Il mal del piombo

mal del piombo

Il mal del piombo è una malattia delle piante che deve il suo nome alla colorazione che prendono le foglie che vengono colpite, le quali divengono di un colore grigio-argento. Questa malattia colpisce soprattutto le piante da frutto, in particolar modo il pesco, ma può attaccare anche diverse specie ornamentali.

Il mal del piombo si manifesta nei mesi estivi, in quando è dovuto sia da agenti parassitari, soprattutto dagli acari, ma anche dall’eccessiva esposizione ai raggi solari e alle elevate temperature. Se la causa del mal del piombo sono gli acari, è possibile intervenire con gli appositi acaricidi.

Parassiti delle piante: la Lymantria dispar

limantria

La Lymantria dispar, meglio conosciuta semplicemente come Limantria oppure Bombice dispari, è una farfalla appartenente alla famiglia delle Lymantriidae, che si nutre di piante da frutto e di specie ornamentali e forestali.

Gli esemplari maschi adulti sono color nocciola, mentre le femmine sono bianche; le larve sono pelose e di colore grigio con due serie di tubercoli blu seguiti da due serie di tubercoli rossi, che una volta mature possono raggiungere gli 80 mm di lunghezza.

Azalee, malattie

galle sulle foglie

Tutte le piante del genere Rhododendron, quali le azalee sono soggette a malattie fungine che si manifestano con i seguenti sintomi: marciumi del colletto e delle radici, galle e perdita delle foglie, boccioli secchi.

Marciumi del colletto e delle radici

I marciumi del colletto e delle radici sono causati dalla Phytophtora cinnamoni, un parassita che si diffonde attraverso il terreno e l’acqua di irrigazione; i sintomi comprendono chioma appassita, foglie secche e ingiallite. Per scongiurare l’attacco della Phytophtora occorre evitare di ferire le piante, non esagerare con le concimazioni ricche di azoto, migliorare il drenaggio del terreno in modo da evitare ristagni idrici.

Se invece il parassita ha già infestato la pianta è necessario tagliare i rami colpiti oppure, se la pianta appare ormai completamente priva di vita, estirpare e bruciare gli esemplari irrimediabilmente danneggiati avendo cura di non reimpiantare nulla per i due anni successivi e di disinfettare la buca con prodotti a base di rame e fosetil-alluminio.

Parassiti delle piante: il rodilegno giallo

rodilegno giallo

Il rodilegno giallo, il cui nome scientifico è Zeuzera pyrina, è un lepidottero che attacca il legno delle piante da frutto e della maggior parte delle piante ornamentali. Questo lepidottero si presenta come una farfalla della dimensione di 5 o 6 centimetri con ali bianche punteggiate di nero; le larve sono gialle con punti neri disposti in file longitudinali sul dorso.

Le larve agiscono partendo dai germogli, per poi passare nei rami più giovani, nei quali scavano gallerie, soprattutto nella parte centrale, rendendo il legno molto fragile e soggetto a rotture, creando, inoltre, le condizioni favorevoli per attacchi da parte di altri parassiti o di funghi.

Malattie delle piante: la ruggine

ruggine delle piante

La ruggine è una malattia causata da un fungo che si sviluppa nelle piante soprattutto durante il periodo primaverile e che raggiunge la sua massima espansione nel mese di giugno; le condizioni ottimali per lo sviluppo di questo fungo sono le temperature comprese tra i 18 e i 24°C e la presenza di acqua.

Un attacco da parte della ruggine è facilmente riconoscibile perché sulla pagina superiore delle foglie compaiono delle macchie giallastre che diventano sempre più scure con il passare dei giorni. Esiste una particolare forma di ruggine, chiamata ruggine vescicolosa del pino, che provoca macchie rossastre sugli aghi della pianta attaccata.

La malattia delle bolle fogliari

bolle fogliari

La malattia delle bolle fogliari è una patologia che colpisce soprattutto il pesco, ma anche altre specie appartenenti al genere Prunus come il mandorlo, all’inizio della primavera, soprattutto in condizioni di umidità. La malattia è generata da un fungo, il microscopico Taphrina deformans, che provoca ispessimento delle foglie e comparsa di grosse bolle dal caratteristico colore rosso; purtroppo, le foglie colpite dall’azione del fungo non sopravvivono a lungo e finiscono col seccarsi e cadere subito dopo.

