Erbe aromatiche: il cerfoglio

cerfoglio

Il cerfoglio (Anthriscus cerefolium) è un’erba aromatica originaria delle regioni mediterranee europee; è una specie biennale che può raggiungere i 45 centimetri di altezza e che possiede foglie sottili di colore verde, simili a quello del prezzemolo, e con un profumo che ricorda quello dell’anice; i fiori sono bianchi e riuniti in ombrelle del diametro di 7 o 8 centimetri,che compaiono nell’estate dell’anno successivo alla semina.

Il cerfoglio va seminato all’inizio della primavera oppure in inverno se può essere protetto in serra; ama i terreni ben drenati e ricchi di materia organica, e le posizioni soleggiate o a mezz’ombra. Va annaffiato con regolarità in primavera e in estate, ed essendo una pianta molto rustica, difficilmente subisce attacchi di malattie o di parassiti.

Celosia, ovvero la Cresta di Gallo

celosia

Avete mai sentito parlare di Celosia? Probabilmente no, visto che questa magnifica pianta da giardino è conosciuta comunemente con il nome di Cresta di gallo o Amaranto piumoso, a seconda della conformazione della propria fioritura.

Si tratta di un genere che comprende una sessantina di specie, appartenenti alla famiglia delle Amarantacee ed originarie di Asia, Africa ed America del nord. E’ una pianta caratterizzata da uno stelo succulento e da foglie lanceolate, che assumono colorazioni diverse a seconda della specie di appartenenza.

Le fioriture, seppur differenti da una varietà all’altra, sono tutte ugualmente spettacolari e caratteristiche e rallegrano la vista da giugno a settembre.

Dopo il rinvaso, la concimazione

terra concimata

Dopo aver cambiato il vaso alle piante è necessario aiutare i vari esemplari a uscire dalla fase di riadattamento, fase che spesso si manifesta con l’afflosciarsi del fogliame o con l’ingiallimento della vegetazione più bassa.

Per stimolare la ripresa delle specie orna­mentali da appartamento che hanno subito il trapianto, si consiglia di irrorarne spesso la chioma, usando acqua a temperatura am­biente. In genere, queste irrorazioni debbo­no essere ripetute a giorni alterni, ma in qualche caso giova eseguirle ogni giorno. È ovvio che le spruzzature avranno una du­rata brevissima, qualche secondo appena, tanto da inumidire bene il fogliame. Infatti, le irrorazioni troppo prolungate pro­vocano un eccessivo stillicidio di gocce di acqua dalle foglie verso il terreno con il pericolo di convogliare verso le radici una dose d’acqua superiore alle reali necessità della pianta, con la inevitabile conseguenza di provocare fenomeni di marciume o il for­marsi di muffa.

Il genere Datura

Datura

Il genere Datura comprende circa dieci specie di piante erbacee perenni, originarie dell’America centro settentrionale, appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Le piante appartenenti al genere Datura sono di medie dimensioni, ovvero alte circa 100 centimetri e molto ramificate, con foglie grandi di colore verde tendente al grigio. I caratteristici fiori a trombetta vengono prodotti in primavera  fino all’inverno, e possono essere di diversi colori, anche se quello più caratteristico è il bianco. Le piante di Datura sono molto tossiche e quindi bisogna fare attenzione a non ingerirle.

Le piante appartenenti al genere Datura devono essere coltivate in appartamento perché non sopportano il freddo; nei luoghi con inverni miti possono essere coltivate anche all’aperto anche se tendono a perdere le foglie durante la stagione fredda; le Dature amano le zone luminose e soleggiate.

Fiori da piantare a Febbraio, le petunie

petunie

Al genere petunia appartengono circa 40 specie di piante erbacee annuali o perenni originarie dell’America meridionale; la bellezza dei loro fiori e la mestosità del loro portamento rende le petunie ideali per la coltivazione in vasi e in fioriere posti ad abbellire con classe non solo piccoli giardini, ma anche balconi e terrazze. I fiori di colore rosa, bianco, viola, fucsia, anche bicolori, sono a corolla tubolare e crescono singolarmente su peduncoli da fusti lunghi e sottili che possono avere anche portamento ricadente; fanno la propria comparsa a metà primavera e rimangono a far bella mostra di sè fino all’autunno inoltrato.

Quanto alle cure colturali, le petunie amano le esposizioni luminose, soleggiate per almeno sei ore al giorno, e al riparo dal vento. Le innaffiature devono praticate regolarmente ogni due-tre giorni e vanno intensificate durante i mesi più caldi; le petunie infatti sono piante piuttosto resistenti alla siccità, ma i fiori tendono ad appassirsi piuttosto facilmente in caso di mancanze prolungate di acqua. Vale però sempre il consiglio di evitare ristagni idrici che causerebbero immancabilmente marciumi radicali esponendo la pianta allo sviluppo di malattie fungine.

