Ciliegio, l’impianto

Abbiamo già visto come sia possibile distinguere due specie di ciliegio: il ciliegio dolce (Prunus avium) e il ciliegio acido (Prunus cerasus). Il primo, di grosse dimensioni, viene coltivato soprattutto per il consumo dei deliziosi frutti, il secondo invece, di grandezza più contenuta, è maggiormente diffuso come albero da frutto ornamentale.

Il ciliegio è un albero piuttosto resistente e si adatta bene tanto ai climi rigidi quanto a quelli siccitosi. Il ciliegio dolce in particolare, ha bisogno di terreni profondi, ben drenati, mentre quello acido è meno esigente e prospera anche su terreni poco fertili anche argillosi e calcarei. Quest’ultimo è più facile da coltivare anche per le proporzioni della chioma che è più facilmente domabile. I primi frutti in ogni caso si potranno raccogliere solo dopo qualche anno.

Fioriture invernali: Edgeworthia

La stagione invernale solitamente non offre fioriture spettacolari in casa o in giardino, ma ci sono alcune piante che regalano uno spettacolo di rara bellezza anche nella stagione più fredda dell’anno. Una di queste è l’Edgeworthia, magnifica pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Timelacee ed originaria dell’Asia (in particolar modo del Giappone).

Si tratta di una pianta che assume la forma di un alberello, risultando parecchio decorativa per via dei rami flessibili. I fiori hanno una forma molto caratteristica e fanno la propria comparsa alla fine dell’inverno, rallegrando l’ambiente esterno con colori tenui (crema, giallo o bianco) e con un profumo delicato. Molte specie di Edgeworthia resistono alle basse temperature ed è per questo che vengono scelte per la decorazione di giardini e viali anche nelle zone con inverni rigidi. La coltivazione non richiede competenze specifiche in materia di giardinaggio e di adatta perfettamente anche alle esigenze di coloro che hanno poco tempo da dedicare a questa nobile arte.

Alberi da frutto, il ciliegio

Esistono due specie di ciliegio distinte in base al frutto: il Prunus avium, dal frutto dolce e il Prunus cerasus dal frutto acido. Il primo viene ampiamente coltivato per la produzione di frutta da portare in tavola, il secondo invece è più facilmente rinvenibile in giardini e piccoli frutteti, dove viene coltivato sia a scopo ornamentale che per la raccolta di frutti anche se questi ultimi trovano impiego nell’industria alimentare per la produzione di confetture e sciroppi (si tratta infatti delle ben note amarene).

Per quanto riguarda la loro coltivazione in giardino bisogna tenere conto, al momento della scelta, che il Prunus avium occupa molto più spazio del Prunus cerasus potendo raggiungere anche gli otto metri di altezza e sviluppando una fitta chioma; inoltre molte cultivar sono autosterili, non possono cioè produrre frutti se sono coltivati come alberi isolati necessitando della vicinanza di un altro albero impollinatore che fiorisca in contemporanea (chiedete consiglio al giardiniere). Il Prunus cerasus è invece autofertile ed è quindi in grado di fruttificare anchese coltivato come esemplare singolo.

Piante succulente: il Carpobrotus

Il Carpobrotus (comunemente conosciuto come Fico degli Ottentotti) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aizoacee ed originaria dell’Africa meridionale. E’ caratterizzata da foglie carnose, strette ed allungate, di colore verde brillante o porpora a seconda della stagione. I fiori sono grandi, colorati di rosso, rosa o giallo e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile, per poi restare a lungo a far bella mostra di sé sui fusti.

Il Fico degli Ottentotti ha portamento ricadente o tappezzante e si adatta dunque sia alla coltivazione in vasi sospesi che all’allevamento in piena terra, dove tenderà a ricoprire rapidamente vaste zone di terreno. La coltivazione è piuttosto semplice e – una volta piantati pochi esemplari – ci si ritroverà circondati di splendidi colori per gran parte dell’anno. Di seguito, come sempre, trovate la scheda relativa alla coltivazione.

