Come dividere le calle

dividere le calle

Le calle iniziano a fiorire in primavera e continuano fino all’inizio dell’estate; in questo periodo hanno finito la loro fioritura e quindi, per garantirsene una abbondante anche il prossimo anno, è opportuno lasciarle a riposo e dividere i bulbi.

Estraete i bulbi e divideteli per poi piantarli nuovamente; è importante anche togliere tutte le foglie appassite. Prima di piantare di nuovo i bulbi, sistemate nel contenitore  dei pezzetti di vasi rotti oppure con dell’argilla per creare un buon drenaggio, dopodiché riempitelo con del substrato per circa 10 centimetri.

Il genere Dahlia

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Con il termine Dahlia si indica un genere di piante originarie del Messico appartenenti alla famiglia delle Asteraceae; il nome di queste genere si deve ad Anders Dahl, importante botanico svedese; queste piante sono arrivate in Europa perché i loro tuberi venivano considerati commestibili, ma ben presto i coltivatori si interessarono ai loro fiori e alle differenti varietà esistenti.

Il genere Dahlia comprende circa 12 specie con molti ibridi e varietà; possiedono radici tubeiformi e oblunghe, il fusto eretto, le foglie grandi e i fiori che possono essere molto semplici oppure estremamente decorativi di colore e forma variabile; queste piante possono raggiungere altezze che variano dai 20 centimetri ai 2 metri. Proprio per la loro fioritura coreografica vengono utilizzate come piante ornamentali sia nei giardini che nei terrazzi, ma anche come fiori recisi.

Le Dahlia vengono divise in gruppi in base ad alcuni parametri standard, ovvero la taglia, la conformazione del capolino, cioè dell’infiorescenza e la quantità dei giri di ligule; le varietà maggiormente diffuse e coltivate sono la Dahlia variabilis e la Dahlia juarezi.

Eremoro, ovvero la candela del deserto

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Se siete alla ricerca di una pianta fiorita in grado di riempire e rallegrare un angolo vuoto nel vostro giardino senza che sia necessario dedicarle troppe cure e attenzioni, l’eremoro fa sicuramente al caso vostro. Si tratta infatti di una pianta dal portamento maestoso, dotata di vistose inforescenze che, unita ad altre bulbose, si presta benissimo anche alla creazione di deliziose macchie di colore. Vediamone le carattersitiche e le necessità colturali:

L’eremoro (Eremurus), noto anche con il nome comune di candela del deserto, è un genere di pianta bulbosa appartenente alla Famiglia botanica delle Liliaceae; produce fiori molto piccoli, di colore rosso, rosa, arancione, giallo o cremisi, che crescono riuniti in una grande infiorescenze a forma di spiga appuntita e presenta foglie verde chiaro. Nel suo complesso la pianta è piuttosto grande e può raggiungere anche dimensioni ragguardevoli: la sua altezza può variare da uno a due metri e i fiori possono raggiungere i 60 cm di lunghezza. I fiori, privi di profumazione, fanno la propria comparsa in estate.

Il genere eremoro conta una trentina di specie, fra le più diffuse troviamo:

  • Eremurus bungei;
  • Eremurus himalaicus;
  • Eremurus robustus;
  • Eremurus stenophyllus;
  • Eremurus cleopatra;
  • Eremurus fuscus;
  • Eremurus comosus;
  • Eremurus hybrida.

Piante bulbose: la Fritillaria

fritillaria

Stanchi delle solite coltivazioni monocolore nel vostro giardino? E allora è il momento di ravvivare bordure ed aiuole con una bulbosa che vi regalerà grosse soddisfazioni dal punto di vista estetico, sia per la varietà delle specie che per i diversi colori assunti da ogni singola pianticella.

Stiamo parlando della Fritillaria, il cui nome prende origine dal latino fritillus (ovvero bossolo per dadi), per la conformazione dei fiori e la colorazione a scacchiera. Appartiene alla famiglia delle Liliacee ed è originaria del Sudafrica, da dove poi ha trovato ampia diffusione in tutte le zone temperate dell’emisfero settentrionale.

