Come scegliere le forbici per la cimatura delle piante

Tra le cure di settembre da dedicare a piante e siepi c’è la cimatura, un’operazione che, per essere effettuata al meglio ha bisogno degli attrezzi adeguati; molto spesso, infatti, si tende a dare poca importanza alla scelta delle forbici impiegate per cimare le piante o per tagliare fiori e foglie appassite, con il rischio di provocare dei danni alla pianta. Infatti, se viene effettuato un taglio non corretto, c’è il rischio di sfilacciare il fusto o di far perdere alla pianta della linfa, oltre ad ottenere un risultato estetico non gradevole.

Le forbici, perciò, devono essere scelte in modo da arrecare meno danni possibili alle piante; il primo fattore della scelta è il tipo, che deve essere adeguato allo spessore di quello che dovete tagliare; ad esempio, non tagliate un fusto piuttosto robusto con delle normali forbici domestiche, le quali, invece sono più adatte a recidere fiori o sagomare le parti delle foglie ingiallite.

Lavori di settembre: le cure alla Clivia

In un post di qualche tempo fa vi avevamo parlato della Clivia, una pianta molto resistente capace di adattarsi facilmente a diverse condizioni. Generalmente, la Clivia viene sistemata sulle scale vetrate, luogo nel quale riesce a svilupparsi al meglio, in quanto c’è molta luce filtrata e le temperature non sono eccessivamente rigide. Se durante l’estate la vostra Clivia non ha ricevuto tutte le cure necessarie, da settembre bisogna tornare ad occuparsene con attenzione in modo da farla fiorire abbondantemente la prossima primavera.

La prima cosa da fare è portarla in casa per reidratarla, usando con acqua non fredda e non dura, in modo da creare il giusto grado umidità e pulirla prima di rimetterla sulle scale o nel luogo a lei assegnato.

Per reidratare la Clivia procedete così: per prima cosa bagnate tutta la superficie del vaso, in modo da far giungere l’acqua al terriccio in profondità e non, come spesso accade, solo nella parte superficiale. Non appena il terriccio si sarà asciugato, ripetete l’annaffiatura in modo ancora più abbondante; nei giorni successivi, invece, ritornate a bagnare la Clivia regolarmente, mantenendo bagnato il terriccio ma senza creare ristagni.

Le bulbose che si riproducono per squamatura

Settembre è il mese giusto per riprodurre alcune bulbose per squamatura. La squamatura è una tecnica di moltiplicazione che si effettua dissotterrando i bulbi e staccandone le squame.

Le squame devono essere dotate di una porzione basale, e quindi bisogna fare attenzione a scegliere quelle meno rovinate; una volta effettuata questa operazione, il bulbo può essere rimesso subito nel terreno. Generalmente, le bulbose che vengono riprodotte per squamatura sono la Fritillaria e il Giglio, ma questo metodo può essere usato anche per altre piante con i bulbi formati da squame.

Come dicevamo, le bulbose che più spesso vengono riprodotte con questa tecnica sono la Fritillaria e il Giglio; la Fritillaria deve essere messa a dimora in autunno, preferibilmente su un terreno drenato e arricchito da materia organica; i bulbi devono essere collocati ad una profondità di circa dodici centimetri. Anche il Giglio deve essere messo a dimora in autunno in un terreno drenato, meglio se esposto al pieno sole; i suoi bulbi devono essere interrati a circa due centimetri di profondità.

Lavori di settembre: le orchidee vanno riportate all’interno

Con la fine dell’estate è necessario riportare all’interno le orchidee che avevano trascorso l’estate in giardino; le orchidee, infatti, sono piante di origine tropicale e non sopportano le basse temperature, per cui, con l’arrivo dei primi freddi bisogna fornire loro un ambiente idoneo alle loro esigenze: all’interno, con luce, temperatura e umidità adeguate.

Non tutti i luoghi chiusi, però, sono adatti alle orchidee; ad esempio tenere le orchidee nel sottoscala è meno dannoso del lasciarle all’esterno, ma le esporrebbe comunque alle basse temperature e alle correnti d’aria che potrebbero essere letali per la pianta; se non è possibile portare le orchidee all’interno della casa, optate per una serra riscaldata.

Collocate l’orchidea in una posizione luminosa pur senza esporla direttamente ai raggi del sole; anche i raggi solari filtrati attraverso i vetri sono dannosi, perché potrebbe crearsi un effetto specchio pericoloso per la pianta. Per le orchidee è molto importante anche il livello di umidità, che deve essere sempre alto; questo fattore è difficile da garantire, soprattutto in inverno quando i termosifoni rendono l’aria all’interno dell’appartamento più secca.

Cura delle piante: attenzione ai prodotti lucidafoglie

Le foglie delle piante, quando sono lucide, appaiono ancora più belle, attenzione però, ai metodi che usiamo per lucidarle; in genere, per ottenere l’effetto lucido sulle foglie vengono usati i prodotti lucidafoglie, che però hanno diverse controindicazioni, sia per la salute delle piante che per quella dei bambini e degli animali, che potrebbero venire facilmente a contatto con il prodotto.

I lucidafoglie sono prodotti chimici che, oltre ad impregnare di questa sostanza foglie, fusto e terra, ostruiscono i pori della superficie fogliare, ostacolando la traspirazione e l’evaporazione dell’acqua e causando, così, un ridotto apporto idrico; ovviamente il danno sarà maggiore in base alla quantità di prodotto spruzzato sulle foglie.

