Progettare il giardino, le conifere nane

juniperus communis ginepro comune

Se state progettando un giardino o siete alla ricerca di un modo per abbellire la vostra terrazza con piante e fiori, non potete assolutamente tralasciare l’aggiunta delle conifere nane; insieme al prato e alle tappezzanti infatti le conifere sono tra gli elementi più eleganti, versatili e funzionali di un giardino che si rispetti. Vediamo di conoscerle un po’ meglio e di capire come possiamo utilizzarle.

Le conifere nane sono piante di modeste dimensioni che si prestano a valorizzare angoli non troppo grandi del giardino; possono però essere coltivate anche in vaso e svolgere la medesima funzione in terrazza e in balcone. Quasi tutte sono rustiche e non hanno grandi necessità in fatto di terreno e cure colturali, adattandosi, a seconda della specie, alle condizioni climatiche più disparate; al gruppo delle conifere nane sempreverdi appartengono infatti sia specie adatte ai climi montani e temperati, che specie che tollerano il clima mediterraneo; nella scelta delle conifere occorrerà quindi tener conto della zona climatica in cui si trova lo spazio verde che  le ospiterà.

Anche le conifere nane, analogamente a quanto già visto a proposito delle tappezzanti, possono essere impiegate per valorizzare zone impervie e difficilmente raggiungibili del giardino o ricoprire quelle in cui il prato stenta a crescere, oppure ancora per delimitarne lo spazio o suddividere il giardino, o la terrazza, in aree distinte.

Iberide, il bou­quet della sposa

Iberis

II nome scientifico dell’iberide, ossia Iberìs, deriva dall’antico nome del paese da cui provengono queste piante, l’Iberia, che cor­risponde all’attuale meravigliosa Spagna. Nel linguaggio comune le iberidi prendono vari nomi: «porcellana», «tlaspi», «bou­quet della sposa», «fiocco di neve», «ce­stello d’argento»,  «nevina».

L’iberide, come gran parte delle erbacee perenni, trova ampio impiego in molte zone dei nostri giardini, ma anche e anche sui balconi e sulle terrazze. In modo particolare, l’iberide è indicata per formare ricche bordure e macchie ai margini dei prato, per coprire brevi scarpate, per formare massa cromatica sulle roccaglie di una certa dimensione oppure per ricadere dai muretti a secco.

Le belle corolle delle iberidi si prestano anche al­la realizzazione di composizioni e rappre­sentano una fresca e gradevole decorazione per la casa, tanto più che esse resistono davvero a lungo recise, e, le loro corolle si accordano facilmente an­che con fiori di altra specie purché di colore tenue.

Funghi delle piante: la ticchiolatura

ticchiolatura

La ticchiolatura è una malattia causata da un fungo che colpisce soprattutto le piante ornamentali e quelle da frutto; questo micete colpisce soprattutto in presenza di clima umido e di riciclo d’aria insufficiente. Gli attacchi di ticchiolatura avvengono soprattutto in autunno o in primavera, soprattutto se è molto piovosa e umida. Le piante più colpite da questo fungo sono il melo, il pero e le rose, ma vengono attaccate anche le piante ad alto fusto, come il salice e il pioppo.

Il micete che provoca la ticchiolatura colpisce soprattutto le foglie, ma può attaccare anche i fusti e i frutti; le foglie invase dal fungo si ricoprono gradualmente di macchie scure. La parte interessata è quella superiore della foglia, che piano piano diventa di colore giallo, ma la malattia si propaga velocemente anche alla pagine inferiore, per poi passare ai rami e, infine, al frutto. Una volta cadute, le foglie non si sono liberate del fungo, in quanto esso sopravvive all’inverno come spora.

Piante rampicanti: l’Akebia quinata

akebia

Se avete l’esigenza di ricoprire un muro o una rete di recinzione e volete al tempo stesso circondarvi di magnifici colori oltre al verde delle foglie, l’Akebia quinata può rispondere perfettamente ai vostri bisogni e regalarvi un spettacolo gradevole per gran parte dell’anno.

E’ una pianta appartenente alla famiglia delle Lardizabalacee ed originaria di Cina, Giappone e Corea, molto apprezzata alle nostre latitudini per via della curiosa fioritura.

E’ caratterizzata da foglie composte a loro volta da tre foglioline con margini dentati e da infiorescenze dalla forma particolare e dal colore rosa purpureo, riunite in racemi, che offrono il meglio della loro bellezza nel periodo primaverile.