Può raggiungere i 120 centimetri di altezza, presentando fiori che vanno dal bianco al blu, dal giallo all’arancio, fino al rosso scarlatto, screziati a mo’ di scacchiera, appunto, o in tinta unica. Gli stessi fiori non sono molto gradevoli per l’olfatto, ma offrono uno spettacolo di rara bellezza sia in vaso che in piena terra.

Il Bucaneve, ossia la Stella del mattino

Bucaneve

Il Bucaneve, che in botanica si chiama Galanthus nivalis, è una pianta bulbosa perenne originaria dell’Europa, conosciuta anche come “Stella del mattino”, perché è uno dei primi fiori che appare dopo l’inverno; la tradizione cristiana associa i Bucaneve al giorno della purificazione della Madonna, ossia il 2 febbraio, e infatti nel linguaggio dei fiori significano vita e speranza.

I fiori del Bucaneve sono piccoli e bianchi, dalla forma a campanella con le corolle rivolte verso il basso; esistono diverse varietà di Bucaneve ma tutte possiedono la stessa caratteristica e cioè i fiori bianchi. I Bucaneve crescono bene in qualsiasi tipo di terreno, anche se preferiscono quelli ricchi di humus, e non amano l’esposizione diretta ai raggi del sole: non a caso i fiori appassiscono velocemente se sono sottoposti alle alte temperature; le zone più idonee per questa pianta sono quelle ombreggiate, magari ai piedi di arbusti o alberi.

Piante bulbose: l’Agapanto

agapanto

Torniamo nuovamente ad occuparci di bulbose, sebbene la pianta in questione non sia proprio adatta alla coltivazione nella stagione più fredda dell’anno. Ma nel nostro girovagare alla ricerca di nuove specie da proporvi, ci ha colpito la strardinaria bellezza dell’Agapanto e non volevano perdere l’occasione di parlarne con largo anticipo rispetto al periodo della messa a dimora o della fioritura.

L’Agapanto (o Agapanthus) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Liliacee, che può raggiungere i 60 centimetri di altezza. Ha foglie verdi, nastriformi, dal portamento arcuato, che tendono a seccare e a cadere nel periodo di riposo vegetativo, per poi tornare più belle che mai in primavera.

Ogni stelo può arrivare a portare fino a 30 fiori di colore blu, riuniti in una sorta di ombrello dall’aspetto molto caratteristico ed apprezzabile dal punto di vista visivo.

Forzare i giacinti per farli fiorire a Natale

giacinti forzatura

Vi sono alcune bulbose che possono essere indotte a fiorire in appartamento proprio durante il periodo natalizio; fra questi i bellissimi giacinti. Per raggiungere lo scopo basta ricorrere ad una tecnica colturale nota come forzatura, un procedimento comunemente utilizzato dai vivaisti per immettere in commercio piante fiorite fuori stagione. Vediamo come fare per ottenere lo stesso risultato:

Come forzare i giacinti

I bulbi vanno piantati in una ciotola piuttosto capiente e quindi lasciati in balcone per almeno tre settimane; trascorso questo tempo i vasi vanno portati in casa e sistemati dentro a una stanza calda avendo cura di mantenere sempre umido il terreno. Arrivati a questo punto la crescita procederà in maniera piuttosto veloce regalandoci un bell’anticipo di primavera. Ma la forzatura vera e propria deve ancora avvenire:

Costruite un cilindro o un cono di cartone largo abbastanza per contenere il germoglio sul quale andrà posto; questo espediente farà si che la piantina si allunghi ancora, e piuttosto velocemente, alla ricerca della luce. Non appena il germoglio comincerà a premere sul cartoncino togliete la copertura di cartone ed esponete la pianta alla luce (l’ideale sarebbe dietro a una finestra)  bagnando regolarmente. In pochi giorni i giacinti faranno bella mostra di sè accanto all’albero di Natale.

Novembre, orto e giardino hanno bisogno di cure

giardino

L’inverno bussa alle porte ed è ormai tempo di abbandonare la vita all’aria aperta per rintanarsi nel tepore della propria casa. Ma non crediate di poter lasciare tutto così com’è nell’orto o in giardino, perché nel mese di novembre ci sono ancora parecchi lavori da fare, prima di dimenticare per un po’ le nostre amiche piante collocate in piena terra.

