Il genere Bauhinia

Bauhinia

Il genere Bauhinia comprende circa 200 arbusti e alberi rampicanti originari Cina, India e Africa meridionale, appartenenti alla famiglia delle Fabaceae; nel nostro clima generalmente vengono coltivate come piante da appartamento, anche se, nelle regioni nelle quali non ci sono gelate, possono essere coltivate anche all’aperto.

Tra le varietà di Bauhinia più diffusa ci sono: la Bauhinia grandiflora, dal fusto semi legnoso e dalle foglie simili a farfalle, che in primavera e in estate produce fiori di colore bianco, giallo, rosa o rosso; la Bauhinia alpini, che viene coltivata nei giardini tropicali e che presenta fiori color rosso arancio; la Bauhinia purpurea che produce fiori rosa-viola, molto profumati; la Bauhinia hupeana che produce fiori profumati e delicati di colore bianco-rosato; la Bauhinia tormentosa, dai fiori gialli campanulati, e la Bauhinia variegata, dai fiori bianchi o magenta.

Le piante del genere Bauhinia hanno bisogno di essere esposte al sole, e quindi la loro collocazione ideale è in terrazzo o in giardino; temono il freddo dell’inverno e quindi già in autunno è opportuno ricoverarle in casa, pur sempre in una posizione soleggiata.

Come costruire un piccolo giardino zen

giardino zen

Se avete voglia di dare un tocco orientale alla vostra casa non c’è niente di meglio di un piccolo giardino zen; non serve comprarlo, con poche mosse se ne può realizzare uno di piccole dimensioni che sarà perfetto per ospitare sassolini e bonsai. Per prima cosa è necessario procurarsi o costruire un contenitore con le seguenti dimensioni, ovvero 150x50x20h, vanno bene anche quattro assi di legno inchiodate insieme; dopodiché procuratevi 2 o 3 bonsai, 4 grandi pietre, sabbia fine e ghiaia.

Dopo aver inchiodato insieme le assi e creato un contenitore rettangolare, sistematelo in quella che sarà la sua collocazione definitiva e riempitelo con uno strato di sabbia di circa 15 cm di spessore; disponete come preferite le pietre e i bonsai: questo giardino zen dovrà essere esattamente come volete voi!

Gli appuntamenti floreali del fine settimana

mostre di fiori

Eccoci all’appuntamento settimanale con le mostre floreali e di giardinaggio del fine settimana, sparse lungo la penisola; questo week end è particolarmente ricco di appuntamenti, vediamoli partendo da nord a sud.

Oggi e domani a Bogliaco di Gargagnano, in provincia di Brescia si tiene il Giardino di Delizia durante il quale verranno esposte specie rare di diversi tipi di piante, valorizzando soprattutto la tradizione floreale del lago. A Colorno, in provincia di Parma nella cornice del Parco della Reggia si tiene la mostra mercato Nel segno del giglio, durante la quale questo maestoso fiore sarà il protagonista indiscusso; l’importanza e l’internazionalità dell’eventi è testimoniata dal gemellaggio con Les journees des plantes de Courson.

Passando al centro, grande appuntamento per chi ama le orchidee: a Monte Porzio Catone, in provincia di Roma, fino a domani sarà possibile visitare Orchidee in Centro, un evento che, giunto alla sua XV edizione, si conferma un appuntamento immancabile per gli appassionati di orchidee e per gli esperti del settore.

Piante da appartamento: il Platicerio

platicerio

Il Platycerium bifurcatum, meglio conosciuto come platicerio, è una pianta originaria delle regioni tropicali dell’Australia, dell’africa e dell’Asia, appartenente alla famiglia delle Polipodiacee, che vive sugli alberi delle foreste. Il platicerio è conosciuto anche con il nome volgare di corno d’alce a causa della somiglianza delle foglie con le corna dell’alce; del resto, anche il nome scientifico deriva da due parole di origine greca che significano rispettivamente “lungo” e “corno”.

Il platicerio si caratterizza per avere due tipi diversi di foglie: quelle verdi di cui si serve per alimentarsi e realizzare la fotosintesi, e quelle alla base che usa per fissarsi ai rami degli alberi; queste ultime sono di colore marrone, più flessibili di quelle aeree, e da esse nascono le nuove piante. Il platicerio può vivere in vaso ma anche su un tronco in quanto è una pianta epifita; ama i luoghi ombreggiati e ben aerati.