La potatura, tecniche e consigli

potatura

Più volte sulle pagine di PolliceGreen abbiamo parlato di “potatura”, limitandoci però a consigliare l’eliminazione di parti secche o rovinate della pianta. Ma l’intervento di potatura non consiste solo in questa operazione ed implica invece delle conoscenze specifiche in materia acquisibili unicamente con pratica ed esperienza.

In questo senso non possiamo esservi un granché utili, ma possiamo tuttavia illustrarvi tutti gli interventi che si possono effettuare su un albero ed i diversi tipi di potatura utilizzati dagli esperti. E allora, amici giardinieri dilettanti, mano alle forbici e seguiteci nel lungo elenco che andiamo a proporvi.

Il rinvaso: come si fa

rinvaso

Con il mese di Febbraio si può dire che la parentesi sta per concludersi, almeno per quanto riguarda il periodo di maggior fred­do e già si avvertono le prime avvisaglie della bella stagione che si manifestano an­che nell’attività vegetativa delle specie da appartamento. Infatti, queste piante, dopo una stasi di circa due mesi, riprendono a vegetare, a produrre foglie e germogli, tralci e nuove radici. Questo fenomeno, che è strettamente collegato al naturale ciclo evo­lutivo nell’anno solare, impone di effettuare alcune operazioni di giardinaggio.

Fra queste operazioni, ve n’è una di capi­tale importanza per le piante ornamentali che, pur vivendo normalmente in casa, sen­tono l’avvicinarsi della buona stagione, e che verso la metà di febbraio (ossia prima che si «sveglino» dal letargo invernale) possono (o debbono) essere rinvasate senza subire alcun danno.

Un rinvaso più tardivo potrebbe essere molto pericoloso e provo­care, addirittura, la morte dell’esemplare. Per procedere al rinvaso delle piante da appartamento bisogna anzitutto preparare il nuovo recipiente, curando che esso non sia molto più largo del precedente (in genere bastano due centimetri in più di diametro per garantire la vita della pianta per almeno un anno). I vasi più raccomandabili sono quelli a «riserva d’acqua» che risolvono quasi totalmente il problema delle annaffia­ture.

Erbe aromatiche: il rafano

rafano

Il rafano (Armoracia rusticana) è un’erba aromatica che appartiene alla famiglia delle Crocifere, originaria dell’Europa Orientale, conosciuta sin dai tempi antichi, basti pensare che nell’Antico Testamento viene menzionato tra le erbe aromatiche della Pasqua Ebraica, e che nel Medioevo veniva usato per le sue proprietà curative, fino al XVI secolo, quando inizia ad essere usato anche in cucina.

Il rafano una specie perenne che può raggiungere il metro di altezza, caratterizzata da una radice, conosciuta anche come cren, molto grossa e carnosa, lunga fino a 50 centimetri, con un diametro che varia dai 2 ai 7 centimetri, dalla buccia rugosa e brunastra, con la polpa soda di colore bianco. Il rafano contiene un olio, molto simile a quello della senape che gli conferisce il tipico sapore piccante.

Il fusto erbaceo del rafano è eretto, con una rosetta di grandi foglie ovate e dentellate alla base. Questa pianta, per crescere bene ha bisogno di terreni ombrosi, umidi e fertili; si moltiplica alla fine dell’inverno piantando nel terreno dei pezzeti di radice. La raccolta va effettuata all’inizio dell’autunno, e le radici devono essere pulite con cura, senza usare acqua, e lasciate asciugare bene.

Erbe aromatiche, il basilico

coltivazione basilico

Il basilico è una pianta originaria dell’Asia tropicale che si è diffusa in Europa attraverso il Medio Oriente; appartiene al genere Ocimum della famiglia delle Labiatae ed è una pianta annuale erbacea che può raggiungere 60 cm di altezza. E’ molto nota e utilizzata per le proprietà aromatiche delle foglie che si presentano di forma ovale lanceolate, provviste di picciolo, e hanno dimensioni variabili a seconda della specie; durante l’estate si ricopre di fiori  bianchi o rosei riuniti in spighe.

Tra le specie di basilico la più coltivata è l’Ocimum basilicum della quale esistono diverse varietà:

Ocimum basilicum varietà Cinnamon, originaria del Messico con i fiori di colore rosa;
Ocimum basilicum varietà Minimum, nota anche come basilico greco, dalle foglie molto piccole, verdi ed ovali.
Ocimum basilicum varietà Crispum, con grandi foglie dalla superficie increspata e dall’aroma intenso.

Crassula falcata, la succulenta a forma di falce

crassula falcata

Al genere Crassula appartengono circa 300 specie di piante succulente, originarie per lo più della zona sudafricana. In queste poche righe vogliamo però concentrare la nostra attenzione su una varietà molto apprezzata sia per la forma curiosa che per la meravigliosa fioritura.

