Come fabbricare un fertilizzante a base di piante selvatiche

fertilizzanti naturali

Con l’arrivo della primavera, qualche volta le colture hanno bisogno di risvegliarsi dai torpori invernali; una buona idea per affrontare al meglio questo periodo è quella di fabbricarsi da soli i fertilizzanti usando come ingrediente principale alcune delle erbacce considerate di solito “materiale di scarto” del giardino, come le piante selvatiche, le ortiche, le felci e il tarassaco. 

Questi fertilizzanti sono di facile preparazioni, assolutamente naturali, e quindi non danneggiano le piante, e anche piuttosto economici. I fertilizzanti naturali devono essere utilizzati per stimolare l’attività del suolo e restituirgli vigore; inoltre sono in grado di far penetrare gli elementi nutritivi al di sotto delle foglie.

Becco di gru, come coltivarlo al meglio

becco di gru

Il becco di gru, o becco di airone (Erodium cicutarium), è una pianta appartenente alla famiglia delle Geraniaceae che cresce spontanea ai margini delle strade prestandosi allo stesso tempo alla coltivazione in vaso e nei giardini rocciosi; ha altezza variabile da 8 a 60 cm e può quindi essere usata anche per creare tappeti erbosi che fioriranno tra marzo e ottobre. Il becco di gru però non è sempreverde e perde la parte aerea durante i mesi più freddi dell’anno. I fiori sono piuttosto piccoli di colore rosa-lilla.

Quanto alle cure colturali, il becco di gru esige di essere coltivato in un luogo luminoso, meglio se in pieno sole; è una pianta piuttosto resistente sia al freddo che al caldo e non ha grandi esigenze idriche: basta annaffiarla sporadicamente ( 2-3 bicchieri d’acqua una volta ogni quindici giorni saranno sufficienti) aspettando che il terreno sia asciutto tra una bagnatura e l’altra.

Eugenia caryophyllata, ovvero l’albero dei chiodi di garofano

Eugenia caryophyllata

L’Eugenia caryophyllata, è un albero di medie dimensioni sempreverde, appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, originario delle isole Molucche e coltivato in Africa, Asia e America Meridionale, per utilizzarne la spezie prodotta dai suoi boccioli floreali, ossia i chiodi di garofano, che vengono raccolti ancora ben chiusi e seccati al sole.

L’albero dell’Eugenia caryophyllata, chiamata anche Syzygium aromaticum, possiede un portamento eretto, una chioma tondeggiante con grandi foglie di colore verde molto lucide; i fiori sono raccolti in corimbi ad ombrello, e da un lungo calice rosso sboccia un fiore bianco dall’aspetto piumoso; dopo i fiori compaiono delle piccole bacche rossastre.

Piante da appartamento: la Fittonia

fittonia

Al genere Fittonia appartengono due specie di piante da appartamento (Fittonia argyrineura e Fittonia verschaffeltii), tanto apprezzate quanto difficili da coltivare, considerando la quasi impossibilità di riprodurre in casa le condizioni di umidità dell’area di origine.

La famiglia di appartenenza è quella della Acanthacee, mentre l’origine si può ricondurre all’America del Sud (il Perù in particolare), sebbene siano stati fatti numerosi tentativi di coltivazione anche in altre zone del Globo.

La Fittonia è caratterizzata da foglie ovali di colore verde brillante con venature bianco-avorio (nel caso della varietà argyrineura) o rosso carminio (nel caso della varietà verschaffeltii). Tende a crescere in larghezza, rendendosi particolarmente adatta alla coltivazione in vasi sospesi.

Fioriture di marzo: l’Anagallide

anagallide

Per decorare al meglio bordure, aiuole o giardini rocciosi, la soluzione ideale potrebbe essere rappresentata dall’Anagallide (Anagallis arvensis), pianta dalla stupenda fioritura, apprezzabile anche allo stato spontaneo.

Appartiene alla famiglia delle Primulacee ed è originaria dell’Europa, pur essendo diffusa un po’ in tutto il globo, specialmente nelle zone a clima temperato.

Ha portamento ascendente ed è caratterizzata da un fusto molto ramificato, con foglie ovali dal colore verde scuro sulla pagina superiore e puntinate di nero su quella inferiore. I fiori sono formati da cinque sepali ed assumono colorazioni che vanno dal rosso al blu, dal rosa all’arancio, a seconda della specie di appartenenza.