Cycas, orniamo di palme il nostro giardino

cycas

II nome scientifico di queste belle piante deriva dal greco kikas, termine che serviva a indicare genericamente un gruppo di pal­me abbastanza somiglianti alle nostre cycas. Nei Paesi di origine le piante di cui ci stiamo occupando hanno un notevole valore ali­mentare in quanto:

  • dai tronchi della C. circìnnalìs si estrae la farina di sagù;
  • i semi della C. media si consumano cotti;
  • i semi rossi della C. revoluta, che è quella che noi coltiviamo a scopo ornamentale, sono considerati una vera e propria leccor­nia;
  • le foglie della specie C. rumphìi, in Australia, si mangiano sia cotte che crude sotto forma di insalata;
  • con le grandi fronde delle cycas, in Polinesia e Papuasia si fabbricano ventagli e flabelli riservati ai capi tribù e agli stregoni;

Le piante tappezzanti, cosa sono a cosa servono

piante tappezzanti cosa sono

Con il nome di piante tappezzanti si indicano tutte quelle piante che crescono “in larghezza” piuttosto che in altezza e, proprio perchè sono molto basse, si prestano bene ad essere utilizzate come coprisuolo in giardino, sia per riempire spazi vuoti che per creare macchie di colore o stabilire una continuità tra specie vegetali di altezza diversa, come alberi e arbusti. Ma le funzioni svolte dalle piante tappezzanti non sono esclusivamente di natura ornamentale; queste infatti, grazie alla loro fitta rete di radici, attenuano i movimenti del suolo e lo proteggono dalla pioggia e dal vento.

Inoltre, dal momento che richiedono pochissime cure colturali, le tappezzanti sono ideali per la copertura di angoli di giardino poco praticabili (ad esempio perchè in pendenza) dove sarebbe difficile praticare interventi di irrigazione e manutenzione. Sempre per lo stesso motivo, possono essere impiegate al posto del prato per donare al giardino una pavimentazione verde, soffice e gradevole alla vista, soprattutto quando non si dispone di ampi spazi pianeggianti.

Fenestraria Aurantiaca

fenestraria

Al genere Fenestraria appartengono due specie di piante grasse, originarie dell’Africa, in particolare della Namibia, appartenenti alla famiglia delle Aizoacee, un gruppo che comprende circa cento specie di piante perenni, succulente, nane, molto facili da coltivare e dalla crescita rapida.

Dal punto di vista morfologico è una pianta cespitosa praticamente acuale, che dà spesso origine a colonie estese, con foglie lunghe circa due centimetri, carnose e dalla forma di clava; la parte superiore delle foglie, è detta “finestra”, da cui deriva il nome della pianta, perché è trasparente e priva di clorofilla, ma permette il passaggio della luce ai tessuti sottostanti; le foglie sono di colore verde-grigiaste, e assumono tonalità rosate se coltivate in pieno sole. I fiori compaiono alla fine dell’estate e sono di colore arancio e giallo.

Migliorare il terreno, sostanza organica e fertilizzanti

The Plantsman

Alcuni terreni si presentano già con tutte le caratteristiche necessarie al sano di sviluppo delle specie vegetali che dovranno ospitare, altri invece, e questo accade con maggiore frequenza, necessitano dell’aggiunta di alcuni elementi per svolgere al meglio la propria funzione quali sostanze organiche e fertilizzanti.

Le sostanze organiche

L’aggiunta di sostanza organica migliora la capacità di assorbimento del terreno e, una volta trasformatasi in humus, lo rende più fertile e soffice. Ma cosa si intende esattamente per sostanza organica? La sostanza organica è costituita dai resti di organismi animali o vegetali presenti naturalmente nel terreno, qualora questo non ne fosse sufficientemente provvisto è possibile aggiungere la sostanza organica sotto forma di prodotti derivati dal legno come segatura e corteccia decomposta, torba e residui di coltivazione del legno e del mais e compost. La sostanza organica va sparsa sulla superficie del terreno e quindi spinta a 2-5 cm di profondità

I fertilizzanti

Nella categoria dei fertilizzanti rientrano in realtà anche le sostanze organiche, delle quali vi abbiamo già detto; tecnicamente infatti le sostanze organiche rientrano nel gruppo dei cosiddetti ammendanti, utili a migliorare la struttura e/o tessitura del terreno. Ciò premesso, i fertilizzanti possono essere suddivisi in tre categorie:

  • Ammendanti;
  • Concimi;
  • Correttivi.

Morfologia delle piante: le foglie

foglia

Oggi continuiamo il nostro viaggio nella morfologia delle piante; dopo aver scoperto le funzioni di radici e fusto, oggi  il turno delle foglie. Le foglie sono gli organi aerei delle piante, che nascono dai nodi del fusto; sono laminari, in genere di colore verde a causa del pigmento della clorofilla, e a crescita limitata. La loro funzione principale è quella di realizzare la fotosintesi clorofilliana, un processo chimico mediante il quale le piante, con l’aiuto dell’energia solare, ottengono le sostanze organiche; grazie a questo processo le piante producono anche l’ossigeno.