Mi riferisco alla Crassula falcata (conosciuta anche come Rochea falcata), caratterizzata da foglie a forma di lama di falce dal colore grigio-verde e da fiori molto appariscenti dal colore rosso, che ne fanno una delle succulente più belle in natura.

E’ una pianta di facile coltivazione che non necessita di particolari cure, ma chiede solo di essere rispettata nelle esigenze primarie. E allora come fare ad ottenere una stupenda Crassula falcata?

La Mammillaria spinossima

mammillaria

La Mammillaria spinossima, conosciuta semplicemente come mammillaria è una pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee originaria dei deserti e delle zone aride del Messico. La mammillaria è un cactus dal corpo sferico, che raggiunge i 20 centimetri di altezza per 10 di larghezza; le areole presentano da 16 a 24 spine di colore bianco o giallo, lunghe e uncinate; i fiori sono a imbuto, sbocciano in estate e sono di colore rosa scuro o rosso, e rimangano sulla pianta per diverse settimane.

Questi cactus, che in genere formano colonie, sono facili da coltivare; richiedono un substrato molto leggero a base di terra vegetale e sabbia. Per ottenere una fioritura abbondante è necessario collocarli in una posizione luminosa e anche leggermente soleggiata. Dove il clima lo consente, questi cactus possono essere piantati in giardino, facendo attenzione che non si bagnino; l’irrigazione deve essere moderata da metà primavera all’autunno. In estate l’apporto idrico deve essere più frequente e abbondante, mentre in inverno l’irrigazione va quasi completamente sospesa; è importante fare attenzione che il corpo del cactus non si bagni mai.

Forsizia, il fiore del mese di Febbraio

Forsythia

II nome di questa pianta ricorda quello del­l’orticoltore inglese William Forsyth, vissuto nel Settecento, che fu uno dei fondatori del­la Royal Horticoltural Society di Londra, la più importante ed autorevole associazione botanica del mondo.

La forsizia è una delle specie arbustive più rustiche e generose che si conoscano; essa — in genere — fiorisce tra febbraio e aprile, secondo la specie e le condizioni climatiche, coprendosi di una profusione di corolle giallo-oro, più o meno grandi e di tinta più o  meno brillante.

La coltivazione della forsizia è tra le più semplici, ed esige unicamente annaffiature estive abbondanti, una concimazione a base di fertilizzante organico in autunno e una energica potatura dopo la caduta dei fiori. Di solito la potatura della forsizia si esegue molto semplicemente raccogliendo i rami fioriti per farne una decorazione per l’appartamento. Comunque, il «taglio» deve essere tale da eliminare i rami più vecchi e deve essere completato da una lieve spuntatura al legno di più recente formazione. La forsizia vive bene sia in pieno sole sia a mezz’ombra e non ha particolari esigenze in fatto di terreno; sopporta bene anche il terreno calcareo.

 

La lavanda, ideale per siepi e cespugli profumati

lavanda inglese

Sotto il nome di lavanda sono comprese una trentina di specie del genere lavandula, appartenente alla famiglia delle Laminaceae; si tratta di piante erbacee, originarie dei paesi del bacino mediterraneo, dotate di foglie color argento molto profumate che nei mesi più caldi producono moltissimi fiori violacei, rossi, bianchi o blu raccolti in spighe.

La lavanda è una pianta molto rustica, resistente sia al caldo che al freddo ed è quindi ideale per la coltivazione in giardino, dove viene utilizzata sia per la creazione di siepi che per quella di cespugli odorosi; volendo può essere coltivata in vaso purchè questo sia abbastanza capiente.

Varietà di lavanda più comuni:

Lavandula officinalis (o Lavandula spica)

Lavandula angustifolia, nota anche con il nome di lavanda inglese, è la specie maggiormente resistente al freddo;

Lavandula lanata;

Lavandula dentata.

Piante da appartamento: la Monstera

monstera

La Monstera è una pianta della famiglia delle Aracee, originaria del Guatemala e del Messico meridionale che vive nelle foreste pluviali dell’America Centrale e meridionale. La Monstera è una pianta rampicante dalle foglie verdi, grandi e lucide, a forma di cuore, che negli esemplari più grandi possono raggiungere fino a un metro di lunghezza. Il periodo di fioritura va dalla primavera all’estate, ma in ambienti chiusi è difficile che produca i suoi caratteristici fiori bianchi.

La Monstera è una pianta molto facile da coltivare; è consigliabile rinvasarla ogni anno alla fine dell’inverno, almeno fino a che non raggiunge le sue dimensioni definitive; successivamente basterà rinnovare la parte superiore del substrato. La collocazione ideale è davanti alla finestra, anche se i raggi del sole devono essere filtrati.