La Sardegna ed i fiori: luoghi da visitare

Oggi completiamo finalmente il nostro viaggio nelle località di interesse florovivaistico sparse nel nostro paese e lo facciamo con la Sardegna, un isola che rappresenta una realtà verde a se stante rispetto all’intero stivale italiano. Non solo per via di un clima temperato non continentale, ma soprattutto perché decisamente più incontaminato rispetto al resto di Italia: fattore questo che rende la regione un esempio unico di bellezza floreale.

Sono tre i luoghi che vale la pena di visitare specificatamente in questa regione: il Parco Aymerch di Oristano, il Giardino Montano di Linasia e l’orto botanico di Cagliari.

Iniziamo da quest’ultimo, esempio un po’ più “scolarizzato” dell’amore di questa regione per la natura. Esso nacqua il 15 novembre 1866 ufficialmente inaugurato dal suo curatore del tempo, il  Prof. Patrizio Gennari, il quale a riguardo ne scrisse una guida per conto della “Regia università di Cagliari”, nella quale veniva raccontata la presenza e le caratteristiche delle 193 piante presenti nell’orto e che potevano essere vendute o delle quali poteva essere scambiata la semenza. Oggi si è arrivati a ben 2mila specie differenti di piante, suddivise in tre settori: mediterraneo, tropicale e piante succulente.

Il giardino Montano di Linasia contiene già nel suo nome la sua maggiore peculiarità: si tratta di un giardino contenente specie che potremmo riscontrare naturalmente su massicci come quello del Gran Sasso e nelle Dolomiti. Si ha quindi un insieme di piante autoctone frammiste a degli “innesti” che sono stati portati volontariamente per verificarne la capacità di crescita. Abbiamo quindi Allium parciflorum insieme alla Centaurea filiformis, l’euforbia e la viola corsica.  Ma non mancano piante acquatiche come la mestolaccia, o ancora la belladonna e la mandragola.

Infine, ma non per importanza, abbiamo il parco Aymerich di Oristano, conosciuto per la grande quantità di piante rare contenute al suo interno: viene comunemente soprannominato “il paradiso dei botanici” e può contare su una forte presenza di ortensie sarde,  la magnolia grandiflora, un gigantesco cedro dell’Himalaya e la taxus baccata, conosciuta anche come l’albero della morte.

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