Agrumi, malattie e parassiti

Tra gli alberi presenti nel nostro giardino o nel nostro frutteto, gli agrumi sono forse quelli più soggetti a malattie ed avversità, che potrebbero portare anche alla morte della pianta, se non trattati in modo specifico e tempestivo.

In queste poche righe cercheremo di illustrare i principali danni arrecati agli agrumi da parassiti e condizioni ambientali avverse, nella speranza che le indicazioni possano esservi utili per riconoscere il problema ed individuare le possibili soluzioni.

L’ambiente esterno contribuisce in modo determinante sulla salute dei nostri agrumi. Basti pensare molte malattie sono causate da temperature troppo basse o troppo elevate, dagli agenti atmosferici avversi (vedi grandine, neve, pioggia prolungata o vento) o dall’inquinamento. A questi vanno poi aggiunti i lunghi periodi di siccità, causa il più delle volte dell’ingiallimento delle foglie, della scarsa fioritura e della caduta prematura dei frutti.

Coleotteri, temibili nemici delle piante

L’ordine dei coleotteri comprende oltre 850mila specie di insetti molto dannosi sia per le colture che per le piante ornamentali; a questo vasto gruppo appartengono il punteruolo rosso della palma, l’oziorrinco, il maggiolino, la dorifora e persino la deliziosa coccinella, la quale però può rivelarsi molto utile proprio perchè divora le larve dei suoi “parenti” più cattivi. La femmina del coleottero depone le proprie uova sottoterra o nella parte inferiore delle foglie, da queste fuoriescono delle larve voracissime (coleotteri fitofagi) che divorano la pianta a livello di foglie, fiori, frutti e radici soprattutto di pomodori, patate e più in generale i tuberi, peperoni, peperoncino,  melanzane e, tra le ornamentali, rose, gerani e palme.

La devastazione però parte dall’interno ed è per questo che i coleotteri possono anche agire indisturbati per molto tempo prima che ci si accorga delle loro presenza; è infatti solo con l’arrivo dei primi caldi che gli esemplari adulti escono allo scoperto e si rendono ben visibili sulle piante spesso quando ormai per queste non c’è più nulla da fare. E’ facile quindi comprendere quanto sia fondamentale, laddove possibile, prevenirne l’attacco e correre ai ripari non appena se ne noti la presenza.

Afidi, le diverse specie

Degli afidi, meglio noti con il nome di pidocchi delle piante, vi abbiamo già parlato in diverse occasioni. Sapete quindi che si tratta di insetti che causano danni alle piante, sia erbacee che arbustive, succhiandone la linfa e favorendo l’insorgenza di malattie virali. Purtroppo vivono raggruppati in nutrite colonie e la loro presenza si rende manifesta attraverso la comparsa di una patina biancastra e appiccicosa (la melata) sulla quale si possono sviluppare le fumaggini (che poi non sono altro che funghi).

Quello che non vi abbiamo ancora detto è che esistono diverse specie di afidi, alcune delle quali prediligono particolari tipi di piante. Vediamoli:

Afide della radice

L’afide della radice vive, come ci suggerisce il nome, sulle radici di carciofi, fagioli, lattughe e così via. E’ di colore bianco-giallognolo e il suo attacco provoca ingiallimento e avvizzimento delle foglie nonchè il deperimento progressivo dell’intera pianta.

Parassiti: la processionaria delle conifere

La processionaria delle conifere, il cui nome scientifico è Thaumetopea pityocampa, è un insetto che, sotto forma di larva, attacca in particolar modo le conifere e ne distrugge le foglie, oltre ad arrecare ingenti danni alla pianta in generale; vista la sua pericolosità, la lotta alla processionaria è stabilita dalla legge. Questo Lepidottero attacca soprattutto alcune specie di pino, come il pino domestico, il pino nero, il pino silvestre e il pino d’Aleppo.

L’insetto compie una sola generazione all’anno; le larve nascono intorno alla metà di agosto e iniziano da subito ad attaccare le piante, si fermano in ottobre per poi riprendere l’attività in febbraio-marzo con l’arrivo delle prime giornate di sole; intorno ad aprile e maggio, le larve di processionaria hanno raggiunto la piena maturità e abbandonano il nido, scendono al suolo e si spostano lungo i rami e i tronchi della pianta in processione, da qui il loro nome comune, per poi rintanarsi nel terreno per compiere la loro metamorfosi a farfalla.

I danni prodotti dalla processionaria sono diversi a seconda dell’intensità degli attacchi; le lesioni causate dall’insetto possono manifestarsi sotto forma di gravi defogliazioni che causano l’indebolimento della pianta esponendola anche ad attacchi di altri parassiti, oppure, se l’aggressione è prolungata e la pianta è giovane, può verificarsi il definitivo deterioramento dell’esemplare.

