Piante rampicanti, caratteristiche generali

rampicanti

Le cosiddette rampicanti sono piante perenni caratterizzate dalla capacità di sviluppare abbastanza rapidamente fusti legnosi molto lunghi e in grado di aggrapparsi a supporti di vario genere. Le piante rampicanti possono avere sostegni naturali, quali alberi e arbusti, o sostegni artificiali quali pergole, graticci, reti, pilastri e così via, ma la loro buona riuscita dipende anche dalla scelta delle tipologie più adatte al clima, al tipo di terreno e allo spazio che occuperanno in giardino. A questo proposito, non bisogna mai trascurare il portamento della pianta e le dimensioni che questa potrà raggiungere una volta cresciuta, piante troppo grandi, dotate di radici molto robuste ad esempio, non andrebbero mai piantate troppo vicino a strutture murarie perchè ne potrebbero danneggiare le fondamenta.

In linea di massima, tutte hanno bisogno di terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica e, fino a quando non hanno attecchito bene, necessitano di abbondanti irrigazioni periodiche, soprattutto nei mesi più caldi. Il terreno intorno alla rampicante va mantenuto pulito, libero cioè da detriti ed erbacce infestanti e le concimazioni non sono poi così necessarie. Se proprio vi si vuole fare ricorso meglio scegliere un fertilizzante bilanciato in fosforo, potassio e azoto, mentre i concimi troppo ricchi di quest’ultimo elemento vanno evitati perchè favoriscono la crescita del fogliame a discapito di quella dei fiori.

Piante tappezzanti, la soluzione ideale per angoli ‘morti’

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In un capitolo precedente noi di PolliceGreen ci siamo occupati ampiamente di prato ornamentale, elencando le differenze tra il rustico, l’estetico e lo sportivo. Oggi vogliamo entrare nel dettaglio del prato ornamentale rustico, nella speranza che i nostri consigli possano esservi d’aiuto per la scelta del giusto tipo di pianta che renda i vostri giardini gradevoli alla vista.

Non tutti infatti hanno la pazienza o il tempo necessario per curare come si deve un prato all’inglese, come è vero che non sempre questa soluzione è attuabile per via del terreno più o meno fertile o della collocazione geografica. Ecco allora una valida alternativa all’erbetta verde del prato, rappresentata da un vasto numero di piante dette “tappezzanti” per via della capacità di fungere da tappeto e riempire in modo uniforme il terreno.

In genere per tappezzante si intende un tipo di pianta che cresce quasi esclusivamente in larghezza, sebbene alcuni esperti del settore inseriscano nella categoria anche piante di dimensioni più elevate. La caratteristica principale è la scarsa cura di cui abbisognano ed è per questo che spesso vengono preferite al classico prato.

Raggruppare le piante, ecco come farlo al meglio

rGGRUPPARE LE PIANTE

Raggruppare armonicamente le piante è il metodo più ad effetto per disporle in casa. Le piante stanno bene riunite fra loro in gruppo: si crea in tal modo un mini-ambiente naturale; per di più annaffiarle diventa anche più facile! Di contro alcune piante meritano una particolare sistemazione per mostrare tutta la loro bellezza ed il loro aspetto lussureggiante, infatti molte specie, come le Palme Howea e le piante di Fatsia Japonica, sono sufficientemente imponenti per stare da sole.

Se decidete di allestire un gruppo di piante, le soluzioni estetiche sono infinite: la sola cosa di cui preoccuparsi è che tutte  abbiano le stesse esigenze o avversioni. Per esempio, non mettere un Filodendro amante dell’umidità proprio vicino ad un Cactus che ha bisogno di poca acqua.

In gruppo le piante possono essere separate, una accanto all’altra, oppure nello stesso contenitore. Quest’ultimo metodo è probabilmente il metodo migliore: ciò che è necessario è solo un contenitore abbastanza grande da accogliere tutti gli esemplari. Riempite il contenitore con una composta a base di torba e disponetevi in modo armonico le piante. Controllate se vi soddisfa la disposizione adottata, quindi, quando avrete finito, annaffiate il tutto molto bene. Per un risultato migliore i contenitori devono essere di dimensioni adatte;  sceglieteli di terracotta e non di materia plastica: la terracotta, infatti, è porosa e permette all’umidità di giungere alle piante molto più facilmente.

