie a quelle di nuova formazione, sono quindi completamente autosufficienti e capaci di soddisfare i propri bisogni di elementi chimici e le propire necessità idriche.

Convolvolus, la Bella di giorno

La Bella di giorno (o Convolvolus) è una pianta rampicante originaria dell’Europa ed appartenente alla famiglia delle Convolvulacce, molto diffusa alle nostre latitudini sia allo stato spontaneo che nella coltivazione domestica. E’ caratterizzata da fusti sottili, rampicanti o ricadenti, che possono allungarsi fino a 50 centimetri. Le foglie sono piccole, cuoriformi e di colore verde scuro, mentre i fiori sono a forma di imbuto, bianchi, delicati al tatto e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per poi abbellire la pianta fino all’arrivo dei primi freddi autunnali.

Come detto, la Bella di giorno si trova spesso allo stato spontaneo, ma può anche essere coltivata sia in vaso che in piena terra per la decorazione di muri e recinzioni, mettendo però in conto il suo carattere annuale. All’arrivo dei primi freddi, infatti, la Bella di giorno tenderà ad appassire, per poi deperire completamente.

Piante di natale: agrifoglio, vischio e pungitopo

Il mese di dicembre è arrivato e con lui la voglia rallegrare case e giardini con i colori tipici del natale: rosso e verde ma anche oro, bianco e argento cui di anno in anno si aggiungono le tinte dettate dalle mode del momento (pare che a a farla da padrone in questo natale 2010 sarà il viola).  Protagonisti assoluti diventano in questo periodo festivo Pungitopo, Vischio e Agrifoglio; i loro rami recisi troneggiano infatti in ogni dove, inseriti in composizioni o in ghirlande e centrotavola. Vediamo quindi una breve descrizione di ciascuno di essi:

Piante di natale, il Pungitopo

Il pungitopo (Ruscus aculeatus) è un arbusto sempreverde molto comune nella macchia mediterranea; dai suoi cladodi, fusti modificati che hanno assunto l’aspetto di foglie pungenti, originano, in primavera, i fiori che danno luogo a propria volta, in autunno-inverno, alle caratteristiche bacche rosse che fanno del pungitopo, insieme a vischio e agrifoglio, una delle piante di natale più diffuse. I ramoscelli recisi del pungitopo vengono infatti usati per la realizzazione di decorazioni natalizie e rappresentano un dono di natale sempre gradito anche grazie al loro significato benaugurale.

L’Orchidea di Natale, ovvero la Masdevallia tovarensis

Fiori di natale, l’Orchidea Masdevallia

Orchidee e Natale sono un connubio perfetto soprattutto se si tratta dell’Orchidea di Natale ossia della Masdevallia tovarensis. Questa specie di orchidea appartiene al genere Masdevallia di cui fanno parte circa 500 specie di orchidee originarie dell’America Latina, caratterizzate da fiori triangolari, che appaiono generalmente in inverno, con tre grandi sepali che terminano con lunghe code. Le orchidee del genere Masdevallia possono essere sia terrestri che epifite o litofite, e devono il loro nome al medico e botanico spagnolo José Masdeval.

La prima Masdevallia tovarensis fu scoperta in Venezuela, nella regione di Tovar, vicino a Caracas, ed fu descritta nel 1849 dal botanico tedesco Heinrich Gustav Reichenbach che le attribuì l’epiteto “tovar”, dal nome della regione nella quale fu trovata, seguito dal suffisso latino “ensis”. I primi esemplari di Masdevallia tovarensis giunsero in Europa tramite un collezionista inglese ed ottennero subito molto successo.