Perchè le piante si ammalano

Nonostante i nostri sforzi tutte le piante sono soggette all’attacco di parassiti e all’insorgenza di malattie che possono comprometterne irrimediabilmente la vitalità. Poichè conoscere i nostri nemici e tenere costantemente d’occhio gli esemplari vegetali del nostro giardino è l’unico modo che abbiamo per ridurre al minimo le perdite, vediamo insieme quali sono i principali nemici delle nostre piante dai quali è nostro dovere tentare in ogni modo di proteggerle.

Le principali cause di malattia delle piante sono suddivisibili in tre grandi gruppi:

  • Parassiti animali
  • Parassiti vegetali (funghi e batteri)
  • Fisiopatie

I parassiti animali

Tra i parassiti animali maggiormente dannosi per le piante spiccano senza dubbio gli insetti: afidi, meglio noti forse come pidocchi delle piante, cocciniglie, bruchi ecc. Il tipo di danno che questi possono arrecare alla pianta varia in funzione di fattori diversi, fra i quali il loro apparato boccale; distinguiamo infatti insetti masticatori, come larve o bruchi, insetti succhiatori, afidi e cocciniglie, e insetti lambenti succhiatori, come le farfalle. A questi si aggiungono altri animali quali gli acari (tra cui il temibilissimo ragnetto rosso), lumache e nematodi.

Funghi delle piante, sclerotinia

La sclerotinia è una malattia delle piante che ne colpisce tutte le parti: fusti, foglie, frutti, fiori, radici e tuberi. Il fungo responsabile (Sclerotinia sclerotiorum) vive nel terreno ed attacca soprattutto le colture di soia, girasoli, colza, pomodori, patate, carciofi, sedani, leguminose in genere e cucurbitacee. Può tuttavia fare la propria comparsa anche sugli alberi da frutto (vite, mandorlo, pesco, susino e agrumi) e non disdegna le piante ornamentali. La malattia si manifesta con la comparsa sui fusti di chiazze cotonose biancastre su cui su formano dei piccoli corpi più scuri, i cosiddetti sclerozi, e la sua insorgenza è favorita da irrigazioni troppo frequenti e bruschi abbassamenti di temperatura.

Più precisamente, mentre su radici, bulbi e tuberi la sclerotinia si manifesta con rigonfiamenti neri, muffa biancastra e marciumi, sui rami e sul fusto  essa causa lo sviluppo di escrescenze dalla quali fuoriesce del liquido appiccicoso e la comparsa dei corpi scuri già descritti; le foglie invece sviluppano la muffa sulla pagina superiore e cadono dopo essersi completamente disseccate. Stessa sorte tocca ai fiori, mentre i frutti marciscono dopo avere sviluppato sulla propria superficie chiazze cotonose di forma circolare.

Parassiti delle piante, il grillotalpa

Il grillotalpa (Gryllotalpa gryllotalpa) è un insetto dell’ordine degli Ortotteri. Gli esemplari adulti raggiungono una lunghezza di 4-5 cm, si presentano di colore rosso scuro e sono dotati di ali. Le zampe anteriori, molto robuste e denticolate, rappresentano l’arma con la quale questo curioso insetto (ma forse tutti gli insetti lo sono) reca danno alle nostre piante; di queste infatti si serve per scavare gallerie nel terreno, provocando, di conseguenza, la rottura delle radici che incontra sul proprio cammino.

Non c’è praticamente limite alla vegetazione che il grillotalpa può investire; questo insetto terricolo agisce infatti dovunque trovi un terreno sciolto, umido e torboso che si tratti di prati, orti o aiuole. La sua presenza si manifesta con la comparsa di gallerie superficiali piuttosto grosse e danneggiamenti alle radici delle piante a livello del colletto. Dopo l’accoppiamento, che avviene in Giugno, le femmine depongono, a 20 centimetri di profondità, 200-300 uova all’ interno di un involucro piuttosto voluminoso e di forma sferica.

Parassiti delle piante: l’oziorrinco

Tra gli insetti che colpiscono più frequentemente le piante ornamentali c’è l’oziorrinco, un parassita appartenente alla famiglia dei Coleotteri Curculionidi in grado di provocare sulle foglie delle giovani piante delle erosioni a forma di mezzaluna.

L’oziorrinco colpisce sia le piante ornamentali che quelle da frutto, e la sua azione erosiva, oltre ad essere antiestetica, è molto pericolosa per i giovani alberi in quanto ne limita la capacità di fotosintesi, rallentandone la crescita. L’oziorrinco fa la sua comparsa nel mese di maggio e prosegue la sua azione fino a giugno, per poi fermarsi in estate e riprendere ancora più voracemente in autunno.

Gli esemplari adulti di oziorrinco agiscono di sera, risalgono lungo il tronco fino ad arrivare alle giovani foglie ed iniziare a mangiarle, poi all’alba scendono dalle piante e ritornano nei loro rifugi nel terreno. Se gli adulti di oziorrinco sono pericolosi, anche le larve sono dannose perché si nutrono di radici, risultando, pertanto, nocive sia per gli ortaggi e gli alberi da frutto, sia per le piante ornamentali.

