Come fare un centrotavola per il pranzo di natale

Come fare un centrotavola originale per il pranzo di natale

Terminata (forse) la corsa ai regali adesso non resta che pensare alla tavola di natale. Dopo avere stabilito il menù, dagli antipasti al dolce, il passo successivo è procurarsi le decorazioni e gli addobbi necessari a renderla unica e indimenticabile.

Ad avere un ruolo centrale in questa non difficile impresa sono senza dubbio il centrotavola e i segnaposto. Mentre di questi ultimi ci siamo occupati in due diverse occasioni nei giorni scorsi (Segnaposto di natale con la pasta di sale e Segnaposto di natale con i bastoncini di cannella), oggi vedremo come fare un centrotavola di natale utilizzando semplicemente qualche ciclamino e delle bacche rosse.

Segnaposti di natale fai da te

Come fare dei segnaposti natalizi con la pasta di sale

Appena ieri vi abbiamo suggerito un’idea facile ed economica per realizzare dei segnaposto di natale utilizzando bastoncini di cannella, filo di rafia e bacche rosse. Oggi vedremo come fare altrettanto utilizzando un materiale semplice da realizzare e modellare: la pasta di sale. Vediamo cosa ci occorre:

  • farina;
  • sale;
  • acqua;
  • formine per biscotti (in metallo);
  • colori a tempera.

Per prima cosa ovviamente dobbiamo preparare la pasta di sale; la ricetta base prevede di mescolare una tazza di farina, una tazza di sale e mezza tazza di acqua:

Come fare un segnaposto per natale

Come fare un segnaposto natalizio

Siete alla ricerca di un’idea originale per addobbare la tavola a natale ma non siete bravi a realizzare piccoli lavoretti manuali? Allora credo proprio di potervi essere d’aiuto. Oggi infatti vi spiego come fare un segnaposto natalizio facile facile, con pochissimo dispendio di denaro, tempo ed energia. Vi basta qualche bastoncino di cannella (magari ne avete qualcuno avanzato), filo di rafia e bacche rosse.

Cosa ci serve

  • bastoncini di cannella lunghi 6-8 centimetri;
  • rafia rossa;
  • rametti di piante con bacche rosse (potete scegliere tra agrifoglio, pungitopo, ardisia e gaultheria, solo per citarne alcune).

Idee originali per decorare l’albero di Natale

Accanto alle decorazioni natalizie “tradizionali”, quelle cioè tutti gli anni, magari da tempo immemorabile, tornano a far bella mostra di sè sul nostro albero di natale è sempre bello aggiungere qualcosa di nuovo. Per questo motivo spesso si va per negozi e mercati di natale alla ricerca di quell’addobbo “in più” che rappresenti un elemento di novità elegante e originale.

In alternativa, molti si mettono alla ricerca di decorazioni natalizie fai da te facili da realizzare, meglio ancora se a costo contenuto. Neanche a dirlo, a farla da padroni in questo caso sono gli elementi decorativi vegetali: pigne, rametti di sempreverde, bacche rosse, frutta secca ed essiccata. Se fate parte di questo gruppo di volenterosi, vogliamo venirvi in aiuto: oggi vedremo infatti come realizzare degli addobbi di natale con la frutta secca:

Occorrente:

Noci, nocciole, un’arancia bella grande, una mela;

Nastri o cordoncini colorati (rossi, marroni e dorati non troppo larghi);

Colla (meglio a caldo).

Le strutture di protezione contro il freddo invernale

Le piante che mal sopportano il freddo invernale ma che sono costrette a stare all’aperto, necessitano di una serie di protezioni e coperture per salvaguardarle da piogge e gelate. Vediamo quindi, quali sono i materiali e tipi di protezione più comuni per difendere le piante dal gelo invernale.

Proteggere le piante dal freddo, il tessuto non tessuto

Un materiale particolarmente adatto per proteggere le piante dal gelo è il tessuto non tessuto o agritessuto; è un prodotto simile al tessuto ma ottenuto con procedimenti diversi da quelli che portano alla realizzazione dei tessuti comuni. Il tessuto non tessuto ripara dal freddo ma non dal passaggio dell’acqua; in commercio è reperibile l’agritessuto in colore verde e bianco e con diversi spessori; esiste anche una versione tubolare particolarmente adatta per proteggere dal freddo le piante arbustive.

Proteggere le piante dal freddo, il telo in plastica

Una delle protezioni più comuni è senz’altro il telo in plastica, un materiale disponibile in diversi spessori e misure; l’importante è posizionare bene il telo in modo da consentire una ventilazione adeguata. Nelle giornate soleggiate è bene scostare il telo in modo da permettere il ricambio d’aria ed evitare che formi la condensa sulle foglie.

