Viole, malattie e avversità

violette malattie

Violette selvatiche coltivate

Le violette selvatiche coltivate sono piante piuttosto resistenti e quindi poco soggette a malattie e all’attacco di parassiti, tuttavia non ne sono immuni e vanno quindi protette da queste spiacevoli evenienze adottando qualche precauzione quale concimare con fertilizzanti poveri di azoto ed evitare ristagni idrici nel terreno.

Ciò premesso i nemici più comuni delle violette selvatiche sono gli afidi, gli acari e gli agrizomi, piccole larve che scavano delle vere e proprie gallerie nelle foglie causando un danno estetico notevole all’intera pianta; queste ultime possono essere eliminate usando insetticidi in grado di penetrare profondamente nei tessuti vegetali (i cosiddetti insetticidi translaminari).

Le violette possono venire colpite anche da malattie fungine quali maculature sulle foglie causate da Peronospora violae, ruggine e mal bianco. In questo caso il trattamento dovrà essere a base di funghicidi ad ampio spettro e di composti a base di zolfo. In entrambi i casi però prima di procedere all’applicazione di questi prodotti sull’intera pianta assicuratevi che questa possa tollerarli testandoli su una piccola porzione di essa; solo una volta superato il test procedete alla somministrazione vera e propria. Quanto invece ai composti di zolfo, somministrateli esclusivamente nelle ore più fresche della giornata per evitare che si brucino le foglie.

Piante aromatiche: la Ruta

ruta

Benvenuti ad un nuovo capitolo dedicato alle piante aromatiche sulle pagine di PolliceGreen. Stavolta ad attirare la nostra attenzione è la Ruta (Ruta graveolens), pianta appartenente alla famiglia delle Rutacee ed originaria dell’Europa meridionale. Alle nostre latitudini è presente in quasi tutte le regioni allo stato spontaneo, mentre nelle zone insulari è più facile trovarla coltivata in vaso.

La Ruta è un arbusto sempreverde che può raggiungere il mezzo metro di altezza ed è proprio per questo che spesso viene coltivata a mo’ di siepe nella decorazione di bordure ed aiuole.

Il fusto è di colore azzurrognolo nei primi anni di vita, per diventare poi legnoso con l’avanzare dell’età. Le foglie sono ovali e lobate, dal colore argenteo o verde bluastro, ricoperte di ghiandole oleose. I fiori fanno la loro comparsa in estate avanzata e colorano la pianta di un giallo-verde molto caratteristico.

Le piante epifite

piante epifite

Le piante epifite sono quelle piante che vivono su altre piante, come muschi, licheni e felci, ovvero piante che non crescono nel terreno ma soprattutto sui rami degli alberi o sui tronchi; questo genere di piante è originario prevalentemente delle foreste tropicali e subtropicali, dove la vegetazione è talmente fitta da impedire alla luce del sole di raggiungere lo strato più basso del suolo; per questo motivo gli alberi tendono a crescere in altezza e con loro anche le epifite che si arrampicano su di essi.

Le piante epifite si attaccano alla pianta ospite grazie alle radici, e riescono a creare loro habitat molto particolare che però permette loro di vivere, anche perché sono in grado di assorbire l’acqua piovana.

L’orchidea brassia, ovvero l’orchidea “ragno”

orchidea brassia

L’orchidea brassia è una specie di orchidea epifita originaria dell’America meridionale caratterizzata da grandi fiori profumati preceduti da lunghe spighe. I sepali di questa pianta sono molto lunghi e sottili, tanto da far guadagnare a questa pianta il nome di orchidea “ragno”.

Le orchidee brassia hanno bisogno di molta luce, anche diretta, purché non nei momenti più caldi della giornata; queste piante non sopportano il freddo e quindi d’inverno vanno tenute all’interno pur mantenendo sempre la giusta luminosità, magari posizionandole vicino a una finestra ma lontano da fonti di calore. In estate devono essere tenute all’esterno, in un luogo con un buon ricambio d’aria e non troppo caldo.

Viole, messa a dimora e cure colturali

violette orticole

Dopo avervi dato indicazioni circa le diverse specie e varietà di viole, il terreno e l’esposizione ideale per la loro coltivazione, oggi vedremo come metterle a dimora e di quali cure colturali necessitano.