Pruina

Pruina Con il termine pruina si indica una sostanza cerosa

Sessile

Sessile (fiore, frutto o foglia) In botanica si definiscono sessili

Tubero

Tubero Con il termine tubero si intende una porzione modificata

Piante arbustive: lo Spino Cervino

Il Rhamnus catharticus – comunemente detto Spino Cervino – è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Rhamnacee, molto diffuso nell’Italia del nord e del centro. E’ caratterizzato da un fusto ramoso con chioma piuttosto disordinata, formata da foglie ellittiche con margine seghettato. I fiori sono costituti da ombrelle profumate di colore verde o giallastro e fanno la propria comparsa nella tarda primavera. I frutti sono invece delle drupe verdi o nere, a seconda del periodo di maturazione.

Lo Spino Cervino si coltiva in piena terra, dove raggiungerà i 4-5 metri di altezza, decorando l’ambiente per tutto l’anno. Non teme il freddo e ben si adatta anche alla coltivazione in zone con inverni particolarmente rigidi, richiedendo poche e semplici cure. Per concludere, ricordiamo che le bacche dello Spino Cervino anticamente venivano utilizzate come purga in caso di intossicazioni alimentari.

Malattie del castagno, il cinepide galligeno

Le malattie del castagno: il cinepide galligeno

Il Cinepide Galligeno è un piccolo insetto, una vespa per la precisione, che provoca danni a quel secolare albero da legno e da frutto che è il castagno: una delle piante  apparentemente più sane di tutto il bosco, una delle più floride e grandi per dimensioni, corre dunque un notevole rischio. Un immediato deperimento è il risultato dell’opera di questo insetto, noto anche con il nome di cinepide del castagno, che può compromettere lo stato di salute di boschi castanili, compromettendo la produzione a livello nazionale di legno e di castagne.

Ci si accorge che un albero è contagiato da questo insetto quando si vedono comparire le cosidette galle, cioè ingrossamenti, di colore rosso cupo sulle foglie, sulle gemme e sugli amenti e sui germogli. Si tratta di ciò che potremmo descrivere come tumori: escrescenze cellulari, quindi causate dalla eccessiva prolificazione delle cellule vegetali della stessa pianta. Queste galle si conservano a lungo sul tronco e laddove compaiono, tanto che si può distinguere tra inflorescenze recenti e meno recenti.

Alberi: l’Abete coreano

L’Abete coreano, botanicamente Abies Koreana, è una conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae originaria della Corea e caratterizzata da una crescita estremamente lenta, dall’altezza di circa dieci metri.

Questo abete possiede un portamento eretto e la chioma dalla forma a piramide, i rami perpendicolari al fusto e la corteccia di colore rossastro che negli esemplari adulti diventa grigia. Le foglie dell’abete coreano sono aghiformi e di colore verde scuro nella parte superiore e bianco-azzurro in quella inferiore.

La vera particolarità di questo albero sono le pigne molto decorative: esse sono lunghe circa otto centimetri e possiedono un colore molto particolare: da bianco-azzurro diventano viola con il passare del tempo.

Dicembre, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

La stagione più fredda dell’anno è ormai entrata nel vivo e verrebbe voglia di chiudersi in casa e non uscire fino all’arrivo della prossima primavera. Ma se abbiamo un orto o un giardino non possiamo permetterci questo lusso ed anche nel mese di dicembre dobbiamo impegnarci in diversi lavoretti all’aria aperta.

Di quali accorgimenti ha bisogno il nostro orto nell’ultimo mese dell’anno? E di quali lavori necessita il giardino? Andiamo a scoprirlo insieme, prendendo spunto dal calendario lunare, come siamo soliti fare sulle pagine di PolliceGreen. Cominciamo con l’analizzare quali sono le fasi lunare nel mese di dicembre 2010:

  • Ultimo quarto: il 1° dicembre (Luna calante)
  • Luna Nuova: il 5 dicembre
  • Primo quarto: il 13 dicembre (Luna crescente)
  • Luna Piena: il 21 dicembre
  • Ultimo quarto: il 28 dicembre (Luna calante).

Spadice

Spadice Con il termine spadice si indica un’infiorescenza tipica soprattutto