Piante grasse, come nutrirle e moltiplicarle

piante grasse

Negli articoli di questi giorni abbianmo abbondantemente trattato l’argomento “piante grasse”, partendo dal terreno più adatto a loro, spiegando come annaffiarle, ed in fine come prendersene cura e quando effettuarne il rinvaso.

Quest’oggi vedremo invece come nutrire al meglio le “nostre piccoline” e come ottenerne delle nuove.

Iniziamo proprio dal nutrimento più adatto:

al momento dell’impianto è bene mescolare al terriccio un po’ di concime organico in polvere, secondo le dosi indicate sulla con­fezione di ogni prodotto.

Durante il periodo vegetativo, con scaden­za mensile, è opportuno aiutare le piante con fertilizzante minerale solubile (metà dose della quantità indicata sulla confezione del prodotto) aggiunto a estratto di alghe (sem­pre in quantità dimezzata rispetto a quella indicata).

Piante grasse, come prendersene cura e quando effettuare il rinvaso

 piante grasse

 Un’altra importante precauzione che è bene osservare quando parliamo di piante grasse, è quella di effettuare frequenti controlli delle piante, per constatare tempestiva­mente l’eventuale presenza di parassiti o di malattie crittogamiche.

Fra i nemici più temibili delle piante grasse vi sono due parassiti vegetali (Botrytis cine­rea e Phytophora cactorum) che si sviluppa­no quando vi è un eccesso di umidità e che contribuiscono all’insorgere dei fenomeni di marciume. Per difendere le piante da questi due nemici, oltre al rigoroso controllo delle annaffiature, è opportuno ricorrere almeno una volta al mese al solfato di rame, da spargere sulla pianta proprio come se si vo­lesse incipriarla tutta.

Fra i parassiti animali vi sono le cocciniglie, gli afidi, il ragno rosso, le tripidi e le luma­che.

Piante grasse, come annaffiarle

piante grasse

II dosaggio delle annaffiature è molto im­portante nella coltivazione delle piante gras­se. Esse, infatti, sono particolarmente sensi­bili agli eccessi di umidità e ai fenomeni de­rivanti dai ristagni idrici, che si manifestano con segni evidenti: le foglie o i fusti diven­tano molli e trasparenti e, alla minima pres­sione, lasciano apparire attraverso gli stomi che costellano i loro tessuti un succo un po’ vischioso. In seguito, soprattutto quando il marciume intacca il colletto (il punto di at­tacco fra la parte aerea della pianta e la mas­sa delle radici) gli esemplari accennano ad afflosciarsi e, infine, si ripiegano su se stessi e muoiono.

Per evitare tutto questo, è bene seguire que­ste norme:

la temperatura: l’acqua non deve mai essere troppo fredda, ma a temperatura ambiente;

Piante grasse, tutto ciò che c’è da sapere iniziando dal terreno più adatto

piante grasse

Cominciamo col dire che le piante comune­mente chiamate grasse in realtà non lo so­no affatto (esse contengono infatti la minor percentuale di grassi di tutte le specie che compongono il regno vegetale); più esatta­mente dovrebbero essere definite «succu­lente» a indicare la natura carnosa dei loro tessuti.

Questo gruppo di piante, che continueremo a chiamare «grasse» per comodità, com­prende numerose specie appartenenti a fa­miglie diverse, ma con una caratteristica in comune; sono tutte piante «xeròfite» ossia adatte a vivere in ambienti aridi e caldi, ric­chi di luce. La sopravvivenza di questi esem­plari è resa possibile dalia loro struttura «spugnosa» per mezzo della quale assorbono una grande quantità di acqua che rie­scono a conservare a lungo limitando la traspirazione. Infatti le foglie (scientificamente chiamate «cladodi» o «fillocladi»), cioè gli organi che permettono la traspirazione, nelle piante grasse hanno una superficie mol­to ridotta o, addirittura, sono trasformate in spine.

Piante grasse: la Stapelia

stapelia

Nessuna delle piante grasse finora presentate su PolliceGreen riesce ad eguagliare la bellezza estetica della Stapelia, con la sua particolarissima fioritura dagli splendidi colori. Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Asclepidacee ed originaria dell’Africa Meridionale, che trova la collocazione ideale anche nei luoghi riparati delle nostre latitudini.

Presenta un fusto carnoso a quattro coste, che può crescere sia in posizione eretta che strisciante. Generalmente la pianta è di colore verde, ma in particolari condizioni ambientali può assumere sfumature rossicce. I fiori invece assumono diverse colorazioni, a seconda della varietà, pur mantenendo una base di rosso scuro.