Come proteggere le piante dalle malattie

E’ piuttosto frequente che dopo esserci amorevolmente dedicati alla cura dei nostri fiori e delle nostre piante ci capiti di vederle irrimediabilmente rovinate da funghi, virus e/o insetti più o meno micidiali. Tuttavia, per evitare di incorrere in queste spiacevoli sorprese e fare in modo che le nostre piante non rimangano vittime di malattie e parassiti spesso basta mettere in atto alcuni semplici accorgimenti volti da un alto a creare condizioni sfavorevoli per le avversità, dall’altro a rafforzare le difese della pianta facendo in modo che cresca forte e rigogliosa. Vediamo di cosa si tratta:

  • Evitare semine troppo fitte e arieggiare le colture;
  • Sfoltire periodicamente le chiome delle piante;
  • Utilizzare semi e piante madri perfettamente sani;
  • Lavorare bene il terreno prima di semine e impianti, eliminare i resti di eventuale vegetazione infetta e bruciarli;
  • Assicurarsi che il terreno sia ben drenato per evitare ristagni d’acqua;

Agrumi, malattie e parassiti

Tra gli alberi presenti nel nostro giardino o nel nostro frutteto, gli agrumi sono forse quelli più soggetti a malattie ed avversità, che potrebbero portare anche alla morte della pianta, se non trattati in modo specifico e tempestivo.

In queste poche righe cercheremo di illustrare i principali danni arrecati agli agrumi da parassiti e condizioni ambientali avverse, nella speranza che le indicazioni possano esservi utili per riconoscere il problema ed individuare le possibili soluzioni.

L’ambiente esterno contribuisce in modo determinante sulla salute dei nostri agrumi. Basti pensare molte malattie sono causate da temperature troppo basse o troppo elevate, dagli agenti atmosferici avversi (vedi grandine, neve, pioggia prolungata o vento) o dall’inquinamento. A questi vanno poi aggiunti i lunghi periodi di siccità, causa il più delle volte dell’ingiallimento delle foglie, della scarsa fioritura e della caduta prematura dei frutti.

Coleotteri, temibili nemici delle piante

L’ordine dei coleotteri comprende oltre 850mila specie di insetti molto dannosi sia per le colture che per le piante ornamentali; a questo vasto gruppo appartengono il punteruolo rosso della palma, l’oziorrinco, il maggiolino, la dorifora e persino la deliziosa coccinella, la quale però può rivelarsi molto utile proprio perchè divora le larve dei suoi “parenti” più cattivi. La femmina del coleottero depone le proprie uova sottoterra o nella parte inferiore delle foglie, da queste fuoriescono delle larve voracissime (coleotteri fitofagi) che divorano la pianta a livello di foglie, fiori, frutti e radici soprattutto di pomodori, patate e più in generale i tuberi, peperoni, peperoncino,  melanzane e, tra le ornamentali, rose, gerani e palme.

La devastazione però parte dall’interno ed è per questo che i coleotteri possono anche agire indisturbati per molto tempo prima che ci si accorga delle loro presenza; è infatti solo con l’arrivo dei primi caldi che gli esemplari adulti escono allo scoperto e si rendono ben visibili sulle piante spesso quando ormai per queste non c’è più nulla da fare. E’ facile quindi comprendere quanto sia fondamentale, laddove possibile, prevenirne l’attacco e correre ai ripari non appena se ne noti la presenza.

Arbusti ornamentali: il Parthenocissus

Il Parthenocissus, o Vite americana, è un arbusto di taglia media appartenne alla famiglia delle Vitaceae originario della Cina e della Regione Himalayana; il Parthenocissus possiede uno sviluppo rampicante ed è conosciuto per le sue foglie molto decorative che in autunno assumono una caratteristica colorazione rossa e bordeaux. I fiori spuntano al’inizio dell’estate e sono in genere di colore giallo, mentre i frutti, che crescono fino a settembre, sono piccoli e di colore blu.

Proprio per il suo sviluppo rampicante, il Parthenocissus è particolarmente adatto per adornare pergolati, muri e graticci; in natura si sviluppa usando i tronchi degli alberi vicini come sostegno. Esistono diverse varietà di Parthenocissus, vediamo quelle più conosciute.

Parthenocissus quinquefolia. È una varietà rustica, meglio conosciuta come Vite canadese, in quanto è originaria proprio dell’America del nord; si caratterizza per la consistente altezza, fino a 20 metri, e per le bacche di colore azzurro-grigio.

Parthenocissus himalayana. È una varietà originaria delle zone dell’Himalaya, possiede uno sviluppo contenuto, massimo dieci metri di altezza, ed è caratterizzata dalla produzione di fiori giallo-verdi e dai frutti blu.