Intanto possiamo approfittare delle ultime giornate tiepide per dedicarci alla raccolta delle foglie, operazione utile non solo per far pulizia, ma anche per porre le foglie stesse a mo’ di tappeto, in modo da proteggere le piante che non amano particolarmente le gelate invernali.

Non dimentichiamoci poi di piantare le bulbose, se vogliamo godere di una splendida fioritura primaverile, quando torneremo a dedicarci più frequentemente del nostro giardino. Al tempo stesso, ricordiamoci di riportare in casa (o comunque in un luogo riparato) i vasi con piante che temono il freddo e che rischierebbero di morire se tenute all’esterno.

Hippeastrum, la bulbosa che colora l’inverno

hippeastrum

E’ tempo di pensare all’inverno ed alle piante da tenere in casa nella stagione che maggiormente ci costringe all’esilio tra le pareti domestiche. Il giardino si scolora lentamente, ma i nostri angoli “interni” possono essere ugualmente rallegrati dalle tinte di svariati fiori adatti alla coltivazione domestica, come le bulbose, ad esempio, di cui pian piano noi di PolliceGreen vi andiamo illustrando caratteriche e cure.

Oggi ci occuperemo dell’Hippeastrum, una pianta che probabilmente conoscerete con il nome di Amarillis, appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria del Sudamerica.

Il bulbo dell’Hippeastrum può raggiungere i 10 centimetri di diametro e si pone a dimora nella stagione autunnale (in condizioni di clima mite fate ancora in tempo ad interrarlo), in modo che dia il meglio di sé durante i mesi più freddi dell’anno, regalando una fioritura estremamente gradevole per la vista, con la sua colorazione rossa.

Piante invernali: la Lachenalia

lachenalia virdiflora

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle bulbose da piantare nel nostro giardino e da ammirare nel periodo più freddo dell’anno, quando generalmente la vista si rattrista per la mancanza di colore. Oggi ci dedicheremo alla descrizione della Lachenalia, pianta molto caratteristica, che regalerà un’esplosione di tinte alle nostre aiuole, aiutandoci a sopportare meglio la nostalgia della primavera.

Si tratta di una pianta della famiglia delle Hyacinthacee, proveniente dalla zona meridionale dell’Africa, e deve il nome ad un professore di botanica, tale Werner de Lachenal. In natura ne esistono un centinaio di specie, più numerosissimi ibridi, coltivati per lo più in Olanda, dove la Lachenalia ha larghissima diffusione.

Per una buona coltivazione della nostra pianticella, occorre interrare il bulbo (generalmente non più grande di 2 centimetri e mezzo) nella stagione estiva o all’inizio dell’autunno, per poter poi godere della splendida fioritura invernale. La collocazione ideale è quella in vaso, anche se non è poi così raro vedere bordure o aiuole ricoperte di Lachenalia, specie nelle zone dove gli inverni sono molto rigidi.

Bulbose, come coltivarle in un clima mite ed ultimi consigli

bulbose

Nelle regioni a clima mite, e in Riviera, se la stagione si presentasse particolarmente asciutta, si consiglia di annaffiare leggermente le piantagioni di bulbose, ogni quindici giorni, tanto da impedire al terreno di diventare troppo secco e compatto. È ovvio che per queste annaffiature sarà opportuno impiegare acqua non troppo fredda; meglio ancora se fosse possibile disporre, per questo scopo, di acqua piovana che, essendo priva di calcare, è particolarmente indicata per le specie bulbose.

Bulbose in giardino, come piantarle, a che distanza e a quale profondità

bulbose

Ci troviamo ancora nel nostro bel giardino, e, ci restano ancora pochi giorni, prima che inizino le gelate invernali, per preparare i nostri bulbi al riposo stagionale garantendogli una florida fioritura con la ripresa della bella stagione.

Ecco quindi ancora qualche suggerimento, in merito al tipo di terriccio da usare, ed alla distanza da mantenere tra un bulbo e un altro durante la piantagione, nei nostri giardini.