Aro, curiosità ed utilizzo

aro

II nome scientifico di queste simpatiche pian­te deriva da una singolarissima proprietà de­gli Arum, ossia quella di emettere calore durante la fioritura. Infatti, Arum deriva dal greco aron che significa «caldo», «calore».

Le bacche dell’aro, invece, vengono chia­mate con una definizione abbastanza sini­stra, quella di: «bacche della vipera», op­pure «cibo della vipera» e anche «bac­che veleno». La ragione di questi attributi è ignota e non trova alcun riscontro scientifi­co, tuttavia è bastata per gratificare i frutti dell’aro di una nomea poco rassicurante, tanto che in molte località si provvide a di­struggere sistematicamente queste specie ri­tenute quanto mai malefiche e per questo utilizzate in gran copia dalle fattucchiere per la preparazione di filtri mortali.

Tecniche colturali: la pacciamatura

pacciamatura

La pacciamatura è una tecnica colturale che consiste nel ricoprire la base degli arbusti o delle aiuole con del materiale inorganico o vegetale. La pacciamatura va eseguita per diversi motivi; innanzi tutto per difendere la pianta o l’aiuola dalle infestanti, poi per evitare sbalzi termici soprattutto ai germogli, per mantenere constante l’umidità e per migliorare la composizione del terreno o per concimarlo.

Questi sono i primi e più immediati vantaggi che offre la pacciamatura, ma ce ne sono anche altri che per manifestarsi hanno bisogno di più tempo, e che sono ugualmente molto importanti; ad esempio, la diminuzione delle infestanti porterà a controllarne lo sviluppo sull’intera area adibita a prato. Anche la protezione della pianta dagli sbalzi termici porterà, con il passare del tempo, ad una migliore radicazione e, quindi, salute della pianta. Inoltre, l’umidità costante mantenuta dalla pacciamatura  permetterà un notevole risparmio idrico, un minore stress per la pianta e preverrà l’infestazione di pidocchi e acari.

Gaultheria, il giardino si tinge di rosso

gaultheria

Abbandoniamo per un giorno le piante che fioriscono in autunno o quelle che è bene interrare in questo periodo dell’anno ed occupiamoci della Gaultheria, una splendida pianta a fioritura primaverile, che regala uno spettacolo di rara bellezza.

Penserete che il nostro lavoro di articolisti sia un po’ confuso, vista la mescolanza di argomenti su piante che sembrano non avere a che fare con la stagione autunnale, ma leggendo queste poche righe, vi renderere conto che anche la Gaultheria ha il diritto di essere nominata tra le piante della stagione in corso, per via del particolare aspetto rossiccio che assume da settembre in poi.

Appartiene alla famiglia delle Ericacee ed è originaria di Asia, America ed Oceania, sebbene oramai sia diffusa in tutte le zone a clima temperato, dove cresce e prolifica in bordure ed aiuole o come tappezzante nei giardini rocciosi.

Albero giuggiolo: cure e moltiplicazione

cure giuggiolo

Qualche giorno fa vi abbiamo descritto le caratteristiche dell’albero giuggiolo, oggi vi parleremo di come coltivarlo e prendervene cura. Il giuggiolo cresce in tutti i climi caldi e temperati, ovvero quelli dalle lunghe estati e autunni poco freddi; le zone ideali sono quelle costiere, le colline, oppure nei pressi dei grandi laghi.

Il giuggiolo è un albero che non teme il caldo stivo, basti pensare che può sopportare temperature fino a 40°; predilige i terreni drenati e profondi, mentre non riesce a crescere in quelli alcalini e argillosi. Questa pianta va messa a dimora a novembre prima dell’arrivo del gelo, oppure a inizio maggio, cioè quando le temperature si saranno assestate. La concimazione va effettuata in primavera utilizzando letame maturo o terricciato di letame.

Armeria, le specie più interessanti e le loro esigenze

Armeria-juniperifolia

Le armerie sono piante di facile coltivazione, molto adatte per formare macchie di colore nel giardino roccioso, per riempire gli inter­stizi tra le pietre di un muro o per ricoprire scarpate e pendii. Le specie più interessanti da un punto di vista decorativo sono:

A. pseudoarmena (sin. A. latifolia), alta 25 cm, con fiori rosa vivo, particolarmente adat­ta per climi caldi.

A. plantaginea, molto compatta, a fiori di colore rosa tenue, vive bene al Sud.

A. caespitosa, a fiori rosa, alta appena 5 cm, si presta particolarmente, per la sua forma nana, alla decorazione del rock-garden; non resiste agli inverni del Nord senza copertura.

