Maggiolino, insetto parassita

maggiolino insetto parassita

Il maggiolino è un insetto appartenente all’ordine dei coleotteri con il quale i contadini nelle campagne hanno purtroppo a che fare di sovente. Polifago appartenente alla famiglia degli scarabeidi, esso attacca senza troppa distinzione alberi ed arbusti di tipo agrario, ornamentale e forestale, e diverse piante spontanee.

Il maggiolino è fuori da ogni dubbio uno dei coleotteri più diffusi nel nostro paese, in particolare nell’Italia settentrionale. I suoi adulti sono lunghi tra i 20 ed i 30 millimetri, di forma allungata e caratterizzati da elitre di colore rosso-bruno e da un torace che va dal bruno al nerastro. Il pigidio, la parte terminale dell’addome è di forma triangolare con vertice ricurvo verso il basso e appuntito distalmente. Le larve, lunghe quasi 4 cm, sono di colore biancastro, oligopodi e dall’addome particolarmente pronunciato.

In quanto a danni questo insetto non lascia davvero a desiderare: entrambe le sue forme sono pericolose per le piante. Gli adulti in caso di grandi infestazioni provocano defogliazioni molto gravi perché si nutrono di foglie, mentre le larve si nutrono di radici. Fattore questo che le rende il principale nemico da abbattere. Provate ad immaginare cosa posso essere in grado di fare un gruppo di larve alla vostra pianta di rose preferita o alle colture dell’orto.

Il maggiolino è un insetto con ciclo poliennale: gli adulti sfarfallano in primavera, intorno a maggio iniziando a nutrirsi delle foglie delle piante infestate, soprattutto intorno all’imbrunire e con particolare predilezione, in questo stadio della loro vita, per le latifoglie. Attenzione: l’ovideposizione avviene circa due settimane dopo lo sfarfallamento, a circa 20 cm di profondità, nel terreno. Questi coleotteri sono capaci di rimanere in forma larvale anche per un anno, svernando in tale stadio. Insomma, il maggiolino completa il suo completo ciclo in 2-3 anni (circa 3-4 solari), rimanendo estremamente pericoloso per tutta la durata della sua vita.

La lotta contro di lui è di tipo chimico: per questo motivo, al fine di non rovinare le piante, viene condotta solo in caso di grandi infestazioni. In molte zone viene infatti tenuta sotto controllo direttamente dalla natura, attraverso diversi uccelli come corvi, cuculi ed altri delle stesse specie, o con l’intervento dei ditteri larvevoridi, i parassitoidi delle larve.

Photo Credit | Thinkstock

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