L’albero di Natale bonsai

albero di natale bonsai

Il classico abete che viene utilizzato per l’albero di Natale è il Picea abies, una conifera sempreverde diffusa in Europa e in nord America che in piena terra può raggiungere i 40 metri d’altezza; chi abita in appartamento e non può coltivare un albero con queste dimensioni non deve per forza rinunciare all’autentico albero di Natale: basterà che lo scelga nella versione bonsai.

Il Picea abies, infatti, se coltivato con le tecniche bonsai raggiunge massimo i 40 o 50 centimetri d’altezza; le conifere bonsai, infatti, non presentano particolari problemi di coltivazione in casa, e se sono ben curate possono vivere per diversi anni.

Il bonsai è una particolare tecnica, nata in Cina e perfezionata in Giappone, usata per creare miniature di alberi coltivandoli in piccoli vasi; gli alberi coltivati hanno le stesse caratteristiche di quelli normali, ma ne viene impedita la crescita attraverso la potatura delle radici e dei rami e il rinvaso periodico, che rendono la pianta adatta a sopravvivere in piccoli spazi.

Anthurium per decorare il vostro Natale

fiore di anthurium

L’Anthurium è una pianta altamente decorativa originaria delle foreste equatoriali dell’America del Sud, che deve il suo nome alla parole greche ánthos cioè fiore, e ourá che significa coda. In effetti, la caratteristica principale dell’Anthurium sono è la larghezza delle sue spate dai colori brillanti soprattutto il rosso. Il genere Anthutium comprende circa 800 specie, ma quelle più coltivate in appartamento sono l’Anthurium andreanum e l’Anthurium scherzerianum. Un’altra caratteristica importante di questa pianta è la longevità e la resistenza alle condizioni avverse.

Le inflorescenze dell’Anthurium sono composte da una lunga pannocchia formata da piccoli fiori tondi che contengono i semi, sostenuta da una larga spata rigida e lucida di colore rosso, bianco o rosa; la pannocchia di fiorellini è in genere gialla o bianca, ma ne esistono anche di lilla e di rosate. La fioritura dell’Anthurium dura da giugno a settembre.

L’Anthurium è una pianta che deve essere coltivata in appartamento perché teme il freddo, gli sbalzi termici e le correnti, tanto che la temperatura minima consigliata è di 16°C, ma per ottenere una fioritura ottimale dovrebbe aggirarsi intorno ai 20°C. Ama l’esposizione alla luce ma non a quella diretta dei raggi solari. Il terreno ideale per l’Anthurium è soffice e ricco, costituito da corteccia sbriciolata, terriccio di foglie e torba; va annaffiata regolarmente con acqua dolce e non fredda, avendo cura di aspettare che il terreno sia ben asciutto tra un’innaffiatura e l’altra.

Tecniche colturali: l’imbianchimento e il diradamento

diradamento

A proposito di tecniche colturali vi abbiamo già illustrato la sarchiatura, la rincalzatura, e la pacciamatura; oggi è il turno di imbianchimento e diradamento. L’imbianchimento serve ad impedire alla luce del sole di colpire alcuni ortaggi in modo da far diventare le foglie e i fusti di colore bianco e non verde; questo perché alcune verdure, se possiedono le foglie bianche, hanno un sapore migliore e sono più croccanti.

Togliendo la luce alle verdure non si formerà la clorofilla, cioè il pigmento che conferisce il colore verde agli ortaggi; un esempio di imbianchimento è quello di alcune specie di insalata come l’indivia che viene sottoposta ad a questo procedimento per migliorarne il sapore. Per effettuare l’imbianchimento bisogna coprire la pianta con un vaso di plastica, al quale andranno chiusi fori di scarico per non far entrare la luce; dopo poche settimane di oscurità, le foglie saranno di colore bianco.

Il Bucaneve, ossia la Stella del mattino

Bucaneve

Il Bucaneve, che in botanica si chiama Galanthus nivalis, è una pianta bulbosa perenne originaria dell’Europa, conosciuta anche come “Stella del mattino”, perché è uno dei primi fiori che appare dopo l’inverno; la tradizione cristiana associa i Bucaneve al giorno della purificazione della Madonna, ossia il 2 febbraio, e infatti nel linguaggio dei fiori significano vita e speranza.

I fiori del Bucaneve sono piccoli e bianchi, dalla forma a campanella con le corolle rivolte verso il basso; esistono diverse varietà di Bucaneve ma tutte possiedono la stessa caratteristica e cioè i fiori bianchi. I Bucaneve crescono bene in qualsiasi tipo di terreno, anche se preferiscono quelli ricchi di humus, e non amano l’esposizione diretta ai raggi del sole: non a caso i fiori appassiscono velocemente se sono sottoposti alle alte temperature; le zone più idonee per questa pianta sono quelle ombreggiate, magari ai piedi di arbusti o alberi.

