Ricino, la pianta

ricino coltivazione

Il ricino (Ricinus communis) è l’unica specie appartenente al genere Ricinus della famiglia delle Euphorbiaceae. Si tratta di una pianta erbacea perenne originaria dell’Africa tropicale che cresce un po’ ovunque nelle zone a clima temperato; molto nota per l’olio che si ricava dai suoi semi è in realtà una bella pianta ornamentale dal portamento maestoso: può crescere infatti fino a due metri di altezza ed è dotata di foglie digitate di colore rosso porpora o verde scuro. In estate si ricopre di vistosi fiori raggruppati in grappoli mentre tra agosto e settembre produce grossi frutti spinosi di colore rosso.

Quanto alle cure colturali, il ricino predilige le esposizioni soleggiate ma cresce bene anche in penombra; ama inoltre i terreni ricchi di materia organica e ben drenati. Le innaffiature devono essere moderate: durante la bella stagione si può intervenire ogni dieci-quindici giorni mentre durante l’autunno le bagnature devono essere diradate per essere sospese del tutto durante i mesi più freddi dell’anno. In primavera occorre invece intervenire con un concime organico.

Fioriture di aprile: Lunaria

lunaria

In alcune regioni d’Italia non è ancora tempo di rimettere il cappotto in naftalina, ma ormai possiamo dire che la bella stagione è alle porte ed è tempo finalmente di tornare a respirare l’aria mite della primavera tra le nostre amiche piante che ci aspettano in giardino.

E tra le fioriture più belle di questo periodo dell’anno, vale la pena ricordare quella della Lunaria, appartenente alla famiglia delle Crucifere ed originaria del continente europeo. Cresce spesso allo stato spontaneo, ma può anche essere coltivata in ambiente domestico per decorare bordure ed aiuole, dove regalerà un tocco di bellezza con pochi eguali nel periodo primaverile.

E’ caratterizzata da un fusto eretto, da foglie ovali-lanceolate e da fiori color lilla-violetto riuniti in racemi. Per la vista si tratta di un vero spettacolo, che diventa ancor più godibile nel momento della comparsa dei frutti, costituiti da una specie di medaglione (siliqua) color madreperla o argentati, a seconda del grado di maturazione.

Sughera, utile e maestosa

sughera

La Sughera, nota anche come Quercia del sughero, è una pianta di notevoli dimensioni, appartenente alla famiglia delle Fagacee ed originaria dell’Europa meridionale e dell’Africa settentrionale. In Italia può vantare una vasta diffusione in Toscana, Lazio, Sicilia e – naturalmente – Sardegna, dove ci sono sugherete di grande interesse sia industriale che storico.

Ha portamento arboreo e può raggiungere i 20 metri di altezza, mantenendosi in vita anche per 250-300 anni ed entrando quindi di diritto nella categoria degli alberi monumetali. E’ caratterizzata da un larga chioma con foglie ovoidali, spesso dentate, simili a quelle del leccio e dal colore verdastro.

I fiori compaiono nella tarda primavera, colorando la sughera di giallo o verde, a seconda del sesso dei fiori stessi. Il frutto invece è rappresentato da una ghianda ovale, verde o marrone a seconda del grado di maturità, e lunga fino a 3 centimetri.

Spirea, varietà per tutte le stagioni

spirea

Il genere Spirea appartiene alla famiglia delle Rosaceae e comprende alcuni arbusti decidui di dimensioni medie e portamento tondeggiante originari dell’Asia e dell’Europa; le specie sono suddivise in due grandi gruppi: le spiree bianche, a crescita rapida, che fioriscono in primavera e possono raggiungere i 2-3 metri di altezza e le spiree rosa, a crescita più lenta, che producono fiori di colore rosa intenso in estate ed in autunno. Si tratta in ogni caso di arbusti abbastanza facili da coltivare che possono essere utilizzati anche per la creazione di siepi multicolore.

La Spirea: cure colturali

Le spiree prediligono le posizioni soleggiate, ma crescono abbastanza bene anche in penombra. Come accennato sono piante di facile coltivazione, questo anche grazie alla loro rusticità che le rende resistenti sia al gelo invernale che al caldo torrido.

La Fusaggine colora il giardino in tutte le stagioni

fusaggine

Se volete avere una pianta da giardino che vi regali uno spettacolo diverso per ogni stagione dell’anno, potete puntare sulla coltivazione della Fusaggine o Fusaria maggiore, nota con il nome botanico di Euvonymus latifolius.

Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Celastracee ed originaria dell’Europa e dell’Asia, particolarmente apprezzata per la coltivazione in piena terra o in grandi contenitori, dove può raggiungere anche i 3 metri di altezza.

La Fusaggine si presenta come un arbusto rustico, con foglie ovali e dentate, dal colore verde chiaro, che nella stagione autunnale cambiano completamente l’aspetto della pianta, colorandola di rosso. I fiori invece sono di colore rosa e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per poi lasciare il posto ai frutti tondeggianti dal colore rosso o arancione.

Artemisia, aromatica e curativa

artemisia

L’Artemisia è una pianta erbacea o arbustiva appartenente alla famiglia delle Asteracee ed originaria dell’Europa e dell’Asia, da dove poi ha trovato larga diffusione in tutte le zone temperate del pianeta.

E’ caratterizzata da radici rizomatose e da fusti eretti, che raggiungono anche il metro di altezza, portando foglie simili a quelle del crisantemo, dal colore grigio o verde. La fioritura è di scarsa importanza ed è rappresentata da capolini gialli riuniti in mazzetti, che fanno la propria comparsa nel periodo più caldo dell’anno.

Generalmente l’Artemisia viene coltivata a scopo ornamentale, sebbene non sia rara la coltivazione a scopo industriale (come aromatizzante) o officinale.

Peperoncino, le varietà più piccanti

peperoncino piccante

Sapevate che esistono oltre 200 varietà di peperoncino? Tutte sono commestibili ma il loro grado di piccantezza, classificato in base a una scala che va da uno a dieci (scala di Scoville), varia in funzione del contenuto di una particolare sostanza, la capsacina. Tra i più piccanti in assoluto, adatti anche alla coltivazione a scopi ornamentali, abbiamo il diavolicchio, il firecracker, lo scotch bonnet yellow, il chile, il fiesta e il marble.

Vediamoli sinteticamente uno per uno:

Diavolicchio

L’italiano diavolicchio (o diavolino) viene coltivato nelle Marche e in Abruzzo. Quando raggiunge la piena maturazione diventa di un bel colore rosso vivo e viene fatto seccare raccolto in ghirlande.

Le Ossalidi (Oxalis)

ossalidi

Le Ossalidi (Oxalis) sono un genere di piante appartenenti alla famiglia botanica delle Oxalidaceae comunemente denominate trifogli. Seppure poco utilizzate, si prestano alla coltivazione in aiuole, bordure, vasi e giardini rocciosi tanto più che si tratta di piante piuttosto resistenti che danno un’abbondante fioritura anche se poco curate. L’unica precauzione che bisogna prendere se si decide di piantarne qualche esemplare nel proprio giardino è relativa alla scelta della varietà; alcune ossalidi infatti (è il caso della Oxalis articulata) sono molto invadenti e rischiano di fare perdere la pazienza anche al più mite dei giardinieri.

Vediamo dunque quali sono le varietà di ossalidi che si prestano maggiormente alla coltivazione a scopi ornamentali e le caratteristiche di ciascune di esse:

Mirtillo rosso

mirtillo rosso

Questo delizioso frutto tipico del sottobosco, annoverato più volte tra i frutti della passione, in quanto rosso, è molto utilizzato in cucina, per preparare composte, marmellate, per accompagnare panne cotte o per guarnire dolci di ogni specie e per accompagnare carni; ma, le sue molteplici virtù benefiche, lo vedono ben inserito anche in medicina, dove è utilizzato per la cura delle infezioni delle vie urinarie, nella prevenziene dell’osteoporosi, e, visto l’alto contenuto di antiossidanti che lo caratterizza, nella prevenzione delle patologie cardiovascolari e dei tumori, e addirittura come aiuto nel ritardare il processo di invecchiamento.

Il mirtillo rosso americano, o “cranberry”, appartiene alla famiglia delle Ericaceae e proviene dai boschi del Nord America orientale.

Da qualche tempo le piantine sono disponibili anche in Italia: si tratta di piccoli arbusti sempreverdi coprisuolo che raggiungono l’altezza di 20 cm e il diametro di 1 metro.

Data la loro origine, resistono benissimo al freddo e al gelo e crescono in terreno acido, umido e soffice.

Piante da appartamento: la Guzmania lingulata

guzmania

La Guzmania lingulata è una pianta epifita appartenente alla famiglia delle Bromeliacee, originaria della giungla dell’India orientale e delle regioni nordoccidentali dell’America meridionale. Le piante epifite sono quelle che nel loro ambiente naturale vivono su altre piante, in genere gli alberi.