Per quanto riguarda le irrigazioni, il corno d’alce ha bisogno di un’elevata umidità ambientale, per cui è consigliabile inumidire spesso le foglie, in quanto la mancanza d’acqua e di umidità le rende più fragili e meno consistenti; per irrigare il substrato basta immergere il vaso in acqua per circa mezz’ora una volta alla settimana, l’importante è poi sgocciolare bene.

Piante acquatiche; la Calla di palude

calle palustri

La Calla palustris, meglio conosciuta come calla di palude, è una pianta acquatica perenne appartenente alla famiglia delle Araceae, originaria dell’America e dell’Asia del nord e dell’Europa. Si sviluppa sul fondale dei laghi e dei corsi d’acqua tranquilli interrando i rizomi, ma può essere anche galleggiante. Possiede foglie carnose, cuoriformi e dai lunghi piccioli; in autunno spuntano le infiorescenze avvolte da una lunga spada bianca; in autunno, la spadice produce dei frutti rossi contenti un solo seme.

Le calli palustri amano le acque ferme, non teme il freddo, anche se è meglio non sistemarla in acqua troppo bassa perché tende a gelare; il terreno che preferiscono è quello acido; per piantarle basta sistemarle in contenitori riempiti di terriccio universale e sabbia, da immergere in un lago non troppo profondo.

Il genere Petunia

petunia

Il genere Petunia comprende circa 40 specie di piante annuali e perenni, appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, originarie dell’America del Sud e famose per la bellezza dei loro fiori. Queste piante sono composte da cespugli ramificati alti fino a 60 centimetri, con fusti ricadenti o prostrati; le foglie sono ricoperte da una lieve peluria, molto profumate e di colore verde chiaro.

I fiori sono la caratteristica principale delle petunie, e si presentano a corolla tubolare e sostenuti da peduncoli; possono essere di diversi colori: dal viola al blu e dal bianco a rosa; la fioritura è in genere molto abbondante e si presenta da metà primavera fino a metà autunno. Affinché le petunie possano svilupparsi al meglio, vanno dotate di terriccio ricco di materia organica e fresco; in genere viene usato quello universale con l’aggiunta di corteccia sminuzzata.

Per quanto riguarda le annaffiature, le petunie possono sopportare alcune ore di siccità, ma sarebbe meglio annaffiarle con regolarità, ovvero ogni due giorni, intensificando il processo durante i mesi estivi, avendo cura di non lasciare acqua stagnante.

Anche il nasturzio va seminato in aprile

nasturzio

Abbiamo già parlato del nasturzio, una pianta in grado di produrre dei fiori dai vivaci colori giallo-arancio, capaci di rallegrare balconi e giardini dall’inizio dell’estate fino all’autunno. Aprile è il momento giusto per seminarli, e in  questo post vi spiegheremo come fare. Trovare i nasturzi è molto semplice: anche nei supermercati sono reperibili le bustine con i semi di diverse varietà.

La prima cosa da fare se decidere di seminare i nasturzi è mettere i semi in acqua tiepida per una notte per facilitarne la germinazione, dopodiché metteteli direttamente nei vasi ricoprendoli con circa un centimetro di terra; è importante che il terreno sia fertile, nuovo oppure arricchito con del fertilizzante organico o minerale.

Le piante stolonifere

piante stolonifere

Le piante stolonifere sono quelle che producono stoloni e che si possono moltiplicare per mezzo di essi. Lo stolone è un ramo laterale che spunta da una gemma vicina alla base della pianta, che si allunga fino al suolo scorrendo su di esso, producendo radici e foglie. Lo stolone è molto utile in quanto consente il passaggio dei nutrienti dalla pianta madre ai nuovi germogli, almeno fino a che la pianta diviene indipendente.

Le piante stolonifere producono questi rami in più direzione, e per questo riescono a diffondersi velocemente, tanto che a volte riescono a coprire l’intero territorio impedendo l’attecchimento di altre piante.

Parassiti delle piante: il rodilegno giallo

rodilegno giallo

Il rodilegno giallo, il cui nome scientifico è Zeuzera pyrina, è un lepidottero che attacca il legno delle piante da frutto e della maggior parte delle piante ornamentali. Questo lepidottero si presenta come una farfalla della dimensione di 5 o 6 centimetri con ali bianche punteggiate di nero; le larve sono gialle con punti neri disposti in file longitudinali sul dorso.

Le larve agiscono partendo dai germogli, per poi passare nei rami più giovani, nei quali scavano gallerie, soprattutto nella parte centrale, rendendo il legno molto fragile e soggetto a rotture, creando, inoltre, le condizioni favorevoli per attacchi da parte di altri parassiti o di funghi.