A. montana (sin. A. alpina), alta 10 cm, con fiori rosa, adatta per giardino alpino.

Arbusti che fioriscono d’inverno, il Viburno

viburno fiorito

Il genere Viburnum appartiene alla Famiglia delle Caprifoliaceae e comprende circa 200 specie adi arbusti sempreverdi o decidui (che perdono cioè le foglie in inverno) originari di Asia ed Europa; I viburni possono essere usati per formare delle siepi e sono ideali per chi desidera avere un giardino fiorito tutto l’anno; le specie a foglia caduca infatti fioriscono in primavera, mentre la gran parte delle specie sempreverdi fioriscono sia in primavera che in autunno-inverno. Si tratta inoltre di piante molto facili da coltivare che possono raggiungere in pochi anni i tre-quattro metri di altezza. I viburni, di forma arrotondata o eretta, hanno foglie ovali o lanceolate e quasi tutti producono bacche e fiori riuniti ad ombrella.

Fra le numerose specie troviamo:

  • Viburnum betulifolium
  • Viburnum acerifolium
  • Viburnum dilatatum
  • Viburnum fragrans
  • Viburnum grandiflorum
  • Viburnum opulus
  • Viburnum tinus
  • Viburnum rhytidophyllum

Novembre, orto e giardino hanno bisogno di cure

giardino

L’inverno bussa alle porte ed è ormai tempo di abbandonare la vita all’aria aperta per rintanarsi nel tepore della propria casa. Ma non crediate di poter lasciare tutto così com’è nell’orto o in giardino, perché nel mese di novembre ci sono ancora parecchi lavori da fare, prima di dimenticare per un po’ le nostre amiche piante collocate in piena terra.

Intanto possiamo approfittare delle ultime giornate tiepide per dedicarci alla raccolta delle foglie, operazione utile non solo per far pulizia, ma anche per porre le foglie stesse a mo’ di tappeto, in modo da proteggere le piante che non amano particolarmente le gelate invernali.

Non dimentichiamoci poi di piantare le bulbose, se vogliamo godere di una splendida fioritura primaverile, quando torneremo a dedicarci più frequentemente del nostro giardino. Al tempo stesso, ricordiamoci di riportare in casa (o comunque in un luogo riparato) i vasi con piante che temono il freddo e che rischierebbero di morire se tenute all’esterno.

Armeria, etimologia, come utilizzarla e accorgimenti utili

armeria.

II nome di questa pianta è di antica deriva­zione celtica e significa letteralmente «che vive presso il mare». Una pianta con que­sto nome veniva coltivata anche presso i Ro­mani, ma si ignora se si trattasse dello stes­so genere o soltanto di fiori simili alle nostre armerie.

Talvolta si confondono le armerie vere e pro­prie con lo statice, ma le due piante sono assai diverse e si impiegano anche in diversa maniera.

Nel linguaggio floreale le armerie simboleg­giano la civetteria, forse perché anticamente, e soprattutto presso i Romani, le signore più in vista usavano ornarsi la fronte con corone di armeria rosa.

L’armeria, come tutte le specie di piccola statura e a portamento compatto, si presta alla formazione di basse bordure, macchie ai bordi del tappeto erboso o per la deco­razione delle roccaglie dove formano com­patti cuscini colorati sottolineati dal verde intenso  del  fogliame.

Piante invernali: la Callicarpa

callicarpa

La Callicarpa è un genere che riunisce numerosi arbusti sempreverdi originari dell’Asia e dell’America del Nord. La Callicarpa, che appartiene alla famiglia delle Verbenaceae, possiede una corteccia marrone e liscia, dalla quale si sviluppano i rami orientati verso l’alto; le foglie sono ovali e di colore verde brillante nella parte superiore, e color crema in quella inferiore. Le dimensioni di questa pianta, di solito, si assestano a circa 2 metri di altezza.

I fiori della Callicarpa appaiono in primavera e possiedono un delicato colorito bianco, rosso o rosa; ma è in autunno che la pianta acquista tutto il suo splendore, ovvero quando ai rami crescono dei ciuffetti di frutti dalla forma tondeggiante di colore lilla e viola, che si mantengono per tutto l’inverno, facendo diventare la Callicarpa una pianta altamente decorativa.

Tra le specie raggruppate sotto il nome di Callicarpa, ci sono quella Bodineri che ha i frutti piccoli e i fiori rosa, la variante Americana con frutti del diametri di 3 centimetri e fiori rosa, e quella Japonica dai frutti piccoli, i fiori rosa e le foglie che in autunno diventano color porpora. In modo da avere una fioritura più abbondante in primavera è necessario potare la pianta a fine inverno.

Nertera, addobbare il giardino per Natale

nertera

Se siete alla ricerca di una pianta da accostare alla Stella di Natale per addobbare il giardino in vista delle festività, la Nertera è senza dubbio quella che fa per voi; con le sue caratteristiche bacche tondeggianti arancioni o rosse, a seconda della specie, è infatti l’ideale come addobbo natalizio per giardini, balconi e terrazze e proprio il tardo autunno è il periodo in cui è molto facile trovarla nei garden center.

