Parassiti delle piante: le lumache

lumache delle piante

Le lumache che attaccano le piante, a differenza di quelle che popolano mari e fiumi, possiedono i polmoni per poter respirare nella terra, e appartengono a varie famiglie. Le lumache si trovano soprattutto nelle zone molto umide, agiscono di notte e sono in grado di provocare gravi danni alla coltura che attaccano, in quanto mangiano le foglie di qualsiasi tipo di pianta e arbusto.

Nonostante le loro piccole dimensioni sono molto voraci e l’attacco di una notte può indebolire l’intera pianta, soprattutto se non è abbastanza forte da sostituire in breve tempo la parte mangiata dalle lumache.

Tecniche colturali: la pacciamatura

pacciamatura

La pacciamatura è una tecnica colturale che consiste nel ricoprire la base degli arbusti o delle aiuole con del materiale inorganico o vegetale. La pacciamatura va eseguita per diversi motivi; innanzi tutto per difendere la pianta o l’aiuola dalle infestanti, poi per evitare sbalzi termici soprattutto ai germogli, per mantenere constante l’umidità e per migliorare la composizione del terreno o per concimarlo.

Questi sono i primi e più immediati vantaggi che offre la pacciamatura, ma ce ne sono anche altri che per manifestarsi hanno bisogno di più tempo, e che sono ugualmente molto importanti; ad esempio, la diminuzione delle infestanti porterà a controllarne lo sviluppo sull’intera area adibita a prato. Anche la protezione della pianta dagli sbalzi termici porterà, con il passare del tempo, ad una migliore radicazione e, quindi, salute della pianta. Inoltre, l’umidità costante mantenuta dalla pacciamatura  permetterà un notevole risparmio idrico, un minore stress per la pianta e preverrà l’infestazione di pidocchi e acari.

Albero giuggiolo: cure e moltiplicazione

cure giuggiolo

Qualche giorno fa vi abbiamo descritto le caratteristiche dell’albero giuggiolo, oggi vi parleremo di come coltivarlo e prendervene cura. Il giuggiolo cresce in tutti i climi caldi e temperati, ovvero quelli dalle lunghe estati e autunni poco freddi; le zone ideali sono quelle costiere, le colline, oppure nei pressi dei grandi laghi.

Il giuggiolo è un albero che non teme il caldo stivo, basti pensare che può sopportare temperature fino a 40°; predilige i terreni drenati e profondi, mentre non riesce a crescere in quelli alcalini e argillosi. Questa pianta va messa a dimora a novembre prima dell’arrivo del gelo, oppure a inizio maggio, cioè quando le temperature si saranno assestate. La concimazione va effettuata in primavera utilizzando letame maturo o terricciato di letame.

Piante invernali: la Callicarpa

callicarpa

La Callicarpa è un genere che riunisce numerosi arbusti sempreverdi originari dell’Asia e dell’America del Nord. La Callicarpa, che appartiene alla famiglia delle Verbenaceae, possiede una corteccia marrone e liscia, dalla quale si sviluppano i rami orientati verso l’alto; le foglie sono ovali e di colore verde brillante nella parte superiore, e color crema in quella inferiore. Le dimensioni di questa pianta, di solito, si assestano a circa 2 metri di altezza.

I fiori della Callicarpa appaiono in primavera e possiedono un delicato colorito bianco, rosso o rosa; ma è in autunno che la pianta acquista tutto il suo splendore, ovvero quando ai rami crescono dei ciuffetti di frutti dalla forma tondeggiante di colore lilla e viola, che si mantengono per tutto l’inverno, facendo diventare la Callicarpa una pianta altamente decorativa.

Tra le specie raggruppate sotto il nome di Callicarpa, ci sono quella Bodineri che ha i frutti piccoli e i fiori rosa, la variante Americana con frutti del diametri di 3 centimetri e fiori rosa, e quella Japonica dai frutti piccoli, i fiori rosa e le foglie che in autunno diventano color porpora. In modo da avere una fioritura più abbondante in primavera è necessario potare la pianta a fine inverno.

Tecniche colturali: la rimpiolatura

rimpiolatura

Quando i semenzali hanno raggiunto l’altezza di tre o quattro centimetri avranno bisogno di maggiore spazio e quindi sarà necessaria la rimpiolatura in altri recipienti o il passaggio definitivo nell’aiuola dove le piante sono destinate a fiorire.