Funghi delle piante: il Corineo

Il corineo è una malattia fungina che colpisce molte piante della famiglia delle Drupacee, come il pesco, il mandorlo, l’albicocco e il ciliegio, ma anche diversi tipi di piante ornamentali.

Gli esemplari colpiti dal corineo presentano foglie con piccole macchie rosse o violaceo, di circa mezzo centimetro di diametro e con un alone chiaro che le circonda. Con il passare del tempo, l’intera aerea della macchia si stacca e provoca dei fori in tutta la superficie fogliare, segno evidente della devitalizzazione della foglia.

Parassiti estivi: come difendere le piante

In estate, oltre che dal caldo, bisogna proteggere le piante anche dai parassiti che proprio in questa stagione si moltiplicano velocemente, in quanto il calore e l’umidità accelerano la loro velocità di propagazione. I parassiti che attaccano le piante più frequentemente, soprattutto in questo periodo, sono gli afidi che formano delle grandi colonie sulle foglie e sui giovani germogli.

Accorgersi degli attacchi da parte degli afidi è molto semplice in quanto sono visibili ad occhio nudo, anche se spesso il loro colore tende ad uniformarsi con quello della pianta colpita. Gli afidi succhiamo la linfa e lasciano sulla foglia una melata, che diventa un ottimo pasto per le formiche e terreno ideale per la propagazione della fumaggine, un fungo dall’aspetto nero e appiccicoso.

Fermo restando che per combattere gli afidi è necessario un insetticida specifico, se le piante si trovano all’esterno potete provare a disperdere la colonia con la canna dell’acqua, ma non riuscirete ad eliminarli del tutto.

Impatiens, malattie e avversità

impatiens malattie

Se non vengono coltivate in condizioni ottimali anche le Impatiens sono facilmente soggette all’attacco di parassiti e all’insorgenza di malattie. Le stagioni in cui è più probabile che si ammalino sono l’autunno e la primavera a causa della elevata umidità ambientale che le caratterizza, mentre le avversità più comuni sono l’oidio (mal bianco), i marciumi radicali e l’attacco di insetti come gli afidi (i pidocchi delle piante).

Impatiens, oidio o mal bianco

Il mal bianco è una malattia fungina che attacca le foglie, i fusti e, talvolta, i fiori della pianta che risultano ricoperti da una patina biancastra e polverosa; la malattia causa un disseccamento progressivo di tutte le strutture della pianta e quindi la conduce alla morte. Se ci si accorge in tempo dell’infezione è possibile fare un tentativo di salvataggio eliminando le parti malate e distribuendo su quelle rimaste un prodotto specifico a base di zolfo bagnabile. Questo però andrà utilizzato con molta cautela perchè le Impatiens hanno dei fusti molto teneri che potrebbero ustionarsi al contatto con lo zolfo.

Palme, i parassiti più comuni

palme parassiti

Nonostante il loro aspetto maestoso e la loro ben nota longevità possa farle apparire indistruttibili, le palme sono soggette all’attacco di un buon numero di parassiti e temono malattie e condizioni avverse. Anzi, la quantità di parassiti che possono danneggiarle è tale da meritare una trattazione a parte nel capitolo dedicato alle malattie delle palme. Vediamo uno per uno i più comuni:

Gorgoglione delle palme

Si tratta di un parassita delle palme che colpisce soprattutto le palme da cocco e quelle del genere Phoenix; le larve penetrano all’interno del tronco attraverso le guaine fogliari e si nutrono dei teneri tessuti che si trovano al centro di esso. Se l’infestazione è massiccia la palma può venirne distrutta; per questo motivo è fondamentale intervenire con insetticidi locali non appena si notino i primi segni della presenza del Gorgoglione, denunciata da fori sulle foglie.

Scarafaggio delle foglie delle palme

Lo scarafaggio delle palme è un parassita che attacca le lamine fogliari divorandone grandi porzioni. La foglia si deforma e assume un colore brunastro. E’ opportuno intervenire con un apposito insetticida locale in polvere, carbaril, ripetendo l’applicazione a una settimana di distanza. Lo scarafaggio delle foglie della palma è diffuso soprattutto negli ambienti tropicali.

Scegliere l’insetticida: a pronto effetto o sistemico?

insetticidi normali o sistemici

Gli insetticidi si dividono in quelli a pronto effetto e in quelli sistemici; gli insetticidi a pronto effetto si presentano come una soluzione spray oppure come pastiglia da sciogliere nell’acqua e poi da fornire alla pianta; questo tipo di insetticida è efficace per contrastare la diffusione dei parassiti una volta che hanno già fatto la loro comparsa, tanto che vengono definiti da “post emergenza”.

L’insetticida a pronto effetto agisce per soffocamento oppure per ingestione, e in caso di attacco prolungato ne va alternato più di un tipo in quanto gli insetti tendono ad immunizzarsi allo stesso prodotto.