La forma dei fiori ricorda quella di una stella. con le punte leggermente curvate, regalando uno spettacolo di rara bellezza. Non molto gradevole è invece l’odore, ma tale caratteristica ha una sua utilità, poiché serve ad attirare alcuni insetti responsabili dell’impollinazione.

Zamioculcas zamiifolia

Zamioculcas zamiifolia

La Zamioculcas zamiifolia è una pianta sempreverde succulenta nativa della Tanzania dalla crescita piuttosto lenta ma dalle dimensioni piuttosto imponenti, ideale per chi ha spazio in casa e poco tempo da dedicare alla cura delle piante. La Zamioculcas è costituita da grossi fusti carnosi nei quali crescono foglie cuoiose dall’aspetto lucido, e, se è coltivata bene, durante l’anno produce delle inflorescenze giallo-marrone. La Zamioculcas è la perfetta pianta da appartamento perché è molto resistente e si adatta a qualsiasi coltivazione.

La Zamioculcas ama le posizioni luminose ma lontane dai raggi del sole e d’inverno va ricoverata all’interno in modo da riparla da freddo e posizionarla vicino alla finestra; questa pianta va annaffiata ogni 7 o 10 giorni, facendo attenzione a non provocare ristagni idrici, e da marzo a ottobre le va fornito del concime per piante succulente sciolto nell’acqua di annaffiatura ogni 15 giorni.

Piante grasse: il cacto peloso

cacto peloso

Il Cacto peloso non è in assoluto la pianta grassa più bella che i miei occhi abbiamo mai visto, ma essendo una delle più diffuse in natura, mi sembra giusto dedicarle qualche riga, in modo che i nostri affezionati lettori abbiano tutte le nozioni per una buona e corretta coltivazione.

Cominciamo col dire che si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America del Sud. Generalmente viene coltivata in vaso, ma nel caso venga posta in piena terra, potrà raggiungere altezze di tutto rispetto, alzandosi fino a 2-3 metri.

E’ caratterizzata da un fusto eretto, ricoperto di spine radiali dal colore giallastro, circondate a loro volta da un fitta peluria bianca, specie negli esemplari più giovani. Nel periodo più caldo dell’anno, poi, la pianta produce dei fiori di dimensioni ridotte, che sbocciano di notte e restano per lo più nascosti nella peluria, per poi appassire e lasciare spazio ai frutti che contengono numerosi semi.

Fico d’India, la pianta grassa commestibile

fico d'india

Tralasciamo per un momento i post dedicati al Natale e torniamo ad occuparci di piante grasse, rivolgendo la nostra attenzione ad una di quelle maggiormente conosciute ed apprezzate, vale a dire il Fico d’India (Opuntia ficus indica).

Appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originario del Messico, il Fico d’India non è amato solo per la sua forma caratteristica e bella da vedere, ma anche per i suoi frutti saporiti e gustosi e per le sue pale commestibili.

La pianta è caratterizzata da fusti eretti formati da pale ovali, appiattite e spinose, lunghe dai 30 ai 70 centimetri. Da maggio a settembre produce infiorescenze molto vistose con colori che vanno dal bianco al giallo all’arancio, a seconda della specie. I frutti invece sono rappresentati al grosse bacche (i classici fichi d’India) ricoperte di spine, dal colore verde che si trasforma poi in arancio o in rosso vivo nel periodo della maturazione.

Regali di Natale floreali: la Kalanchoe

kalanchoe

Tra i regali floreali più belli da offrire a Natale c’è la Kalanchoe, una pianta erbacea perenne e sempreverde originaria delle zone tropicali dell’Asia. La Kalanchoe viene venduta in fiore durante tutto l’anno perché di solito viene coltivata in serre riscaldate; è una pianta che raramente supera i 40 o i 50 centimetri d’altezza e per questo si presta facilmente ad essere coltivata in vaso.

Al genere della Kalanchoe appartengono più di 200 specie di sempreverdi con foglie succulente dalla forma per lo più ovale e a margine dentato di colore verde. I fiori hanno, in maggioranza, una forma stellare e sono di colore rosso, rosa, giallo, arancio, e spuntano nel periodo invernale e primaverile e durano per molte settimane. Tra le varietà più belle di Kalanchoe ci sono: “Bali” e “Vesuvius” dai fiori rossi, “Fortyniner” dai fiori gialli, “Mistral” dai fiori lilla e “Tarantella” dai fiori arancioni; sono disponibili anche varietà in miniatura che diventano alte circa 15 centimetri e hanno fiori rosso vivo.

