Batteriosi del geranio, resta ben poco da fare

batteriosi del geranio

Nonostante gerani e pelargonium siano piante piuttosto resistenti, questo non le rende certo immuni dall’attacco di parassiti e malattie che possono condurle alla morte. Fra queste l’inesorabile batteriosi e la meno temibile, muffa grigia.

La cosiddetta batteriosi del geranio (Xanthomonas campestris pelargonii) è una malattia del geranio contro la quale purtroppo c’è ben poco da fare; l’unico intervento possibile infatti è quello di allontanare la pianta infetta per evitare che contagi le altre. La malattia ha origine durante la coltivazione e si manifesta subito dopo l’acquisto con sintomi ben precisi: le foglie presentano ingiallimenti e imbrunimenti di forma triangolare a partire dal margine e appaiono ripiegate a ombrella come se fossero appassite a causa della mancanza di acqua (motivo per cui si tratta certamente di batteriosi se la foglia non recupera il suo aspetto dopo l’innaffiatura).

Giardini in bottiglia (terza parte), preparazione del terreno e attrezzi

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Per evitare che le piante nelle bottiglie crescano troppo velocemente, il terreno da utilizzare non deve essere troppo fertile. Inoltre, per essere sicuri di non introdurre anche malattie ed insetti, acquistare la composta più idonea da un fornitore che venda prodotti garantiti, sigillati e sterelizzati in sacchetti di plastica.

Prima di tutto, versate nel contenitore uno strato di ghiaia fine di altezza proporzionata (al massimo 5 centimetri), per garantire un buon drenaggio. Il miglior modo è quella di versarla per mezzo di un imbuto fatto con un cartoncino, così che possiate distribuirla ordinatamente sul fondo del vaso senza che danneggi le pareti. Quindi aggiungete un sottile strato di carbonella per aiutare a mantenere il terreno in equilibrio chimico: essa assorbirà i sali minerali in eccesso e le sostanze di rifiuto della pianta che si formano in un ambiente chiuso.

Gerani, calendario delle cure stagionali

gerani cure mese per mese

Il geranio, denominazione sotto la quale ricadono due generi di piante diverse, è una specie a fioritura primaverile. La gran parte delle cure colturali va quindi effettuata nei momenti che precedono la fioritura e variano di intensità nei diversi mesi dell’anno.

Vediamo quindi di quali cure e interventi colturali necessitano i gerani mese per mese:

Gennaio e Febbraio

E’ il momento in cui la chioma è a riposo e le radici riducono la propria attività. In questa fase non sono necessarie cure particolari.

Marzo

Durante il mese di Marzo il terriccio va mantenuto umido e di tanto in tanto va smosso in maniera superficiale. Sempre in questa fase è possibile intervenire con un concime a lenta cessione.

Aprile, Maggio e Giugno

E’ il momento migliore per sostituire le piantine rinsecchite e troppo deboli vanno sostituite con altre più rigogliose. Da questo momento bisogna innaffiare e concimare con molta regolarità. E’ possibile anche tentare qualche riproduzione per talea dalle piante più ricche e rigogliose.

Angelica, rimedio naturale contro lo stress

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Siete stressati dal ritmo frenetico della vita quotidiana? Beh, allora potreste trovare interessanti queste poche righe, che vi forniranno la soluzione naturale contro l’affaticamento e la carenza di energia.  Eh si, perché Angelica non è solo un nome di donna o l’aggettivo riferito alle creature celesti, ma anche il nome di una pianta dalle straordinarie proprietà medicinali.

Cominciamo col dire che si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Umbrellifere, originaria delle zone settentrionali di Europa ed Asia, che può raggiungere i due metri di altezza. In natura ne esistono una trentina di specie, sebbene le più comuni siano l’Angelica archangelica (o Angelica officinalis) e l’Angelica silvestris (o Angelica selvatica), differenti per aspetto, profumazione e dimensioni.