Gerani odorosi, aromi di frutti e spezie per rendere ancora più bello il giardino

Pelargonium graveolens

Spesso il geranio, fiore molto bello e di grande effetto, oltre che facile da curare, viene un pò snobbato da chi non se ne intende troppo di giardinaggio a causa del suo profumo leggermente sgradevole. Infatti forse non tutti sanno che fra le molteplici varietà di geranio ne esistono diverse profumate. Gli aromi speziati e fruttati offerti da questi gerani li rendono ideali per arricchire ancora di più i vasi e le fioriere, ma anche aiuole e bordure, posti in luoghi frequentati del giardino.

I gerani profumati possono essere divisi in tre gruppi:  i gerani che profumano di frutta, quelli che hanno un aroma pungente e quelli il cui profumo ricorda le rose. In ciascuna di queste grandi categorie troviamo piante fiorite appartenenti a specie diverse di gerani e pelargonium. Il loro profumo però si deve alle foglie che contengono un olio essenziale, il geraniolo, usato anche in farmacia e in erboristeria.

Calendula, il giardino si colora d’arancio

Calendula

Se volete un giardino fiorito in ogni periodo dell’anno, puntate pure sulla coltivazione della Calendula, pianta dallo straordinario effetto cromatico con fioritura pressoché perenne. Il suo nome scientifico è Calendula Officinalis, ma viene comunemente indicata come “fiorrancio” ed appartiene alla famiglia della Asteracee.

La sua origine è nordafricana, ma è facile ammirare distese di Calendula in tutta la zona del Mediterraneo nel periodo che va da aprile a novembre ed anche nei mesi invernali, nel caso di temperature non troppo rigide. A differenza di molte altre piante, preferisce l’esposizione in pieno sole, purché impiantata in un terreno particolarmente ricco e lavorato.

Nella coltivazione domestica, oltre al terreno, bisognerà prestare attenzione alla distanza tra una pianta e l’altra (almeno una trentina di centimetri) ed all’innaffiatura, che deve essere regolare, ma non eccessiva.

Geranio e Pelargonium, specie più diffuse

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, sotto il nome di geranio troviamo in realtà una moltitudine di piante appartenenti a due generi diversi, Geranium e Pelargonium, entrambi della Famiglia delle Geraniaceae. Vediamo adesso un breve elenco delle piante più diffuse nei notri giardini appartenenti all’uno e all’altro genere. Questo ci orienterà nella scelta delle piante più adatte alle nostre esigenze e al clima in cui viviamo.

Piante appartenenti al genere geranium

Geranium robertianum

geranium robertianum

Il geranium robertianum cresce anche spontaneamente e prospera nelle zone umide. Lo contraddistingue la colorazione rossa delle foglie in autunno.

Geranium sanguineum

geranium_sanguineum

Il geranium sanguineum necessita di poche cure colturali ed è particolarmente adatto ad essere coltivato in giardino come tappezzante. La varietà esistenti sono di colore rosso, rosa e bianco. Tra le più diffuse la “spessart” (rosa chiaro) e la “ingwersen’s variety” (rosa lilla).

Geranium psilostemon

Geranium_psilostemon

Il geranium psilostemon è particolarmente adatto alle bordure e in combinazione con piante erbacee perenni permette di creare in giardino angoli di sicuro effetto cromatico.

Le margherite, miti e leggende

daisies

In primavera i prati si vestono spontaneamente di un candido manto bianco puntellato da piccoli pois gialli, stiamo parlando delle margherite, fiori molto delicati e semplici che provengono dal lontano Tibet con una storia molto antica e ricca di curiosità.

La nomenclatura Margherita (comunemente detta anche Pratolina ) nell’antica lingua tibetana indica la vita che rifiorisce, la perla, ma anche la capanna. Infatti la forma di questo fiorellino ricorda la struttura delle capanne circolari tibetane, viste dall’alto: il tetto centrale fatto di paglia gialla e il contorno di pietre bianche, ben disposte tutto intorno. In Inghilterra si chiama Daisy che deriva da Day’s eye, occhio del giorno, giacché al tramonto si chiude, per riaprirsi all’alba.

