Aloe, pianta semplice e dal fascino esotico

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La pianta di aloe è nota sin dall’antichità per le sue virtù terapeutiche. Non è un caso se delle circa 250 varietà di aloe attualmente conosciute a godere di maggiore fama sono l’aloe arborescens e l’aloe barbadensis miller, meglio nota come aloe vera. Sono proprio queste due infatti ad essere maggiormente utilizzate a scopi cosmetici e medicamentosi. In particolare, mentre gli estratti dell’aloe vera vengono usati per le proprietà anti-infiammatorie e antisettiche oltre che rigenerative dei tessuti ed emollienti, secondo alcuni l’aloe arborescens avrebbe proprietà anti-cancro presentando una concentrazione di principi attivi tre volte superiore rispetto all’aloe vera.

Ma veniamo alle caratteristiche botaniche della pianta e alle cure colturali necessarie. La pianta di aloe appartiene al genere della famiglia delle Liliaceae ed è originaria del continente africano, ne consegue che l’aloe predilige i climi caldi e aridi, pur riuscendo a sopravvivere anche in climi più freddi senza particolari problemi. Le piante possono presentarsi con il fusto corto oppure lungo ed eretto con le foglie disposte a rosetta.

I caratteristici fiori fanno la loro comparsa ogni anno in primavera-estate e sono formati da piccoli tubi di colore giallo-arancio. Come tutte le piante grasse non necessita di innaffiature abbondanti, anzi nel caso dell’aloe queste devono essere piuttosto rare soprattutto in inverno, poichè è più facile che la pianta venga danneggiata da ristagni idrici piuttosto che dalla siccità prolungata. Per questo motivo se decidete di coltivarla in zone umide e piovose è meglio sistemarla un pò al riparo.

Grazie all’aspetto delle foglie e ai vistosi fiori tubulari l’aloe è una pianta ideale per conferire un tocco esotico a giardini e terrazze e va collocata sicuramente all’esterno, ma anche la coltivazione in vasi piuttosto capienti è assolutamente possibile (attenzione però alla varietà prescelta, l’arborescens può raggiungere i due metri di altezza!).