Giardini in bottiglia (seconda parte), i contenitori e le piante più adatte

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Per realizzare un giardino in bottiglia, può essere usato pressocchè ogni tipo di contenitore di vetro, a patto che sia largo a sufficienza perchè voi possiate inserirvi le piante comodamente e che abbia un coperchio a chiusura ermetica ma che potete togliere facilmente. Barattoli, piccole damigiane da vino, vasetti, bocce: le possibilità sono infinite. Potete acquistare contenitori appositi nei centri di giardinaggio, ma è più divertente e anche più economico provare con altri contenitori. Spesso potete trovare cose fantastiche in negozi di articoli marinareschi.

I vetri colorati sono molto carini, ma fate attenzione a non sceglierli troppo scuri in quanto potrebbero impedire alla luce di raggiungere le piante. Se acquistate un contenitore in un  negozio di piante, è già pronto per essere utilizzato. Ma se usate un contenitore di altra origine siate sicuri di averlo pulito con moltissima attenzione: potrebbe avere contenuto qualcosa di dannoso per le vostre piante. Lavatelo con acqua leggermente insaponata e risciaquatelo bene: per essere totalmente sicuri, sterelizzatelo con una soluzione adatta.

Magnolia, eleganza e colore per il vostro giardino

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Per chi ama circondarsi di colori e profumi (ed ha spazio sufficiente nel proprio giardino) non c’è niente di più indicato di una pianta di Magnolia in una delle sue innumerevoli specie sia arboree che arbustive. Appartiene alla famiglia delle Magnoliacee ed è originaria di Nord e Centro America, dell’Asia e dell’Himalaya, sebbene sia piuttosto frequente ammirare delle splendide Magnolie anche alle nostre latitudini.

Può essere coltivata in vaso o impiantata direttamente nel terreno, avendo l’accortezza di innaffiarla regolarmente nei primi anni di vita. Successivamente la Magnolia necessita di meno acqua e riesce a provvedere da sola al proprio fabbisogno, sfruttando le piogge e l’umidità del terreno circostante. Teme invece il freddo e le gelate notturne, preferendo essere collocata in zone riparate dalle intemperie.

Giardini in bottiglia (prima parte)

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Realizzare un minuscolo giardino dentro un contenitore di vetro non è solo una sfida e un gran divertimento, è anche un modo diverso per dare alle piante un ambiente particolare in cui possano vivere con successo.

I contenitori di vetro, trasparenti o colorati, sono molto piacevoli, hanno molte qualità, mentre sono praticamente senza svantaggi. Ovviamente dovete fare attenzione  a non metterli il un luogo dove potrebbero essere urtati in continuazione o addirittura rotti.

Questi contenitori agiscono praticamente come una vera e propria serra in miniatura: il loro principale vantaggio è che assicurano un ambiente raccolto e autoregolato alle piante che ci vivono dentro. Non solo le piante vegetano nel migliore dei modi, ma non richiedono una particolare cura o assistenza, cosa importantissima se siete come me delle persone distratte o molto impegnate. Sono anche l’ideale se siete frequentemente via, poichè non dovrete preoccuparvi che le piante inaridiscano in quanto il contenitore, una volta chiuso, manterrà a lungo la propria riserva di umidità.

Strumenti necessari per la cura delle piante

mai_grembiule_giardino_01La cura delle piante in casa richiede pochi arnesi e questo è un vantaggio; tuttavia possedere quelli giusti vi renderà il lavoro molto più facile. Smettete innanzitutto di usare una qualsiasi bottiglia per annaffiare le piante: è scomoda è poco pratica;  comprate invece un annaffiatoio. Cercatene uno con il “becco” lungo e stretto, così da poter raggiungere facilmente le piante che sono in alto o che sono nascoste in fondo al gruppo. Assicuratevi in oltre di prendere un annaffiatoio che possa contenere una quantità considerevole di acqua, se non volete passerete tutto il tempo  correndo dal rubinetto alle piante!