La Guzmania possiede foglie verdi e coriacee che crescono a rosetta creando una specie di coppa che serve per la raccolta dell’acqua; la parte centrale è formata da brattee che diventano rosse durante il periodo della fioritura di piccoli fiori color crema; questa infiorescenza misura circa 60 centimetri e appare in estate. Dopo la fioritura la pianta muore, ma dai germogli laterali della base nascono nuove piante.

La Cananga odorata, ovvero lo Ylang ylang

ylang ylang

La Cananga odorata, meglio conosciuta come Ylang ylang, è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Annonaceae, originario dell’Indonesia ma diffuso anche in Australia; l’albero dello Ylang ylang possiede il fusto eretto e piuttosto ramificato, grandi foglie di colore verde scuro dalla forma lanceolata.

In primavera e in autunno produce dei fiori riuniti in piccoli grappoli, dalla forma pendula e dal colore verdognolo o giallastro; questi fiori hanno un profumo molto intenso tanto che vengono ampiamente utilizzati nell’industria cosmetica per la fabbricazione dei profumi, e in erboristeria sotto forma di olio essenziale.

Piante da appartamento: la Dipladenia

dipladenia

La Dipladenia o Mandevilla splendens è una splendida pianta da appartamento, appartenente alla famiglia delle Asclepiadacee ed originaria dell’America centrale e meridionale (in particolare del Brasile), molto apprezzata per la fioritura, che comincia a manifestarsi proprio in questo periodo dell’anno.

Può essere arbustiva o rampicante (se aiutata da tutori e pergolati) ed è caratterizzata da foglie lucide, ovali ed appuntite, e da fiori a forma di imbuto riuniti in racemi, che possono assumere le colorazioni più disparate (dal bianco al giallo, dal rosa al rosso).

Generalmente la Dipladenia viene coltivata in vaso nel chiuso delle pareti domestiche, ma nelle zone particolarmente miti si può tentare anche l’impianto in piena terra, dove può raggiungere altezze significative (4-5 metri).

Margherite “pompon” e la primavera diventa una festa

margherite pompon

Imparentate con le umili pratoline dei campi, di cui abbiamo parlato già altre volte, questi simpatici fiorellinei dalla forma così buffa, hanno fiori morbidi e pieni che vanno dal bianco candido al porpora sgarginate e brillante, e sono facilissime da coltivare!

Occhieggiano ovunque in questa stagione sui banchetti del mercato e nei chioschi dei fioristi: sil loro nome è “bellis perennis’ ‘ e catturano l’occhio grazie ai teneri fiori a forma di pompon bianchi, rosa e porpora. Come dicevamo prima, sono estremamante fscili da coltivare, non sono altro, infatti, che le varietà ornamentali delle timide pratoline bianche e gialle dei campi, chiamate anche margherite comuni.

Questo simpatici e allegri fiorellini, fioriscono per tutta la primavera, crescono all’aperto (al sole o in mezz’ombra), ma possono essere tenute anche in casa, a patto che la temperatura non sia troppo alta e l’aria non eccessivamente secca.

Come far cambiare colore alle ortensie

cambiare colore alle ortensie

Forse non tutti sanno che il colore dei fiori delle ortensie può cambiare in base al ph del terreno che ospita la pianta: nei terreni più acidi (con PH compreso fra 5,00 e 5,5) i fiori della gran parte delle varietà di ortensie sono blu, mentre in quelli con PH compreso fra 5,5 e 6,5 sono di colore malva o rosso magenta e in quelli più alcalini (con PH fra 6,5 e 7) sono di colore rosa.

Il colore delle piante può però variare anche in funzione dell’utilizzo di alcuni fertilizzanti o dell’aggiunta di sali minerali; ne consegue che possiamo noi stessi indurre queste variazioni aggiungendo al terreno le sostanze giuste. Vediamo come:

Dal rosa al blu

Se vogliamo cambiare il colore delle ortensie da rosa a blu ci basterà somministrare con l’acqua delle bagnature 125-200 grammi di zolfo bagnabile per metro quadrato. Allo stesso scopo è utile mischiare al terriccio una certa quantità di torba acida. In alternativa è possibile irrigare, nei mesi di marzo, aprile e maggio, con solfato di alluminio (1,5-3 grammi ogni litro di acqua), metodo, quest’ultimo, che permette di ottenere più velocemente il risultato voluto.

Per mantenere il terreno acido utilizzate fertilizzanti a basso contenuto di fosforo e ad elevato tenore di potassio e azoto.