Terofita (pianta)

Nella classificazione di Raunkiaer sono definite terofite le piante le cui gemme superano la stagione avversa sotto forma di seme. Il gruppo delle terofite comprende le seguenti sottoclassi:

Terofite cespitose

Le terofite cespitose sono caratterizzate da fitti ciuffi di foglie che si dipartono dalla base. Fanno parte del gruppo giunco e Poa.

Terofite reptanti

Sono piante caratterizzate da un portamento strisciante: trifoglio.

Rosa canina, cure e coltivazione

La Rosa canina è senza dubbio la specie di rosa selvatica più diffusa in Italia, e cresce allo stato spontaneo nei boschi e nelle siepi; la Rosa canina, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, è diffusa in molte aeree a clima temperato dell’Europa, oltre ad essere stata introdotta anche in America, in Australia e in Nuova Zelanda.

L’appellativo di “canina” riferito a questa rosa selvatica si deve a Plinio il Vecchio, che riferisce come un soldato romano sia stato guarito dalla rabbia grazie ad un decotto di radici di questa rosa. Oltre a Rosa canina, i nomi con i quali viene indicata questa rosa sono “Rosa selvatica”, “Rosa di macchia” e “Rosa di bosco”.

Dal punto di vista botanico la Rosa canina si presenta come un arbusto spinoso alto circa 100 o 200 centimetri e caratterizzato da fusti legnosi dotati di spine, da fiori rosati dai grandi petali, che compaiono in tarda primavera e, soprattutto, dai frutti carnosi dai colori molto vivaci che maturano in tardo autunno.

Raunkiaer (sistema di)

Il sistema Raunkiaer è un sistema di classificazione delle piante messo a punto dal botanico danese Christen Christiansen Raunkiaer che lo descrisse nel 1934 nell’opera The Life Forms of Plants and Statistical Plant Geography. La classificazione di Raunkiaer si basa sulle modalità di adattamento degli organismi vegetali alla stagione avversa, rappresentata dall’inverno per le piante che vivono nei climi temperati  e dalla stagione secca per le piante che vivono in climi aridi e caldi.

Più precisamente, il sistema Raunkiaer si fonda sulle caratteristiche anatomiche e fisiologiche acquisite dalle piante allo scopo di proteggere le gemme o i semi. In base a tali caratteristiche e, soprattutto alla posizione delle gemme svernanti, cioè destinate a superare l’inverno, Raunkiaer suddivise le piante in gruppi ecologici a propria volta comprendenti diverse sottoclassi:

Latifoglia

Si definiscono latifoglie tutte le piante arboree e arbustive, erbacee o legnose caratterizzate da foglie larghe; queste possono essere persistenti o caduche ma più comunemente le latifoglie sono piante caducifoglie. Si tratta per lo più di piante appartenenti all’ordine delle Angiosperme, motivo per cui i due termini, angiosperme e latifoglie, sono usati come sinonimi. Il tronco si presenta cilindrinco per un tratto e si schiude in una chioma tondeggiante e voluminosa.

Piante ornamentali: l’Amorpha fruticosa

L’Amorpha fruticosa – conosciuta anche come Falso indaco – è una magnifica pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’America del Nord, anche se la sua diffusione si è ormai allargata a tutte le zone temperate del Pianeta. E’ costituita da un fusto molto ramificato, che può raggiungere anche i tre metri di altezza, ammesso che la pianta venga coltivata in piena terra. Le foglie sono costituite da decine di foglioline ovali, colore verde brillante. I fiori sono riuniti in spighe di colore rosso scuro e fanno la propria comparsa alla fine della primavera, per poi rallegrare l’ambiente circostante per tutta l’estate.

Il Falso indaco regala il meglio della sua bellezza nella coltivazione in piena terra, ma lo si può allevare anche in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute. Non è difficile da coltivare e richiede davvero pochi accorgimenti per crescere forte e vigoroso.

“Art & Flowers”: l’arte floreale in mostra al Macef di Milano

Appuntamento imperdibile per gli amanti di fiori e piante quello che si terrà dal 27 al 30 gennaio 2011 a Milano all’interno del Macef, il Salone Internazionale della Casa; anche quest’anno, infatti, il prestigioso appuntamento milanese ospiterà la rassegna internazionale d’arte floreale “Art & Flowers” by Macef, organizzata da Floral Designer, la Scuola Internazionale d’Arte Floreale.

Il soggetto di questa VIII edizione di “Art & Flowers” è “Fiori & Barocco”, e proprio su questo tema si sfideranno i migliori e più famosi maestri di Floral Design nazionali e internazionali, che realizzeranno degli innovativi e particolari elaborati floreali, indossando abiti del 1700 completi di accessori.

Compost

Il compost, detto anche terricciato o composta, è una miscela risultante dal processo di decomposizione e umificazione (compostaggio) di un miscuglio di sostanze organiche quali residui vegetali e animali, avanzi di cucina, rifiuti domestici.

Il compost maturo si utilizza mescolato al terreno o sparso sulla sua superficie e fungere a scopi diversi a seconda del proprio grado di maturazione.

A due-quattro mesi dall’inizio del compostaggio, il compost può già essere usato mischiato al terreno come fertilizzate ma non deve entrare in contatto con le radici della pianta poichè ancora instabile.