Ogni foglia è formata dal lembo o lamina superiore e dal picciolo, cioè la parte allungata della foglia che la unisce per la base al fusto; in caso di assenza del picciolo, si dice che la pianta è sessile, mentre nel caso in cui esso è evidente, si parlerà di foglia spicciolata. La lamina fogliare è percorsa da piccole venature, che costituiscono la venatura fogliare, la cui funzione principale è quella di favorire la distribuzione omogenea delle sostanze nutritive in tutta la foglia e di costituire una specie di scheletro che dà consistenza al lembo.

Cotognastro, una pianta ornamentale di origine Orientale

Cotognastro

Ii nome di queste specie è di chiara derivazione greca e significa letteralmente «simile al cotogno».

I cotognastri o Cotoneaster sono presenti, come piante ornamentali, nei giardini europei da circa 200 anni, ossia dall’inizio dello Ottocento. Fu il botanico Rupp il primo ad interessarsi di queste specie,  scoperte durante un viaggio in Estremo Oriente, luogo d’origine di molti Cotoneaster.

Le belle piante di cui ci stiamo occupando possono essere impiegate con altrettanto successo in giardino e sul balcone, sulle roccaglie e le scarpate, per decorare i muri fioriti o per accompagnare il movimento di una scala o il disegno di una vasca. Grazie al portamento ricadente o strisciante, molte specie di cotognastri si prestano a formare ricchi festoni oltre balaustre o ringhiere, cassette o grandi orci di terracotta.

Nasturzio, il rampicante che colora il giardino

nasturzio

Manca ancora un po’ all’arrivo della bella stagione, ma è già ora di cominciare ad immaginare come sarà il nostro giardino di qui a qualche mese, quali colori avrà, quali saranno i fiori più adatti alle nostre esigenze… E allora, visto che è tempo di scelte,  vogliamo proporvi la presentazione di uno splendido rampicante, che all’occorrenza può essere anche utilizzato come strisciante o per riempire vasi sospesi e balconi.

Parliamo del Nasturzio (Traopaeolum) appartenente alla famiglia delle Tropeolacee ed originario di Perù, Colombia ed Ecuador, ma romai diffuso in tutte le zone tempeate del Globo terrestre.

Comprende circa 90 specie di piante perenni o annuali, come detto prostrate o rampicanti, che producono fiori a forma di imbuto, che possono raggiungere i 5 centimetri di larghezza.

Piante grasse: la Fenestraria

fenestraria

Tra le piante grasse di maggior impatto visivo, merita un capitolo a parte la Fenestraria, appartenente alla famiglia delle Aizoacee ed originaria dei deserti dell’Africa meridionale.

Stiamo parlando di una pianta caratterizzata da foglie a forma di clava, tondeggianti e piegate verso l’interno. La particolarità delle foglie è quella di avere la sommità trasparente, il che aiuta la luce del sole a filtrare verso l’interno, nutrendo così i tessuti sottostanti. La ragione di tale conformazione si deve alla zona d’origine della Fenestraria, dove la pianta è sepolta sotto la sabbia e mostra alla vista solo la parte superiore.

In alcuni periodi dell’anno, la bellezza della pianta viene ancor più accentuata dalla comparsa di splendidi fiori dal colore bianco, giallo o rosso, molto simili alle margherite.

Senecio, comunemente detta Cineraria

senecio

II genere comprende circa 3000 specie, ampiamente differenti per dimen­sioni e caratteristiche: include sia piante erbacee originarie dell’Europa settentrio­nale sia piante succulente e carnose del sud dell’Africa, che ha portato alla suddivisione in tre gruppi principali.

  • Specie erbacee e arbustive :

sono in grado di produrre fiori in qualsiasi epoca tra dicembre e giugno: il momento ottimale per l’acquisto è all’aper­tura dei boccioli fiorali tra Natale a maggio. Le piante da quel momento possono fiorire per diverse settimane, dopodiché vengono normalmente scartate.

Le loro esigenze sono le stesse a prescin­dere dall’epoca di acquisto: per prolungare al massimo il periodo della fioritura vanno tenute in ambiente fresco (l’ideale è tra 10 e 16 °C), in una posizione ben illuminata ma non esposta direttamente al sole.

Colocasia, l’orecchio di elefante

colocasia

La Colocasia è una spettacolare pianta appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria delle zone tropicali africane. Alle nostre latitudini cresce spontanea nelle regioni del sud ed in Sardegna, ma può anche essere coltivata sia in vaso che in giardino (nell’ultimo caso sono in presenza di temperature non troppo rigide).

E’ caratterizzata da foglie molto grandi (possono raggiungere i 60 centimetri di lunghezza ed i 40 di larghezza), vagamente somiglianti alle orecchie di elefante. I fusti sono piuttosto robusti, ma anche parecchio molli, per cui non è difficile che finiscano nel terreno sotto il peso del fogliame.

La varietà più interessante è la Colocasia esculenta, altrimenti detta taro, i cui tuberi (del tutto simili a quelli delle patate) vengono consumati come alimenti, sia bolliti che grigliati. Anche le foglie sono commestibili, specie se giovani e consumate alla stregua delle nostre verdure cotte.