Attrezzi per il giardinaggio: i tutori per le piante

Chi possiede un orto domestico o un giardino non può fare a meno dei tutori delle piante, degli speciali bastoni che servono a sorreggere e correggere la crescita delle piante e degli arbusti; molte piante infatti, possiedono un fusto che non è in grado di sopportate l’azione degli agenti atmosferici e che quindi necessita di essere sostenuto da un tutore artificiale che deve essere fissato alla pianta con legature con il filo di ferro o di rafia.

Nonostante tutti i tutori abbiano lo scopo di sostenere le piante, essi si diversificano per materiale, dimensione e forma; il tutore più comune è il classico bastone cilindrico dotato di un’estremità a punta per penetrare più facilmente nel terreno, e da una sommità provvista di una protezione che le permette di resistere alle intemperie esterne: l’altezza del tutore deve essere scelta in base alla futura altezza della pianta.

Attrezzi per il giardinaggio: il sarchiello

Tra gli attrezzi per il giardinaggio e per i piccoli  lavori dell’orto, non può mancare il sarchiello, un piccolo utensile che serve a sarchiare il terreno, ovvero a smuoverne la parte superficiale per togliere le erbe infestanti. Il sarchiello può essere usato in alternativa alla zappetta per togliere le malerbe dal terreno e quindi di arieggiarlo e permettere la penetrazione dell’acqua senza la formazione dei ristagni idrici.

Il sarchiello non va confuso con il sarchiatore che possiede più o meno le stesse funzioni ma che si distingue per le dimensioni, sia fisiche sia dello spazio nel quale può essere utilizzato; il sarchiello, infatti, è lungo una trentina di centimetri ed è pensato per essere usato nei piccoli appezzamenti di terreno e non nei grandi orti.

Il sarchiello è composto da due parti, ossia il manico e il denti; generalmente, il manico è in legno, in plastica o in gomma, mentre i denti, che costituiscono l’attrezzo vero e proprio, sono in ferro, in plastica dura o in acciaio.

Attrezzi per il giardinaggio: il piantatoio

Il piantatoio è un attrezzo da giardinaggio che serve per fare delle buche nel terreno, all’interno delle quali andranno messe a dimora le piante. Il piantatoio, che è chiamato anche foraterra o cavicchio, è formato da un piolo conico e da un’impugnatura. In passato, il piantatoio era realizzato solo in legno, adesso invece ne esistono di vari modelli, anche se la maggior parte di essi mantengono ancora l’impugnatura di legno.

I piantatoi con il manico in legno hanno la punta in acciaio, in modo da assicurare più resistenza; la dimensione del piantatoio varia a seconda della grandezza delle buche che devono essere realizzate, per quanto riguarda la forma, l’impugnatura può essere a “pistola”, a “spada”, oppure a “T”. oltre ai modelli classici esistono anche dei piantatoi per così dire “evoluti”: grazie ad un congegno, una volta effettuata la buca trattengono il terreno rimosso.

Attrezzi per il giardinaggio: il trapiantatoio

Tra gli attrezzi utili per il giardinaggio o per curare l’orto domestico, c’è sicuramente il trapiantatoio, un piccolo utensile che serve per la messa a dimora delle piante da trapiantare. Il trapiantatoio si compone di una lama metallica dalla forma trapezoidale e da un manico che può essere fatto di metallo, legno o plastica: praticamente è una paletta la cui forma ricorda quella della cazzuola anche se è più sottile.

A dispetto del nome e del suo originario utilizzo, il trapiantatoio non serve solo per mettere a dimora le piante da trapiantare, ma anche per altri piccoli lavori nell’orto e nel giardino, come la rimozione delle erbe infestanti, la rincalzatura delle piante o, semplicemente, per zappare leggermente il terreno dei vasi.

Utilizzare il trapiantatoio non è difficile: per scavare la buca dentro alla quale andrà sistemata la piantina, basta esercitare una piccola pressione a seconda della consistenza del terreno, e poi effettuare una rotazione per rimuovere la terra; quando la buca sarà pronta, basterà inserirvi la piantina facendo attenzione a non rovinare le radici; una volta fatto ciò, sempre usando il trapiantatoio, si potrà procedere al reinserimento del terreno e alla sua rincalzatura.

Dove coltivare gli anemoni giapponesi

Dopo avervi illustrato le caratteristiche colturali e le varietà, specie e ibridi degli anemoni giapponesi, vediamo come possono essere utilizzati in giardino. Innanzi tutto, per avere un bell’effetto anche quando ormai le altre piante non sono più fiorite, si può provare ad accostare diverse varietà di anemoni giapponesi oppure un folto gruppo della stessa varietà

Nelle bordure

Gli anemoni giapponesi possono essere usati in ogni tipo di bordura come elemento di fondo oppure di secondo piano, per dare un tocco di colore all’insieme, soprattutto se le specie già presenti sono solo verdi e non presentano più fiori

Come abbinamento

Gli anemoni giapponesi si prestano bene in abbinamento con le hosta che in autunno non hanno più fiori, oppure con le Compositae autunnali, o ancora davanti alle ortensie, o al piede delle rose. Altri abbinamenti efficaci sono fra le peonie arbustive oppure come contrasto alla phytolacca dai grappoli viola.

