Come riutilizzare il terriccio delle piante annuali

A fine stagione, quando le piante annuali hanno finito il loro ciclo, non bisogna lasciare sul balcone o sul davanzale i vasi con il terriccio ormai vecchio e i resti secchi delle piante; la prima cosa da fare è eliminare tutta la vegetazione tagliandola alla base, per poi svuotare il vaso dalle zolle, rovesciandole su un telo di plastica, e poi pulire l’interno del contenitore da tutti i detriti.

Non è necessario, però, buttare il terreno che riempiva il vaso, soprattutto se la pianta non era affetta né da malattie né erano presenti dei parassiti; vediamo, quindi, come riutilizzare il terriccio delle piante annuali.

Fiori da piantare in autunno: l’Ajuga reptans

L’Ajuga reptans (detta anche Bugola o erba di San Lorenzo) è una pianta appartenente alla famiglia delle Lamiacee ed originaria dell’Asia occidentale e dell’Europa. E’ caratterizzata da fusti a sezione quadrangolare, molto corti (difficilmente superano i 10 centimetri), di colore verde scuro. Le foglie sono ovali, a forma di cucchiaio ed assumono una colorazione simile a quella dei fusti, ma con il margine spesso tinto di marrone o di rosso porpora.

Verso la fine della primavera o in estate è possibile ammirare una splendida fioritura di colore viola, con spighe formate da numerosi fiori tubolari. L’Ajuga reptans ha uno sviluppo rapido e si adatta dunque ad essere coltivata come tappezzante per la decorazione di aiuole o giardini rocciosi. Se si vuole moltiplicare la pianta per divisione di cespi, si deve intervenire proprio in questo periodo dell’anno (ottobre-novembre), impiantando in vaso o direttamente a dimora i nuovi esemplari.

La rosa bonica

La rosa bonica è un ibrido della rosa Tea, e pur essendo introdotta solo nel 1985 ed una delle rose moderne più vendute; il suo successo si deve alla delicatezza del colore dei suoi fiori e la sua rusticità che le permette di resistere anche a temperature molto basse.

La rosa bonica possiede un portamento cespuglioso, adatto per sviluppare siepi di media altezza, nelle quali forma delle splendide macchie di colore, grazie ai corimbi che portano dai cinque ai quindici fiori che fioriscono da maggio a dicembre; i fiori della rosa bonica non sono profumati e possiedono una larghezza di diametro costante, ovvero 6 centimetri circa; la tonalità del rosa dei fiori è chiamata “neyron chiaro”.

Le foglie della rosa bonica sono si colore verde scuro, in netto contrasto la tonalità chiara e luminosa dei fiori. Questa rosa produce anche piccole bacche rosse molto decorative, che appaiono in inverno. Per garantirsi un’abbondante produzione di fiori, dopo la prima fioritura, tagliate le bacche e concimate con azoto.

Le potature mese per mese

Come sa bene ogni giardiniere esperto, la potatura degli alberi è un’operazione piuttosto delicata che bisogna saper fare nei modi e nei tempi giusti. Potare un albero o un arbusto in maniera approssimativa nel periodo dell’anno sbagliato può infatti arrecargli considerevoli danni, conducendolo persino alla morte. Mentre per le modalità di potatura più adeguate per ciascuna specie vi rimandiamo alle apposite risorse nel blog, di seguito vi forniamo un sintetico calendario delle potature.

Potature di Gennaio

Gennaio è il mese giusto per potare meli e peri ma anche uva spina, ribes e lampone.

Potature di Febbraio

A Febbraio è possibile potare alberi di albicocche, susini e viti. I lamponi a fruttificazione autunnale vanno potati a pochi centimetri da terra.

Potature di Marzo

Il mese di marzo è quello giusto per la potatura degli agrumi (a fine raccolta), dei peschi e dei kiwi.

Fioriture invernali: la Pieris japonica

La Pieris japonica (detta anche Asebo o Andromeda del Giappone) è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Ericacee ed originaria di Cina e Giappone, particolarmente apprezzata alla nostre latitudini per lo straordinario spettacolo di colori che regala nel corso dell’anno. E’ caratterizzata da portamento eretto con fusti che possono raggiungere anche i due metri di altezza in età adulta.

Le foglie sono sono lucide, ovali ed assumono colorazioni diverse a seconda dell’età (prima rosse poi verde brillante). Nella stagione autunnale la Pieris japonica comincia a mostrare i primi boccioli, ma per apprezzare la fioritura occorre attendere fino alla termine dell’inverno, quando la panta si riempirà di fiori campanulati riuniti in grappoli di colore bianco o rosato. Questa pianta è particolarmente indicata nella decorazione delle bordure, ma può anche essere coltivata come singola o addirittura allevata in vaso, dove però non raggiungerà dimensioni considerevoli.

Fiori da piantare in autunno: il Crocus biflorus

Al genere Croco abbiamo già dedicato un capitolo sulle pagine di PolliceGreen, descrivendone caratteristiche e tecniche colturali. Oggi torniamo sull’argomento, per trattare però del  Crocus biflorus, magnifica pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria del Mediterraneo e dell’Asia del Sud. E’ costituita da fusti sottili che possono raggiungere i 20 centimetri di altezza e da foglie basali lunghe e strette di colore verde scuro sulla pagina superiore e biancastro su quella inferiore.