Parassiti delle piante: la Psilla

psilla

La Cacopsylla pericola è un parassita delle piante che si diffonde sui frutti, sui boccioli e nella parte inferiore delle foglie delle piante ornamentali e da frutto, causandone ingenti danni. Questo insetto succhiatore, meglio conosciuto come Psilla, è in grado di causare gravi debilitazioni nelle piante colpite, con conseguente riduzione della produzione di fiori e frutti, per due motivi: il primo è dovuto dagli attacchi stessi che sono piuttosto massicci, il secondo è provocato dalla copertura di melata che favorisce lo sviluppo di fumaggine.

Gli insetti Psilla adulti raggiungono una lunghezza che va dai 2 ai 3 centimetri, e sono di colore rossastro con l’addome scuro e con ali lucide e spioventi. Di solito svernano sotto la corteccia degli alberi e riprendono la loro attività in marzo, deponendo 4 o 5 generazioni uova sui rami, sui germogli e sulla corteccia delle piante.

Piante ornamentali: l’ananas

frutto ananas

L’ananas è una pianta che proviene dalle zone tropicali dell’America meridionale e centrale, che appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae, il cui nome deriva dalla parola “nanas”, cioè il modo in cui la chiamavano gli indios sudamericani.

L’ananas comprende 5 specie di piante sempreverdi dalle foglie nastriformi e dai margini spinosi, e ne fa parte anche la varietà commestibile. L’ananas viene coltivata anche come pianta ornamentale da appartamento, soprattutto in Italia, dove il clima non sempre ne permette la fruttificazione.

La specie commestibile è l’ananas comosus ed è originaria del Brasile e della Colombia; può arrivare ad un’altezza di 80 o 100 centimetri. Le foglie possiedono un colore verde e grigio, di forma arcuata disposte a formare una rosetta al centro della quale nasce un’infiorescenza formata da fiori a tre petali blu coperti da brattee rosa. In Italia i frutti della pianta di ananas crescono sono in serra calda e in appartamento restano di piccole dimensioni.

Funghi delle piante: la muffa grigia

muffa grigia

La muffa grigia è una malattia delle piante causata da un fungo, chiamato Botrytis cinerea, che colpisce soprattutto le rose, le viti, il pesco, gli agrumi e molte piante floreali nelle quali contagia i germogli e i boccioli.

I sintomi principali dell’attacco da parte della muffa grigia sono la caduta massiccia delle foglie, l’assenza di fiori e germogli, la presenza di muffa di colore grigio dalla consistenza feltrosa nelle foglie e alle base del fusto che provoca l’avvizzimento della pianta. Se questa malattia non viene curata in fretta, può diffondersi su tutta la pianta e, nel caso degli alberi da frutto, su tutti i prodotti causandone l’impossibilità di consumazione.

Piante aromatiche: il Rosmarino

rosmarino

Il Rosmarino, il cui nome botanico è Rosmarinus officinalis, è un arbusto che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, originario dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia, ma ormai diffuso prevalentemente nelle zone litoranee dell’area mediterranea. In Italia è noto con il nome volgare di ramerino, anche se la denominazione ufficiale deriva dalle parole latine ros, cioè rugiada, e maris, mare.

Il Rosmarino è una pianta aromatica le cui foglie, essendo molto profumate, vengono abbondantemente utilizzate in cucina; è una pianta arbustiva che può raggiungere altezze che vanno dai 50 ai 300 centimetri, con profonde radici molto resistenti. Le foglie sono lunghe circa 2 o 3 centimetri, addensate sui rametti, ricche di ghiandole oleifere e di colore verde cupo.

Parassiti delle piante: la mosca della frutta

mosca della frutta

Se notate che i frutti dei vostri alberi sono rovinati o tendono a cadere potrebbe dipendere dall’attacco della Ceratitis capitata, ovvero della mosca della frutta, un insetto fitofago la cui larva si sviluppa all’interno della polpa di molta frutta; non a caso, un ottimo sistema per verificare se gli insetti sono presenti o meno, è quello di osservare se il frutto appare molto morbido al tatto e se sono presenti piccoli fori.

L’origine della mosca della frutta è incerta, si pensa che provenga dall’Africa mediterranea, ma orma si è diffusa in tutto il mondo, tanto da essere considerata il pericolo numero uno per la frutticoltura a causa della sua polifagia, dell’entità dei danni e dalla difficoltà di controllo. In Italia, gli alberi da frutto maggiormente colpiti sono il pesco, l’albicocco, il fico e il caco, ma in casi di infestazioni particolarmente intense, la Ceratitis capitata può attaccare anche altri alberi.

