Fioriture di maggio: l’Azzeruolo

azzeruolo

L’Azzeruolo (Crataegus azarolus)

Fioritura: da aprile a maggio
Impianto:
in primavera
Tipo di pianta:
perenne rustica
Altezza max:
4-5 metri

Tra le fioriture più spettacolari del mese di maggio, non possiamo non nominare quella dell’Azzeruolo (o Lazzeruolo), pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Asia Minore e dell’Isola di Creta, diffusa alle nostre latitudini sia al nord che al sud.

Si tratta di un albero da frutto che non supera i 5 metri di altezza, presentandosi in forma arborea o cespugliosa, con tronco eretto e chioma allargata, costituita da rami spesso spinosi. Le foglie sono divise in cinque lobi ovali o cuneiformi, dal colore verde brillante. I fiori sono bianchi, riuniti in gruppi più o meno consistenti nel numero. I frutti sono di forma tondeggiante, con dimensioni differenti a seconda che la pianta sia selvatica o coltivata (allo stato spontaneo i pomi sono più piccoli) e colore che va dal bianco al giallo al rosso, secondo il grado di maturazione. La polpa contenuta nei frutti è agrodolce con sapore simile a quello delle nespole. Come coltivare l’Azzeruolo?

Lavori nell’orto: seminare i pomodori

seminare i pomodori

Continuiamo la rassegna dei lavori da fare nell’orto in questo periodo; dopo aver visto come procedere per la semina delle bietole, adesso passiamo a quella dei pomodori. Il pomodoro, botanicamente conosciuto come Solanum lycopersicum, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, originaria dell’America centro-meridionale e giunta in Europa nel 1540 ad opera del conquistatore spagnolo Hernán Cortés.

Il pomodoro è largamente usato per scopi alimentari: può essere consumato crudo come ingrediente dell’insalata oppure passato per ottenere sughi o altri piatti. Il pomodoro è una pianta perenne quando cresce spontanea, mentre è stagionale se viene coltivata; prima di procedere con la semina è molto importante occuparsi del terreno che deve essere ricco e drenato.

Questa pianta teme il freddo e, per questo, a meno che non venga coltivato in serra, maggio-inizio giugno è il momento più opportuno per seminarlo. Già nell’autunno precedente il terreno dovrebbe essere stato fertilizzato e concimato.

Lavori nell’orto: seminare le bietole

bietola

La bietola da coste è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, originario dell’Europa Meridionale, e particolarmente diffuso nelle regioni del bacino del Mediterraneo. Questa verdura viene spesso indicata con diversi nomi, tra i quali bietola, costa, bieta; in realtà si tratta di una barbabietola alla quale sono state selezionate le foglie al posto delle radici. La sua caratteristica principale è quella di avere coste molto carnose che vanno consumate cotte, anche se esistono delle varietà con coste più piccole che possono essere mangiate anche crude.

Le bietole debbono essere seminate tra aprile e maggio, nelle regioni più fredde va bene farlo anche in giugno, quindi siete ancora in tempo per procedere; la raccolta delle coste può essere effettuata sia a fine estate che in autunno. Vediamo come procedere per la semina.

Coltivare la menta

menta spicata

Tra le piante aromatiche la menta è sicuramente quella da  maggiori soddisfazioni a chi la coltiva; avere una pianta di menta a portata di mano può infatti regalare più di un piacere: dall’inconfondibile aroma che diffonde nell’aria alla possibilità immediata di aggiungerne qualche foglia a bevande e pietanze per decorarle o esaltarne il gusto.

Il genere menta comprende una moltitudine di specie e varietà perenni, rustiche o semirustiche tra le quali menta piperita, menta acquatica, menta arvensis, menta longifolia (nota anche come menta forte), menta rotundifolia, menta spicata o viridis, solo per citarne alcune, che si distinguono per dimensioni, caratteristiche dei fiori e delle foglie, aroma.

In linea di massima però tutte le specie di menta hanno foglie lanceolate ricoperte da una sottile peluria di colore verde scuro (menta piperita), verde brillante e variegate (menta suaveolens variegata). I fiori, tubolari o campanulati, crescono sempre raccolti in spighe e fanno la propria comparsa sulla pianta in estate per rimanervi fino ad autunno inoltrato.

Piante acquatiche: la castagna d’acqua

trapa natans

La Trapa natans, meglio conosciuta come Castagna d’acqua, è una pianta acquatica perenne appartenente alla famiglia delle Trapaceae, originaria dell’Asia, ma presente già da molto tempo in Europa e in America. La sua caratteristica principale è quella di essere costituita da una folta rosetta di foglie galleggianti dalla forma di un ventaglio di colore verde brillante.

In primavera, questa pianta produce dei piccoli fiori di colore bianco e rosa, che galleggiano sopra le foglie, che in estate diventano dei frutti contenenti un unico seme; sotto alla rosetta ci sono le radici che affondano nel terreno.

