Le piante rampicanti

piante rampicanti

Le piante rampicanti sono particolarmente utili in questo periodo in quanto, oltre a portare nel terrazzo una vegetazione molto rigogliosa, possono svolgere la funzione di protezione dei muri dal caldo e quindi rendere più fresca la casa. Vediamone, quindi, le caratteristiche principali.

Le piante rampicanti possono essere perenni, cioè che resistono anche durante l’inverno, oppure annuali, ovvero che muoiono ad autunno inoltrato; entrambe queste varietà hanno dei difetti: le prime crescono lentamente, le seconde devono essere messe a dimora ogni anno. Tuttavia tra le rampicanti annuali in grado di abbellire pergolati e muretti in breve tempo ci sono: la cobea, le campanelle, i nastrurzi, l’akebia quinata e i gelsomini di piccola taglia.

Affinché le piante rampicanti crescano bene è necessario sistemarle nella giusta esposizione; generalmente esse preferiscono le zone d’ombra in modo che, una volta cresciuti, i rami andranno spontaneamente verso il sole. Anche i supporti su cui fare arrampicare i rami hanno la loro importanza, e vanno scelti in base alla specie; quelle cosiddette autonome non hanno bisogni di supporti in quando si attaccano al muro con le radici aeree, le specie volubili crescono ritorcendosi su se stessi e quindi cercano dei sostegni come pali oppure fili; le specie allargate sono perfette per le spalliere, perché bastano quelle con guida per la crescita.

Piante rampicanti: l’Aristolochia

aristolochia

L’Aristolochia è una pianta rampicante originaria del bacino del Mediterraneo ed appartenente alla famiglia delle Aristolochiacee. E’ caratterizzata da un fusto eretto o espanso, con foglie cuoriformi o ovate lunghe all’incirca 10 centimetri e colorate di verde chiaro. I fiori non superano mai i 5 centimetri di diametro e sono caratterizzati da un lungo lembo a forma di lingua e da una parte tubulare giallo-verdastra. Il frutto invece è una sfera dal diametro di 2 centimetri.

Solitamente l’Aristolochia viene coltivata in piena terra, per ricoprire muri e pergolati, ma non è raro ammirarla in larghi vasi come decorazione di balconi e terrazzi.

Pur essendo una pianta estremamente tossica, viene utilizzata in alcuni preparati officinali, essendo considerata un ottimo metodo per stimolare o accellerare le fasi del parto e per alleviare la sofferenza del travaglio. (non per nulla il nome deriva dal greco àristos=ottimo e lochèia=parto.

Piante perenni: il Cerastio

Cerastium tomentosum

Il Cerastio (Cerastium tomentosum)

Fioritura: in primavera e in estate
Impianto: in primavera e in autunno
Tipo di pianta: perenne tappezzante
Altezza max: 30 centimetri

Il Cerastio è un pianta perenne tappezzante, appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, originaria dell’Europa; il cerestio si caratterizza per i piccoli cespi tondeggianti e molto ramificati, dai fusti sottili a sviluppo stolonifero, che, quindi fanno estendere la pianta nel senso della lunghezza.

Dalla primavera fino all’estate produce dei piccoli fiori di colore bianco molto fitti, tanto che in inglese viene chiamata “neve in estate”; è una pianta di facile coltivazione, ma che va tenuta sotto controllo per evitare che diventi infestante; è perfetta per i giardini rocciosi o per creare una macchia di colore nelle aiuole.

Come conservare le bulbose sfiorite

conservare bulbose

Quando le bulbose sfioriscono non è necessario buttarle via, perché anche negli anni successivi possono regalare ottime fioriture, in alcuni casi anche migliori di quelle del primo anno. In ogni caso, pur potendole ripiantare è necessario rispettare il loro periodo di riposo vegetativo e decidere se lasciar riposare i bulbi nel terreno oppure lasciarli riposare sotto terra.

Alcune specie richiedono l’estrazione del bulbo; ad esempio i bulbi di tulipani e giacinti devono essere sempre estratti, in virtù del fatto che queste due piante non hanno la stessa regolarità nel rifiorire l’anno successivo; proteggete questi bulbi da eventuali parassiti con delle polveri antiparassitarie.

Le piante carnivore da tenere in appartamento

pianta carnivora

Le piante carnivore sono piante che si nutrono di piccoli insetti, tanto che vengono chiamate anche piante insettivore; sempre più persone decidono di coltivare una di queste piante per cercare di controllare gli insetti che, con la bella stagione e le finestre aperte, entrano più facilmente in casa, senza ricorrere agli insetticidi.

Attraverso diverse modalità e delicati meccanismi, queste piante catturano gli insetti per assicurarsi i nutrienti che gli servono, in particolar modo l’azoto contenuto nelle proteine degli insetti. Tra le piante carnivore più adatte ad essere coltivate in appartamento ci sono la Drosera capensis, la Dionaea muscipula, la Sarracenia purpurea e la Nepenthes che, tra l’altro, sono anche quelle che catturano maggiormente gli insetti.