Parthenocissus inserta. Questa pianta è originaria dell’America del nord che, oltre ad essere una rampicante, si caratterizza anche per il suo portamento strisciante. Questa varietà è famosa anche per i fiori bianchi e per le foglie molto decorative che in autunno assumono una colorazione aranciata.

Parthenocissus thompsonii. è una varietà rampicante dai fusti legnosi dotata di viticci, si caratterizza per le foglie che assumono colorazioni particolari e per le bacche di colore nero.

Piante rampicanti: la Tacsonia

Tra le tante specie di Passiflora, ci piace segnalare la varietà vitifolia, altrimenti detta Tacsonia, appartenente alla famiglia delle Passifloracee ed originaria dell’America centrale e meridionale, in particolare di Nicaragua e Perù. E’ caratterizzata da foglie simili a quelle della vite (di qui il nome vitifolia) di colore verde brillante o rosato, a seconda della stagione e del clima.

I fiori sono di colore rosa o lilla e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, rallegrando l’ambiente esterno per diverse settimane. La Tacsonia ha portamento rampicante e si adatta alla coltivazione nei pressi di muri e graticci, dove mostrerà il meglio di sé aggrappandosi a sostegni naturali o artificiali e crescendo fino a quattro metri. La coltivazione è abbastanza semplice, come dimostra la scheda che segue.

Afidi, le diverse specie

Degli afidi, meglio noti con il nome di pidocchi delle piante, vi abbiamo già parlato in diverse occasioni. Sapete quindi che si tratta di insetti che causano danni alle piante, sia erbacee che arbustive, succhiandone la linfa e favorendo l’insorgenza di malattie virali. Purtroppo vivono raggruppati in nutrite colonie e la loro presenza si rende manifesta attraverso la comparsa di una patina biancastra e appiccicosa (la melata) sulla quale si possono sviluppare le fumaggini (che poi non sono altro che funghi).

Quello che non vi abbiamo ancora detto è che esistono diverse specie di afidi, alcune delle quali prediligono particolari tipi di piante. Vediamoli:

Afide della radice

L’afide della radice vive, come ci suggerisce il nome, sulle radici di carciofi, fagioli, lattughe e così via. E’ di colore bianco-giallognolo e il suo attacco provoca ingiallimento e avvizzimento delle foglie nonchè il deperimento progressivo dell’intera pianta.

Piante autunnali: la Parrotia persica

La Parrotia persica è una splendida pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Hamamelidacee ed originaria dell’Asia centrale, molto apprezzata alle nostre latitudini sia per la resistenza alle basse temperature che la colorazione particolare che assume durante la stagione autunnale. E’ caratterizzata da un fusto che generalmente raggiunge i sei metri di altezza, benché esistano degli esemplari che si innalzano fino ai 10 metri.

Le foglie sono ovali e leggermente dentate, con colorazioni che nella stagione autunnale raggiungono il meglio della bellezza, passando dal violaceo allo scarlatto, dal giallo all’arancio al rosso. I fiori sono meno significativi dal punto di vista ornamentale e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi lasciare il posto ai frutti, costituiti da capsule ovali. Come detto in precedenza, la Parrotia persica riesce a resistere anche a temperature inferiori allo zero ed è per questo che può essere coltivata direttamente in piena terra. Ciò non significa però che non possa essere allevata in vaso, dove assumerà dimensioni più contenute, mantenendo la stessa spettacolare bellezza.

Arbusti ornamentali: la Caesalpinia gilliesii

La Caesalpinia gilliesii, o Ponciana gilliesii, è un arbusto molto decorativo a foglia caduca appartenente alla famiglia delle Leguminose, originario delle isole Barbados, ma molto diffuso nei Paesi anglosassoni nei quali viene chiamato “bird of paradise”, ovvero “uccello del paradiso”; tuttavia, nelle regioni a clima mite dell’Italia può essere coltivato senza problemi.

La Caesalpinia gilliesii è un arbusto di medie dimensioni che può raggiungere i quattro o cinque metri di altezza, possiede un portamento eretto e deliziosi fiori molto decorativi di colore giallo con un ciuffo di stami rossi che compaiono in estate.

La Caesalpinia gilliesii può essere seminata in qualsiasi periodo dell’anno, tuttavia, dalla fine di ottobre a quella di dicembre è il momento ideale per metterla a dimora; vediamo, quindi, quali sono le sue caratteristiche di coltivazione.