Grevillea, ideale per parchi e giardini

grevillea

La Grevillea è una pianta appartenente alla famiglia delle Proteacee ed originaria dell’Australia e della Nuova Zelanda, particolarmente apprezzata per la decorazione di parchi e giardini, dove riempie l’ambiente con la sua caratteristica e splendida fioritura.

E’ caratterizzata da un portamento arboreo o arbustivo, con rami ripiegati verso il basso e chioma molto decorativa, a prescindere dalla fioritura. Le foglie sono di colore verde brillante, allungate o pinnate, ricoperte di peluria.

Ma la vera bellezza della pianta sta nei fiori di modeste dimensioni ma riuniti in infiorescenze fitte che donano alla pianta un aspetto spettacolare.

Portare le piante d’appartamento all’esterno

piante da interno

Il mese di maggio è il momento ideale per portare all’esterno le piante che fino a questo momento abbiamo tenuto in appartamento, in modo che anch’esse godano delle temperature miti che le aiuteranno a ringiovanirsi e rinvigorirsi. Sistemiamole dunque in un luogo luminoso, al riparo da venti e forti piogge, dopo avere sostituito il primo strato di terra con nuovo terriccio.

Tuttavia, ciascuna pianta da interno ha le proprie esigenze e necessita di specifiche cure anche al momento di essere portata fuori. Vediamo quindi come tenere in forma alcune tra le piante più diffuse tra le mura domestiche: spatifillo, camedorea e dieffenbachia.

Spatifillo

Lo spatifillo è forse la più diffusa tra le piante da interno. Portata all’esterno in questo periodo dell’annosi svilupperà e produrrà nuovi fiori. Sistematela in un punto luminoso ma al riparo dai raggi solari diretti e proteggetela dai parassiti somministrando un insetticida sistemico in pastiglie.

Liriodendron tulipifera, ovvero l’albero dei tulipani

albero dei tulipani

Il Liriodendron tulipifera, meglio conosciuto come liriodendro o albero dei tulipani, è una pianta appartenente alla famiglia delle Magnoliaceae; è un albero di media grandezza che può raggiungere anche i 25 metri, originario dell’America settentrionale e caratterizzato dal tronco eretto e ramificato e dalla chioma a forma piramidale.

In primavera inoltrata produce diverse infiorescenze a forma di tulipano con i petali di colore giallo-verde e il centro arancione; quasi a fine estate produce dei frutti a forma di pigna che contengono numerosi semi. L’albero dei tulipani viene piantato spesso nei parchi perché necessita di molto spazio per svilupparsi al meglio.

L’orchidea Oncidium

oncidium

Ancora una volta ci occupiamo di Orchidee sulle pagine di PolliceGreen, per presentare in particolare l’Oncidium, la cosiddetta Orchidea ballerina, appartenente alla famiglia delle Orchidacee ed originaria dell’America centrale e meridionale.

Il genere comprende più di 400 specie con esigenze ambientali molto diverse tra loro, a volte addirittura opposte. Per generalizzare, si può dire che si tratta di piante epifite (crescono aggrappandosi ai rami degli alberi, ma non si comportano da parassiti), con foglie allungate, spesso coriacee, e fiori dalla straordinaria bellezza, che presentano una protuberanza (o cresta) alla base del labello.

La maggior parte delle Oncidium richiede la collocazione in ambiente ben ventilato, onde evitare che le radici trattengano l’acqua e creino dei fastidiosi marciumi radicali. Essendo una pianta che vive in ambiente umido, tuttavia, è necessario che venga nebulizzata spesso nella parte aerea.

Difendere le piante dalle piogge primaverili

piante e piogge primaverili

In questi giorni in cui il tempo non accenna a smettere di piovere, le piante hanno bisogno di qualche attenzione extra. Di sicuro la pioggia è benefica per le piante, ma quando inizia ad essere troppo può provocare anche dei danni.

I problemi principali sono per le piante che stanno in contenitori esposti alla pioggia nei balconi, che rischiano l’asfissia radicale; infatti, la carenza di ossigeno alle radici è provocata dall’acqua che, se troppo abbondante, satura lo spazio disponibile; questo inconveniente è particolarmente dannoso per le piante che non amano l’acqua o che hanno bisogno di un substrato poco drenato.

La soluzione migliore in questo caso sarebbe quella di togliere la pianta dall’esposizione alla pioggia, ma se ciò non è possibile, togliete almeno i sottovasi, che rimangono sempre pieni d’acqua, e sopraelevate i vasi rialzandoli leggermente. Fate attenzione anche ai fori di drenaggio che non devono essere otturati; se ciò è successo, ed è possibile accorgersene al tatto, spingete con un punteruolo la pallina di argilla o di terriccio che fa da tappo, in modo da far scorrere l’acqua più facilmente. Dopo i giorni di pioggia, le piante non dovranno essere più annaffiate almeno fino a quando il terreno non si sarà asciugato del tutto.