Fanerofita (pianta)

Secondo il sistema di classificazione botanica Raunkiaer, si definiscono fanerofite le piante perenni e legnose con gemme e apici vegetativi svernanti, destinati cioè a superare l’inverno, posti ad un’altezza dal suolo maggiore di 30 cm. Le piante fanerofite sono diffuse soprattutto in ambienti caldo-umidi e rappresentano il 47% della flora mondiale.

Al gruppo delle fanerofite appartengono le seguenti sottoclassi:

Nano-fanerofite

Le nano-fanerofite sono piante legnose le cui gemme sono collocate ad un’altezza dal suolo compresa fra i 30 cm e i due metri. Fanno parte di questo gruppo:

Crespino (Berberis vulgaris), Ginepro nano (Juniperus nana), Morella rampicante (Solanum dulcamara), Ribes alpino (Ribes alpinum).

Alberi monumentali: l’Ippocastano

L’Aesculus, meglio conosciuto come Ippocastano, è un albero imponente molto diffuso alle nostre latitudini. Appartiene alla famiglia delle Hippocastanacee ed è originario del continente asiatico, sebbene la sua coltivazione si sia ormai allargata a tutte le zone temperate del Pianeta. E’ una pianta costituita da un fusto che può raggiungere i 40 metri di altezza e da una chioma molto ampia.

Le foglie sono cuneiformi, a margine dentato, di colore verde brillante ed attraversate da nervature piuttosto evidenti. I fiori sono riuniti in pannocchie di colore bianco e fanno la propria comparsa in maggio-giugno, lasciando poi il posto ai frutti, costituiti da ricci meno pungenti rispetto a quelli del castagno, di colore verde e contenenti delle castagne non commestibili. L’Ippocastano si coltiva come albero singolo nei giardini privati o per decorare parchi e viali pubblici, dove crea immense zone d’ombra.

Compostaggio

Il compostaggio è una procedura attaverso la quale si ottiene una miscela di sostanze umificate, il cosiddetto compost, ad opera di batteri e funghi presenti sul terreno, a partire da un miscuglio di residui vegetali e animali. Il compost, detto anche terricciato o composta, così ottenuto può essere utilizzato come fertilizzante per orti e giardini.

Tra i residui organici utilizzabili per il compostaggio troviamo:

  • materie azotate: rifiuti vegetali quali erba sfalciata e foglie verdi e rifiuti domestici come gli avanzi di cucina (bucce, pelli, verdure);
  • materie carboniose: rami potati, paglia, foglie secche;
  • gusci di noci, semi, gusci di uova, filtri di tè, fondi di caffè, carta (purchè non stampata e patinata), cartone, tessuti naturali al 100%.

Piante officinali: l’Agnocasto

Tra le piante officinali, quella più “amica” delle donne è sicuramente l’agnocasto, in quanto agisce in modo benefico su molti disturbi tipici femminili, come i dolori legati al ciclo mestruale. L’agnocasto è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, ed è riconosciuta come pianta officinale fin dall’antichità, basti pensare che fu menzionata da Plinio già nel I secolo d. C.

Il nome botanico dell’agnocasto, ossia Vitex agnus castus, deriva dalla credenza che questa pianta fosse in grado di contenere la libido delle donne che l’assumevano, tanto che si riteneva che fosse d’aiuto per rispettare i voti di castità delle monache. 

Le parti utilizzate in fitoterapia dell’agnocasto sono i frutti maturi essiccati, delle drupe allungate di colore nero-rossastro che contengono quattro semi neri simili al pepe; questi semi possiedono un odore leggermente aromatico e un sapore aspro dovuto alla presenza di flavonoidi; anche le foglie essiccate sono usate in erboristeria. Per quanto riguarda i componenti, l’agnocasto contiene flavonoidi, glucosidi iridoidi, casticina, principi amari, alcaloidi e una piccola quantità di olio essenziale.

Piante da appartamento: la Gesneria

La Gesneria è una pianta erbacea che dà il nome alla famiglia delle Gesnariacee. La sua origine si può collocare nell'America del sud, sebbene la sua diffusione sia estesa a tutte le zone temperate del Globo. E' caratterizzata da un fusto sottile che porta foglie ovate e vellutate, di colore verde o argenteo a seconda della specie. I fi

ori sono di colore rosa, rosso o arancio e fanno la propria comparsa in estate o in autunno.

La coltivazione ideale è quella in vaso, all'interno delle pareti domestiche, trattandosi di una pianta che rischia la morte se esposta a temperature inferiori ai 15°C. Può essere esposta in giardino o in terrazzo solo in primavera inoltrata, quando il rischio delle gelate tardive è ormai superato. In ogni caso, è necessario garantire alla Gesneria la giusta illuminazione ed umidità per ottenere dei risultati apprezzabili.

Anticrittogamico

Anticrittogamici

Sotto il nome di anticrittogamici vanno elementi, o composti di elementi, utilizzati in agricoltura o giardinaggio allo scopo di eliminare i funghi delle piante e/o prevenirne l'insorgenza; per questo motivo gli anticrittogamici vengono comunemente denominati funghicidi.

Gli anticrittogamici sono distinti in inorganici e organici, nel primo gruppo sono compresi il rame, sotto forma di solfato, ossicloruro e idrossido e lo zolfo, mentre tra gli anticrittogamici organici troviamo: ditiocarbammati, benzimidozoli, dicarbossimidi (attualmente caduti in disuso), triazoli e anilinopirimidine.

I diversi funghicidi in commercio presentano meccanismi di azione differenti a seconda del principio attivo contenuto; in base al meccanismo d

i azione distinguiamo: