Tecniche di propagazione: la semina

semina

La semina è una delle operazioni più importanti da fare quando si decide di prendersi cura di una pianta: basti pensare che tutte le piante con un ciclo di vita annuale o biennale vengono propagate esclusivamente per seme, e spesso questa tecnica viene usata anche per quelle erbacee perenni e per alcuni alberi e arbusti.

La fine dell’inverno coincide con la stagione della semina delle piante a fioritura estivo-autunnale e delle piante legnose; all’inizio dell’estate si seminano le piante bienni e quelle erbacee perenni, e all’inizio dell’autunno si propagano le piante annuali rustiche e quelle che danno fioriture precoci. Se si dispone di poco spazio per la semina è bene scegliere le apposite terrine o contenitori facilmente trasferibili in ambienti riparati.

Prima di effettuare la semina bisogna accertarsi che il seme abbia conservata intatta la sua vitalità, ovvero che la conservazione non ne abbia pregiudicato le qualità e le facoltà germinative; questo controllo si può fare disponendo sul fondo di una piccola scatola uno strato di cotone idrofilo umido, dopodiché si spargono pochi semi, si coprono e si ripone la scatola in un armadio a temperatura ambiente; dopo tre giorni si potrà effettuare il controllo per verificare la germinabilità del seme.

Il ciliegio da fiore

fiore di ciliegio

Sapevate che esistono varietà di ciliegio coltivate come alberi da fiore? Si tratta dei cosiddetti ciliegi giapponesi, alberi che non producono frutti ma vengono coltivati solo a scopo ornamentale proprio perchè offrono una fioritura prolungata (a partire dalla primavera e fino all’autunno) e di grande effetto. Come i ciliegi da frutto appartengono al genere Prunus della famiglia delle Rosaceae.

Una delle varietà più comuni di ciliegio da fiore è il Prunus serrulata, noto come kanzan, una pianta rustica che può raggiungere i 5 metri di altezza e produce fiori rosa porpora. Molto diffuso anche il Prunus subhirtella, dai rigogliosi fiori bianchi che fanno la propria comparsa in autunno. I ciliegi da fiore non hanno grandi esigenze colturali e come i fior di pesco, dei quali vi abbiamo già parlato, sono molto adatti alle esigenze di chi, pur desiderando un giardino fiorito, non ha molto tempo da dedicare alla sua cura.

Dal Fiordaliso al Myosotis, i fiori azzurri

fiordaliso

Volete ricreare un angolo di cielo o di mare all’interno del vostro giardino? Non parliamo di costruzioni che lasciano intravedere uno spicchio di firmamento, né di specchi d’acqua che ricordano il fluttuare dell’oceano, ma di piante e fiori scelti in base ai colori, con tonalità che vanno dal celeste all’azzurro, dal viola scuro al blu.

Pensate forse che la natura proponga solo poche specie con tali caratteristiche? E allora seguiteci e scoprirete di avere una vasta scelta per colorare di azzurro il vostro giardino ed ottenere così un piccolo angolo di quiete da ammirare tutto l’anno.

Di seguito troverete una lista di fiori adatti alle vostre esigenze, accompagnata da una breve descrizione sulle varie specie e dalla solita, immancabile gallery.

Stelle di Natale, tecniche colturali e di moltiplicazione

Stella di Natale biancaLa Stella di natale

Per far si che la nostra bella stella di Natale viva il più allungo possibile dobbiamo aver ben chiare le sue esigenze.

Vediamo quindi le tecniche per mantenerla in vita durante le varie stagioni e quelle per moltiplicarla;

Durante la stagione primaverile, molti scartano la pianta quando le brattee sono scolorite, ma è piuttosto semplice fare in modo che la pianta le riproduca di nuovo. Basta accorciare decisamente gli steli fino a 7-10 cm dalla base e tenere quasi asciutta la composta lasciando per un mese la pianta in buona luce non esposta al sole, a temperatura ambiente. In seguito si bagna il terriccio e la pianta riprende a vegetare.

Quando la stella di natale rincomincia a crescere, verso maggio, la si rinvasa in terra fresca facendo una buona composta, evitando di scegliere vasi troppo grandi altrimenti la pianta tende a produrre molti steli ma pochi fiori e poche brattee.

Cura dei ciclamini: cosa c’è da sapere

cura dei ciclamini

La coltivazione del ciclamino

A differenza di quello che si può pensare, prendersi cura del ciclamino non è facile, come non è facile farlo fiorire e riuscire a mantenere dei fiori prosperosi; il segreto per ottenere questo risultato è tenerlo nell’ambiente giusto, vale a dire alla luce, pur senza essere colpito direttamente dal sole, e lontano dalle fonti calore, spostandolo, soprattutto di notte, nell’ambiente più freddo della casa. Nelle zone dove l’inverno non è particolarmente rigido, durante la notte può essere anche tenuto all’aperto, facendo attenzione che sia al riparo dal vento e dal gelo.