Questo trasferimento a dimora non assolve i compiti che si attendono dalla rimpiolatura; oltre al benefico diradamento, le piantine in coincidenza a un breve stop vegetativo derivante dal trapianto, infoltiranno le radici ricavandone benefici per il successivo sviluppo, e, inoltre, un ulteriore irrobustimento si manifesterà per la maggiore luminosità e per l’incontro con elementi atmosferici.

Tecniche di moltiplicazione: la propaggine

propaggine

La propaggine è una tecnica di moltiplicazione analoga alla margotta, la cui differenza da essa consiste nel fatto che nella margotta il substrato viene innalzato fino al ramo, mentre nella propaggine è il ramo di idonea lunghezza che viene piegato fino a raggiungere il suolo e interrato per un piccolo settore scortecciato.

Le piante che possono essere moltiplicate tramite propaggine sono quelle legnose rampicanti, come i gelsomini, e gli arbusti non rampicanti purché con rami molto flessibili, come le eriche e gli oleandri. Nella propaggine, i rami vengono piegati in modo che una parte di essi possa essere interrata ad una profondità di 10 centimetri; il tratto di ramo ricoperto viene ancorato al terreno, precedentemente alleggerito con torba e sabbia, con due forcelle che dovranno riemergere dalla terra.

Le giuggiole, ovvero i datteri italiani

giuggiolo

Un albero molto diffuso in Veneto, Toscana, Campania e Puglia è il giuggiolo, il cui nome botanico è Zyziphus sativa, una pianta dalla folta vegetazione e dai particolari frutti. I frutti di questo albero sono le giuggiole, delle “palline” dalla forma oblunga o rotonda, che assomigliano ai datteri, che possono essere consumate essiccate o semi-appassite. Le giuggiole apportano più vitamine dei datteri, in particolare quelle del gruppo C.

La giuggiola è un frutto di origine cinese, arrivato in Italia circa 2000 anni fa attraverso l’Arabia; quelle nostrane, possono essere di due tipi: dalla forma oblunga o rotonda. All’inizio, questi frutti possiedono un colore verde, che piano piano si riempie di macchie, fino ad arrivare a diventare  marrone. I primi frutti sono pronti a settembre e gli ultimi ad ottobre, ma possono essere essiccati e conservati, in modo da essere consumati in seguito.

Stella di Natale: come farla durare tutto l’anno

cure stella di natale dopo le feste

Stella di Natale, come farla durare tutto l’anno

Come abbiamo più volte sottolineato, la Stella di Natale è la pianta che tradizionalmente viene regalata durante le feste natalizie; può essere quindi considerata, insieme al vischio, la pianta di natale per eccellenza; purtroppo però, di solito, dopo alcuni giorni, inizia a perdere le foglie e diventare spoglia, e anche se riusciamo farla sopravvivere, difficilmente rifiorisce.

Cosa fare, dunque, per mantenerla sana, e ottenere una bella fioritura anche l’anno successivo? Innanzi tutto collocatela in un punto luminoso della casa, ma non al sole diretto, e non bagnatela troppo, in quanto l’ Euphorbia Pulcherrima, questo è il suo nome botanico, sopporta bene i periodi di siccità, ma non l’eccessiva umidità, quindi cercate di annaffiarla solo quando il terreno appare asciutto.

L’abete di Natale: come farlo sopravvivere alle feste

abete di natale

Fra un po’ sarà il momento di acquistare un abete da addobbare per il prossimo Natale; iniziate a pensare, inoltre, che con alcuni facili accorgimenti lo potrete far sopravvivere anche dopo le feste e piantarlo in piena terra. Prima dell’acquisto, infatti, pensate a dove potrete sistemarlo una volta che non vi servirà più come addobbo. Le soluzioni sono diverse: potrete restituirlo al vivaio che ve l’ha venduto, oppure chiedere alla sezione del WWF più vicina di indicarvi un’idonea collocazione per il vostro abete, oppure, se avete spazio, potrete piantarlo in giardino.

La fine di novembre è il momento migliore per mettersi alla ricerca dell’abete ideale per voi, in modo da avere più scelta; in genere viene venduto in zolla o direttamente nel vaso; nel primo caso, trapiantatelo in un vaso di una grandezza idonea alle radici della pianta, nel secondo, appurate le dimensioni del vaso, cioè se è il caso di cambiarlo oppure no.