La messa a dimora

Violette selvatiche coltivate

Il momento ideale per la messa a dimora delle violette selvatiche è l’autunno o la primavera. Preparate un substrato soffice, scavate una buca e inseritevi la pianta; quindi ricompattate la terra senza affondare troppo le radici nel terreno; per essere sicuri che le piantine attecchiscano mantenete il terreno costantemente umido. La distanza tra una pianta e l’altra deve essere di circa 25-30 centimetri. I primi mesi dopo la messa a dimora abbiate cura di estirpare le infestanti sul nascere.

Viole orticole

Le viole orticole vanno messe a dimora a settembre-ottobre; praticate sul terreno buche profonde almeno 15-20 centimetri a una distanza di 25-30 centimetri le une dalle altre; sistematevi le piante e aggiungete concime organico maturo.

Miltonia, varietà e cure

miltonia

La Miltonia è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee ed originaria delle zone tropicali dell’America del sud (in particolare del Brasile), spesso confusa con la Miltoniopsis, altrimenti detta Orchidea pansè.

E’ caratterizzata da uno stelo eretto o ricurvo e da foglie sottili, strette e lunghe dal colore verde brillante, mentre i fiori a stella possono assumere le colorazioni più disparate, dal bianco al rosa, dal giallo al marrone, dal rosso al porpora, tutti ugualmente spettacolari.

Si coltiva in serra o in appartamento specie nella stagione invernale, ma con l’arrivo del caldo può essere azzardata la coltivazione all’esterno delle mura domestiche con grande vantaggio per il panorama floreale mostrato dal giardino.

La divisione del rizoma

dividere i rizomi

Il rizoma è una modificazione del fusto di una pianta che appare ingrossato e sotterraneo, con una funzione di riserva, soprattutto di amido; le principali piante che possiedono il rizoma sono diverse specie di felci e di piante acquatiche.

In alcune piante, ovvero in quelle appartenenti all’ordine delle Angiosperme, di cui fanno parte molte piante da vaso, il rizoma serve anche per la moltiplicazione, essendo dotato, infatti, di gemme che permettono lo sviluppo di una nuova pianta. La tecnica colturale che permette la propagazione di una pianta tramite il rizoma, si chiama moltiplicazione per divisione del rizoma.

Viole, terreno ed esposizione

viole terreno ideale

Dopo avervi parlato delle diverse specie e varietà di viole, torniamo sull’argomento per illustrarvi le modalità di impianto e manutenzione più indicate per questi deliziosi fiori. Mentre oggi vedremo  il terreno e l’esposizione più idonei alla loro buona riuscita, domani vi daremo indicazioni su come metterle a dimora e sulle cure colturali di cui necessitano. In particolare faremo riferimento alla violette selvatiche coltivate e alle viole orticole.

Il terreno

Violette selvatiche coltivate

In linea di massima le violette selvatiche coltivate preferiscono terreni fertili, ben drenati e con un ph non superiore a 7; alcune specie però tollerano bene anche terreni leggermente calcarei, altre gradiscono terreni sabbiosi e altre ancora prediligono terreni torbosi non troppo drenati. Per non sbagliare potete coltivarle in una miscela composta da tre parti di terra da giardino, due parti di letame maturo, una parte di foglie di faggio sminuzzate e una parte di sabbia.

Piante aromatiche: la Rucola

rucola

Tra le erbe aromatiche più apprezzabili per il palato, merita particolare interesse la Rucola (Eruca sativa), sebbene non tutti amino il suo sapore forte e deciso. Si tratta di una pianta appartenene alla famiglia delle Crucifere (o Brassicacee) ed originaria di del bacino del Mediterraneo e dell’Asia, ma ormai coltivata ad ogni latitudine.

Può raggiungere il mezzo metro di altezza, con le sue foglie riunite in una rosetta basale ed i fusti sottili ed eretti. I fiori sono di colore bianco o giallo, hanno quattro petali e spuntano generalmente nella stagione estiva.

La Rucola (detta anche Ruchetta o Rughetta) cresce nei prati allo stato spontaneo, ma può anche essere coltivata in vaso, in serra o in piena terra ad uso esclusivamente alimentare, visto lo scarso interesse da punto di vista decorativo.

Hosta, varietà e cure

hosta

Il genere Hosta comprende una ventina di piante erbacee molto resistenti, originarie dell’Asia ed appartenenti alla famiglia delle Liliacee.

Sono piante caratterizzate da grandi foglie ovali, riunite in rosetta e colorate di verde chiaro, giallo o verde-azzurrognolo, spesso variegate e molto spettacolari dal punto di vista visivo. Nel periodo primaverile presentano una fioritura a forma di imbuto con colorazioni che vanno dal bianco al lilla al violetto.