Il ciclamino fiorisce nel periodo invernale e i suoi fiori resistono fino ad aprile, ma i primi boccioli spuntano a settembre; quando essi compaiono, bisogna annaffiare spesso la pianta, in modo che il terreno rimanga sempre umido, ma non inzuppato: nel caso in cui abbiate versato troppa acqua, cercate di buttarla perché potrebbe provocare marciume nel tubero. Quando il ciclamino avrà concluso la sua fioritura smettere di annaffiare, in modo da far seccare le foglie, e permettere al tubero di ricaricarsi.

Nel periodo di fioritura è opportuno concimare il ciclamino con del fertilizzante chimico da aggiungere all’acqua, con un concime a base di potassio, per favorire la nascita dei fiori, e con uno contenente azoto in modo da aiutare la crescita della pianta.

Fior di pesco, ovvero il cotogno da fiore

cotogno da fioreCon il termine fior di pesco si fa riferimento a un piccolo arbusto da fiore, originario di Cina e Giappone, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Il suo nome scientifico è Chaenomele Japonica, ma è noto anche come cotogno da fiore; mentre dalla fine dell’inverno e fino a primavera inoltrata produce infatti dei fiori rosso-arancioni, nei mesi autunnali è carico di frutti amari simili a mele usati per conserve e marmellate. Non va quindi confuso con il fiore prodotto dall’albero di pesco.

Come accennato, è un arbusto di dimensioni modeste (gli esemplari adulti raggiungono circa 1 metro di altezza) che può essere coltivato sia in penombra che in pieno sole, anche se appare chiaro come sia possibile ottenere fioriture più ricche da un’esposizione maggiormente soleggiata. E’ una pianta molto resistente che non teme nè il gelo, nè il caldo estivo; per lo stesso motivo non ha grandi necessità colturali a cominciare dalle innaffiature che si rendono necessarie, seppure sporadicamente solo in caso di siccità primaverile. Il fior di pesco non ha grandi esigenze neppure in fatto di terreno, ma prospera in terreni ben drenati e non troppo alcalini.

Come creare un giardino roccioso

giardino roccioso

La nobile arte del giardinaggio non richiede solo un buon pollice verde, ma anche una certa dose di buon gusto, utile per capire come arredare al meglio ogni angolo fiorito della casa, del balcone o del terreno.

Questa “regola” vale per il giardinaggio in generale, ma ancor più per la realizzazione di un Rock Garden, vale a dire un giardino roccioso, solitamente affidato alla progettazione di un architetto o di un esperto vivaista. Ebbene, tranquillizzatevi amici dei fiori, perché la mano dell’esperto non è poi così necessaria per la creazione di un giardino roccioso, visto che vi basterà seguire qualche utile consiglio ed usare un minimo di “occhio” per avere di fronte a voi uno spettacolo unico ed originale.

Da dove partire dunque? Cominciamo dalla scelta dell’angolo giusto, che deve essere sufficientemente illuminato per diverse ore della giornata. Meglio scegliere un angolo di per sé caratteristico, posto ad esempio su un terreno scosceso o nelle vicinanze di un muro, in modo da avere già una parte del “progetto” ben evidenziata.

Euforbia, non solo Stella di Natale

Euphorbia

Oltre alla ben nota stella di natale, il genere euforbia comprende un vastissimo numero di piante assai diverse fra loro, di seguito vi illustro con una breve panoramica le specie più diffuse:

Euphorbia flanaganii : splendida pianta suffruticosa caratterizzata da gambi piuttosto esili e carnosi lunghi 15-20 cm; occasionalmente produce nume­rosi fiori con brattee gialle.

Euphorbia fulgens: specie arbustiva, conosciuta anche come Euphorbia jacquinaeflora. Le foglie sono strette e lanceolate, i fusti sono incurvati; la pian­ta raggiunge 1,2 m di altezza. I fiori, con brattee rosse, sbocciano in inverno.

Euphorbia milii (sin. Euphorbia splendens): è un alberello semisucculento che viene coltivato come le euforbia suffruti­cose. I suoi steli sono molto spinosi, con foglie terminali; la pianta raggiunge i 45 cm di altezza. In inverno sbocciano i fiorellini bianchi circondati da grandi brattee rosso brillante . La varietà “Tananarivae”  possiede brattee gialle.

La stella di Natale ha bisogno di riposo

stelle di Natale in serra

Nel nostro clima la stella di Natale conosce una sola utilizzazione, ossia quella di servire come decorazione della casa durante le feste natalizie ed è considerata uno degli omaggi floreali più eleganti per il periodo che corre dal 25 dicembre a Capodanno, epoca in cui le grandi brattee d”Euphorbia pulcherrima si aprono in grandi stelle.

Nelle regioni meridionali e in Riviera, dove il clima è particolarmente mite, la poinsezia può vivere all’aperto e quindi può essere coltivata anche come decorazione del giardino e della terrazza. Tuttavia, è bene ricordare che le piante che vivono all’aperto difficilmente presentano un fogliame altrettanto bello di quello delle piante che vengono conservate in serra, particolare che diminuisce assai il potere decorativo della stella di Natale.

Coltivare la stella di Natale non è difficile, mentre è quasi impossibile ottenere l’apparizione invernale delle grandi brattee colorate se la pianta non può godere di una temperatura costante superiore ai 16° nel periodo ottobre-dicembre.