In Scozia si chiama Bairwort, erba dei bimbi, che in quel paese usano farne ghirlande. A questo fiorellino sono legati molti miti e leggende: in Germania per esempio è detta Marienblumchen, fiorellino di Maria, una leggenda narra infatti, che Essa si punse un dito mentre cuciva e il sangue diede colore alle pratoline. Nella mitologia nordica il fiore è sacro a Ostara, dea della primavera e il re di Francia S. Luigi, portava un anello con i tre simboli che più amava: il crocifisso per la religione, il giglio per la Francia, la margherita per la moglie, Margherita d’Anjou.

Ciclamino, il fiore che rallegra l’inverno

ciclamino

L’estate è giunta ormai al capolinea e si appresta a lasciare il posto ai colori pastello dell’autunno, fino al grigiore spento della stagione fredda. Ma niente paura, perché a rallegrare i nostri giardini arriva il fiore considerato a ragione il re dell’inverno. Stiamo parlando del Ciclamino, pianta tuberosa appartenente alla famiglia delle Primulacee e originaria di varie regioni di Africa, Asia ed Europa.

In Italia cresce spontaneamente in prossimità dei boschi nelle varietà Neapolitanum, Repandum, Europaeum e Purpurascem, differenti tra loro per la colorazione più o meno intensa, ma molto simili in quanto a profumazione.

I Ciclamini che invece troviamo nei vivai appartengono alla specie Persicum e provengono dall’Asia Minore. A differenza di quelli spontanei, sono molto meno profumati, ma in compenso hanno una dimensione maggiore e si adattano più facilmente alla coltivazione domestica. Si possono acquistare in versione bulbo o come piante già in fase di fioritura, per ammirarne sin da subito lo spettacolo cromatico.

I gerani, quando e come rinvasare

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Con il termine geranio facciamo in realtà riferimento a due tipi di piante fiorite entrambi appartenenti alla famiglia delle Geraniaceae: Geranium e Pelargonium. Il primo è originario di Europa e America settentrionale, il secondo proviene invece dal Sud Africa ed è il genere più diffuso nei nostri giardini.

Esistono moltissime tipologie di geranio distinte in base al portamento, alla forma e dimensione dei fiori e alle screziature delle foglie. In genere i gerani vengono coltivati in vaso, ma si prestano benissimo anche alla coltivazione in piena terra. Si tratta di piante molto resistenti che offrono una fioritura prolungata anche in condizioni climatiche avverse.

Si tratta comunque di una specie a fioritura primaverile e il momento migliore per la messa a dimora delle giovani piante è l’inizio della primavera. Per l’impianto scegliete un vaso piuttosto capiente dotato di aperture sul fondo e prima di rinvasare cospargetene il fondo con uno strato di argilla espansa alto almeno 5 cm. Questo piccolo accorgimento favorirà il drenaggio ed eviterà marciumi che potrebbero danneggiare le radici.

Edera, il sempreverde per ogni stagione

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Per chi ha necessità di abbellire un muro esterno o semplicemente ricoprire una rete di recinzione per “nascondere” l’interno di un giardino, non c’è nulla di meglio che una bella pianta di Edera, il rampicante in assoluto più diffuso alle nostre latitudini.

Appartiene alla famiglia delle Apiacee e vanta un buon numero di specie di origine europea ed asiatica. La più comune è l’Hedera Helix, che possiamo ammirare facilmente nei nostri boschi o sui muri esposti a nord. La caratteristica principale dell’Edera, infatti, è rappresentata dalla scarsa tolleranza ai raggi del sole, che la portano a proliferare soprattutto in ambienti ombreggiati e tendenzialmente freschi.

Nel caso la si voglia piantare, dunque, occorrerà fare attenzione alla collocazione geografica, in modo da ottenere il miglior risultato possibile. E che risultato! L’Edera ricoprirà i vostri muri, regalandovi una visione di spettacolare compattezza con le sue varietà di verde e le magnifiche striature.

Albero di arancio, caratteristiche e cure

albero di arancio

L’arancio è decisamente l’agrume più diffuso al mondo e conta circa un centinaio di varietà. Originario dell’Asia,  pare sia stato importato in Europa da mercanti portoghesi nel XIV secolo, ma in realtà esistono versioni discordanti su come sia giunto fino a noi. Inoltre forse non tutti sanno che si tratta di un ibrido, forse tra pompelmo e mandarino, nonostante si riproduca come pianta a se stante ormai da molto tempo.

