Philadelphus, il fiore degli angeli

philadelphus_fiore degli angeli

II nome scientifico di queste piante deriva dal greco philadelphon che significa letteral­mente « che sente l’amore fraterno ». La scelta di tale nome non è ben chiara e la unica possibile spiegazione potrebbe risie­dere nell’intenso profumo di queste piante, profumo che potrebbe simboleggiare, ap­punto, la profondità dell’affetto fraterno. I Philadelphus vengono chiamati anche « fio­re del Paradiso », « filadelfo » e « pianta de­gli zufoli » o « siringa ».

Dai rami di questi arbusti si ricavavano un tempo fi­schietti e zufoli dalla particolare sonorità.

II « fiore degli angeli » si presta alla forma­zione di dense e fitte siepi, alla creazione di macchie arbustive oppure serve come esemplare isolato. La molteplicità dell’impie­go viene sottolineata anche dalla possibilità di potare questi arbusti anche in modo dra­stico, mantenendoli in « forma » compatta; in tal modo, si ottengono siepi di eccezio­nale robustezza, praticamente impenetrabili.

Potatura: le specie che vanno potate e i modi per farlo

potatura

Non tutte le specie reagiscono allo stesso modo a potature molto energiche; vi sono piante che tagliate drasticamente acquistano nuovo vigore e bellezza e ve ne sono altre che non sopportano l’operazione e possono anche essiccare se potate troppo o male.

In genere, si avvalgono di una potatura di ringiovanimento, eseguita senza risparmio eliminando quasi tutto il legno vecchio, le seguenti piante: oleandro, alloro, bosso, tas­so, biancospino, gelso, fico, acero, pioppo, platano, lagerstroemia, rosa, glicine, passi­flora, vite del Canada ecc.

Non possono, invece, essere potate drasti­camente le seguenti piante: magnolia, ca­melia, pittosporo, azalea, rododendro e le conifere in genere.

Esistono delle specie da fiore che si potano semplicemente racco­gliendone i rami fioriti; tipico esempio in questo senso sono la mimosa e la gaggia, la forsizia, i ciliegi e i peschi da fiore.

Un particolare tipo di potatura è quello che riguarda le rose, che debbono essere tagliate secondo una tecnica particolare alla fine del­l’inverno, prima che appaia la nuova vege­tazione, e anche una seconda volta, in ago­sto, per provocare un’artificiale fase di «ri­poso».

Potatura: consigli sul come praticarla e sugli attrezzi da utilizzare

forbici potatura

Per la potatura,gli attrezzi variano secondo le necessità. Di solito si impiegano le apposite cesoie a lame combacianti o a lame affiancate: le prime sono più delicate, le seconde sono invece adatte al taglio dei rami più robusti. Se, per le sue dimensioni, il legno da potare non può essere troncato in modo netto dal­le cesoie, ma esige un attrezzo più adatto allo scopo, si deve usare un seghetto o una roncola, che offrono la possibilità di esegui­re un taglio «pulito».

La potatura è tra le operazioni meno facili e semplici tra quante devono essere ese­guite da chi si occupa di giardinaggio. Per questo, in genere, soprattutto per gli alberi da frutto, è bene affidarsi per le prime volte a potatori di provata esperienza, osservando con molta attenzione il loro lavoro. Solo quando si ha la certezza di aver acquisito la necessaria pratica ci si può cimentare nel taglio di un esemplare, a titolo di prova. Infatti, una potatura errata può pregiudicare il raccolto in modo irreparabile e influire negativamente sulla fruttificazione anche per due o tre anni.

Potatura: indispensabile lavoro in giardino

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Parlando del balcone abbiamo detto che il mese di febbraio, almeno in qualche zona del nostro Paese, non si presta a dare inizio ai normali lavori di giardinaggio, mentre rappresenta il periodo ideale per occuparsi della sistemazione o della risistemazione di terrazze e giardini, due operazioni che si debbono terminare prima che si compia il risveglio primaverile e che le piante ricomincino  a vegetare.

Parleremo quindi, tra poco, del come impiantare un giardino, nella sua struttura fondamentale, dei vari stili, del modo più consigliabile per sfruttare le caratteristiche del terreno, del clima, della particolare esposizione del luogo e così via.

Comunque, prima di parlare della sistemazione del giardino, è necessario descrivere un’operazione importantissima, che generalmente non può essere rimandata oltre la fine di febbraio neppure nelle regioni più fredde, operazione da cui dipendono molte fioriture e, nel caso delle specie da frutto, anche la produzione di raccolti più o meno abbondanti. Intendiamo riferirci alla potatura.