Per coloro i quali non possono attuare regolarmente l’annaffiatura, esistono in commercio dei contenitori autoannaffianti. Tali vasi per piante sono dotati di una riserva di acqua che si disperde lentamente nella terra così che le radici la possano costantemente assorbire quando ne hanno bisogno. In genere sono dotati di un indicatore del livello dell’acqua che segnala quanto liquido è rimasto.

Piante rampicanti, caratteristiche generali

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Le cosiddette rampicanti sono piante perenni caratterizzate dalla capacità di sviluppare abbastanza rapidamente fusti legnosi molto lunghi e in grado di aggrapparsi a supporti di vario genere. Le piante rampicanti possono avere sostegni naturali, quali alberi e arbusti, o sostegni artificiali quali pergole, graticci, reti, pilastri e così via, ma la loro buona riuscita dipende anche dalla scelta delle tipologie più adatte al clima, al tipo di terreno e allo spazio che occuperanno in giardino. A questo proposito, non bisogna mai trascurare il portamento della pianta e le dimensioni che questa potrà raggiungere una volta cresciuta, piante troppo grandi, dotate di radici molto robuste ad esempio, non andrebbero mai piantate troppo vicino a strutture murarie perchè ne potrebbero danneggiare le fondamenta.

In linea di massima, tutte hanno bisogno di terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica e, fino a quando non hanno attecchito bene, necessitano di abbondanti irrigazioni periodiche, soprattutto nei mesi più caldi. Il terreno intorno alla rampicante va mantenuto pulito, libero cioè da detriti ed erbacce infestanti e le concimazioni non sono poi così necessarie. Se proprio vi si vuole fare ricorso meglio scegliere un fertilizzante bilanciato in fosforo, potassio e azoto, mentre i concimi troppo ricchi di quest’ultimo elemento vanno evitati perchè favoriscono la crescita del fogliame a discapito di quella dei fiori.

Piante tappezzanti, la soluzione ideale per angoli ‘morti’

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In un capitolo precedente noi di PolliceGreen ci siamo occupati ampiamente di prato ornamentale, elencando le differenze tra il rustico, l’estetico e lo sportivo. Oggi vogliamo entrare nel dettaglio del prato ornamentale rustico, nella speranza che i nostri consigli possano esservi d’aiuto per la scelta del giusto tipo di pianta che renda i vostri giardini gradevoli alla vista.

Non tutti infatti hanno la pazienza o il tempo necessario per curare come si deve un prato all’inglese, come è vero che non sempre questa soluzione è attuabile per via del terreno più o meno fertile o della collocazione geografica. Ecco allora una valida alternativa all’erbetta verde del prato, rappresentata da un vasto numero di piante dette “tappezzanti” per via della capacità di fungere da tappeto e riempire in modo uniforme il terreno.

In genere per tappezzante si intende un tipo di pianta che cresce quasi esclusivamente in larghezza, sebbene alcuni esperti del settore inseriscano nella categoria anche piante di dimensioni più elevate. La caratteristica principale è la scarsa cura di cui abbisognano ed è per questo che spesso vengono preferite al classico prato.

Raggruppare le piante, ecco come farlo al meglio

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Raggruppare armonicamente le piante è il metodo più ad effetto per disporle in casa. Le piante stanno bene riunite fra loro in gruppo: si crea in tal modo un mini-ambiente naturale; per di più annaffiarle diventa anche più facile! Di contro alcune piante meritano una particolare sistemazione per mostrare tutta la loro bellezza ed il loro aspetto lussureggiante, infatti molte specie, come le Palme Howea e le piante di Fatsia Japonica, sono sufficientemente imponenti per stare da sole.

Se decidete di allestire un gruppo di piante, le soluzioni estetiche sono infinite: la sola cosa di cui preoccuparsi è che tutte  abbiano le stesse esigenze o avversioni. Per esempio, non mettere un Filodendro amante dell’umidità proprio vicino ad un Cactus che ha bisogno di poca acqua.