L’albero di arancio può raggiungere i 12 metri di altezza ma per agevolare le operazioni di raccolta dei frutti viene potato in modo da mantenere un’altezza inferiore ai tre metri. Le foglie, sempreverdi, sono allungate e carnose e i fiori, bianchi e profumatissimi, vengono chiamati zagare. I frutti si sviluppano da germogli, sempreverdi anch’essi, già a partire da Novembre e fino a Maggio a seconda delle varietà.

A seconda delle caratteristiche del frutto distinguiamo arance dolci e arance amare. Queste ultime si distinguono a propria volta in arance a polpa gialla (ovale, washington navel, navelina) e a polpa rossa (moro, tarocco, sanguinello). E’ interessante notare che le arance a polpa rossa si sviluppano pienamente solo in precise zone climatiche della Sicilia orientale e della Calabria, per questo motivo sono diffuse prevalentemente in Europa mentre è molto raro trovarle nel resto del mondo.

Tronchetto della Felicità

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Chi non ha mai regalato o ricevuto in dono un Tronchetto della felicità? Si tratta di una delle piante più vendute in assoluto dai fioristi, proprio per il suo significato benaugurante in occasione di compleanni o inaugurazioni. La sua carta d’identità ci racconta che il nome scientifico è Yucca elephantipes, appartenente alla famiglia delle Agavacee. Ha foglie di colore verde lucido, affilate, appuntite e rivolte verso l’alto.

Il Tronchetto della Felicità si presta particolarmente alla coltivazione domestica poiché necessita di poche attenzioni. Basta ricordarsi che la pianta ha bisogno di essere collocata in un ambiente luminoso (ma non in pieno sole) e che patisce in modo particolare le correnti d’aria. Riesce a sopportare anche temperature elevate, ma è nemica del freddo pungente. E’ per questo che in estate la Yucca può essere spostata in giardino o sul balcone, mentre in inverno è consigliabile il rientro tra le pareti domestiche, possibilmente lontano dai caloriferi.

Prato all’inglese, ad ogni regione climatica il suo manto

prato all'inglese

Il prato ornamentale richiede senza dubbio molto impegno e dedizione, tuttavia con i necessari accorgimenti può essere realizzato e mantenuto al meglio anche da chi si dedica al giardinaggio per passione. Eleganza e comodità sono assicurate e con la scelta adeguata della vegetazione circostante si possono ottenere risultati davvero sorprendenti. Come vi abbiamo già accennato però sono molteplici i fattori di cui bisogna tenere conto durante la progettazione di un prato, che sia o meno all’inglese, prime fra tutti le condizioni climatiche della zona nella quale viviamo e che dovrà ospitarlo.

Allo stesso modo, vi abbiamo già parlato della differenza tra specie erbacee macroterme e specie microterme. Adesso vediamo in quali percentuali queste dovranno essere presenti nel nostro prato in funzione del clima che caratterizza la nostra regione:

Regione alpina

Il clima freddo con estati fresche e piovose  e gli inverni innevati rendono le specie microterme resistenti al freddo indispensabili nei prati alpini. La scelta dovrebbe ricadere su quelle più resistenti come festuche, agrostidi, loiette e poe.

Piante medicinali: come curarsi con le erbe

erbe_medicinali Scienza pura o rimedio della nonna? C’è una vasta letteratura sull’efficacia delle cure cosiddette “naturali” ed il popolo di esperti in materia si divide più o meno equamente tra favorevoli e contrari all’utilizzo delle erbe come panacea per tutti i mali. Dove sta la verità? Come sempre in questi casi è inutile generalizzare, ritenendo completamente giusto o sbagliato un determinato metodo di cura, perché se è vero che la maggior parte dei medicinali presenti in commercio è di origine naturale, è anche vero che non sempre il termine ‘naturale’ corrisponde ad adatto o utile.

Detto questo, possiamo partire con i consigli, invitandovi a non abusare dei rimedi della nonna e a consultare comunque un esperto prima di qualunque azione in questo senso. La cura con le piante medicinali è indicata per i piccoli malanni quotidiani, ma difficilmente può risolvere i gravi problemi di salute ed un uso improprio può risultare addirittura deleterio. Non vogliamo con questo demonizzare l’uso delle erbe come medicina, ma solo consigliare la giusta cautela. In quali casi può servire l’aiuto della pianta medicinale? Dopo il salto troverete un elenco di erbe più o meno note con i rispettivi benefici.