Piante acquatiche: l’Elodea densa

elodea densa

L’Elodea densa è una pianta acquatica perenne appartenente alla famiglia delle Hydrocharitaceae originaria dell’America centrale e meridionale; l’elodea possiede fusti sottili, lunghi fino 5 metri e molto flessibili, lungo i quali spuntano molte foglie dal colore verde scuro e dalla forma allungata. Tra giugno e luglio spuntano dei fiori bianchi seguiti da piccole capsule che contengono i semi.

Per crescere nel modo migliore, l’elodea ha bisogno di essere affondata sui fondali di corsi d’acqua o laghetti tranquilli e luminosi, in quanto non ama l’ombra; per potersi sviluppare bene necessita di essere interrata e non lasciata galleggiare sulla superficie dell’acqua, perché una prolungata esposizione delle foglie ai raggi del sole rischia di far morire tutta la pianta; l’elodea non teme il freddo, anzi, riesce a sopportare, seppur per brevi periodi, le temperature vicine allo zero.

Papaver rhoeas, ovvero il papavero comune

papavero

Papavero è il nome comune di un genere di piante erbacee della famiglia delle Papaveraceae, al cui genere appartengono circa 125 specie; quella più conosciuta è il Papaver rhoeas, ovvero il classico papavero che si vede nei campi, una pianta diffusa in tutte le zone a clima temperato dell’Europa e dell’Asia. Il papavero comune, chiamato anche rosolaccio, possiede il fusto eretto ricoperto da peli grigiastri che, se tagliato, emette un liquido bianco; i fiori sono rossi con i petali molto delicati che spuntano da aprile fino a luglio; i frutti sono composti da capsule contenenti dei piccoli semi neri.

I fiori del papavero sono ermafroditi e sprovvisti di nettare per cui l’impollinazione avviene grazie agli insetti che sono attirati dai suoi colori vivaci. Nel papavero selvatico si trovano diversi principi attivi che sono contenuti nel latice che la pianta produce, sostanza che va usata con molta cautela, anche se non è pericolosa come quella del papavero da oppio.

Del papavero si utilizza tutta la pianta che va preferibilmente raccolta prima della fioritura, anche se i petali sono la parte più usata; una volta raccolti vanno seccati in un ambiente ombroso e caldo e conservati in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.

Erbe aromatiche: l’issopo

Issopo

L’issopo, il cui nome botanico è Hyssopus officinalis e una pianta aromatica, erbacea e perenne appartenente alla famiglia delle Labiatae, originaria dell’Europa e dell’Asia. L’issopo nasce spontaneo in molte zone dell’Italia settentrionale montana, anche se in alcune regioni si sviluppa pure in pianura. L’issoppo è formato da fusti eretti ramificati alla base che possono raggiungere i 50 centimetri d’altezza, le foglie sono strette e lunghe e di forma appuntita, di colore verde intenso; i fiori sono riuniti in una spiga e sono di colore azzurro.

Rhapis excelsa, ovvero la palma cinese

rhapis excelsa

La Rhapis excelsa, meglio conosciuta come palma cinese, è una pianta da appartamento appartenente alla famiglia delle Arecacee, originaria del Giappone e del sud della Cina; esistono una dozzina di specie appartenenti al genere Rhapis, ma la più conosciuta è appunto la varietà excelsa.

La Rhapis excelsa è una pianta dai fusti rigidi non ramificati dall’aspetto simile ad una palma, che può raggiungere il metro e mezzo d’altezza e che fiorisce in estate; è una pianta delicata che necessita di essere esposta a un’intensa fonte di luce ma non ai raggi diretti del sole; ha bisogno di essere rinvasata annualmente e di essere annaffiata frequentemente e abbondantemente; inoltre, il substrato deve essere sempre umido.

Riprodurre l’azalea: aprile è il mese giusto

azalea

L’azalea è la pianta perfetta per dare un tocco di colore a balconi e giardini; dopo la fioritura va trapiantata incidendo il pane di terra e usando un vaso largo e riempito con terriccio specifico per acidofile; sempre dopo la fioritura tagliate i rami in modo da darle una forma arrotondata.

Aprile è il mese giusto anche per riprodurla, utilizzando la tecnica della propaggine. Vediamo come fare. Prendete un ramo sano e vicino al terreno, tagliate tutte le foglie e i rametti laterali per circa 15 centimetri e lasciate intatta la parte finale.