Pollice verde tecnologico con Koubachi

pollice verde tecnologico koubachiIl pollice verde… chi lo ha, lo coltiva. Chi non lo ha tenta disperatamente di imparare a gestire, crescere e far germogliare le proprie piante. con tutti i mezzi. Tutti noi almeno una volta ci abbiamo provato, tentando di venire a capo di condizioni ideali di umidità, temperature e di tutti quei piccoli accorgimenti tali in grado di far crescere bene una pianta. Per chi è affetto da pollice nero, in Svizzera è stato inventato Koubachi, il pollice verde “tecnologico”.

Passateci la battuta, ma questo innovativo sensore wi-fi, in grado di monitorare costantemente lo stato di salute della pianta alla quale è collegato, è davvero l’ideale per chi non ha molta dimestichezza con la coltivazione di piante e fiori ed ha bisogno di imparare a capire come e soprattutto quando intervenire.

Il suo funzionamento è davvero semplice. Basta connettere Koubachi alla rete wireless di casa, inserirlo con cura nel vaso della pianta che intendete monitorare come si fa di solito con i cartellini che è possibile incontrare nelle serre ed impostare il tipo di pianta attraverso il sito web my.koubachi.com o l’omonima applicazione per smartphone, al momento disponibile solo i dispositivi Apple.  Da quel momento in poi, il device farà tutto da solo.  E per tutto, intendiamo davvero tutto: Koubachi, infatti, rileva la temperatura, l’intensità della luce e l’umidità della terra. Dopodiché invia tutti i dati e invia i dati al server centrale, che li elabora per avvisarci quando è il momento di innaffiare o se dobbiamo spostare la pianta per darle una condizione climatica migliore.

Il prezzo del dispositivo è un’altra sua peculiarità: costa, infatti, 131 euro, cifra congruamente a portata di mano di tutti.  Soprattutto in virtù della natura multitasking di Koubachi, che può essere spostato di vaso in vaso per controllare più piante.  L’importante è che le stesse siano contenute all’interno del software del dispositivo. In questo momento le piante sono 440, ma l’azienda che lo produce conta di arrivare almeno a 5000 entro la fine del 2012.

Lascia un commento