Piante da esterno: la Polygala myrtifolia

Polygala myrtifolia

La Polygala myrtifolia, meglio conosciuta come Poligala a foglia di mirto, è una pianta appartenente alla famiglia delle Polygalaceae; è una specie ibrida ottenuta dall’incrocio tra due specie originarie dell’Africa meridionale. Questa pianta è caratterizzata da un portamento tondeggiante, tronco ricoperto da una corteccia grigiastra e foglie sempreverdi lanceolate, che ricordano nella forma quelle del mirto, pur essendo più grandi. Dalla primavera fino all’autunno produce molti fiori riuniti in grappoli di colore rosa o lilla; in genere queste piante toccano i 150 centimetri di altezza, anche se esistono varietà nane che non raggiungono il metro.

L’esposizione preferita dalle Polygala è in un luogo soleggiato, in quanto l’esposizione alla luce solare favorisce la fioritura; non amano i freddi troppo intensi, e per questo è bene coltivarle in vaso in modo da poterle ricoverare all’interno quando la temperatura si fa rigida; ovviamente è possibile sistemarle anche in piena terra, ma deve essere in un punto soleggiato e riparato dal vento.

Le annaffiature devono essere regolari da marzo ad ottobre, soprattutto quando si nota che il terreno è asciutto; in inverno può essere annaffiata solo in caso di siccità prolungata, e in ogni caso bisogna fare attenzione a non lasciare ristagni d’acqua. Durante il periodo vegetativo le va offerto del concime per piante da fiore insieme all’acqua di annaffiatura.

Coltivare le piante in vasi sospesi

piante ricadenti

Dalle maestose felci alle deliziose petunie sono moltissime le piante con portamento ricadente che possiamo valorizzare coltivandole dentro a vasi sospesi, perfetti per dare un tocco di eleganza e colore a giardini, pergolati, balconi e terrazze. Basta fare i giusti abbinamenti e trovare l’angolo più adatto perchè diventino un elemento di arredo senza arrecare disturbo ai “passanti”.

Dopo aver individuato l’esposizione più adatta al tipo di coltivazione prescelta (le felci ad esempio vanno tenute in ombra totale) e avere installato il supporto (anche un gancio piuttosto resistente sul soffitto o su una trave di legno va bene) assicuriamoci che il materiale di cui è fatto il vaso sia abbastanza resistente; lo stesso vale per il supporto e la catenella che dovrà collegare il vaso a questo. Nel valutare la solidità del sostegno dovrete tenere presente che il vostro vaso sospeso una volta annaffiato peserà un po’ di più di quando lo avete appeso con la terra asciutta.

Piante rampicanti: l’Allamanda

allamanda

L’Allamanda è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Apocinacee ed originaria dell’America del Sud, sebbene la sua coltivazione sia ormai diffusa in tutte le zone temperate del pianeta.

Allo stato spontaneo può superare tranquillamente i 10 metri di lunghezza, strisciando sul terreno o arrampicandosi su sostegni naturali. Alle nostre latitudini, invece, viene coltivata in vaso e non raggiunge mai lunghezze superiori al metro e mezzo.

E’ caratterizzata da fusti sottili che presentano un fogliame ovale e lanceolato dal colore verde brillante. I fiori fanno la propria comparsa in primavera e decorano la pianta fino all’autunno. Si tratta di fioriture di notevoli dimensioni (fino a 10 centimetri di diametro), a forma di imbuto e colorate per lo più di un bel giallo intenso (alcune specie sono bianche o violacee). Al termine della fioritura, l’Allamanda si ricopre di un gran numero di bacche contenenti semi.

Come rinverdire al piede una siepe

rinverdire una siepe

Con il passare del tempo tutte le siepi tendono a spogliarsi al piede, i motivi di questo fenomeno sono da riscontrare soprattutto nella crescita in altezza e nell’invecchiamento della pianta; tutto ciò si può evitare, o per lo meno alleviare, con un’accurata potatura atta a valorizzare la vegetazione fin dal basso.

La prima cosa da fare è procedere alla piantumazione alla base di piante più piccole in modo da creare un secondo ordine di facile manutenzione; le piante adatte per questa operazione sono quelle di piccola taglia in modo da non danneggiare l’apparato radicale della siepe principale. Vediamo adesso quali sono le piante più appropriate per la piantumazione alla base.

Nella parte in ombra della siepe, le piante più adatte sono: la sarcococca, nella specie di piccola taglia che è più resistente e di più facile manutenzione, la maonia, che fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, gli Evonimus, molto versatili e resistenti, e il bosso, dalla crescita lenta e dall’alta resistenza al freddo.