I fiori sono formati da sei tepali di colore bianco, con evidenti striature scure nella parte esterna, e fanno la propria comparsa all’inizio della stagione primaverile. Il Crocus biflorus si coltiva direttamente in piena terra, vista la resistenza alle basse temperature, ed è particolarmente indicato per la decorazione di bordure, aiuole e giardini rocciosi.  Lo si può coltivare anche in vaso, dove però regalerà un effetto meno spettacolare.

Coltivare le erbe aromatiche in casa

Le piante aromatiche che si mantengono di dimensioni contenute (erba cipollina, prezzemolo, santoreggia, maggiorana, basilico) possono benissimo essere coltivate in casa all’interno di cassette per davanzali o di vasi circolari del diametro di 12-14 centimetri. Cosa c’è di più bello infatti che cogliere direttamente dalla pianta quella fogliolina di basilico che poi useremo per guarnire il sugo? Tuttavia, al contrario di quanto si crede comunemente, il luogo più adatto per la loro coltivazione non è il davanzale interno della finestra o una mensola in cucina, ma all’interno di una stanza luminosa e non troppo umida in prossimità di una finestra o di una porta a vetri.

Questo periodo è il più indicato per trasferire in vaso alcune delle aromatiche perenni che durante l’estate sono state coltivate in giardino, in piena terra: salvia, erba cipollina, maggiorana e menta. Lo stesso può essere fatto con il prezzemolo, anche se è maggiormente opportuno per questo eseguire l’operazione inversa, ossia coltivarlo direttamente in vaso a giugno per poi trasferirlo in casa all’arrivo dei primi freddi. Le cassette o i vasi dovranno però essere riempite con del terriccio molto ricco per ottenere risultati simili a quelli ottenuti all’aria aperta.

Piante da giardino: la Stipa tenuissima

La Stipa tenuissima è una pianta erbacea perenne appartenente ala famiglia delle Graminacee ed originaria dell’America del sud. Viene detta anche erba della Pampa, da non confondere però con il Gynerium, della stessa famiglia, ma diverso per aspetto ed esigenze ambientali. La Stipa tenuissima è caratterizzata da fusti molto lunghi, che portano infiorescenze piumose di colore bianco o grigio, molto apprezzate proprio per il loro aspetto leggero.

E’ una pianta estremamente resistente alle temperature rigide dell’inverno ed è per questo che si adatta alla coltivazione anche alle nostre latitudini, dove regalerà uno spettacolo di colori diversi a seconda della stagione. La si può coltivare anche in vaso, ma in questo caso regalerà un impatto visivo molto più contenuto, per via delle dimensioni ridotte. In ogni caso, la coltivazione è abbastanza semplice e non richiede abilità particolari nell’arte del giardinaggio, come dimostra la scheda che segue.

Ottobre, riproduciamo per talea le erbe aromatiche

La gran parte delle erbe aromatiche, annuali e perenni, possono essere riprodotte per seme; tuttavia, per ottenere nuovi esemplari è possibile procedere alla moltiplicazione per talea. Le talee, che possono benissimo essere prelevate in questo periodo dell’anno, andranno poste a radicare in vasetti o in un cassone da giardino riempiti con un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali o con del buon terriccio per semina. Per favorire la radicazione è possibile immergerne la base in polvere radicante prima dell’impianto. Se decidete di mettere le talee a radicare in vaso copritelo con un telo di plastica e sistematelo in casa sul davanzale di una finestra.

Vediamo adesso come scegliere il tipo di talea più adatto in base alla specie di pianta aromatica che vogliamo moltiplicare:

Talee con nodo

La talea con nodo è indicata per la moltiplicazione di maggiorana e rosmarino; tagliate, subito sotto un nodo, una talea lunga 7-10 centimetri (a partire dall’apice del fusto). Eliminate qualche fogliolina basale e l’apice stesso. Sistemate più talee in vasi larghi almeno 8 centimetri e annaffiate. Quando le piantine si saranno ben radicate (dopo circa un mese) rinvasatele singolarmente in vasi della stessa dimensione.

Bulbose autunnali: la Merendera montana

La Merendera montana è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Colchicacee ed originaria delle zone montuose dell’Europa. E’ caratterizzata da foglie nastriformi di colore verde brillante e da fusti molto corti (difficilmente superano i 5 centimetri), che portano fiori a sei petali di colore viola.

Per ottenere una bella fioritura primaverile, occorre piantare i bulbi in questo periodo dell’anno (ottobre-novembre), scegliendo una posizione soleggiata, ma al riparo dai venti rigidi dell’inverno. Si può coltivare in vaso, ma vista la resistenza alle temperature prossime allo zero, la si può allevare anche in piena terra, dove regalerà delle grandi soddisfazioni crescendo come tappezzante sia nella decorazione di bordure ed aiuole sia nella formazione di giardini rocciosi.

Piante da appartamento: il Corinocarpo

Il Corinocarpo, il cui nome botanico è Corynocarpus laevigata, è una pianta da appartamento sempreverde appartenente alla famiglia delle Corynocarpaceae, originaria della Nuova Zelanda. In natura, il Corinocarpo assume le dimensioni di un piccolo albero, con un’altezza di 7-8 metri, mentre se viene coltivato in vaso, si mantiene entro i 200 centimetri.

Questa pianta si caratterizza per il fusto molto ramificato, la chioma di forma piramidale e le foglie di colore verde scuro, dalla consistenza cuoiosa e dalla lunghezza di circa 20 centimetri; la varietà di Corinocarpo “variegata” presenta foglie lucide di colore verde variegato con il bianco crema.

In natura il Corinocarpo produce dei piccoli fiori gialli seguiti da frutti di colore arancioni, che però raramente appaiono negli esemplari coltivati in appartamento.