Erbe aromatiche di Marzo (seconda parte)

erbe aromatiche

CIPERO (Cyperus longus)

Cyperus longusErbacea perenne a rizoma tuberoso, stri­sciante, fusti eretti, foglie lineari, scabre al margine; i fiori consistono in lievi spighette rossastre o giallastre che appaiono d’estate. Questa pianta vive nei luoghi ombrosi e umidi di tutta la Penisola, sia in pianura che a una certa altitudine.

Si coltiva seguendo le norme indicate per le specie acquatiche decorative, in terra soffi­ce e molto coibente, in acqua stagnante o sulle rive molto umide, in ombra o a mez­z’ombra.

Serve per profumare la farina da impiegare nella preparazione di dolci. Per quest’uso si impiegano i rigonfiamenti del rizoma sotter­raneo, rizoma che emana un leggero odore di viola mammola. Alcuni usano affondare le radici del cipero anche nello zucchero per dargli un particolare aroma che ricorda quello della vaniglia.

Piante tappezzanti: l’Acaena

acaena

Torniamo ad occuparci di piante tappezzanti per presentare stavolta l’Acaena, magnifica pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria di Australia, Nuova Zelanda ed America del sud.

E’ caratterizzata da fusti striscianti ricoperti di piccole foglie, che nella stagione fredda tendono ad assumere una colorazione rossastra, donando un tocco di magia all’ambiente circostante.

I fiori non assumono una grande importanza a livello ornamentale e fanno la loro comparsa in primavera, per abbellire la pianta fino al termine dell’estate con colorazioni diverse a seconda della specie. Molto più appariscenti sono invece i frutti, costituiti da acheni tondeggianti rossi o brunastri, contenenti un gran numero di semi.

Erbe aromatiche di Marzo (prima parte)

erbe aromatiche di marzo

FRAGOLA (Fragaria vesca)

FRAGOLA

Ben nota pianticella erbacea perenne, stolo­nifera, che viene coltivata ovunque per la raccolta dei profumati, dolcissimi frutti. Cre­sce anche allo stato spontaneo sui primi con­trafforti alpini o al margine dei boschi. Ne esistono numerosissime varietà, a frutto gros­so o piccolo.

Si coltiva con discreta facilità purché si ab­bia a disposizione ottimo terreno, ben con­cimato.

Per evitare che le aiuole di fragole si co­prano di erbe infestanti, si usa coprire il terreno dove si sono appena interrate le giovani piante, con teli di plastica nera bu­cherellata. Dai fori usciranno soltanto le piante di fragola e le restanti specie erbacee finiranno per soccombere.

Serve, oltre che come prelibata frutta e per la preparazione di marmellate, gelatine e succhi, anche come diuretico, antireumatico, depurativo e antigottoso. A questo scopo basta bere 6 tazze al giorno di infuso prepa­rato con 5 gr di foglie ogni 100 di acqua.

Fieno greco, curativo e afrodisiaco

fieno greco

Il Fieno greco o Trigonella è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose ed originaria del Medio Oriente e dell’Africa del nord, particolarmente apprezzata per le sue proprietà officinali.

Allo stato spontaneo cresce nelle zone collinari e sulle coste, ma ben sopporta anche la coltivazione domestica o ad uso industriale nella produzione di profumi.

E’ caratterizzato da un fusto diritto e da foglie ovali e denticolate. I fiori sono di colore bianco-giallastro e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi lasciare posto ai frutti, allungati ed appuntiti.

Cyrtomium falcatum, ovvero la felce alloro

Cyrtomium falcatum

Il Cyrtomium falcatum, meglio conosciuto come felce alloro, è pianta appartenente alla famiglia delle Driopteridacee, originaria delle Cina e del Giappone. Il Cyrtomium falcatum è una felce terrestre caratterizzata dalle foglie verde lucido lunghe circa 7 centimetri e disposte in modo alternato lungo il fusto, che è uno stelo sottile di colore scuro. Questa pianta forma un cespuglio che può raggiungere 60 centimetri di altezza.

La temperatura minima che bisogna garantirgli in appartamento è di 13°C, mentre in estate non dovrebbe superare i 18°C; se la temperatura scende sotto ai 10°C la pianta entra in uno stato di semiriposo, anche se conserva le foglie; in questo stato è importante mantenere il substrato sempre umido controllando che si asciughi. 