Generalmente l’Hosta viene utilizzata nella decorazione di bordure ed aiuole o come tappezzante nei pressi di alti alberi, ma non è escluso che venga coltivata in vaso come pianta da appartamento.

Piante da appartamento: l’Asparagina

asparagina

L’Asparagus setaceus, meglio conosciuta come asparagina, è una pianta appartenente alla famiglia delle Liliacee originaria dell’Africa meridionale; di solito l’asparagina viene coltivata per la bellezza delle foglie, ma alcune specie sono ricercate anche per i germogli commestibili. Questa pianta è caratterizzata dal fogliame perenne e dall’aspetto leggero e delicato pur sviluppandosi a cespuglio; i fusti sono molto sottili, e in condizioni ottimali possono raggiungere anche i 3 metri di altezza.

L’asparagina è una pianta di facile coltivazione, che si sviluppa perfettamente anche in appartamento. Nel caso in cui si renda necessario il rinvaso, esso dovrà essere effettuato in primavera previa eliminazione dei fusti morti o appassiti; la luce deve essere sempre indiretta e filtrata. La temperatura ideale nella quale l’asparagina si sviluppa al meglio è di 15°C, e durante la stagione fredda non deve mai scendere al sotto dei 7°C.

Per quanto riguarda l’irrigazione, essa deve essere frequente in primavera e in estate, e se il caldo è particolarmente intenso deve essere annaffiata anche due volte al giorno, inoltre, le foglie vanno regolarmente vaporizzate d’acqua; in inverno le annaffiature devono essere ridotte.

Coltivare l’uva spina

uva spina coltivazione

L’uva spina (Ribes grossularia) appartiene al genere Ribes della Famiglia delle Sassifragaceae. E’ un arbusto che può avere dimensioni variabili e raggiungere altezze comprese fra 0,6o centimetri e 2 metri. Lungo i rami spinosi fanno la propria comparsa i frutti, grosse bacche sferiche od oblunghe, più simili a chicchi d’uva che a ribes, di colore verde pallido, giallo, rosa, rosso o violetto, caratterizzati da una buccia talmente sottile da lasciare intravedere i semi e le fibre della polpa. Il periodo di raccolta è quello intorno a Giugno-Luglio.

Cure colturali

L’uva spina è una pianta piuttosto robusta che non ha grandi necessità colturali: si adatta bene a qualunque terreno e non teme il freddo; predilige tuttavia le posizioni semiombreggiate poichè risente negativamente dell’eccessiva calura. Le innaffiature possono essere effettuate nel periodo di ingrossamento dei frutti e devono essere moderate per evitare ristagni idrici mentre alla concimazione si procede in genere nella fase di impianto aggiungendo del letame al terreno.

Il periodo ideale per l’impianto è compreso fra novembre e marzo.

Alberi da frutto: il Mango

mango

Il Mango o Mangifera indica è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae ed originario dell’Asia (dell’India in particolare) da dove viene esportato in gran parte del globo.

E’ caratterizzato da un fusto eretto e da una chioma tondeggiante, formata da foglie color verde brillate, attraversate da una venatura più chiara. Presenta ampie radici che gli permettono di sopravvivere anche su terreni poco irrigati e può raggiungere dimensioni considerevoli (25-30 metri di altezza). I fiori sono giallastri, molto piccoli, insignificanti rispetto alla grandezza dell’albero, e crescono riuniti in pannocchie.

I frutti sono delle drupe simili a pesche, ma più allungati nella forma, polposi e dolci. A seconda della varietà possono essere di colore verde, rosso o giallo, mentre la polpa è giallo arancio.

Piante da appartamento: la Kentia

kentia

La Kentia (Howea forsteriana) è una splendida pianta da appartamento originaria dell’Australia e della Nuova Zelanda ed appartenente alla famiglia delle Palmae.

E’ caratterizzata da un fusto abbastanza corto e da foglie pendule, lunghe più di mezzo metro, dal colore verde brillante. I fiori sono costituiti da spighe a forma di cilindro dal colore verdastro o marrone, ma non compaiono mai nelle piante coltivate in appartamento e regalano la propria bellezza esclusivamente nelle zone di origine.

Se coltivata in casa, la Kentia non supera quasi mai i tre metri di altezza, mentre in piena terra può anche superare i trenta metri.