Fioriture di Febbraio

fioriture di febbraio

Questo mese, malgrado in qualche regione vi sia ancora possibilità di freddo intenso e di piogge persistenti, indubbiamente rap­presenta il periodo delle sorprese per quan­to riguarda le fioriture. Infatti, anche se in giardino la neve persiste negli angoli più umidi ed esposti a Nord, non è difficile scor­gere l’improvvisa macchia rosa della Bergenia o sassifraga, il lillà dei primi crochi o il giallo vivo delle forsizie, del calicanto, della amamelide o del gelsomino nudiflorum.

In Riviera poi, o nel Centro Sud, la mimosa illumina di lunghi tralci color limone lo sfondo cupo delle magnolie, dei cipressi, dell’alloro, dei lecci e degli eucalipti.

Sulle roccaglie esposte al sole fioriscono i primi anemoni, il quadrifoglio rosa o giallo, il Galanthus, le calendule, qualche timida pratolina o gli ellebori più tardivi. Quasi tutte le piante cominciano a mettere le gemme; nel Sud la fioritura dei mandorli volge ormai alla fine, mentre altrove i peschi cominciano a velarsi di una tenue sfumatu­ra rosa nel cauto aprirsi dei primi petali.

Erbe aromatiche: l’origano

origano

L’origano (Origanum vulgare) è una pianta perenne diffusa nei prati aridi e incolti del Sud Italia e del bacino mediterraneo, che può raggiungere gli 80 centimetri di altezza; è considerato un suffrutice, cioè una specie con la base del fusto legnosa come un cespuglio. La pianta dell’origano possiede foglie piccole e fiori rosa, riuniti in infiorescenze simili a spighe che compaiono in estate.

Questa erba aromatica va moltiplicata ad inizio primavera per divisione dei cespi oppure per semina in un semenzaio protetto; essendo una pianta tipica della flora mediterranea, l’origano teme il freddo e i terreni  argillosi e compatti che trattengono l’acqua. Per ottenere un profumo più intenso va esposto in pieno sole, annaffiato pochissimo e mai concimato.

Terra da giardino, come riconoscere il terreno ideale

come risconoscere terrenoAppena ieri vi abbiamo parlato di quanto sia importante un buon terreno per lo sviluppo rigoglioso della vegetazione in giardino; quindi abbiamo visto quali sono le principali componenti che lo costituiscono e il loro ruolo nello sviluppo e nel mantenimento della pianta. A questo punto vi starete chiedendo come si fa a riconoscere il tipo di terreno di cui disponiamo e a valutare se è adatto alle esigenze delle piante che abbiamo scelto per il nostro angolo verde o necessiti piuttosto di interventi finalizzati a renderlo tale.

Fermo restando che per stabilire con esattezza le caratteristiche fisiche e chimiche di un terreno è possibile rivolgersi ad imprese specializzate, alcune di queste sono stimabili ad occhio nudo anche da un giardiniere inesperto: se il substrato di cui disponiamo appare di colore biancastro, ad esempio, ciò indica che ci troviamo in presenza di un terreno calcareo, mentre se il suo colore è rossiccio si tratta di un terreno argilloso. Il terreno nero è invece ricco di materia organica, mentre il terreno grigio è tipicamente un terreno argilloso che presenta ristagni d’acqua.

Selaginella, ottima come tappezzante e come rampicante

selaginella

La Selaginella è una pianta appartenente alla famiglia della Selaginellacee ed originaria di Asia, Africa ed America, sebbene abbia trovato ormai larga diffusione su tutto il Globo. Può essere coltivata come pianta d’appartamento, ma trova l’utilizzo migliore come strisciante per ornare bordure e manti erbosi o come rampicante per coprire muri e recinzioni.

Si tratta di una pianta folta e compatta con foglie che presentano forme e colori diversi a seconda della specie, ma tutte ugualmente spettacolari e capaci di rallegrare la vista sia all’esterno che all’interno delle pareti domestiche.

La Selaginella non presenta una vera e propria fioritura, ma affida la riproduzione agli sporangi prodotti da alcune foglie.

Morfologia delle piante: il fusto

fusto delle piante

Oggi continuiamo il nostro viaggio all’interno della morfologia delle piante; qualche giorno fa vi avevamo parlato delle radici, questa volta è il turno del fusto. Il fusto svolge due funzioni molto importanti: serve per sostenere le foglie e collega l’apparato radicale alle foglie, permettendo la distribuzione delle sostanze nutritive necessarie alla pianta.

I punti del fusto da cui nascono le foglie sono i nodi e possono trovarsi a diversi livelli; la sua lunghezza può essere notevole, basti vedere certe specie di alberi, ma anche inesistente come nel caso delle piante nelle quali le foglie crescono dallo stesso punto, cioè le piante acuali. Anche il diametro del fusto presenta variazioni a seconda della pianta.