Fertilizzanti e concimi servono davvero? Ecco il motivo

concimare le piante

I concimi si dividono in due grandi categorie: quelli organici e quelli chimici; nella prima categoria, oltre allo stallatico, al letame ovino e alla pollina, rientrano anche cascami di lana, piume, farina i ossa e di pesce. I principali componenti, quali azoto, fosforo e potassio, ci sono rappresentati in proporzioni diverse così come lo è l’immediatezza dell’effetto.

Diversamente, la composizione dei fertilizzanti chimici è decisamente più immediata, perché sulla confezione dovrebbe essere indicato chiaramente la percentuale dei componenti, e in particolare dei tre più importanti elencati sopra. In aggiunta a questi tre principali elementi fertilizzanti, esiste una serie di elementi presenti in misura meno rilevante, come ferro, zolfo e magnesio.

Fiori secchi, tecniche e composizioni

fiori secchi

La bella stagione è ormai alle spalle da un pezzo, nonostante qualche splendida giornata di sole autunnale, ed è quindi tempo di lasciare per un po’ il nostro amato giardino, per dedicare qualche ora in più all’arte della composizione floreale, in particolare a quella che richiede l’utilizzo di fiori secchi.

Eh si, perché se è vero che lo spettacolo offerto da colori e profumi dei fiori freschi è ineguagliabile, è anche vero che con i fiori secchi si possono creare delle composizioni particolamente decorative dalla bellezza unica.

Come detto, si tratta di una vera e propria arte, da imparare e coltivare, seguendo pochi e semplici consigli, per lasciar poi spazio alla fantasia ed alla creatività. E allora seguiteci in queste poche righe ed alla fine avrete tutte le nozioni necassarie per trasformarvi in breve tempo in grandi artisti nella composizione con fiori secchi.

Tisane depurative

tisane

Una vita viziosa condizionata da alcool, tabacco, eccitanti, magari vissuta in un ambiente inquinato, non è certo un buon presupposto per mantenersi sani.
Aver cura del proprio corpo significa disporsi anzitutto nelle condizioni ideali per opporsi ai piccoli malanni. Certamente una tisana depurativa non si presenta attraente come una tazzina di caffè, ma ne possono bastare poche tazze per liberare l’organismo da una parte dei veleni che lo intossicano.

Più volte abbiamo toccato l’argomento delle piante medicinali ed oggi voglio illustrarvi le proprietà benefiche “naturali” di altre due pianticelle :

Pianta senape, caratteristiche e cure

pianta senape

La pianta senape, il cui nome scientifico è Sinapis arvensis, è una pianta erbacea annuale a fusto eretto che può arrivare a 70-80 centimetri; questa pianta è stata coltivata sin dall’antichità per diversi utilizzi: da quelli culinari a quelli medicinali. Con i semi della senape si preparano le salse, ma se sono appena germinati possono essere consumati in insalata; anche le foglie sono commestibili ed hanno un sapore simile a quello degli spinaci.

Le foglie della senape possiedono un colore verde scuro, sono opache e con il margine dentato, hanno una forma ovale e possono arrivare ad una lunghezza di 15-20 centimetri. I fiori della senape sbocciano in estate, e più precisamente da maggio a settembre, e sono formati da quattro petali di colore giallo, e sono leggermente aromatici. I semi, che compaioni in autunno, possiedono una forma sferica e un colorazione nei toni del marrone, e acquistano il loro aroma solo quando vengono macinati e messi in acqua tiepida.

La pianta senape non ama l’ombra, e quindi va coltivata in zone esposte al sole, e va messa a dimora a primavera in modo da raccogliere i semi a fine estate, i quali possono essere seccati e conservati in contenitori ermetici, oppure utilizzati subito.

Baobab, l’albero della vita

baobab

Con il nome di Baobab, o albero della vita, si indica un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Bombacaceae comprendente otto specie originarie di Africa, Australia e, soprattutto, Madagascar dove crescono spontaneamente. Il nome scientifico del genere è Adansonia, in onore del naturalista francese Michel Adanson che descrisse per primo il baobab africano, ovvero l’Adansonia digitata. Le altre specie sono: Adansonia grandidieri, Adansonia suarezensis, Adansonia gregorii (il baobab australiano), Adansonia madagascariensis (baobab del Madagascar), Adansonia perrieri, Adansonia rubrostipa, Adansonia za.

Si tratta in ogni caso di alberi molto imponenti che possono raggiungere i 25 metri di altezza e i 7 metri di diametro a livello del tronco (mentre la chioma può estendersi anche per 50 metri); le foglie, palmate e di colore verde scuro, cadono durante l’inverno lasciando l’albero completamente spoglio ma in primavera questo rinverdisce e produce grandi fiori penduli profumati di colore bianco che si schiudono la notte. Alla fioritura segue la produzione di frutti commestibili di forma ovale. In particolare ad essere commestibile è la polpa del frutto alla quale vengono attribuite spiccate proprietà antiossidanti, depurative ed energetiche.