Portare le piante d’appartamento all’esterno

piante da interno

Il mese di maggio è il momento ideale per portare all’esterno le piante che fino a questo momento abbiamo tenuto in appartamento, in modo che anch’esse godano delle temperature miti che le aiuteranno a ringiovanirsi e rinvigorirsi. Sistemiamole dunque in un luogo luminoso, al riparo da venti e forti piogge, dopo avere sostituito il primo strato di terra con nuovo terriccio.

Tuttavia, ciascuna pianta da interno ha le proprie esigenze e necessita di specifiche cure anche al momento di essere portata fuori. Vediamo quindi come tenere in forma alcune tra le piante più diffuse tra le mura domestiche: spatifillo, camedorea e dieffenbachia.

Spatifillo

Lo spatifillo è forse la più diffusa tra le piante da interno. Portata all’esterno in questo periodo dell’annosi svilupperà e produrrà nuovi fiori. Sistematela in un punto luminoso ma al riparo dai raggi solari diretti e proteggetela dai parassiti somministrando un insetticida sistemico in pastiglie.

Liriodendron tulipifera, ovvero l’albero dei tulipani

albero dei tulipani

Il Liriodendron tulipifera, meglio conosciuto come liriodendro o albero dei tulipani, è una pianta appartenente alla famiglia delle Magnoliaceae; è un albero di media grandezza che può raggiungere anche i 25 metri, originario dell’America settentrionale e caratterizzato dal tronco eretto e ramificato e dalla chioma a forma piramidale.

In primavera inoltrata produce diverse infiorescenze a forma di tulipano con i petali di colore giallo-verde e il centro arancione; quasi a fine estate produce dei frutti a forma di pigna che contengono numerosi semi. L’albero dei tulipani viene piantato spesso nei parchi perché necessita di molto spazio per svilupparsi al meglio.

L’orchidea Oncidium

oncidium

Ancora una volta ci occupiamo di Orchidee sulle pagine di PolliceGreen, per presentare in particolare l’Oncidium, la cosiddetta Orchidea ballerina, appartenente alla famiglia delle Orchidacee ed originaria dell’America centrale e meridionale.

Il genere comprende più di 400 specie con esigenze ambientali molto diverse tra loro, a volte addirittura opposte. Per generalizzare, si può dire che si tratta di piante epifite (crescono aggrappandosi ai rami degli alberi, ma non si comportano da parassiti), con foglie allungate, spesso coriacee, e fiori dalla straordinaria bellezza, che presentano una protuberanza (o cresta) alla base del labello.

La maggior parte delle Oncidium richiede la collocazione in ambiente ben ventilato, onde evitare che le radici trattengano l’acqua e creino dei fastidiosi marciumi radicali. Essendo una pianta che vive in ambiente umido, tuttavia, è necessario che venga nebulizzata spesso nella parte aerea.

Difendere le piante dalle piogge primaverili

piante e piogge primaverili

In questi giorni in cui il tempo non accenna a smettere di piovere, le piante hanno bisogno di qualche attenzione extra. Di sicuro la pioggia è benefica per le piante, ma quando inizia ad essere troppo può provocare anche dei danni.

I problemi principali sono per le piante che stanno in contenitori esposti alla pioggia nei balconi, che rischiano l’asfissia radicale; infatti, la carenza di ossigeno alle radici è provocata dall’acqua che, se troppo abbondante, satura lo spazio disponibile; questo inconveniente è particolarmente dannoso per le piante che non amano l’acqua o che hanno bisogno di un substrato poco drenato.

La soluzione migliore in questo caso sarebbe quella di togliere la pianta dall’esposizione alla pioggia, ma se ciò non è possibile, togliete almeno i sottovasi, che rimangono sempre pieni d’acqua, e sopraelevate i vasi rialzandoli leggermente. Fate attenzione anche ai fori di drenaggio che non devono essere otturati; se ciò è successo, ed è possibile accorgersene al tatto, spingete con un punteruolo la pallina di argilla o di terriccio che fa da tappo, in modo da far scorrere l’acqua più facilmente. Dopo i giorni di pioggia, le piante non dovranno essere più annaffiate almeno fino a quando il terreno non si sarà asciugato del tutto.

Piante da esterno: la Polygala myrtifolia

Polygala myrtifolia

La Polygala myrtifolia, meglio conosciuta come Poligala a foglia di mirto, è una pianta appartenente alla famiglia delle Polygalaceae; è una specie ibrida ottenuta dall’incrocio tra due specie originarie dell’Africa meridionale. Questa pianta è caratterizzata da un portamento tondeggiante, tronco ricoperto da una corteccia grigiastra e foglie sempreverdi lanceolate, che ricordano nella forma quelle del mirto, pur essendo più grandi. Dalla primavera fino all’autunno produce molti fiori riuniti in grappoli di colore rosa o lilla; in genere queste piante toccano i 150 centimetri di altezza, anche se esistono varietà nane che non raggiungono il metro.