Può succedere che le deformazioni delle foglie colpite da bolle possano essere confuse con gli attacchi degli afidi, che talvolta producono effetti simili; per riconoscere la malattia delle bolle basta passare le foglie al tatto, in quanto diventano carnose se colpite dalla Taphrina deformans; inoltre in caso di attacco degli afidi è possibile osservare la presenza degli insetti stessi sulla pagina inferiore della foglia.

Parassiti delle piante: ciò che non abbiamo ancora detto

parassiti

Vi siete mai chiesti perché la vostra ‘Stella di Natale‘ (Euphorbia pulcherrima) abbia un aspetto così ‘sofferente’, perché la Impatiens abbia un’aria particolarmente ap­piccicosa o il croton (Codiaeum) sia decisa­mente malconcio? Probabilmente la rispo­sta è che una torma di parassiti nocivi sta infestando le vostre piante.

Il vostro primo passo immediato sarà quello di ricercare e identificare il tipo di parassita che infesta le vostre piante così da poter trovare il modo di combatterlo effica­cemente. Tenete presente che un ambiente asciutto e caldo favorisce la comparsa di parassiti, soprattutto del ragnetto rosso. La presenza di questo aracnide non è la conse­guenza diretta di una temperatura elevata, ma se alcuni di questi parassiti già si trovano nascosti tra le foglie cresceranno molto meglio trovandosi in condizioni ambientali calde e asciutte.

Veli bianchi nelle piante? È l’opera delle larve di Hyponomeuta hexabola

Hyponomeuta hexabola

Spesso capita di vedere, attaccati ai rami degli alberi o degli arbusti dei veli bianchi: si tratta dell’opera dell’Hyponomeuta hexabola; le larve di questa farfalla si attaccano alle foglie che spuntano in primavera e tessono sottili veli bianchi simili a ragnatele, che le proteggono dagli agenti atmosferici e dagli uccelli. Esistono diverse specie di Hyponomeuta, e ognuna agisce su un diverso tipo di pianta; queste farfalle agiscono soprattutto in Europa.

Le larve di Hyponomeuta hexabola sono molto piccole, addirittura meno di un millimetro, di solito nascono in agosto e passano tutto l’inverno sulla pianta ospite; in primavera si raggruppano e iniziano a “lavorare” sulle foglie novelle, con il risultato che la pianta perde tutte le foglie.

Pesticidi: come si applicano

insetticidi

Benché l’effetto di ogni singolo pesticida dipenda in larga misura dalla sua attività chimica, dal momento e dalle modalità di azione,

esso può essere anche influenzato dal modo in cui è applicato.

Spray. E un metodo rapido, particolar­mente conveniente per somministrare un insetticida a una pianta. Si tratta di bombo­lette sigillate contenenti un gas inerte in pressione nel quale è disperso il prodotto chimico da usare. Quando si apre la valvola il gas spruzza microscopiche goccioline che si diffondono su foglie, rami, fiori. Mentre il gas si disperde, l‘insetticida si deposita svolgendo la sua azione contro gli insetti.

Ricordate che è sempre più prudente appli­care un pesticida spray all’aperto e in assen­za di vento

Pesticidi, gli specifici

insetticidi

Oltre a quelli che abbiamo già visto nell’articolo “Pesticidi, capiamo i modi in cui agiscono” esistono altri tipi ancora di pesticidi:

Acaricidi: sono prodotti chimici speciali usati per eliminare tutti gli apparte­nenti alla famiglia dei ragni, che sono parti­colarmente pericolosi per le piante d’appar­tamento e soprattutto difficili da eliminare, come il ragnetto rosso. I più potenti acarici­di, utili anche contro bruchi e insetti mina­tori, sono limitati all’uso commerciale, ma alcuni di loro, che hanno anche proprietà insetticide, vengono usati per le piante d’appartamento.

Nematicidi: anche questi prodotti chimi­ci sono specialistici e sono stati indicati in particolare per eliminare i nematodi (vermi) come le anguillule. Le anguillule sono vermi microscopici che vivono nei tessuti malati delle piante; i nematicidi sono forte­mente tossici; pertanto, in genere,

questo prodotto non è disponibile per tutti, ma è riservato ai coltivatori professionali.