Fiori di campo: il Fiordaliso

fiordaliso

Il fiordaliso è una pianta erbacea perenne e annuale, originaria dell’Europa, dell’America settentrionale e dell’Asia. La sua denominazione botanica è Centaurea, un nome che affonda le sue origini nella mitologia: secondo la leggenda, infatti, il centauro Chitone sarebbe stato guarito da un impacco di Fiordaliso.

Più recentemente, e cioè al tempo di Napoleone, il re di Germania Guglielmo I, fuggendo da una battaglia, si ritrovò in un campo di grano dove vide la madre intrecciare dei mazzetti di fiordaliso per calmare i bambini che erano con lei; quando ritornò sul trono mise il fiordaliso nel suo stemma araldico.

Questo delizioso fiore di campo possiede foglie alterne di colore verde brillante e fiori con due strati all’apice di lunghi steli: quelli interni fertili e quelli esterni sterili; i colore tipico del fiordaliso è l’azzurro, ma ci sono anche varietà di colore giallo, rosa o bianco. Esistono varie specie di questo fiore, le più comuni sono la Centaurea cyanus, cioè il fiordaliso di campo, e la Centaurea montana, una varietà tipica delle Alpi.

Elleboro, ovvero la Rosa di Natale

Rosa di natale

L’elleboro è un fiore invernale appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee, comunemente chiamato Rosa di Natale; esistono diverse specie di elleboro a seconda delle caratteristiche dei fiori e le delle foglie. La varietà più conosciuta è l’Helleborus niger, un’erbacea perenne dai fiori con cinque petali bianco-rosati; le foglie sono grandi, resistenti e di colore verde scuro.

Il nome di questa pianta deriva dal greco Helleborus, una parola che fa riferimento alla sostanza altamente velenosa che possiede; le parti più tossiche sono le radici e il rizoma, quindi è meglio lavarsi le mani dopo averla toccata. L’elleboro è una pianta da sempre al centro di leggende, soprattutto per il suo uso nella farmacologia popolare, anche se in tempi recenti non viene più usata  per le sue caratteristiche tossiche.

Malattie delle piante: la clorosi ferrica

clorosi

La clorosi ferrica è una malattia delle piante causata non da un agente esterno ma da alcune insufficienze nutrizionali della pianta; questa malattia si presenta soprattutto quando non il ferro non viene assimilato, o lo è in maniera insufficiente per garantire la fotosintesi clorofilliana. Questo difetto può dipendere da un eccesso di calcare nel terreno o dalla mancanza di alcuni minerali come il ferro, lo zinco e il potassio.

Il sintomo più visibile della clorosi è l’ingiallimento delle foglie, che è l’anticipazione del deperimento della pianta, che non riuscirà più a produrre frutti e a fiorire. La cosa migliore da fare in questo caso è intervenire subito, fornendo del ferro chelato alla pianta in modo da farle assorbire l’elemento.

Nocciolo invernale, caratteristiche e coltivazione

nocciolo invernale

Il nocciolo invernale, il cui nome botanico è Corylopsis pauciflora è un arbusto originario dei paesi orientali, e in particolare di Cina e Corea; è un piccolo albero alto circa due metri, che alla fine dell’inverno produce dei fiori gialli, riuniti in rami pendenti. La corteccia del nocciolo invernale è marrone, ma diventa rossa nei rami appena cresciuti; le foglie sono simili a quelle del nocciolo tradizionale, e cioè tonde e con venature profonde, di colore verde.

Il nocciolo invernale ama essere esposto in pieno sole, anche se sopporta l’ombra parziale; l’importante è che sia al riparo dal vento e al gelo. Non ha particolari esigenze per quanto riguarda il terreno, a patto che sia ben drenato, ricco di humus e con Ph leggermente acido.

Echinacea contro i malanni di stagione

echinacea

L’echinacea è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria del Nord America. L’echinacea si adatta molto bene a diverse condizioni ambientali, anche se privilegiano le grandi zone soleggiate e i terreni drenati e sabbiosi.

Il nome di questa pianta deriva dal greco echinos, ovvero riccio, sia per la struttura dei semi, che per brattee pungenti. È una pianta con riposo autunnale, che appare in primavera fino all’autunno, fiorendo tra giugno e agosto. L’echinacea è conosciuta soprattutto per l’uso che ne viene fatto in fitoterapia; l’utilizzo di questa pianta a scopo curativo ha radici molto lontane, che risalgono addirittura agli Indiani d’America.

L’echinacea ha dimostrato, in varie ricerche, di avere un effetto stimolante sul sistema immunitario e la capacità di ridurre i sintomi e la durata del raffreddore e dell’influenza; sembra che non abbia effetti collaterali importanti, anche se in persone predisposte può sviluppare reazioni allergiche, e se assunta in dosi massicce, può avere effetti tossici sul sistema riproduttivi, e quindi è meglio non assumerla in gravidanza e durante l’allattamento.