L’esposizione preferita dalle Polygala è in un luogo soleggiato, in quanto l’esposizione alla luce solare favorisce la fioritura; non amano i freddi troppo intensi, e per questo è bene coltivarle in vaso in modo da poterle ricoverare all’interno quando la temperatura si fa rigida; ovviamente è possibile sistemarle anche in piena terra, ma deve essere in un punto soleggiato e riparato dal vento.

Le annaffiature devono essere regolari da marzo ad ottobre, soprattutto quando si nota che il terreno è asciutto; in inverno può essere annaffiata solo in caso di siccità prolungata, e in ogni caso bisogna fare attenzione a non lasciare ristagni d’acqua. Durante il periodo vegetativo le va offerto del concime per piante da fiore insieme all’acqua di annaffiatura.

Coltivare le piante in vasi sospesi

piante ricadenti

Dalle maestose felci alle deliziose petunie sono moltissime le piante con portamento ricadente che possiamo valorizzare coltivandole dentro a vasi sospesi, perfetti per dare un tocco di eleganza e colore a giardini, pergolati, balconi e terrazze. Basta fare i giusti abbinamenti e trovare l’angolo più adatto perchè diventino un elemento di arredo senza arrecare disturbo ai “passanti”.

Dopo aver individuato l’esposizione più adatta al tipo di coltivazione prescelta (le felci ad esempio vanno tenute in ombra totale) e avere installato il supporto (anche un gancio piuttosto resistente sul soffitto o su una trave di legno va bene) assicuriamoci che il materiale di cui è fatto il vaso sia abbastanza resistente; lo stesso vale per il supporto e la catenella che dovrà collegare il vaso a questo. Nel valutare la solidità del sostegno dovrete tenere presente che il vostro vaso sospeso una volta annaffiato peserà un po’ di più di quando lo avete appeso con la terra asciutta.

Piante rampicanti: l’Allamanda

allamanda

L’Allamanda è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Apocinacee ed originaria dell’America del Sud, sebbene la sua coltivazione sia ormai diffusa in tutte le zone temperate del pianeta.

Allo stato spontaneo può superare tranquillamente i 10 metri di lunghezza, strisciando sul terreno o arrampicandosi su sostegni naturali. Alle nostre latitudini, invece, viene coltivata in vaso e non raggiunge mai lunghezze superiori al metro e mezzo.

E’ caratterizzata da fusti sottili che presentano un fogliame ovale e lanceolato dal colore verde brillante. I fiori fanno la propria comparsa in primavera e decorano la pianta fino all’autunno. Si tratta di fioriture di notevoli dimensioni (fino a 10 centimetri di diametro), a forma di imbuto e colorate per lo più di un bel giallo intenso (alcune specie sono bianche o violacee). Al termine della fioritura, l’Allamanda si ricopre di un gran numero di bacche contenenti semi.

Come rinverdire al piede una siepe

rinverdire una siepe

Con il passare del tempo tutte le siepi tendono a spogliarsi al piede, i motivi di questo fenomeno sono da riscontrare soprattutto nella crescita in altezza e nell’invecchiamento della pianta; tutto ciò si può evitare, o per lo meno alleviare, con un’accurata potatura atta a valorizzare la vegetazione fin dal basso.

La prima cosa da fare è procedere alla piantumazione alla base di piante più piccole in modo da creare un secondo ordine di facile manutenzione; le piante adatte per questa operazione sono quelle di piccola taglia in modo da non danneggiare l’apparato radicale della siepe principale. Vediamo adesso quali sono le piante più appropriate per la piantumazione alla base.

Nella parte in ombra della siepe, le piante più adatte sono: la sarcococca, nella specie di piccola taglia che è più resistente e di più facile manutenzione, la maonia, che fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, gli Evonimus, molto versatili e resistenti, e il bosso, dalla crescita lenta e dall’alta resistenza al freddo.

Le piante fiorite da appartamento

piante fiorite da appartamento

Molte piante fiorite crescono bene anche in appartamento. Nulla quindi vieta agli appassionati di giardinaggio o a coloro che, più semplicemente, desiderano dare un tocco di colore alla casa in modo “naturale”, di coltivare con successo specie nella gran parte dei casi riservate ad abbellire balconi, terrazze e giardini. Naturalmente si dovrà avere cura di scegliere l’esposizione più adatta e di adottare alcuni piccoli accorgimenti che ne valorizzino la resa estetica.

Ciò premesso, tra le piante fiorite adatte alla coltivazione all’interno troviamo la medinilla (Medinilla magnifica), la violetta di Persia (Exacum affine), la primula (Primula malacoides), la campanula (Campanula carpatica) e la calceolaria (Calceolaria herbeohybrida). Alcune di esse potranno restare a far parte dell’arredamento per molto tempo, altre invece andranno eliminata passata l’epoca della fioritura.

La medinilla, dalle lunghe foglie verdi e dai magnifici fiori ricadenti è perfetta per la classica sistemazione dietro alla finestra del salone. Tuttavia può fare bella mostra di sè anche in veranda a patto che sia protetta da una tenda. Dopo la fioritura va “ripulita” tagliando gli steli; rifiorirà a patto di ricevere sempre abbastanza luce.

Piante acquatiche: la Bacopa

bacopa

La Bacopa è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae originaria dei Paesi tropicali e subtropicali; è caratterizzata da fusti carnosi molto ramificati a portamento strisciante che crescono sott’acqua, da piccole foglie carnose e da fiori da 4 o 5 petali di colore lilla o bianco. Queste piante tendono a diventare tappezzanti, possono essere coltivate come sommerse ma in questo caso non producono fiori.

La Bacopa può vivere sia al sole che all’ombra, purché il luogo sia luminoso; non teme neanche il freddo, a patto che il laghetto nel quale si trova non geli. Vanno preferibilmente poste a dimora interamente sommerse, si adattano male agli stagni bassi, perché le loro acque tendono a scaldarsi molto nei mesi più caldi.

Piante grasse: la Crassula corallina

crassula corallina

Torniamo ancora a visitare il nostro angolo di piante grasse, per presentarvi stavolta la Crassula corallina, spettacolare pianta appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed originaria dell’Africa del sud.

Alle nostre latitudini presenta qualche difficoltà di coltivazione, tanto che solitamente la si trova solo nei giardini dei veri appassionati del genere, di coloro cioè che accettano di prendersene cura nonostante le molteplici esigenze.

Si tratta di una pianta che presenta radici carnose e molto consistenti, che possono allungarsi per diversi centimetri all’interno del terreno, richiedendo quindi un contenitore dalle dimensioni cospicue rispetto alla grandezza della pianta. I fusti sono piuttosto sottili, sia eretti che striscianti, e presentano foglie ovali dal colore verde scuro, a volte marrone o rossastro nella parte bassa della pianta.

Come coltivare le Dahliae

dahlia

Dopo avervi illustrato qualche post fa le caratteristiche del genere Dahlia, oggi vi riveliamo qualche segreto per coltivarle al meglio. Nonostante siamo a metà maggio, non è tardi per piantare le Dahliae, soprattutto se vi trovate in regioni freddi; inoltre, se vengono messe a dimora in un terreno caldo riescono a crescere velocemente e a scampare agli attacchi dei parassiti.

Il terreno scelto per la messa a dimora va lavorato in profondità e mescolato con del compost, in modo da offrire il giusto nutrimento alle piante, al contrario non aggiungete concime o letame, perché renderebbero la Dahlia più esposta agli attacchi parassitari e le provocherebbero dei problemi di crescita.

Come prolungare la freschezza dei fiori recisi

fiori recisi

Ricevere in dono un bel mazzo di fiori fa sempre piacere, peccato, però, che dopo qualche giorno perda inevitabilmente la sua bellezza; i tentativi per prolungare la freschezza dei fiori recisi sono da sempre stati numerosi, ma spesso poco fruttuosi: del resto, recidere un fiore significa dividerlo dall’organismo che lo nutre.

Esistono alcuni piccoli accorgimenti per ritardare il deperimento dei fiori recisi, di certo non si possono ottenere miracoli ma un piccolo miglioramento nella salute e nell’aspetto dei fiori sì, quindi vediamo quali sono.

Idee per un davanzale fiorito

idee davanzali fioriti

Anche se spesso e volentieri ci occupiamo di dare dei consigli di giardinaggio a coloro che posseggono uno spazio abbastanza ampio per dedicarsi alla coltivazione di piante ornamentali, alberi da frutto e persino ortaggi, non dimentichiamo le esigenze di chi, pur essendo amante del verde, vive in città e dispone di uno spazio piuttosto ristretto per coltivare la propria passione.

Con un pizzico di inventiva e ancor meno impegno infatti anche i nostri balconi e davanzali possono offrirci delle grandi soddisfazioni, basta procurarsi fioriere e portacassette e fare i giusti accostamenti per ottenere effetti sorprendenti. Ecco quindi alcune idee utili per raggiungere lo scopo:

Se desiderate una composizione equilibrata potete alternare all’interno della stessa cassetta piante dal portamento eretto con altre ricadenti: angelonie, petunie e ipomea (le cosiddette campanelle delle quali vi abbiamo parlato qualche tempo fa) andranno benissimo insieme e potrete anche sbizzarrirvi con la scelta dei colori realizzando composizioni mono o policormatiche.