Imbianchimento del radicchio, le tecniche

Dicembre, ve lo abbiamo già spiegato in precedenza, è il mese del radicchio: lo dimostrano le decine di eventi ad esso correlati, lo conferma il fatto di trovare questa gustosa verdura nei nostri banchi per l’acquisto senza che la stessa provenga da una serra.  Oggi scopriremo insieme quali sono le principali tecniche di imbianchimento del radicchio, messo in atto al fine di rendere più morbido al gusto l’ortaggio e dargli quelle striature bianche che noi tutti conosciamo.

Si tratta di una tecnica che impedisce di fatto la produzione di clorofilla,portando non solo ad una “sbiancatura” della parte verde della pianta ma al contempo ad una sua maggiore croccantezza ed ad un sapore più… “saporito”.

Il primo metodo per ottenere l’imbianchimento del radicchio, consiste nel rincalzare il terreno alla base della pianta o legando le foglie e le coste (avendo prima cura di verificare che non siano bagnati per evitare le muffe, n.d.r.)  con degli elastici o dei rametti. Questo non blocca la loro crescita e le piante possono essere colte nel momento in cui avranno raggiunto l’altezza desiderata da chi le coltiva. Questa tecnica viene spesso utilizzata anche per l’indivia ed il radicchio di Treviso nella sua varietà precoce. Lo spago viene di solito lasciato tra i 10 ed i 20 giorni, in base alla temperatura. Più questa è alta, meno giorni sono necessari.

L’altra tecnica, utilizzata solitamente per il radicchio di Verona e quello di Treviso tardivo prevede due fasi: una nella quale la pianta viene preparata e un’altra di imbianchimento vero e proprio. Le piante di radicchio che debbono subire il processo vengono poste sotto un tunnel freddo per ripararle dalle basse temperature.

All’interno dello steso si scava un solco largo 50-60 cm e profondo 20 cm dove si porranno le piante tolte dal campo. Le radici debbono essere ben coperte. Un processo più lungo prevede la copertura in loco con uno strato di paglia, foglie o stocchi di mais o addirittura della plastica nera in un ulteriore mini tunnel per almeno 21 giorni.

Quello più utilizzato prevede la raccolta dal solco, e l’unione in mazzi da circa 30 piante in vasche di cemento dove scorre dell’acqua a più o meno 10-12 °C di temperatura. Attenzione, il flusso non deve assolutamente bagnare le foglie. Le piante debbono poi essere ricoperte come indicato prima ed essere tenute in questo stato per almeno due settimane.

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