Fioriture primaverili: la Primula denticulata

Tra le 500 specie di Primule che ogni anno annunciano l’arrivo della stagione primaverile, una delle più spettacolari è senza dubbio la Primula denticulata, caratterizzata da fusti alti non più di venti centimetri e da foglie riunite in rosette basali di colore verde chiaro o grigio verde. I fiori sono riuniti in sfere tondeggianti di colore bianco, lilla, orsa o porpora e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi restare a lungo sui fusti.

La Primula denticulata è particolarmente adatta per la decorazione di bordure ed aiuole o per la formazione di giardini rocciosi. Volendo, la si può coltivare anche in vaso, magari scegliendo delle ciotole abbastanza larghe che esaltino la bellezza della fioritura. E’ una pianta di facile coltivazione, che può essere lasciata nella sua collocazione originale anche durante la stagione più fredda dell’anno, quando perderà il fogliame, ma non disseccherà completamente, rifiorendo poi all’arrivo della bella stagione per diventare uno dei più spettacolari fiori primaverili da giardino.

Echinops, ovvero il Cardo pallottola

L’Echinops, meglio conosciuta come Cardo pallottola, è una pianta molto decorativa, appartenente alla famiglia delle Composite ed originaria dell’Europa e del continente asiatico. E’ caratterizzata da fusti che possono raggiungere i 12o centimetri di altezza, con foglie basali riunite in rosette ed altre più piccole che crescono lungo i fusti. I fiori sono costituiti da capolini tondeggianti simili a cardi di colore bianco o azzurro e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

Solitamente l’Echinops cresce allo stato spontaneo, ma può anche essere coltivato in ambito domestico, sia come pianta decorativa che per la produzione di fiori recisi, particolarmente indicati nelle composizioni di fiori secchi. La coltivazione di questa pianta è abbastanza semplice e – collocazione a parte – non necessita di cure continue, resistendo anche alle avversità atmosferiche.

Fioriture primaverili: la Ginestra bianca

Solitamente la Ginestra viene associata al colore giallo, poiché gialli sono i fiori delle specie più diffuse. Ma sapevate che esiste anche una specie bianca di questa splendida pianta? Il nome specifico è Ginesta o Retama monosperma, meglio nota proprio come Ginestra bianca, appartenente alla famiglia delle Leguminose ed originaria della Turchia, sebbene sia diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. E’ costituita da fusti sottili senza foglie e può raggiungere i 3 metri di altezza. I fiori sono di colore bianco e si manifestano nella tarda primavera o in estate.

La Ginestra bianca è una pianta che cresce per lo più allo stato spontaneo, ma non è detto che non possa essere coltivata in ambito domestico, sia in piena terra che in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute. La coltivazione è abbastanza semplice e non richiede cure continue, a parte una buona pacciamatura nel periodo invernale, quando le gelate rischiano di compromettere la salute dell’apparato radicale.

Piante da siepe: il Ligustrum ovalifolium

Tra le piante da siepe più utilizzate alle nostre latitudini c’è il Ligustrum  ovalifolium (o Ligustro a foglie ovali), appartenente alla famiglia delle Oleacee ed originaria del bacino del Mediterraneo. Può assumere portamento arbustivo o di piccolo albero, non superando mai i 4 metri di altezza, con fusti eretti e foglie ovali e lucide, di colore verde brillante. I fiori sono piccoli e profumati, riuniti in pannocchie di colore bianco avorio, e fanno la propria comparsa nella tarda primavera o all’inizio dell’estate.

Generalmente il Ligustro a foglie ovali si coltiva in piena terra, vista la resistenza a temperature molto rigide, ma non è detto che non possa essere allevato in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute. Come detto in precedenza. è una pianta che si adatta perfettamente alla formazione di siepi, essendo in grado di creare delle vere e proprie barriere naturali che mantengono la foglia anche nella stagione autunnale.

