La Mammillaria spinossima

mammillaria

La Mammillaria spinossima, conosciuta semplicemente come mammillaria è una pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee originaria dei deserti e delle zone aride del Messico. La mammillaria è un cactus dal corpo sferico, che raggiunge i 20 centimetri di altezza per 10 di larghezza; le areole presentano da 16 a 24 spine di colore bianco o giallo, lunghe e uncinate; i fiori sono a imbuto, sbocciano in estate e sono di colore rosa scuro o rosso, e rimangano sulla pianta per diverse settimane.

Questi cactus, che in genere formano colonie, sono facili da coltivare; richiedono un substrato molto leggero a base di terra vegetale e sabbia. Per ottenere una fioritura abbondante è necessario collocarli in una posizione luminosa e anche leggermente soleggiata. Dove il clima lo consente, questi cactus possono essere piantati in giardino, facendo attenzione che non si bagnino; l’irrigazione deve essere moderata da metà primavera all’autunno. In estate l’apporto idrico deve essere più frequente e abbondante, mentre in inverno l’irrigazione va quasi completamente sospesa; è importante fare attenzione che il corpo del cactus non si bagni mai.

Erbe aromatiche: l’alloro

alloro

Comunemente noto anche come lauro, l’alloro (Laurus nobilis) è una delle tipiche e profumate piante della macchia mediterranea, probabilmente originario dell’Asia Minore. L’alloro è sia un arbusto che un alberello sempreverde che può superare i 6 metri di altezza, dalle foglie coriacee di colore verde scuro molto profumate; i fiori sono piccoli e gialli, riuniti in ombrelle e compaiono verso marzo-aprile. L’alloro è una specie dioica, cioè con sessi separati, ovvero solo le piante femminili possono produrre i frutti, vale a dire delle bacche scure, con un centimetro di diametro, contenenti un solo seme.

L’alloro si riproduce per seme e può essere coltivato in vaso con del terriccio leggero, ottenuto mescolando sabbia, torba e terra, oppure messo a dimora in piena terra a inizio primavera in una posizione soleggiata. Oltre che per aromatizzare piatti e preparazioni culinarie, l’alloro è un elegante pianta ornamentale che ben si presta alla realizzazione di siepi, sia libere che geometriche; per la formazione di siepi, l’ideale è distanziare le piante a circa 45 centimetri l’una dall’altra.

Le foglie di alloro possono essere usate sia fresche che secche, da conservare in barattoli di vetro, e possono essere raccolte durante tutto l’anno anche se il momento migliore è a fine inverno. In cucina, le foglie di alloro si utilizzano per aromatizzare i secondi piatti e per insaporire le verdure sott’olio; le bacche dell’alloro possono essere usate per produrre dei liquori. Questa pianta ha anche altri usi: le sue foglie essiccate tengono lontane le tarme dagli armadi, mentre quelle fresche, inserite tra le pagine dei libri ne impediscono l’ingiallimento.

Erbe aromatiche: l’anice

anice

L’anice è un’erba aromatica originaria del Medioriente, e sotto questo nome sono comprese diverse varietà delle quali le più diffuse sono quella comune, che in botanica viene chiamata Pimpinella anisum, l’anice stellata e l’anice pepata. L’anice appartiene alla famiglia delle Ombrellifere e può raggiungere anche i 60 centimetri d’altezza; il fusto presenta una leggera peluria ed è rotondeggiante e cavo all’interno; le foglie sono di forma rotondeggiante, dentate e non molto numerose. Le infiorescenze sono a forma di ombrella e portano dei piccoli fiori bianchi che si schiudono da giugno, mentre i frutti maturano tra agosto e settembre.

L’anice si coltiva in terreni di medio impasto, fertili, ricchi di calcare e ben esposti al sole; la moltiplicazione avviene per semina che deve essere effettuata tra marzo e aprile su file distanti 60 centimetri l’una dall’altra. La raccolta va fatta tra agosto e settembre quando la pianta è ancora umida in modo da evitare che i frutti cadano; una volta seccate, le ombrelle vanno sbattute per far cadere i frutti che andranno conservati in contenitori a chiusura ermetica.

Erbe aromatiche: il prezzemolo

prezzemolo

Il prezzemolo, che in botanica è chiamato Petroselinum hortense, è un ingrediente indispensabile per molte ricette e foglie e frutti, sia freschi che essiccati, servono per preparare diverse salse e condimenti; in più, oltre alle sue qualità aromatiche, possiede buone proprietà diuretiche e stimolanti.

Il prezzemolo è una pianta che cresce spontanea nelle zone mediterranee, e che ama le temperature miti mentre non sopporta i freddi intensi; predilige i terreni fertili e freschi, al sole oppure a mezz’ombra. Il terreno deve essere ricco di sostanza organica, in modo da garantire il giusto ciclo vegetativo, e pulito da erbe infestanti per favorire l’arieggiamento della pianta.

Sambuco, pianta magica e curativa

sambuco

Sambucus nigra è il nome botanico del Sambuco, pianta appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee ed originaria di Europa, Asia ed America, molto diffusa alle nostre latitudini.