Le piante possono essere classificate in base alla durata del fusto in rapporto al ciclo vitale, e a questo proposito è necessario fare una distinzione tra le piante monocarpiche, cioè quelle che fruttificano una sola volta nel corso della loro vita, e quelle policarpiche, ovvero che fruttificano più volte, in genere una volta all’anno.

Potatura: le specie che vanno potate e i modi per farlo

potatura

Non tutte le specie reagiscono allo stesso modo a potature molto energiche; vi sono piante che tagliate drasticamente acquistano nuovo vigore e bellezza e ve ne sono altre che non sopportano l’operazione e possono anche essiccare se potate troppo o male.

In genere, si avvalgono di una potatura di ringiovanimento, eseguita senza risparmio eliminando quasi tutto il legno vecchio, le seguenti piante: oleandro, alloro, bosso, tas­so, biancospino, gelso, fico, acero, pioppo, platano, lagerstroemia, rosa, glicine, passi­flora, vite del Canada ecc.

Non possono, invece, essere potate drasti­camente le seguenti piante: magnolia, ca­melia, pittosporo, azalea, rododendro e le conifere in genere.

Esistono delle specie da fiore che si potano semplicemente racco­gliendone i rami fioriti; tipico esempio in questo senso sono la mimosa e la gaggia, la forsizia, i ciliegi e i peschi da fiore.

Un particolare tipo di potatura è quello che riguarda le rose, che debbono essere tagliate secondo una tecnica particolare alla fine del­l’inverno, prima che appaia la nuova vege­tazione, e anche una seconda volta, in ago­sto, per provocare un’artificiale fase di «ri­poso».

Progettare un giardino, la composizione del terreno

terreno ideale per giardino

Perchè le nostre piante crescano rigogliose è di fondamentale importanza conoscere le caratteristiche del terreno che dovrà ospitarle; questo infatti oltre a svolgere per loro una funzione di sostegno, ne rappresenta la principale fonte di nutrimento in virtù del suo contenuto di acqua, aria e sostanze minerali.

Più precisamente, sono le caratteristiche dello strato superiore del suolo (fino a un metro e mezzo di profondità) che devono interessare il giardiniere, mentre la parte più profonda ha scarsa o nulla importanza per la buona riuscita del giardino.

Vediamo quindi quali sono le principali componenti del terreno e il ruolo svolto da ciascuno nel mantenimento della vitalità della pianta:

Camassia, varietà e cure

camassia

La Camassia è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’America del Nord, molto apprezzata alle nostre latitudini per via della splendida fioritura.

Si tratta di una pianta con foglie nastriformi e fiori a forma di stella che possono assumere diverse colorazioni, dall’azzurro al viola, dal bianco al porpora, ma tutti ugualmente spettacolari per la decorazione del nostro giardino.

Può essere coltivata sia in piena terra che in vaso, purché se ne rispettino le richieste di luce ed acqua, sebbene la coltivazione non richieda grande esperienza nel campo del giardinaggio. Come si coltiva?

Potatura: consigli sul come praticarla e sugli attrezzi da utilizzare

forbici potatura

Per la potatura,gli attrezzi variano secondo le necessità. Di solito si impiegano le apposite cesoie a lame combacianti o a lame affiancate: le prime sono più delicate, le seconde sono invece adatte al taglio dei rami più robusti. Se, per le sue dimensioni, il legno da potare non può essere troncato in modo netto dal­le cesoie, ma esige un attrezzo più adatto allo scopo, si deve usare un seghetto o una roncola, che offrono la possibilità di esegui­re un taglio «pulito».

La potatura è tra le operazioni meno facili e semplici tra quante devono essere ese­guite da chi si occupa di giardinaggio. Per questo, in genere, soprattutto per gli alberi da frutto, è bene affidarsi per le prime volte a potatori di provata esperienza, osservando con molta attenzione il loro lavoro. Solo quando si ha la certezza di aver acquisito la necessaria pratica ci si può cimentare nel taglio di un esemplare, a titolo di prova. Infatti, una potatura errata può pregiudicare il raccolto in modo irreparabile e influire negativamente sulla fruttificazione anche per due o tre anni.

Erbe aromatiche: la menta piperita

menta piperita

Al genere Mentha appartengono molte specie, ma quella dal profumo più gradevole è la menta piperita; in Italia l’impiego in cucina non è particolarmente diffuso, se non per decorare i piatti o per insaporire insalate fresche e frittate. Nei paesi anglosassoni, invece, è un erba aromatica usata moltissimo.