Semine di marzo: la Mimosa pudica

Tra le innumerevoli piante da seminare nel mese di marzo, vogliamo segnalare la Mimosa pudica, appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’America del sud. Si tratta di una pianta con fusti sottili e poco ramificati, ognuno dei quali porta numerose foglie pennate, costituite a loro volta da piccole foglie ovali di colore verde chiaro, che durante la notte o a contatto con un oggetto estraneo (ad esempio un dito) si ritraggono, ripiegandosi su se stesse (di qui il nome di “pudica” o “sensitiva”).

Nella tarda primavera e durante l’estate, la Mimosa pudica mostra il meglio della sua bellezza, producendo fiori simili a pompon di colore rosa, che nel corso delle settimane lasciano il posto ai frutti, costituiti da bacche rotonde riunite in grappoli. La Mimosa pudica è una pianta a crescita rapida e già dal primo anno di coltivazione regala ottimi risultati e fioriture spettacolari.

Calla, varietà e cure

Ancora qualche giorno di pazienza e poi vedremo fiorire i primi esemplari di Calla (o Zantedeschia), pianta appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria del continente africano, molto diffusa anche alle nostre latitudini per via della facilità di coltivazione e della bellezza della fioritura. E’ caratterizzata da tuberi piuttosto consistenti e da foglie di colore verde scuro, che possono raggiungere anche i 45 centimetri di lunghezza. I fiori sono a forma di imbuto con uno spadice rinchiuso da una spata di colore bianco, giallo o verdastro.

La varietà di gran lunga più conosciuta è la Zantedeschia aethiopica, caratterizzata da foglie che sfiorano il mezzo metro di lunghezza, tra le quali spuntano fiori solitari costituiti da spadici gialli avvolti in spate bianche. Molto apprezzata è anche la  Zantedeschia elliottiana, con foglie cuoriformi punteggiate di bianco e spate di colore giallo. Da ricordare infine la Zantedeschia rehmannii, con foglie più strette rispetto a quelle delle altre specie, macchiate di bianco e lunghe fino a 30 centimetri. I fiori presentano spate che vanno dal rosa al rosso, dal giallo all’arancio, e fanno la propria comparsa all’inizio della stagione estiva.

Come coltivare le rose in vaso

Vi piacciono tanto le rose ma non avete un giardino a disposizione? Niente paura, è possibile coltivare le rose in vaso e tenerle nel balcone di casa. Le rose migliori da piantare in vaso sono le rose a cespuglio, quelle ad alberello, a meno che il balcone non sia esposto al vento, e quelle sarmentose, cioè rampicanti, che hanno bisogno di una grata o di una ringhiera per svilupparsi.

I rosai possono essere acquistati in un vivaio o in un garden center, insieme ad un vaso profondo circa 50 o 60 centimetri e largo 40; molto importante è che il vaso sia fondo in quanto le radici delle rose scendono molto, e poi devono avete a disposizione una buona quantità di terreno per svilupparsi bene.

Fondamentale è anche il drenaggio, che può essere assicurato sistemando sul fondo del vaso due o tre dita di ghiaia o di argilla espansa, e tenendo sospeso il vaso con dei legnetti in modo da permettere all’acqua di uscire dal foro di drenaggio.

Fioriture primaverili: il Rhaphiolepis

Il Rhaphiolepis è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’America, molto diffusa in tutte le zone temperate del Pianeta per via della bellezza della sua fioritura. E’ caratterizzata da fusti che possono raggiungere il metro e mezzo di altezza e da foglie ovali, cuoiose, di colore verde brillante. I fiori sono molto delicati, formati da cinque petali di colore bianco o rosa, e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile.

E’ una pianta che solitamente si coltiva in piena terra, avendo però l’accortezza di coprirne le radici nella stagione più fredda dell’anno, poiché le gelate potrebbero compromettere la salute dell’apparato radicale. Volendo, la si può coltivare anche in vaso, dove però non raggiungerà dimensioni notevoli, contenendo la crescita. La coltivazione del Rhaphiolepis è abbastanza semplice, purché si trovi la collocazione adatta all’interno della casa o del giardino.