Il genere Nertera appartiene alla Famiglia delle Rubiaceae e comprende circa 15 specie originarie di America Centrale Nuova Zelanda e Australia; è una pianta sempreverde rustica che cresce bene in qualunque tipo di terreno, ha una crescita abbastanza veloce e forma dei cuscini tappezzanti alti 8-12 cm e di 30-40 cm di diametro che crescendo diventano ricadenti. Le foglie piccole e ovali possono assumere colorazioni diverse dal verde scuro al verde chiaro e screziate; le bacche fanno la propria comparsa in estate, insieme ai piccoli fiori bianchi, e rimangono sulla pianta tutto l’inverno.

Piante grasse: Astrophytum asterias

Astrophytum asterias

Abbiamo già trattato diffusamente delle piante grasse, bisognose di poche cure ed in grado di soddisfare la vista con le loro molteplici forme e colori. Oggi vogliamo soffermarci su una di quelle più spettacolari dal punto di vista estetico, l’Astrophytum asterias, apprezzabile sia nel periodo della fioritura che nella stagione in cui si sveste dei magnifici colori.

Appartiene alla famiglia delle Cactacee ed è originaria di Messico e Texas. Il nome deriva dal greco “astèr” (stella) e phytòn (pianta), dunque “pianta a forma di stella”, poiché a guardarla dall’alto somiglia vagamente ad un astro, con la sue costole ravvicinate.

E’ caratterizzata da una puntinatura più o meno evidente che, a sentire gli esperti di botanica, avrebbe una doppia funzione: trattenere l’umidità ed aiutare la pianta a mimetizzare sui terreni rocciosi.

Acacia, cenni storici, come utilizzarla, quale terreno scegliere e come coltivarla

acacia_mimosa

La prima segnalazione ufficiale sull’esistenza di piante che, con tutta probabilità, corri­spondono alle nostre acacie risale al medico greco Dioscoride, seguito da Plinio il Vec­chio, i quali fanno menzione di una certa pianta achachìa, nome da cui pare derivi la attuale denominazione.

Per solito, ed erroneamente, tutte le acacie vengono chiamate mimose o gaggie, che so­no invece i nomi comuni di due specie ben diverse: la «gaggia» è infatti VA. Farnesiana mentre la «mimosa» è VA. dealbata.

Il giorno di S. Valentino, festa degli inna­morati, soprattutto in Francia vi è l’uso tra fidanzati di scambiarsi un rametto di mimo­sa, che fiorisce appunto in febbraio.

Le acacie difficilmente vengono impiegate per la decorazione del giardino, se non in Riviera o in altre zone altrettanto favorite dal clima, come la Sicilia, dato che la bellezza di queste piante acquista valore solo se l’e­semplare è di alta statura, condizione diffi­cilmente ottenibile se non, appunto, in par­ticolari regioni. Il modo più comune d’uti­lizzare le acacie è quello di coltivarle per la raccolta dei fiori.

Tecniche colturali: la rimpiolatura

rimpiolatura

Quando i semenzali hanno raggiunto l’altezza di tre o quattro centimetri avranno bisogno di maggiore spazio e quindi sarà necessaria la rimpiolatura in altri recipienti o il passaggio definitivo nell’aiuola dove le piante sono destinate a fiorire.

Questo trasferimento a dimora non assolve i compiti che si attendono dalla rimpiolatura; oltre al benefico diradamento, le piantine in coincidenza a un breve stop vegetativo derivante dal trapianto, infoltiranno le radici ricavandone benefici per il successivo sviluppo, e, inoltre, un ulteriore irrobustimento si manifesterà per la maggiore luminosità e per l’incontro con elementi atmosferici.

Camelia sasanqua, in fiore da Dicembre a Febbraio

camelia sasanqua

Le camelie

Il genere Camellia (Camelia) appartiene alla famiglia delle Theaceae e comprende circa 80 specie di arbusti e piccoli alberi sempreverdi originari di Cina, Giappone e India. Tutte le camelie durante l’inverno producono fiori singoli, doppi e semidoppi e per questo motivo sono l’ideale per chi desidera un giardino sempre fiorito; le specie di camelia più diffuse e coltivate a scopi ornamentali in Italia sono la Camelia japonica e la Camelia sasanqua, ma mentre la prima fiorisce da Gennaio fino a inizio primavera, la seconda colora il giardino con i propri fiori sin da Dicembre.

I fiori delle camelie sono di solito rosa o bianchi ma esistono alcune varietà, come la sasanqua, di colore rosso intenso e altre, più rare, di colore giallo. Le camelie sono piante molto longeve e nel tempo possono raggiungere anche dimensioni considerevoli (fino a 6-7 metri di altezza), non temono particolarmente il freddo e possono crescere anche in zone caratterizzate da climi rigidi tuttavia, se i mesi di Gennaio e Febbraio sono molto freddi si rende opportuno coprire con agritessuto per proteggere i boccioli. In generale prediligono le posizioni semiombreggiate e al riparo dal vento.