Generalmente cresce allo stato spontaneo presso boschi e corsi d’acqua, ma ciò non toglie che possa anche essere coltivato in giardino per donare, a seconda delle stagioni, un tocco di bianco o di colore all’ambiente circostante.

Il Sambuco può raggiungere i 10 metri di altezza con la sua chioma allargata ed i fusti eretti e nodosi, piuttosto ramificati. Le foglie sono decidue e al momento della caduta lasciano una sorta di cicatrice sulla corteccia. I fiori sono di colore bianco e fanno la loro comparsa nel periodo che va da aprile a giugno, lasciando poi il posto a grappoli di bacche nere che rappresentano il frutto.

Piante medicinali: l’Acetosa

acetosa

L’acetosa, ha un fusto eretto di colore rossastro, ramificato. Le fo­glie sono grandi, astate. Quelle ba­sali sono dotate di un lungo picciolo, mentre le superiori sono flessili. I fiori compongono delle pannocchie di colore verde-rossastro. La fioritura inizia a fine primavera e dura tutta l’estate. La pianta può raggiungere il metro d’altezza.

Questa pianta va colta in maggio-giugno prima della piena fioritura. Si utilizzano la parte aerea, le foglie e i fusti teneri, le radici.

Avvertenze: proibita a quanti soffrono di calcoli, artrite, gotta, reu­matismi e iperacidità. In caso di ele­vata ingestione di foglie crude sono stati riscontrati avvelenamenti con lesioni renali in bambini. Incompa­tibilità con le acque minerali e con i contenitori in rame.

Benché il suo gusto asprigno esalti il sapore dei contorni, in partico­lare degli spinaci e delle verdure cotte, l’acetosa deve essere usata con molta cautela.

Le foglie della pianta possono essere con­sumate fresche nelle insalate in piccole quantità in primavera come blando de­purativo.

La pianta contiene vitamina C, ossalato dì potassio e acido ossalico, ferro.

 

Erbe aromatiche: l’aneto

aneto

L’aneto (Anethum graveolens) è una pianta aromatica annuale originaria dell’India e della Persia, il cui sapore ricorda quello del finocchio e dell’anice; l’aneto può arrivare fino a 90 centimetri d’altezza, ed è dotato di un fusto eretto con rametti dalle foglie sottili e dai fiori molto piccoli, di colore giallo, riuniti in ombrelle di circa 10 centimetri di diametro.

Dell’aneto vengono utilizzate sia le foglie che i frutti; le foglie servono per insaporire diverse pietanze, tra le quali le insalate, le minestre e il pesce, mentre i frutti, che hanno un sapore piuttosto intenso, vengono poco impiegati da noi, mentre nel Nord Europa sono usatissimi per aromatizzare le pietanze, le marinate e, in particolare, i cetrioli sottaceto.

L’orchidea vanda

orchidea vanda

Sotto il nome di orchidea vanda vanno circa sessanta specie di orchidee epifite originarie di Asia, Sri Lanka, Nuova Guinea e Australia.

In base alla forma delle foglie distinguiamo tre tipologie di orchidee vanda:

  • Vanda con foglie a nastro ( sono quelle che hanno maggiori capacità di adattamento alla coltivazione domestica quali, Vanda sanderiana, Vanda coerulea, Vanda Luzonica, Vanda merrillii, Vanda tricolor ecc.);
  • Vanda con foglie cilindriche (Vanda teres, Vanda hookeriana ecc.);
  • Vanda con foglie intermedie.

Tutte producono vistose infiorescenza a pannocchia di colore dal giallo al blu; la fioritura è presente tutto l’anno e dura svariate settimane.

Riguardo le cure colturali, le orchidee vanda amano le posizioni molto luminose ma non il sole diretto, anche se durante l’inverno l’esposizione al sole per qualche ora al giorno può essere utile a favorire la fioritura. In ogni caso si tratta di piante che temono molto il freddo e che vanno coltivate in appartamento ad una temperatura di 20-25° C e lontane da fonti di p. Solo in estate possono essere trasferite all’aperto.

Erbe aromatiche: la santoreggia

santoreggia

La santoreggia (Satureja hortensis) è un’erba aromatica dal profumo simile a quello del timo, originaria dell’Asia sud-occidentale e del bacino del Mediterraneo. La santoreggia coltivata negli orti come aromatica è una specie annuale con fusto eretto molto ramificato, foglie lineari e fiori rosa, mentre quella selvatica, la Satureia montana, chiamata anche falso timo, è una pianta perenne cespugliosa con fiori bianchi e rosati.

La santoreggia ama le posizioni soleggiate ma può svilupparsi anche in condizioni di ombra parziale; predilige i terreni asciutti, rocciosi e sabbiosi, purché ben drenati, mentre non ama quelli ricchi di materia organica e non necessità di grandi quantità d’acqua. La specie annuale si propaga per semina in aprile, mentre quella perenne per divisione dei cespi ad inizio primavera.

