Viole e primule, รจ il momento di piantarle

Il mese di ottobre, ormai prossimo, rappresenta il momento ideale per piantare le primule e le viole del pensiero. Procedendo alla semina in questo periodo infatti potremo godere della loro fioritura per tutto l’inverno e fino agli inizi della primavera.

Le primule

Le primule sono piante erbacee perenni originarie di Europa, Asia e Nord America. Al genere (fam. Primulacee) appartengono oltre cinquecento specie coltivabili sia come piante da giardino che come piante da appartamento a seconda della specie. Anche se vengono tradizionalmente ritenute i fiori che preannunciano la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, la gran parte delle specie di primule sono piuttosto resistenti al freddo e possono essere seminate giร  in autunno purchรจ in posizione riparata e luminosa. Nel caso scegliate di coltivarle in casa abbiate cura di tenerle lontane da termosifoni e altre fonti di calore.

Bulbose da piantare in autunno: l’Erythronium

L’Erythronium (Eritronio) รจ una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’Asia, dell’Europa e dell’America del nord, ormai diffusa in tutte le zone a clima mite del Pianeta. E’ caratterizzato da foglie molto grandi, allungate, di colore verde scuro, spesso screziate di marrone o di verde chiaro. Nella stagione primaverile, dal centro delle foglie si alza un fusto eretto che porta un fiore simile a quello del giglio, con colorazioni che vanno dal bianco al giallo, dal rosa al viola, a seconda della varietร .

Generalmente l’Erythronium si coltiva in piena terra, essendo una pianta che resiste egregiamente alle basse temperature, ed รจ proprio la stagione autunnale quella piรน adatta per interrare i bulbi. Puรฒ anche essere coltivato in vaso, purchรฉ se ne rispettino le esigenze di luminositร  e terreno. In ogni caso, la coltivazione della pianta รจ abbastanza semplice e regalerร  delle grandi soddisfazioni nel periodo primaverile, quando si mostrerร  in tutta la sua bellezza.

Ottobre, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

Questo inizio di autunno ci sta regalando ancora qualche tiepida giornata di sole, ma la pioggia ha giร  cominciato a fare la propria comparsa in molte regioni d’Italia, ricordandoci che l’estate รจ ormai finita e che – volenti o nolenti – dobbiamo cominciare a tirar fuori maglioni ed ombrelli per affrontare nel modo migliore la nuova stagione.

Questo perรฒ non significa che possiamo permetterci il lusso di accomodarci davanti al caminetto, considerando che nel mese di ottobre ci sono parecchi lavori da fare sia nell’orto che nel giardino. E allora andiamo a vedere come muoverci nella cura di fiori ed ortaggi secondo il calendario lunare di ottobre, ricordando le fasi del decimo mese dell’anno nel 2010:

  • Ultimo quarto il 1ยฐ ottobre (Luna calante)
  • Luna Nuova il 7 ottobre
  • Primo quarto il 14 ottobre (Luna Crescente)
  • Luna Piena il 23 ottobre
  • Ultimo quarto il 30 ottobre (Luna Calante)

Piante medicinali: la Valeriana

La Valeriana officinalis รจ un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Valerianacee, originario delle zone boscose dellโ€™Europa e anche del nord America. Il nome di questa pianta deriva dal latino โ€œvalereโ€, che significa โ€œrigoroso, sanoโ€; la valeriana possiede uno sviluppo cespuglioso e puรฒ raggiungere anche i due metri di altezza per 80 centimetri di diametro.

Fisicamente si caratterizza per le foglie di colore verde brillante dalla forma lanceolata e dai piccoli fiori rosa o bianchi che spuntano in estate. La valeriana cresce spontaneamente nelle regioni a clima temperato, tuttavia puรฒ essere coltivata anche in giardino, in quanto si sviluppa senza bisogno di cure eccessive: si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli pesanti e neutri, cresce bene sia se rimane esposta al sole che in mezzโ€™ombra, ama i climi temperati, ma resiste anche alle basse temperature. La riproduzione della valeriana avviene in primavera o in autunno per divisione della pianta, oppure in primavera per semina.

La valeriana รจ nota per le sue proprietร  calmanti, tanto che le sue virtรน vengono riconosciute anche dallโ€™Agenzia italiana del farmaco, la quale classifica i medicinali a base di valeriana come sedativi che operano sul sistema nervoso centrale.