La menta è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Labiate originaria del bacino mediterraneo e diffusa un po’ in tutta Europa, perché è resistente e di facile propagazione. La menta possiede un fusto quadrangolare di colore verde-violaceo, foglie ovali e seghettate, che se strofinate emettono un forte aroma, e fiori bianco-rosacei riuniti in infiorescenze a forma di spiga, che appaiono in estate e durano fino all’autunno; questa pianta può raggiungere anche il metro d’altezza.

Il frutto della menta è una capsula che contiene da uno a quattro semi; ama i terreni freschi e fertili esposti a mezz’ombra e richiede molto acqua; in genere preferisce la pianura ma la si può trovare anche a 700 metri d’altezza a patto che sia riparata dal vento.

Progettare un giardino, come scegliere le piante in base al clima

progettare un giardino

Progettare e realizzare un giardino e quindi averne cura, può offrire molte soddisfazioni quali che siano gli spazi dei quali disponiamo; quando ci si impegna nella creazione di un piccolo angolo di paradiso infatti quel che più conta è la scelta sapiente delle piante e della loro collocazione spaziale, indispensabile per fare in modo che crescano bene e creino un insieme armonioso.

Per ottenere questo risultato è fondamentale avere una conoscenza almeno discreta  di quelli che sono gli elementi  dei quali normalmente un giardino si compone: alberi, arbusti, piante rampicanti, piante perenni e piante annuali, le tappezzanti, il manto erboso e le aiuole.

Quanto alla scelta della vegetazione, dovrete ad esempio tenere conto delle caratteristiche climatiche della zona in cui vivete quali temperatura, piovosità, venti e salinità; esistono infatti alcune piante rustiche che si adattano più facilmente a condizioni climatiche diverse e altre più sensibili che sopravvivono bene solo in ambienti dotati di precise caratteristiche.

Piante bulbose: l’Acidanthera

acidanthera

Molto spesso sulle pagine di PolliceGreen abbiamo parlato di piante bulbose, elencandone caratteristiche e metodi di coltivazione, ma mai come in questo caso ci siamo trovati di fronte ad una pianta in grado di regalare uno spettacolo così gradevole per la vista.

Stiamo parlando dell’Acidanthera, una bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria dell’Africa e dell’Europa, particolarmente apprezzata sia come pianta da giardino che come fiore reciso, per la bellezza delle sue forme e per il delicato profumo.

E’ caratterizzata da tuberi molto piccoli, dai quali partono delle lunghe foglie nastriformi e appuntite da colore verde chiaro. Nel periodo estivo in mezzo al fogliame si sviluppano dei lunghi steli che producono fiori bianchi a forma di stella, con il centro color porpora.

Stephanotis floribonda, ovvero il gelsomino del Madagascar

gelsomino del madagascar

Lo Stephanotis floribonda, meglio conosciuto come gelsomino del Madagascar, è una pianta appartenente alla famiglia delle Asclepiadacee, originaria, appunto dell’isola africana Madagascar; è una pianta rampicante dai rami legnosi, con foglie lucide e coriacee, di colore verde scuro. Come pianta ornamentale è usata soprattutto per i fiori, dal colore bianco e dal profumo delicato, che per la forma ricordano quelli del gelsomino.

I rami flessibili consentono a questa pianta di arrampicarsi su un supporto, come un arco metallico; il gelsomino del Madagascar non sopporta i bruschi sbalzi di temperatura e in inverno preferisce gli ambienti freschi, la temperatura ideale va dai 14 ai 25°C. È molto importante potare i rami, perché dopo la fioritura crescono in modo disordinato. Per quanto riguarda l’esposizione, questa pianta è in grado di sopportare i raggi diretti del sole, purché non troppo intensi.

Arum italicum, ovvero il Pan di serpe

arum italicum

Se amate la vita all’aria aperta e le passeggiate nei boschi o lungo i corsi d’acqua, vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in qualche pianta di Arum italicum, comunemente conosciuta come Pan di serpe, gigaro o calla selvatica.

Cresce per lo più allo stato spontaneo, rallegrando l’ambiente circostante con spettacoli diversi a seconda del periodo. Nella stagione primaverile, infatti, questa pianta mostra la bellezza dei suoi fiori bianchi, simili a quelli della calla, in mezzo ad un gran numero di foglie larghe dal colore verde scuro.

Ad un mese dalla fioritura, invece, si manifestano i primi frutti, costituiti da bacche dal colore verde, che maturando divengono rosso-arancio. Il colore particolare delle bacche può attirare l’attenzione di bambini ed animali che, ingerendole, possono essere soggetti ad avvelenamento mortale. Tale eventualità si verifica piuttosto raramente, visto che i frutti di Arum italicum risultano disgustosi al palato, scongiurando quindi il pericolo di ingestione massiccia.