Erbe medicinali di Marzo

 erbe medicinali

CARDO DEI LANAIOLI (Dipsacus fullonum)
CARDO DEI LANAIOLI

Specie biennale a fusto eretto, rigido, co­perto di aculei; le foglie sono oblunghe, spinose e i fiori riuniti in capolini conici so­no di uno stupendo color lillà-viola. Questa pianta vegeta abbondante in pianu­ra e, soprattutto, nei luoghi incolti di mon­tagna e di collina.

Si coltiva senza difficoltà, in normale terra da giardino, meglio se un po’ sassosa e sabbiosa.

Annaffiare poco; la semina si effettua in pri­mavera. Sconsigliabile  la coltura in vaso.

Serve per preparare un infuso (grammi 2 di foglie in 100 grammi di acqua) ad azione diuretica e sudorifera, assai efficace nelle forme influenzali o per guarire i raffreddori. I capolini di questa pianta servono per car­dare la lana, pettinare stoffe o rattinare il panno.

 

Piante da appartamento: Fatsia japonica

fatsia japonica

Al genere Fatsia appartiene una sola specie, la Fatsia japonica, comunemente conosciuta come Aralia o falso ricino. Appartiene alla famiglia delle Araliacee ed è originaria del Giappone, pur avendo trovato larga diffusione in tutte le zone temperate del globo, dove viene coltivata in vaso, come pianta da appartamento, o in piena terra.

E’ caratterizzata da foglie molto grandi, dalla forma palmata e dal colore verde brillante sulla pagina superiore, mentre quella inferiore risulta essere leggermente più chiara. Le infiorescenze, invece, sono molto piccole, verdi o bianche, riunite ad ombrella, e fanno la propria comparsa nel periodo autunnale, dando poi origine a delle bacche nere.

Se coltivata in piena terra, la Fatsia japonica può raggiungere i 5 metri di altezza, mentre in vaso la sua crescita sarà abbastanza contenuta, a seconda delle dimensioni del contenitore stesso.

Giardini d’Autore di Riccione: la rassegna delle rarità botaniche

giardini d'autore

Ieri vi abbiamo parlato di Verdecasa, il salone del giardinaggio che si terrà da oggi fino al 21 marzo marzo a Padova; oggi è il turno di un’altra iniziativa che ha per protagonisti i fiori e le piante, ovvero Giardini d’Autore, la manifestazione che atta a presentare le rarità botaniche, che si terrà dal 21 al 22 marzo presso la Villa Lodi Fè di Riccione, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini, del Comune di Riccione.

La rassegna, che non a caso viene fatta nel primo giorno di primavera, vuole essere il punto di riferimento di tutti gli esperti del settore e di tutto coloro che vogliono allargare gli spazi verdi all’interno della propria casa, oppure che desiderano avvicinarsi all’arte del giardinaggio.

Orto in casa: metti i pomodori in vaso

Pomodori

Sono un classico del “giardinaggio fai da te“. Alcune varietà sono diventate di moda per terrazzi, balconi e spazi di ridotte dimensioni.

Negli orti le varietà di pomodoro più diffuse sono quel le che si coltivano su sostegni. Ultimamente, però, si stanno diffondendo anche specie di produzione ndustriale, robuste e con frutti di ottimo sapore, che vengono coltivate a contatto con il terreno e quindi non hanno bisogno di tutori.  Sono dette “a sviluppo determinato” perché, dopo ver prodotto diverse infiorescenze, bloccano la loro crescita in altezza.

Se volete provare una di queste varietà, ricordate che la coltivazione a contatto con il terreno può favorire malattie e marciumi dei frutti. Per evitare l’inconveniente, coprite il terreno con una pacciamatura di teli di plastica (in vendita nei consorzi agrari e nei centri di giardinaggio).

Un’altra specie di pomodoro, coltivato con sempre maggiore frequenza anche nei piccoli orti familiari, è il pomodoro “ciliegino“: si adatta a differenti climi e a vari tipi di terreno, compresi quelli sassosi, e necessita di pochissimi interventi antiparassitari .

Ne esistono numerosissime varietà: le bacche hanno dimensioni variabili, ma sempre contenute; possono essere perfettamente sferiche o un po’ allungate.Per coltivare il ciliegino in vaso, scegliete un contenitore capiente, di almeno 25 centimetri di diametro. Adoperate varietà a sviluppo determinato e irrigate con costanza.