Erbe medicinali, la gramigna

La gramigna (Agropyron repens), da sempre considerata nulla piรน che un’erbaccia infestante, รจ in realtร  una pianta erbacea dalle indiscutibili proprietร  medicinali. Nota anche con i nomi comuni di dente canino e grano delle formiche, la gramigna puรฒ raggiungere un’altezza pari a un metro e mezzo ed รจ caratterizzata da lunghi rizomi dai quali si dipartono i fusti eretti dotati di foglie strette e piatte di colore verde che si presentano ricoperte da una fitta peluria; verdi sono anche i fiori, che crescono raccolti in spighe da giugno a settembre.

In virtรน del suo contenuto di saponine, mucillagini e sali minerali, alla gramigna vengono attribuite soprattutto proprietร  depurative, diuretiche ed emollienti. In particolare, grazie alla sua azione diuretica, la gramigna si rivela utile come coadiuvante, sotto stretto controllo medico, nella cura di problemi di salute quali cistititi, prostatiti e calcoli renali oltre che per il trattamento della ritenzione idrica e degli inestetismi della cellulite, ma trova largo impiego anche come antinfiammatorio, antidolorifico, espettorante e febbrifugo.

Piante rampicanti: la Canarina canariensis

La Canarina canariensis รจ una magnifica pianta rampicante originaria del continente africano ed appartenente alla famiglia delle Campanulacee. E’ caratterizzata da fusti lunghi fino a tre metri, che portano foglie cuoriformi o triangolari di colore verde chiaro. Durante la stagione primaverile (in particolari condizioni anche in inverno) tra le foglie sbocciano dei fiori campanulati di colore rosso o arancio.

Di solito si coltiva in vaso, ma se il clima รจ particolarmente favorevole, la si puรฒ allevare anche in piena terra, posizionandola nei pressi di un muro o di una recinzione, affinchรฉ possa aggrapparsi e mostrare in pieno il suo aspetto rampicante. Non necessita di cure particolari, come dimostra la scheda che trovate subito dopo il salto.

Parassiti delle piante: l’oziorrinco

Tra gli insetti che colpiscono piรน frequentemente le piante ornamentali cโ€™รจ lโ€™oziorrinco, un parassita appartenente alla famiglia dei Coleotteri Curculionidi in grado di provocare sulle foglie delle giovani piante delle erosioni a forma di mezzaluna.

Lโ€™oziorrinco colpisce sia le piante ornamentali che quelle da frutto, e la sua azione erosiva, oltre ad essere antiestetica, รจ molto pericolosa per i giovani alberi in quanto ne limita la capacitร  di fotosintesi, rallentandone la crescita. Lโ€™oziorrinco fa la sua comparsa nel mese di maggio e prosegue la sua azione fino a giugno, per poi fermarsi in estate e riprendere ancora piรน voracemente in autunno.

Gli esemplari adulti di oziorrinco agiscono di sera, risalgono lungo il tronco fino ad arrivare alle giovani foglie ed iniziare a mangiarle, poi allโ€™alba scendono dalle piante e ritornano nei loro rifugi nel terreno. Se gli adulti di oziorrinco sono pericolosi, anche le larve sono dannose perchรฉ si nutrono di radici, risultando, pertanto, nocive sia per gli ortaggi e gli alberi da frutto, sia per le piante ornamentali.

Erbe medicinali, l’equiseto

L’equiseto (Equisetum arvense), noto anche con il nome comune di coda di cavallo o coda cavallina, รจ un genere di piante che cresce spontaneo nel sottobosco, vicino a corsi d’acqua e piccoli ruscelli. E’ caratterizzato da un fusto eretto e segmentato di colore verde o marrone dal quale si dipartono lateralmente i filamenti di colore verde ai quali la pianta deve la propria denominazione popolare.

All’equiseto vengono riconosciute proprietร  medicamentose come rimineralizzante, disintossicante, diuretico e coagulante. In particolare, questa pianta medicinale deve la propria azione rimineralizzante all’elevato contenuto di silicio, minerale che, insieme a calcio e magnesio, contribuisce all’accrescimento osseo; sempre al silicio deve la propria efficcacia disintossicante, mentre stimola la diuresi in virtรน del proprio contenuto di sali di potassio, flavonoidi e saponine (equisetonina).