La potatura, tecniche e consigli

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Più volte sulle pagine di PolliceGreen abbiamo parlato di “potatura”, limitandoci però a consigliare l’eliminazione di parti secche o rovinate della pianta. Ma l’intervento di potatura non consiste solo in questa operazione ed implica invece delle conoscenze specifiche in materia acquisibili unicamente con pratica ed esperienza.

In questo senso non possiamo esservi un granché utili, ma possiamo tuttavia illustrarvi tutti gli interventi che si possono effettuare su un albero ed i diversi tipi di potatura utilizzati dagli esperti. E allora, amici giardinieri dilettanti, mano alle forbici e seguiteci nel lungo elenco che andiamo a proporvi.

Lavori mese per mese: Febbraio

lavori mese di febbraio

In casa:
evitare l’esposizione delle piante da appartamento, fiorite o non, all’azione diretta del sole. Non portare incautamente all’esterno le piante d’appartamento, anche se, specie nell’Italia centro meridionale, la temperatura è notevolmente salita. È meglio usare prudenza e attendere che la stagione sia definitivamente entrata nella primavera e la temperatura si mantenga sufficientemente alta.

Potare a circa un palmo di altezza e riporre in luogo buio e fresco, senza alcuna annaffiatura, la stella di Natale (Euphorbia pulchem’ma). In maggio si provvedere a rinvasarla, si rimetterà il vaso all’aperto e si darà inizio alle normali operazioni colturali.

Sul balcone:
aprire ogni tanto i pannelli vetrati che chiudono serre o lettorini per far respirare le piante e impedire un dannoso accumulo di umidità. Questa operazione deve essere compiuta nelle ore di sole e l’apertura dei vetri non deve durare più di un’ora.

Potare i rosai se non era già stato fatto in gennaio.

Quando potare le rose

quando potare le rose

La potatura è un’operazione molto delicata della quale alcune piante necessitano per poter crescere sane e rigogliose; da un lato infatti questo intervento colturale serve a ridurre la grandezza della pianta e a conferirle un aspetto più ordinato, dall’altro a stimolare la crescita dei nuovi rami e, nel caso delle piante fiorite, la fioritura stessa. Tuttavia, quando si potano le piante è fondamentale procedere con metodo, poichè una potatura sbagliata può rovinare irreparabilmente una qualsiasi pianta nel giro di pochi anni; per ciascuna di esse occorre infatti conoscere come minimo il periodo in cui bisogna intervenire e le modalità più adeguate secondo le quali praticare il taglio.

Nel caso delle rose, il periodo più indicato per la potatura è proprio il mese di Febbraio. Possiamo quindi già dotarci, se non le abbiamo già, di un bel paio di forbici da potatura ben affilate; sappiate infatti che l’utilizzo di buona una cesoia da giardino riduce al minimo il rischio di danneggiare la pianta, permettendoci allo stesso tempo di risparmiare tempo e fatica. E’ fondamentale inoltre che le forbici vengano ben pulite dopo ogni utilizzo per evitare il diffodersi di eventuali malattie da una pianta all’altra.

Le ortensie, qualche informazione per cominciare

hydrangea_macrophylla_-_hortensia_hydrangea

Con il nome di ortensie si indicano comunemente le piante appartenenti al genere Hydrangea, al quale appartengono circa 90 specie di piante sia rampicanti che arbustive. La varietà maggiormente diffusa in giardini e appartamenti è la Hydrangea Macrophylla (o Hydrangea Ortensis), varietà della quale fanno parte anche le cosiddette Lacecap.

Il colore dei fiori delle ortensie (rosa, azzurro, violaceo, rosso e così via) può variare in base al ph del terreno: le stessa varietà può produrre fiori rosa o rossi in terreni alcalini e azzurri in terreni acidi.

Ma veniamo alle cure colturali:  Le ortensie coltivate in giardino sono in genere molto longeve e possono raggiungere anche dimensioni piuttosto ragguardevoli, le varietà più grandi possono raggiungere infatti anche i 3 metri tanto in larghezza, quanto in larghezza. In genere crescono bene in penombra, ma alcune varietà si mostrano resistenti anche in pieno sole, l’importante è che vengano annaffiate con regolarità. Le ortensie infatti hanno bisogno di molta acqua e le radici vanno mantenute costantemente umide.