Piante da siepe, la Griselinia littoralis

La Griselinia littoralis è un arbusto appartenente alla famiglia Cornaceae originario della Nuova Zelanda, caratterizzato da foglie ovali e spesse, di colore verde brillante, con un fusto corto che dà origine ad una chioma tondeggiante molto densa che rende questa pianta perfetta per essere usata nelle siepi.

La Griselinia, infatti, è una pianta adatta ad essere utilizzata nelle siepi, sia come esemplare singolo che come bordura o frangivento, soprattutto nelle zone marine in quanto non teme la salinità.

La Griselinia è una pianta doica, ovvero i fiori femminili e quelli maschili si sviluppano su piante diverse; la fioritura avviene in primavera e ad essa seguono i frutti che, oltre ad essere commestibili, contengono i semi fertili. La Griselinia è una pianta di facile coltivazione, non ha bisogno di essere potata regolarmente ma solo di cimare i rami per renderli più folti e di accorciarli in aprile o in agosto.

Piante tappezzanti: la Nierembergia

La Nirembergia è una splendida pianta da giardino appartenente alla famiglia delle Solanacee ed originaria dell’America del sud, molto apprezzata per la spettacolare fioritura. E’ caratterizzata da sottili fusti che non superano i 25 centimetri di altezza, e da foglie lineari di colore verde scuro. I fiori possono assumere colorazioni diverse a seconda della specie (dal bianco al rosa, dal lilla al blu) e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi decorare la pianta fino ai primi freddi dell’autunno.

Alcune specie si coltivano come annuali, non riuscendo a resistere alle basse temperature, mentre altre si possono lasciare tranquillamente all’esterno anche nei periodi più freddi dell’anno. La Nierembergia è adatta sia alla coltivazione in vaso che a quella in bordure, aiuole e giardini rocciosi, dove tenderà ad riempire tutto lo spazio a disposizione, comportandosi come una tappezzante.

Fresie, quando piantarle

Le fresie, con il loro profumo deciso, rallegrano un po’ dovunque le ultime giornate invernali preannunciando, allo stesso tempo, l’arrivo della primavera. Il momento di migliore per interrare i cormi di fresia è senz’altro l’autunno, perchè solo in tal modo si ottiene una fioritura soddisfacente: prolungata e abbondante. Tuttavia, se avete dimenticato di farlo siete ancora in tempo a correre ai ripari, le fresie, infatti, possono essere piantate senza problemi anche alla fine dell’inverno e all’inizio della primavera. La piantumazione in epoca, per così dire, tardiva, darà luogo a una fioritura più timida ma ugualmente gradevole.

D’altra parte, la piantumazione autunnale pone, a chi vive in zone caratterizzate da rigidi climi invernali, una difficoltà non da poco; i cormi di fresia infatti sono poco resistenti al gelo e laddove le temperature scendono facilmente sotto lo zero possono essere coltivati solo in contenitori che andranno posti al riparo all’arrivo dei primi freddi intensi. Il problema non si pone in zone a clima più mite, dove le fresie possono essere piantate in autunno anche in piena terra e senza alcuna protezione.

Piante aromatiche: la Lysimachia

Al genere Lysimachia appartengono circa 200 specie di piante erbacee perenni a portamento arbustivo o ricadente, originarie dell’Asia, dell’Europa e dell’America del nord ed appartenenti alla famiglia delle Primulacee. E’ costituita da fusti piuttosto sottili e da foglie opposte ovali, lanceolate o cuoriformi, di colore verde brillante. I fiori possono essere singoli o riuniti in grappoli, di colori diversi a seconda della specie, e fanno la propria comparsa all’inizio della stagione estiva.

La Lysimachia, detta anche mazza d’oro o quattrinella, è una pianta aromatica largamente utilizzata in campo officinale come antibiotico o nei trattamenti contro la diarrea. E’ inoltre considerata un ottimo repellente per gli insetti sia come pianta da vaso che come fiore reciso.