Rose, le cure di settembre

Il mese di settembre segna l’inizio di un momento molto particolare per il nostro giardino; infatti, con l’approssimarsi dell’autunno, possiamo sia goderci lo spettacolo delle piante che toccano il massimo del proprio splendore in questo periodo, sia preparare vasi e aiuole alla fioritura primaverile. Allo stesso tempo, settembre è un momento importantissimo per la cura delle rose che possono andare incontro ad una nuova fioritura e regalarci ancora qualche emozione fino all’arrivo dei primi freddi invernali.

Vediamo quindi cosa occorre fare per ottenere il migliore risultato possibile:

Lavorare il terreno

Il terreno alla base della pianta va smosso avvalendosi di uno strumento adatto alle dimensioni e alla robustezza delle radici; per intenderci, non usate la zappa per lavorare il terreno se le piante sono giovani se non volete correre il rischio di frantumarne le radici rovinandole irreparabilmente. Questo intervento agevolerà la ripresa vegetativa della pianta permettendo all’acqua e all’ossigeno di circolare più facilmente.

Il giardino Feng Shui

Il Feng Shui è una filosofia molto antica di origine cinese ausiliaria dell’architettura che si basa su una serie di consigli per disporre la propria abitazione in modo armonico e rilassante, fornendo delle precise indicazioni su tutto ciò che concerne la disposizione degli elementi della casa, dalla scelto dell’arredamento a quella dei suppellettili, passando naturalmente per il giardino.

Il Feng Shui, per la disposizione degli elementi, si basa sui punti cardinali e sul principio che, per avere un vita serena e tranquillo, è necessario eliminare gli oggetti inutili e non usare tinte e colori troppo brillanti. Il giardino va oltre queste semplici regole, ed ogni elemento presente all’interno di esso, è carico di significati e di simboli.

Per spiegarvi come viene progettato un giardino Feng Shui è necessario fare un’ulteriore premessa: secondo questa disciplina la vita è costituita da cinque elementi: acqua, fuoco, terra, metallo e legno, ai quali corrispondono i punti cardinali ed alcuni stati d’animo. Per individuare dove si trovano questi elementi all’interno del giardino, viene usata un’apposita bussola, la Ba Gua, e, dopo averli collegati ai punti cardinali si potranno scegliere gli elementi e le piante per ogni zona del giardino.

Come proteggere le piante esposte al sole

Con il sole estivo sono necessari alcuni accorgimenti soprattutto per le piante coltivate in contenitore, che più di quelle che crescono a terra soffrono il caldo, soprattutto se le piante sono esposte a sud, posizione in cui i raggi del sole sono diretti per diverse ore al giorno. Inoltre, ricordate che sui balconi e sui terrazzi le temperature sono sempre più alte di qualche grado rispetto a quelle del giardino in quanto non c’è la terra ad assorbire il calore.

Proprio per questo è necessario predisporre delle protezioni temporanee per le piante, soprattutto in caso di siccità, e fornire alla pianta delle abbondanti annaffiature; se vi dovete allontanare per qualche giorno e non avete l’impianto di irrigazione centralizzato, ecco alcuni consigli.

Se le piante sono sul balcone e avete a disposizione un tendone fisso avvolgibile, apritelo per ombreggiare le piante nelle ore più calde; se non avete la struttura collocateci qualcosa di temporaneo ma di abbastanza resistente ai temporali estivi e al vento; anche un ombrellone può andare bene, sempre da aprire nelle ore più calde, ovvero tra le 11 e le 16.

Camelie, come coltivarle in vaso

camelia in vaso

Anche se le camelie sono perfette per dare un tocco di fascino ed eleganza al giardino, il fatto di non disporre di uno spazio esterno non equivale a dover rinunciare alla loro coltivazione. La camelia infatti può benissimo essere coltivata in vaso e darci le medesime soddisfazioni adeguatamente esposta in balconi e terrazze; a patto però di tenere conto delle sue esigenze che, neanche a dirlo, sono leggermente diverse rispetto a quelle di una pianta coltivata in piena terra.

Cominciamo dal contenitore che naturalmente deve essere abbastanza capiente, in plastica o in cotto purchè dotato di forellini sul fondo che ne assicurino il perfetto drenaggio. Sempre per lo stesso motivo, la base del vaso dovrà essere riempita di ghiaia o di palline di argilla espansa e il terriccio dovrà avere caratteristiche di estrema leggerezza. Rispetto alle camelie coltivate in piena terra quelle in vaso vanno concimate con maggiore frequenza (almeno ogni 15 giorni) ma con dosi di concime più ridotte. Analoghe le esigenze idriche, con annaffiature che dovranno essere ancora più ridotte per le camelie in vaso.