Alberi monumentali: il Cipresso, eleganza e aristocrazia

Cipressi

II suo nome deriva dal greco kyparissos da cui ebbe origine il nome dell’isola di Cipro dove, probabilmente, nascevano spontanei molti cipressi.

Queste belle piante sono molto antiche e vivono a lungo, tanto che si parla di cipressi che raggiunsero la veneranda età di ben tre­mila anni, ma non mancano affermazioni sull’esistenza di esemplari vecchi di ben sei­mila anni, il che farebbe localizzare la loro nascita addirittura nella preistoria.

Nei grandi giardini, purché dislocati in cli­ma non troppo freddo e nel paesaggio adat­to, i cipressi portano una nota di grande eleganza e di aristocratica suggestione.

Disposti in filari o in gruppi, possibilmente contro lo sfondo argenteo degli ulivi, i cipressi si alzano snelli e maestosi insieme e durante l’epoca della fruttificazione pro­fumano intensamente l’aria di un aroma fre­sco e resinoso, assolutamente inconfondibile.

Ortica, utilissima per la salute

ortica

Chi non ha mai avuto “un incontro ravvicinato” con una pianta di Ortica? Al contatto con la pelle, la sensazione di bruciore è immediata, tanto che verrebbe da pensare che si tratti di una pianta perfettamente inutile. E invece l’Ortica è una delle piante più utilizzate dal punto di vista medicinale per via delle sue numerose proprietà, di cui vi daremo conto più avanti.

In queste poche righe ci limiteremo alla presentazione dell’Urtica dioica, appartenente alla famiglia delle Urticacee e diffusa in tutte le zone a clima temperato.

Si tratta di una pianta caratterizzata da fusto eretto, foglie picciolate e dentellate e piccoli fiori di colore giallo. Le foglie sono ricoperte da una leggera peluria, responsabile delle irritazioni dell’epidermide, per via della presenza di acido caustico.

Fioriture di Marzo

fioriture marzo

Soprattutto nelle regioni dell’Italia centro meridionale il mese di Marzo coincide con il momento della piena ripresa vegetativa e, quindi, sono moltissime le specie che co­minciano a fiorire, sia per quanto riguarda gli arbusti e gli alberi, sia per quanto con­cerne le erbacee annuali, le biennali o le perenni.

Assai difficile, quindi, elencare le piante che in Marzo iniziano ad emettere le corolle, tanto più che molte fra queste specie sono di tipo spontaneo ed hanno il loro naturale «habitat» fra i campi e lungo i margini dei boschi.

Tipiche rappresentanti di questa flora mino­re, ma tanto graziosa e preziosa, le primule veris dal giallo inconfondibile, le violette mammole, le pratoline, le calendule, gli anemoni.

Cominciano anche a fiorire ovunque gli ar­busti e gli alberi, come il gelsomino primolino, la forsizia, le magnolie a foglia caduca, alcune clematidi e il glicine, i meli e i ciliegi da fiore, le camelie, i limoni e qualche azalea precoce.

Come innestare le piante grasse

innesto pianta grassa

La fantasia dei vivaisti non conosce limiti, specie quando si tratta di partorire nuove e affascinanti creazioni molto particolari dal punto di vista estetico. In questo senso, l’innesto risulta essere l’arma migliore, poiché permette di “unire” due diverse piante, affinché diventino un solo corpo.

Immaginate dunque cosa può accadere quando le due piante sono due cactacee, già spettacolari se prese singolarmente e rese ancor più affascinanti se messe insieme.

Ma solo i vivaisti esperti possono adoperarsi nell’arte dell’innesto delle piante grasse? Naturalmente no. Anche il giardiniere principiante può creare dei piccoli capolavori, seguendo la procedura corretta ed attenendosi a delle semplici regole. Quali?

Il genere Echeveria

genere echeveria

Le piante appartenenti al genere Echeveria sono delle succulente appartenenti alla famiglia delle Crassulaceae originarie del Messico, che prendono tale nome in onore del pittore messicano Atanasio Echeverria, famoso per i suoi dipinti di piante. Le piante Echeveria si caratterizzano per avere le foglie piatte e carnose disposte a rosetta, e fiori di lunga durata.

Le piante del genere Echeveria sono abbastanza facili da coltivare e hanno poche esigenze: l’importante è ricreare il più possibile le condizioni del loro habitat naturale; richiedono un terreno poroso molto drenante composto da terra concimata unita a polvere di carbone e a sabbia grossolana, e un’esposizione molto luminosa, che per alcune specie si traduce in piena esposizione al sole.

Le annaffiature devono essere regolari nel periodo estivo, mentre possono essere sospese in inverno, soprattutto se la temperatura scende sotto ai 4°C; in caso di temperature superiori, la pianta deve essere bagnata raramente.