Piante bulbose: la Ixiolirion tataricum

L’Ixiolirion tataricum รจ una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidacee ed originaria dell’Asia centrale, sebbene la sua distribuzione si sia diffusa anche in alcune zone dell’Africa (Egitto) ed in Israele. E’ costituita da steli che possono raggiungere i 60 centimetri di altezza, e da foglie molto simili ai fili d’erba, lunghe, sottili e di colore verde chiaro. I fiori sono a forma di stella, viola o azzurri e si adattano perfettamente anche all’utilizzo come fiori recisi, vista la lunga durata.

E’ una pianta che si adatta sia al clima desertico che a quello estremamente freddo, considerando che i bulbi mal sopportano l’eccessiva umiditร , preferendo piuttosto l’apparente disseccamento causato dal caldo o dal gelo. Alle nostre latidudini la sua coltivazione non รจ molto diffusa, ma non รจ escluso che in alcune zone d’Italia possa trovare le giuste condizioni di vita, ripagando l’amante del giardinaggio con una spettacolare esplosione di colore nella stagione primaverile.

Gerani, cure di settembre

Nonostante i gerani vengano normalmente coltivati come piante annuali รจ possibile garantire loro una sopravvivenza pluriennale, a patto perรฒ di somministrare loro le giuste cure in questo periodo dell’anno e durante l’inverno. Le piante infatti, dopo l’accrescimento registrato la scorsa primavera e l’abbondante fioritura estiva, si trovano adesso in uno stato di notevole prostrazione cui รจ assolutamente necessario porre rimedio, vediamo come:

Rinnovare la chioma

Per prima cosa occorre rinnovare la pianta eliminando gli scapi fiorali sfioriti (i fusti che portano le infiorescenze) che ancora permangono sulla piante, le foglie ormai secche e quelle ingiallite.

Integrare il terriccio

E’ facile inoltre che i vasi risultino carenti di terriccio e che le radici e il colletto del geranio risultino piรน o meno scoperti; correte subito ai ripari rimuovendo il primo strato di terriccio e sostituitelo con del terriccio nuovo che verserete fino a coprire le radici e il colletto.

Fioriture autunnali: la Fitolacca

Al genere Phytolacca appartengono diverse piante erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle Phytolaccaceae, originarie dellโ€™Africa, dellโ€™America e dellโ€™Asia. Le piante del genere Phytolacca, o Fitolacca, sono caratterizzate da fusti eretti ed arcuati dal color porpora, che formano dei cespugli ramificati sui quali spuntano, dallโ€™estate fino allโ€™autunno, dei fiorellini bianchi a stelle riuniti in pannocchie. Quando si avvicina la fine della fioritura, sulle pannocchie compaiono delle piccole bacche che, una volta matura diventano violacee o nere.

Nonostante queste bacche siano molto simili agli acini dellโ€™uva, ricordate che tutte le parti della pianta sono velenose; la tossicitร  della Fitolacca รจ conosciuta da molto tempo, tuttavia, alcune parti di essa, vengono utilizzate in omeopatia, ovviamente con le dovute precauzioni. Alla Fitolacca vengono attribuiti effetti purganti e depurativi, inoltre, le bacche e le radici possiedono proprietร  immunostimolanti e antinfiammatorie. Piรน comunemente la Fitolacca viene usata per fare i gargarismi contro tonsillite angina.

Prima della scheda con le caratteristiche colturali, eccovi una curiositร  sulle origini del nome di questa pianta: Phytolacca deriva dal greco โ€œphytonโ€ che vuol dire โ€œpiantaโ€ e dalla radice araba โ€œlakkโ€ che significa โ€œlaccaโ€, con riferimento al succo viola che emettono le bacche se vengono spremute.

Bulbose da piantare in autunno: la Romulea bulbocodium

La Romulea bulbocodium รจ una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria dell’Europa (in particolare della zona mediterranea). E’ caratterizzata da fusti molti corti, che raramente superano i 10 centimetri e da fiori particolarmente decorativi, costituiti da sei petali di colore viola e bianco.

La divisione dei bulbi si pratica proprio in questo periodo dell’anno (in autunno), per ammirare poi la splendida fioritura nella stagione primaverile. La Romulea bulbocodium รจ una pianta che si adatta alla decorazione di bordure, aiuole o giardini rocciosi, sebbene regali il meglio di sรฉ come pianta tappezzante, avendo una notevole capacitร  di allargarsi. La coltivazione รจ abbastanza semplice, purchรฉ si rispettino le esigenze della pianta in fatto di luce e temperatura. Di seguito trovate la scheda relativa alla coltivazione.