Niente crisi per la Stella di Natale: prevista la vendita di 20 milioni di esemplari

crisi e stella di natale

A Natale, crisi o non crisi, bisogna pensare ai regali: cosa c’è di meglio di una bella Stella di Natale, il fiore natalizio per eccellenza? Deve aver pensato proprio questo la Confederazione Italiana Agricoltori, quando ha pubblicato i risultati di una stima secondo la quale saranno più di 20 milioni le Stelle di Natale che verranno acquistate durante le feste, e che produrranno un utile pari a 210 milioni di euro.

Alla faccia della crisi, dunque? Non è detto; le Stelle di Natale, infatti, hanno un prezzo al consumo estremamente variabile, che può arrivare, sì, a 25 euro, ma che nel caso di quelle piccole può partire dai 2 o 3 euro, un costo, quindi, accessibile a tutti, per un dono di sicuro effetto. Del resto, agli italiani l’ Euphorbia Pulcherrima, questo è il suo nome botanico, deve piacere proprio tanto, visto che l’Italia è al secondo posto, dopo la Germania, per la sua vendita e produzione.

Weigelia, caratteristiche e coltivazione

Weigelia

La Weigelia è una pianta appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee, ed è originaria dell’Asia; sotto questo nome sono comprese 12 specie di arbusti rustici a foglie decidue, dai fiori tubulosi che compaiono sui rami tra maggio e giugno.

Le varietà più diffuse sono la Weigelia florida, un arbusto molo esteso che può raggiungere un’altezza e una larghezza di 3 metri, con foglie di colore verde e fiori rosa pallido, bianchi all’interno, e la Weigelia florida Foliis Puerperis, dalla crescita piuttosto lenta caratterizzata da foglie di color porpora e fiori rosa.

Come proteggere le piante dal freddo e dalla pioggia

proteggere le piante dal freddo

Ormai manca circa un mese e mezzo all’arrivo dell’inverno, e i primi freddi pungenti iniziano a farsi sentire; come noi mettiamo giubbotti e piumoni, è arrivato il momento di metterli anche alle nostre piante, e di pensare a come proteggerle dal freddo e dalle piogge.

Le protezioni per le piante hanno diversi scopi: difenderle dal freddo e dal gelo invernale, anticipare la disponibilità di piante per il giardino, soprattutto nel caso di quelle annuali, o la fioritura in quelle precoci. Per quest’ultimo caso si usa di solito un tunnel di plastica che copre la coltivazione; questo tunnel è costruito con degli archetti di plastica con le punte conficcate nel terreno e ricoperti da un telo di plastica molto resistente.

Tecniche colturali: la sarchiatura e la rincalzatura

sarchiatura e rincalzatura

Oggi affrontiamo un nuovo capitolo della cura di piante e fiori: le tecniche colturali, ovvero tutti quei lavori fatti per rendere rigogliose e produttive le piante; dato che ce ne sono molte, andremo per gradi, e oggi sarà il turno della sarchiatura e della rincalzatura.

La sarchiatura è una tecnica colturale che possiede tre funzioni: quella di ridurre la compattezza del suolo in modo da farci entrare l’aria, quella di far penetrare il calore del sole nel terreno durante i mesi freddi, e quella di eliminare le erbe infestanti, in modo da lasciare maggior spazio per le sostanze nutritive; non a caso, spiegato praticamente, la sarchiatura è l’atto con il quale si recidono alla base le erbe infestanti prima di estirparle.

Tillandsia, la pianta dalle foglie argentate

tillandsia

Il genere Tillandsia comprende circa 500 specie di piante erbacee e terrestri, di tipo perenne, appartenenti alla famiglia delle Bromeliaceae; queste piante provengono soprattutto da Sud America e dagli stati meridionali degli Usa. Le Tillandsia si coltivano in vaso o sui rami degli alberi.

Queste piante possiedono foglie sottili e pendule, e fiori piccoli a tre petali, generalmente raccolti in pannocchie o spighe; le varietà più diffuse di questa specie sono la Tillandsia argentea, che produce foglie di colore grigio-argento e fiori porpora, e la Tillandsia usneoides, con le foglie verde argento e fiori dalle sfumature che vanno dal giallo all’azzurro; questa varietà è particolarmente indicata per i cesti da appendere e per i vasi.