Disinfestazione e disinfezione: quando e come

margherita africana

Può accadere che piante da appartamento 0 da piena aria, erbacee o arboree, coltivate in aiuola o in vaso, in pieno sole oppure in ombra avvizziscano da un  giorno all’altro, presentino fogliame deturpato o rosicchiato e, infine, mostrino chiaramente di essereprossime all’essiccazione.  La ragione di uncosì rapido deperimento dipende dalla presenza di parassiti animali o vegetali.

Vi sono, per esempio, dei parassiti che si nutrono di tessuti vegetali, altri che si servono delle foglie o degli steli delle piante per farne un comodo nido alle proprie uova e quindi alle larve che hanno bisogno di «mangiare» e traggono il proprio sostentamento dalla lamina fogliare oppure dal tenero midollo dei rami e dei germogli, togliendo vitalità alla pianta e non di rado causandone la morte.

A volte parassiti veri e propri non se ne vedono, eppure la pianta risulta ugualmente «ammalata». In questo caso si tratta di particolari microrganismi (funghi, muffe e batteri) che, nutrendosi a spese della pianta, provocano alterazioni più o meno gravi.

Ma, quando, allora disinfestare?

 

Dichondra repens per un prato rigoglioso

dichondra repens

La Dichondra repens è un’erbacea strisciane appartenente alla famiglia delle Convolvolacee, molto usata per la formazione dei prati, caratterizzata da foglie tondeggianti che ramificano molto velocemente permettendo alla pianta di propagarsi rapidamente. La Dichondra repens può essere coltivata in quasi tutte le fasce climatiche, anche se predilige le alte temperature, vegeta in tutti i mesi dell’anno e preferisce i suoli acidi o alcalini freschi e poco compatti.

La Dichondra è molto richiesta per la formazione di tappeti erbosi grazie alle sue caratteristiche e alle sue esigenze colturali contenute: non supera mai i 4 o 5 centimetri e non necessita di cure particolari. Se esposta in luoghi soleggiati tende a formare cuscini uniformi, mentre cresce verso l’alto e si dirada se è esposta all’ombra.

Ranuncolo, varietà e cure

ranuncolo

Il Ranuncolo è una splendida pianta da giardino appartenente alla famiglia delle Ranunculacee ed originaria delle zone temperate di Asia, Europa ed Africa. Può essere coltivato sia come perenne che come pianta annuale, a seconda della specie e delle condizioni climatiche, pur essendo in grado di resistere a qualunque tipo di temperatura.

Sempre a seconda della specie, può presentare fiori doppi, semidoppi e stradoppi con stupende colorazioni che vanno dal bianco al rosa, dal giallo all’arancio, dal rosso al porpora.

Cresce frequentemente allo stato spontaneo, sebbene si tratti di una pianta che ben sopporta la coltivazione domestica, dove viene utilizzato per ornare bordure ed aiuole o fatto crescere per essere poi usato come fiore reciso.

Parassiti delle piante, panoramica generale

parassiti piante

Come annuncitovi ieri oggi faremo una panoramica generale dei parassiti che infestano le nostre piante.

Molto spesso la causa dell’improvviso depe­rimento delle piante dipende dalla rapida propagazione di parassiti, di natura animale o vegetale.

Per facilitare il riconoscimento dei vari pa­rassiti, ne elenchiamo le specie che colpi­scono con maggior frequenza le piante or­namentali abbinando ai parassiti animali quelli vegetali, senza però trascurare altri animaletti dannosi, che pur non potendo es­sere considerati parassiti in senso assoluto costituiscono spesso un grave pericolo per determinate colture.

  • Afidi: provocano la deformazione delle fo­glie e dei germogli; si eliminano con pro­dotti a base di isofan;
  • anguillule o nematodi – vivono nel terreno e attaccano le giovani piante; si eliminano estirpando e bruciando le specie colpite e disinfettando la terra con prodotti a base di DBCP (nemagon);
  • artropodi – tipo di animali che comprende numerosi parassiti; tra questi, molto diffuso è  un  aracnide,  il  temibile  ragnetto  rosso;
  • ascomiceti – funghi parassiti responsabili di molte gravi malattie delle piante, fra cui: mal bianco, nebbia, muffa grigia, cancro, ticchiolatura, seccume;
  • bruchi – così si chiamano gli insetti che rap­presentano la fase intermedia fra l’uovo e la farfalla; si distruggono con antinarassitari a base di piretro o di lintox;
  • chiocciole – come le lumache danneggiano

 

Fiori di marzo, la speronella

speronella

Sotto il nome di speronella vanno circa 250 specie di piante erbacee annuali e perenni, originarie di Europa, Nord America e Asia, appartenenti al genere Delphinium della famiglia delle Ranunculaceae. In primavera e in estate producono fiori colonnari di colore porpora, bianco o azzurro; i fiori sono a coppa e possono presentarsi semplici o doppi. Poichè le spighe fiorite della speronella possono raggiungere anche altezze considerevoli, questa si presta alla coltivazione in bordure o al centro delle aiuole, conferendo così un tocco di colore ed eleganza al giardino.