Per quanto riguarda la coltivazione, in via generale, le piante carnivore vanno in riposo vegetativo in inverno; durante questo periodo vanno tenute in un ambiente umido, annaffiarle una volta alla settimana ed eliminare le foglie morte o appassite per non far sviluppare la muffa. In primavera e in estate vanno sistemate in mezz’ombra lontano dai raggi del sole e annaffiarle in modo da mantenere costante l’umidità del terreno.

Piante succulente, Aeonium

aeonium pianta grassa

Aeonium

Fioritura: estiva

Impianto: primavera

Tipo di pianta: succulenta erbacea o arborescente

Altezza max: 2 metri in piena terra; 40-50 centimetri in vaso


L’Aeonium è un genere di pianta grassa, o succulenta, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Presenta foglie carnose disposte a rosetta su steli semplici o riuniti in cespi di colore verde o rosso porpora. I fiori stellati, di colore giallo, rosa, rosso o bianco fanno la propria comparsa in estate sulle rosette. E’ una pianta molto diffusa nei paesi del bacino mediterraneo, dei quali è originaria, anche grazie al suo rapido accrescimento. Fra le specie di maggiore interesse troviamo Aeonium arborescens, che cresce spontaneo in Sardegna e Sicilia, e Aeonium Hawortii.

Come allestire la fioriera per il davanzale

allestire fioriera

Qualche giorno fa vi abbiamo spiegato come scegliere una fioriera da sistemare al davanzale di casa, oggi vi illustreremo come procedere all’allestimento di essa. Prima di mettere a dimora le piante valutate la facilità di trasporto e di fissaggio, in quanto a volte, il contenitore riempito può risultare troppo pesante o difficile da porre in finestra.

Anche preparare la cassetta direttamente sul luogo di sistemazione può risultare difficile, quindi la cosa migliore da fare è optare per un contenitore leggero che poi potrà essere inserito all’interno della fioriera stessa. Per prima cosa verificate che i fori di drenaggio siano numerosi, in caso contrario praticatene voi qualcuno in più, a seconda della lunghezza del contenitore, e copriteli con dei cocci di terracotta o con uno strato di ghiaia grossa in modo da evitarne l’otturazione; anche le fioriere con riserva d’acqua andrebbero comunque dotate di uno strato di ciottoli sul fondo.

Riempite per metà il contenitore con del terriccio e poi aggiungete del concime a lenta cessione rispettando le dosi e le istruzioni riportate nella confezione.

Fioriture di giugno: l’Aconito

aconito

L’Aconito (Aconitum napellus)

Fioritura: da giugno ad agosto
Impianto: nella stagione primaverile
Tipo di pianta: erbacea rizomatosa
Altezza max dei fusti: un metro e mezzo

L’Aconito è una pianta erbacea rizomatosa appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee ed originaria dell’Europa centrale, sebbene al momento sia diffusa in tutte le zone a clima temperato del Pianeta. Si presenta come una pianta dagli alti fusti (spesso supera il metro di altezza), con foglie dal colore verde scuro sulla pagina superiore e biancastro su quella inferiore, che possono raggiungere i 12 centimetri di lughezza e gli 8 di larghezza.

I fiori sono a forma di elmo, blu o violetti, e fanno la propria comparsa in piena estate, rallegrando l’ambiente circostante fino a quando le temperature si mantengono alte. I frutti sono lunghi un paio di centimetri e contengono numerosi semi piccoli e piatti, dal colore nero. Gene ralmente l’Aconito cresce allo stato spontaneo all’interno dei giardini, ma non è detto che non possa essere coltivato, specie a scopo officinale, essendo un ottimo aiuto nella cura delle sindromi influenzali. In ogni caso, è bene consultare un esperto prima di dedicarsi alla cura fai da te, visto che l’Aconito di per sé è una pianta estremamente velenosa.

Piante grasse, il Ferocactus

Ferocactus

Il Ferocactus

Fioritura: primaverile

Impianto: in primavera

Tipo di pianta: succulenta

Dimensioni max: 50 centimetri di circonferenza

Con il nome di Ferocactus si indica un genere di piante grasse appartenenti alla famiglia delle Cactacee e originarie delle zone desertiche del Centroamerica. Si tratta di piante succulente a crescita molto lenta caratterizzate da un fusto globoso o cilindrico dotato di costolature sporgenti, provviste di aureole dalle quali si dipartono numerose spine ricurve. Sugli esemplari adulti, all’apice della pianta, fanno la propria comparsa, in primavera, fiori vistosi e dai colori sgargianti ma trattandosi di piante per lo più coltivate in appartamento, che raggiungono dimensioni modeste, è frequente che la fioritura non abbia luogo. Dato il lento accrescimento della pianta, il rinvaso può essere effettuato ogni due-tre anni.

Esposizione: il Ferocactus gradisce le esposizioni luminose, in pieno sole o in penombra. In genere si coltiva in appartamento ma può essere spostata all’esterno in primavera nelle zona a clima mite.