Fioriture di settembre: l’Anemone giapponese

L’Anemone japonica, meglio conosciuta come Anemone giapponese, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, originaria dell’Asia e caratterizzata da grandi foglie lucide di colore verde chiaro e da fiori di colore bianco oppure rosa con il centro giallo o bianco.

Essendo una pianta perenne, l’Anemone giapponese inizia a perdere la sua parte aerea già in autunno con l’arrivo dei primi freddi, per poi tornare a vegetare in primavera. L’Anemone giapponese è una pianta di facile coltivazione, con la tendenza ad allargarsi e a fiorire di più durante il secondo anno dopo la messa a dimora.

Queste piante non sono molto longeve ma si propagano molto velocemente grazie ai nuovi germogli che spuntano spesso. Per garantire all’Anemone giapponese un robusto sviluppo, tagliatelo alla base dopo che i fiori saranno appassiti.

Le cure di settembre per i bonsai

Con l’inizio di settembre eccoci arrivati al consueto appuntamento con le cure mensili da dedicar ai bonsai, i piccoli alberi in miniatura. Settembre è un mese molto particolare per i bonsai a causa della notevole escursione termica tra il giorno e la notte che ne stimola la crescita, proprio come avviene durante la primavera, per cui è necessario preparare gli alberelli ad affrontare questo periodo nel modo migliore.

Considerando che durante il giorno il sole è ancora molto forte, lasciate i bonsai in una posizione ombreggiata per evitare che si ustionino le foglie o incorrano in pericolosi colpi di secco. Con l’escursione termica dovuta al cambiamento delle temperature notturne e diurne, è necessario fare attenzione alle annaffiature, e in particolare a non lasciare mai i bonsai senz’acqua e senza sottovaso riempito di ghiaia umida.

Durante il mese di settembre non è necessario effettuare una potatura vera e propria; nelle piante a foglia larga basta accorciare i getti lunghi ed eliminare i germogli sui tronchi. Bisogna cimare alcune piante, come i ginepri e i cipressi, per permettere alla luce di entrare all’interno della chioma, e per lo stesso motivo è necessario togliere gli aghi vecchi dai pini.

Rose recise: come farle durare più a lungo

Un mazzo di rose è un regalo sempre attuale e generalmente molto gradito, a patto di prestare alcune attenzioni, da parte di chi lo dona, nella scelta dei fiori, e nella conservazione del bouquet, da parte di chi lo riceve.

Al momento dell’acquisto dei fiori, chiedete sempre rose in bocciolo perché, anche se vi sembrano meno belle di quelle aperte, dureranno più tempo; le rose più costose in genere durano qualche giorno in più rispetto a quelle economiche, le quali possono piegare il bocciolo senza aprirsi. I fiori vanno acquistati poco prima di consegnarli, in modo da non rovinarli.

Passiamo ora alle accortezze che dovrà tenere chi riceve il mazzo di rose; al momento di sistemare le rose in vaso, osservate se i gambi sono stati tagliati obliquamente: in genere più il taglio è obliquo e maggiore sarà la superficie dalla quale il fiore potrà ricevere nutrimento, cioè assorbire l’acqua dal vaso. Se il taglio non è obliquo, per effettuarne uno nuovo che risponda a queste caratteristiche, dovrete usare un coltello anziché le forbici per evitare di schiacciare i vasi linfatici che favoriscono la risalita dell’acqua.

Fioriture di fine estate: l’Erica settembrina

Tra le piante che fioriscono in settembre è da segnalare l’Erica vagans, una specie di Erica che si caratterizza proprio per la fioritura che avviene in tarda estate; come tutte le eriche, anche la vagans ha un portamento cespuglioso, con foglie aghiformi e i fiori a forma di piccola campanula, di colore rosa oppure rosso porpora.

L’Erica vagans è una pianta piuttosto rustica che, generalmente viene utilizzata per creare una macchia di colore nelle aiuole e nelle bordure, anche se può essere tranquillamente coltivata in vaso ed usata nelle cassette sul terrazzo.

Per assicurarsi un’abbondante fioritura anche l’anno successivo è bene togliere, via via che si formano, le infiorescenze sfiorite ed effettuare una potatura al termine della fioritura o a fine inverno.

I lavori del mese di settembre in casa e in terrazza

Anche se le temperature sono ancora alte, settembre è il momento giusto per iniziare a portare all’interno le piante da appartamento e di pensare a come proteggere quelle che invece resteranno in terrazza tutto l’inverno; è molto importante anche adeguare le annaffiature alle temperature che, soprattutto di notte e al mattino presto iniziano a variare, e a fornire le giuste concimazioni in modo da fornire energia alle piante.

Soprattutto alla fine del mese, infatti, ebbene effettuare un’ultima concimatura con un fertilizzante completo di tutti i nutrienti, in modo da permettere alla pianta di affrontare l’inverno nel migliore dei modi. Mano a mano che le temperature scenderanno, limitate le annaffiature; se avete il sistema di irrigazione automatico, ricordate di regolarlo per la nuova stagione predisponendo un solo ciclo di annaffiature, invece dei due previsti in estate.