Quanto alle cure colturali, i delphinium preferiscono le posizioni soleggiate ma crescono senza problemi anche in penombra, a patto però che godano dei raggi del sole almeno per alcune ore al giorno; per evitare che le lunghe spighe si pieghino o, peggio, si spezzino, sarà opportuno scegliere una parte del giardino, o del balcone nel caso le coltiviate in vaso, al riparo dal vento o, in alternativa, dotare gli steli di un tutore. Le innaffiature dovranno essere abbondanti e frequenti da marzo e fino alla fioritura; in seguito andranno diradate e, quindi, sospese del tutto in autunno.

Marzo, i lavori nell’orto e nel frutteto secondo il calendario lunare

orto

PolliceGreen vi ha già proposto un articolo riguardante i lavori da effettuare nel mese di marzo, sia che si tratti delle piante da appartamento sia che si tratti del giardino o della vigna. Ma come ben sanno i vecchi contadini (o gli appassionati di giardinaggio in generale), qualunque operazione da compiere non può prescindere dal cosiddetto calendario lunare o lunario, l’unico in grado di consigliare quale sia il lavoro da effettuare seguendo le fasi della Luna.

E allora andiamo a vedere come si comporterà la Luna in questo Marzo 2010, prima di spiegare fase per fase quale sia il lavoro da compiere nell’orto e nel frutteto (al giardino dedicheremo un capitolo a parte):

  • Ultimo quarto il 7 marzo
  • Luna Nuova il 15 marzo (Lunazione di primavera)
  • Primo quarto il 23 marzo
  • Luna Piena il 30 marzo

Lavori sul balcone a Marzo: è il momento di riverniciare e rinnovare il terriccio

lavori sul balcone a Marzo

Conclusi i lavori di sistemazione e riservate le dovute attenzioni alle piante, al balcone vero e proprio devono essere praticate de­terminate cure. L’ordine e la «freschezza» sono i presupposti essenziali per un balco­ne che si voglia definire « bello » nel senso più ampio della parola. Bisogna tenere presente che, anche da un punto di vista estetico, ringhiera, tralicci in legno per rampicanti, ganci per vasi pensili e così via, hanno bisogno di essere vernicia­ti ogni anno. Questa precauzione impedirà al ferro di ar­rugginire e corrodersi, e al legno di impu­tridire.

Le operazioni di verniciatura si eseguono di solito alla fine dell’inverno o al massimo in Marzo, anche per mettere riparo a eventuali danni provocati dal gelo: inoltre, in questo periodo, molte piante sono ancora in riposo e non dovrebbero risentire il minimo disa­gio per eventuali esalazioni provenienti dalla vernice impiegata.

 

Piante da appartamento, l’Acalypha wilkesiana

Acalypha wilkesiana

Qualche tempo fa vi avevamo illustrato le caratteristiche dell’Acalypha hispida, oggi è il turno di un’altra specie di Acalypha, e cioè quella wilkesiana. Il genere Acalypha, appartenente alla famiglia delle Euforbiacee, comprende arbusti di colori vivaci e intensi, caratterizzati da uno sviluppo molto rapido. L’Acalypha wilkesiana, in particolare, si riconosce per le foglie ovali, che raggiungono i 15 centimetri di lunghezza e presentano colori diversi, secondo le varietà: dal verde al bianco, con sfumature crema, arancioni e rossastre combinate con macchie grigie.

L’Acalypha wilkesiana è una pianta arbustiva compatta, che nel suo habitat naturale può raggiungere i 2 metri di altezza. La coltivazione di questa pianta non presenta particolari problemi, purché le si assicurino temperature invernali moderate e una relativa umidità. Le annaffiature devono essere abbondanti, tanto che la caduta delle foglie è un chiaro sintomo di mancanza di acqua e di umidità.

Cura del prato, risemina e rinnovo

risemina prato

Il fatto che le piante erbacee siano perenni e che il prato venga sottoposto a frequenti interventi di manutenzione non esclude la necessità di procedere, di tanto in tanto, alla sua risemina; l’erba è infatti soggetta sia al diradamento che alla formazione di cespi grossolani che ne rendono opportuno il rinnovo graduale. La risemina del prato deve essere effettuata all’incirca ogni due anni e viene svolta contestualmente agli interventi di aerazione e sabbiatura; più precisamente, la risemina va fatta insieme alla sabbiatura, dal momento che il seme deve essere coperto con la sabbia (o la torba) perchè attecchisca e non venga disperso dal vento.

Ciò premesso, tenete conto che per la risemina del prato dovrete utilizzare le medesime specie, o delle specie più simili possibile, del prato già esistente; le dosi dovranno essere di 15-20 grammi di semi per metro quadrato. Se il vostro prato è molto sfruttato (ad esempio se si tratta di un campo sportivo e se i bambini vi giocano abitualmente) vi consigliamo di usare le seguenti sementi nelle dosi di un terzo ciascuna: Lolium perenne, Poa pratensis, Festuca.