Malattie degli alberi da frutto: lo Sharka

sharka

Lo Sharka, con conosciuto anche come Plum pox, è una patologia virale molto pericolosa per il genere Prunus, causata dal Plum Pox Virus, e da diversi tipi di virus che colpiscono sopratutto alberi da frutto come il pesco, l’albicocco e il susino, ma anche alcune specie ornamentali e selvatiche.

I principali vettori del virus sono gli afidi, ma si diffonde anche per il trasferimento su lunghe distanze di materiale infetto. Il Plum Pox Virus non è pericoloso per i consumatori, ma il suo attacco rende invendibili i frutti e causa la morte della pianta.

Pesticidi, capiamo i modi in cui agiscono

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I pesticidi sono dei composti complessi che possono essere ricavati da sostanze naturali come il piretro che viene estratto da una pianta e non è tossico né per l’uomo né per gli animali e i vegetali. Molto più numerosi sono quelli di sintesi, ossia ricavati da sostanze chimiche dopo molti anni di ricerca. L’effetto di ogni pesticida varia secondo il particolare insieme di componenti chimici da cui è costituito ed agisce in modo differente a seconda della maniera in cui l’insetto viene a contatto con il veleno.

Ma vediamo adesso come agiscono i pesticidi.

Pesticidi a contatto: essi agiscono solo quando il parassita li tocca e ciò significa che è assolutamente importante che tutte le parti infette della pianta vengano irrorate.

L’insetto può essere avvelenato sia dall’effetto diretto dell’agente chimico sul suo corpo oppure ingerendo o camminando sopra il tessuto avvelenato della pianta sul quale il prodotto chimico è stato applicato.

Molti di questi insetticidi sono addizionati con speciali sostanze fluide in grado di aumentare il potere della soluzione chimica di entrare nel tessuto della pianta. Alcuni insetticidi a contatto contengono anche fungicidi.

Pesticidi, impariamo a conoscerli

pesticidi

L’argomento pesticidi è molto complesso e può ingannare anche il più esperto giardi­niere. Sono ormai passati i giorni in cui c’era un solo prodotto chimico, il DDT, che sembrava risolvere ogni problema. Oggi è disponibile un vero e proprio arsenale estremamente sofisticato per affrontare tut­te le possibili infestazioni dei parassiti ani­mali e vegetali che insidiano le piante non solo d’interesse agricolo ma anche coltivate in appartamento.

Il termine ‘pesticida’, in­fatti, designa tutta una serie di prodotti chimici che hanno usi specifici o generali. Tali prodotti comprendono la vasta catego­ria degli insetticidi e quei composti adatti a combattere ragni, vermi, pidocchi, chiocciole, funghi, che sono tra i nemici più frequenti per le piante da vaso.

Come molti prodotti chimici,

i pesticidi sono quasi tutti tossici, in particolare sono dannosi per l’uomo e gli animali e, se ado­perati in dosi errate, anche per le piante.

La tossicità non sempre è espressa dalla vele­nosità diretta del composto, dato che molti pesticidi, se hanno tendenza all’accumulo, possono risultare tossici anche per esposi­zione ripetuta a dosi subeffettive.

Disinfestazione e disinfezione: quando e come

margherita africana

Può accadere che piante da appartamento 0 da piena aria, erbacee o arboree, coltivate in aiuola o in vaso, in pieno sole oppure in ombra avvizziscano da un  giorno all’altro, presentino fogliame deturpato o rosicchiato e, infine, mostrino chiaramente di essereprossime all’essiccazione.  La ragione di uncosì rapido deperimento dipende dalla presenza di parassiti animali o vegetali.

Vi sono, per esempio, dei parassiti che si nutrono di tessuti vegetali, altri che si servono delle foglie o degli steli delle piante per farne un comodo nido alle proprie uova e quindi alle larve che hanno bisogno di «mangiare» e traggono il proprio sostentamento dalla lamina fogliare oppure dal tenero midollo dei rami e dei germogli, togliendo vitalità alla pianta e non di rado causandone la morte.

A volte parassiti veri e propri non se ne vedono, eppure la pianta risulta ugualmente «ammalata». In questo caso si tratta di particolari microrganismi (funghi, muffe e batteri) che, nutrendosi a spese della pianta, provocano alterazioni più o meno gravi.

Ma, quando, allora disinfestare?