In gruppo le piante possono essere separate, una accanto all’altra, oppure nello stesso contenitore. Quest’ultimo metodo è probabilmente il metodo migliore: ciò che è necessario è solo un contenitore abbastanza grande da accogliere tutti gli esemplari. Riempite il contenitore con una composta a base di torba e disponetevi in modo armonico le piante. Controllate se vi soddisfa la disposizione adottata, quindi, quando avrete finito, annaffiate il tutto molto bene. Per un risultato migliore i contenitori devono essere di dimensioni adatte;  sceglieteli di terracotta e non di materia plastica: la terracotta, infatti, è porosa e permette all’umidità di giungere alle piante molto più facilmente.

Gerani odorosi, aromi di frutti e spezie per rendere ancora più bello il giardino

Pelargonium graveolens

Spesso il geranio, fiore molto bello e di grande effetto, oltre che facile da curare, viene un pò snobbato da chi non se ne intende troppo di giardinaggio a causa del suo profumo leggermente sgradevole. Infatti forse non tutti sanno che fra le molteplici varietà di geranio ne esistono diverse profumate. Gli aromi speziati e fruttati offerti da questi gerani li rendono ideali per arricchire ancora di più i vasi e le fioriere, ma anche aiuole e bordure, posti in luoghi frequentati del giardino.

I gerani profumati possono essere divisi in tre gruppi:  i gerani che profumano di frutta, quelli che hanno un aroma pungente e quelli il cui profumo ricorda le rose. In ciascuna di queste grandi categorie troviamo piante fiorite appartenenti a specie diverse di gerani e pelargonium. Il loro profumo però si deve alle foglie che contengono un olio essenziale, il geraniolo, usato anche in farmacia e in erboristeria.

Calendula, il giardino si colora d’arancio

Calendula

Se volete un giardino fiorito in ogni periodo dell’anno, puntate pure sulla coltivazione della Calendula, pianta dallo straordinario effetto cromatico con fioritura pressoché perenne. Il suo nome scientifico è Calendula Officinalis, ma viene comunemente indicata come “fiorrancio” ed appartiene alla famiglia della Asteracee.

La sua origine è nordafricana, ma è facile ammirare distese di Calendula in tutta la zona del Mediterraneo nel periodo che va da aprile a novembre ed anche nei mesi invernali, nel caso di temperature non troppo rigide. A differenza di molte altre piante, preferisce l’esposizione in pieno sole, purché impiantata in un terreno particolarmente ricco e lavorato.

Nella coltivazione domestica, oltre al terreno, bisognerà prestare attenzione alla distanza tra una pianta e l’altra (almeno una trentina di centimetri) ed all’innaffiatura, che deve essere regolare, ma non eccessiva.

Geranio e Pelargonium, specie più diffuse

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, sotto il nome di geranio troviamo in realtà una moltitudine di piante appartenenti a due generi diversi, Geranium e Pelargonium, entrambi della Famiglia delle Geraniaceae. Vediamo adesso un breve elenco delle piante più diffuse nei notri giardini appartenenti all’uno e all’altro genere. Questo ci orienterà nella scelta delle piante più adatte alle nostre esigenze e al clima in cui viviamo.

Piante appartenenti al genere geranium

Geranium robertianum

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Il geranium robertianum cresce anche spontaneamente e prospera nelle zone umide. Lo contraddistingue la colorazione rossa delle foglie in autunno.

Geranium sanguineum

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Il geranium sanguineum necessita di poche cure colturali ed è particolarmente adatto ad essere coltivato in giardino come tappezzante. La varietà esistenti sono di colore rosso, rosa e bianco. Tra le più diffuse la “spessart” (rosa chiaro) e la “ingwersen’s variety” (rosa lilla).

Geranium psilostemon

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Il geranium psilostemon è particolarmente adatto alle bordure e in combinazione con piante erbacee perenni permette di creare in giardino angoli di sicuro effetto cromatico.