Erbe aromatiche: la maggiorana

maggiorana

La maggiorana (Origanum majorana) è un cespuglio dal profumo molto gradevole che cresce spontaneo nelle regioni mediterranee; la maggiorana appartiene alla famiglia delle Labiatae, e fisicamente si presenta ricoperta da un fitta peluria che conferisce una colorazione verde o grigiastra alle foglie, anch’esse piccole e fitte. I fiori sono di colore bianco, rosa o malva, sono riuniti in piccole spighe che sbocciano da luglio a settembre.

La maggiorana teme i ristagni idrici e quindi deve essere coltivata in terreni leggeri e ben drenati; può essere seminata in piena terra in primavera inoltrata, oppure in un semenzaio alle fine di aprile. Per favorire l’irrobustimento degli esemplari, il primo anno è opportuno tagliare le sommità fiorite.

La moltiplicazione della maggiorana, oltre che per seme, può avvenire anche per divisione dei cespi in autunno o in primavera, oppure per talea all’inizio dell’estate. Le foglie di questa pianta, sia fresche che essiccate, sono molto utilizzate in cucina per aromatizzare i piatti più disparati: dal pesce alla carne passando per uova e le insalate.

Erbe aromatiche: la cedrina

cedrina

La cedrina (Lippia Citriodora) è una pianta originaria del Cile, conosciuta anche come erba luigia, molto apprezzata per il suo profumo di limone; è una pianta arbustiva che può superare il metro di altezza, con foglie di colore verde chiaro e piccoli fiori bianchi e rosa, riuniti in pannocchie lunghe circa dieci centimetri.

Le foglie della cedrina sono utilizzate soprattutto per aromatizzare le tisane, per profumare l’alito, come deodoranti per bagni aromatici, per fabbricare liquori alle erbe e come miscele aromatiche per arrosti e marinate; queste foglie hanno un sapore amaro e pungente avvertibile in caso di masticazione, ma possiedono proprietà digestive e calmanti che le rendono perfette per la preparazione degli infusi.

La Scarpetta di Venere

scarpetta di venere

Tra le Orchidee di maggior interesse dal punto di vista estetico, merita particolare attenzione la cosiddetta Scarpetta di Venere, conosciuta in alcune zone d’Italia anche come Pianella della Madonna.

I nomi comuni derivano in realtà dal greco Cupris (soprannome attribuito a Venere, divenuto per estensione un complimento verso una bella donna) e Pedion (calzatura in generale) il che ci porta direttamente verso il nome scientifico della pianta, ovvero Cypripedium.

Alcuni esemplari di questa magnifica pianta si possono reperire sull’Appennino o sulle Alpi, sebbene la raccolta indiscriminata da parte degli escursionisti l’abbia trasformata in una specie rara e protetta. Ma non è necessario recarsi sui prati di montagna e violare la legge per poter godere della bellezza della Scarpetta di Venere, visto che è possibile coltivarla tranquillamente nel proprio giardino, attenendosi a delle regole ben precise.

Melissa officinalis, ovvero la Cedronella

melissa officinalis

Torniamo ad occuparci ancora una volta delle erbe di maggiore interesse officinale, fermandoci nei pressi di una piantina di Melissa officinalis, meglio conosciuta dagli appassionati di giardinaggio come cedronella.

Si tratta di una pianta che cresce per lo più allo stato spontaneo nell’Europa del Sud e in Asia occidentale, ma che può anche essere coltivata all’interno dei giardini nostrani, sia per una questione puramente estetica che per i benefici che regala al nostro corpo.

Può raggiungere il metro di altezza ed è caratterizzata da foglie dal colore verde intenso, molto simili a quelle dell’ortica,  e da fiori bianchi a forma di calice.

Erbe aromatiche: il Timo

Timo

Il timo (Thymus vulgaris) è un’erba aromatica che cresce spontanea nella flora italiana e che si riconosce facilmente dal suo profumo molto intenso. Il timo è noto fin all’antichità e in particolare dall’epoca degli Egizi, i quali lo usavano per imbalsamare i corpi e già al tempo dei romani era usato come antidolorifico; inoltre, per le sue proprietà antisettiche, già dal Medioevo, veniva utilizzato per migliorare la conservazione della carne.

Pur essendo un’erba che cresce spontanea in natura, grazie alle sue dimensioni compatte può essere coltivato anche in vaso, oppure piantato come cespuglio ornamentale nei giardini rocciosi. Il timo è una specie perenne sempreverde che raggiunge i 20 centimetri di altezza; possiede piccole foglie dal colore verde-argento, e fiori rosa o biancastri che spuntano da maggio a luglio.

Dal punto di vista colturale, bisogna sapere che la semina deve avvenire a marzo, in un semenzaio e comprendo i piccoli semi con poca terra; le piantine andranno poi trapiantate in autunno o, in caso di freddo particolarmente intenso, nella primavera successiva. La propagazione del timo può avvenire per divisione dei cespi in marzo-aprile oppure all’inizio dell’estate per talea.