Piante grasse: il Sempervivum

sempervivum

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle piante grasse da tenere in casa e da ammirare anche nel periodo più freddo dell’anno, quando la temperatura ci impedisce di occuparci a tempo pieno del nostro giardino. Oggi ci occupiamo del Sempervivum, appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed originario di America, Asia ed Asia.

Si tratta di una pianta erbacea perenne, che si presenta sotto forma di rosetta succulenta, con foglie carnose dal colore ora verde, ora bluastro, fino al nero- porpora. I Semprevivi tendono a disporsi “a cuscino”, producendo via via nuovi esemplari l’uno di fianco all’altro, che danno vita ad uno spettacolo di rara bellezza sia in vaso che in piena terra.

Nelle varietà coltivate in montagna è poi possibile osservare della folta peluria sulle foglie, quasi assente invece per le specie coltivate ad una temperatura mite. Il Sempervivum, oltre a rallegrare l’ambiente circostante con la sua bellezza, produce anche dei fiori stellati su un fusto carnoso nel periodo che va da giugno a settembre.

Piante grasse: lo Stenocactus

stenocactus

Pronti per un nuovo capitolo dedicato alla piante grasse? Stavolta ad attirare la nostra attenzione è lo Stenocactus, pianta dalla straordinaria bellezza che, grazie alle sue particolarità, si guadagna un posto di primo piano tra le amiche da tenere in casa in questo periodo dell’anno.

Si tratta di una succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America Centrale (in particolare del Messico), dove vive generalmente allo stato spontaneo su deserti aridi e rocciosi.

In natura ne esistono una decina di specie, ma c’è una vasta letteratura sul tema, poiché lo Stenocactus è molto simile ad altre piante grasse, il che dà origine a parecchie discussioni riguardo alla classificazione. Ma andiamo a conoscere più da vicino questa caratteristica pianta, in modo che possiate apprezzarne la bellezza e magari sceglierla nella vostra prossima visita al vivaio di fiducia.

Piante grasse: Astrophytum asterias

Astrophytum asterias

Abbiamo già trattato diffusamente delle piante grasse, bisognose di poche cure ed in grado di soddisfare la vista con le loro molteplici forme e colori. Oggi vogliamo soffermarci su una di quelle più spettacolari dal punto di vista estetico, l’Astrophytum asterias, apprezzabile sia nel periodo della fioritura che nella stagione in cui si sveste dei magnifici colori.

Appartiene alla famiglia delle Cactacee ed è originaria di Messico e Texas. Il nome deriva dal greco “astèr” (stella) e phytòn (pianta), dunque “pianta a forma di stella”, poiché a guardarla dall’alto somiglia vagamente ad un astro, con la sue costole ravvicinate.

E’ caratterizzata da una puntinatura più o meno evidente che, a sentire gli esperti di botanica, avrebbe una doppia funzione: trattenere l’umidità ed aiutare la pianta a mimetizzare sui terreni rocciosi.

Come creare un giardino roccioso

giardino roccioso

La nobile arte del giardinaggio non richiede solo un buon pollice verde, ma anche una certa dose di buon gusto, utile per capire come arredare al meglio ogni angolo fiorito della casa, del balcone o del terreno.

Questa “regola” vale per il giardinaggio in generale, ma ancor più per la realizzazione di un Rock Garden, vale a dire un giardino roccioso, solitamente affidato alla progettazione di un architetto o di un esperto vivaista. Ebbene, tranquillizzatevi amici dei fiori, perché la mano dell’esperto non è poi così necessaria per la creazione di un giardino roccioso, visto che vi basterà seguire qualche utile consiglio ed usare un minimo di “occhio” per avere di fronte a voi uno spettacolo unico ed originale.

Da dove partire dunque? Cominciamo dalla scelta dell’angolo giusto, che deve essere sufficientemente illuminato per diverse ore della giornata. Meglio scegliere un angolo di per sé caratteristico, posto ad esempio su un terreno scosceso o nelle vicinanze di un muro, in modo da avere già una parte del “progetto” ben evidenziata.

Euphorbia milii, caratteristiche e cure

Euphobia milii

L’Euphorbia milii appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, ed è una piccola e graziosa pianta grassa da vaso dalla fiorente vegetazione. Le foglie sono verde chiaro, persistenti e oblunghe, e si trovano in fondo agli steli dotati di spine; i fiori sono piccoli e bianchi, ma possono essere decorati dalle brattee a forma di corolla di colore rosso, rosa o gialle.

L’Euphorbia milii teme i forti sbalzi di temperatura e i repentini cambi di esposizione che possono provocare la perdita delle foglie; la condizione termica ideale per questa pianta è sopra ai 10°C e la posizione ottimale è in piena luce ma non al sole diretto.