
Continuando sempre a trattare l’argomento dei bulbi in giardino, ecco ancora qualche altro modo di impiegare le bulbose, per ottenere dei risultati molto interessanti.

Continuando sempre a trattare l’argomento dei bulbi in giardino, ecco ancora qualche altro modo di impiegare le bulbose, per ottenere dei risultati molto interessanti.

Oggi affrontiamo un nuovo capitolo della cura di piante e fiori: le tecniche colturali, ovvero tutti quei lavori fatti per rendere rigogliose e produttive le piante; dato che ce ne sono molte, andremo per gradi, e oggi sarà il turno della sarchiatura e della rincalzatura.
La sarchiatura è una tecnica colturale che possiede tre funzioni: quella di ridurre la compattezza del suolo in modo da farci entrare l’aria, quella di far penetrare il calore del sole nel terreno durante i mesi freddi, e quella di eliminare le erbe infestanti, in modo da lasciare maggior spazio per le sostanze nutritive; non a caso, spiegato praticamente, la sarchiatura è l’atto con il quale si recidono alla base le erbe infestanti prima di estirparle.

L’Escolzia (nome scientifico Eschscholzia) è un genere della Famiglia delle Papaveraceae che comprende poche specie erbacee perenni:
Originarie del Nord America, le Escoltzie furono introdotte in Europa nel XIX secolo come piante ornamentali ma da venivano ampiamente utilizzate a scopi medicamentosi dai nativi; si tratta di piante erbacee perenni, coltivate come annuali, a portamento cespuglioso, alte fino a 40-40 cm. Durante la stagione estiva producono fiori singoli a 4 petali di colore bianco, rosso, arancio o giallo. La più diffusa e coltivata è l’Escolzia californica, nota anche come Papavero della California.

Spesso siamo portati a pensare che la Rosa sia la regina indiscussa del nostro giardino, dimenticando che esistono delle piante altrettanto eleganti che potrebbero tranquillamente contenderle lo scettro (o il trono), come ad esempio la Camelia (o Camellia). originaria dell’area asiatica e appartenente alla famiglia delle Theacee.
Si tratta di una pianta dalla straordinaria bellezza, che regala una fioritura costante dalla primavera all’autunno, sia nella coltivazione in piena terra che in quella in vaso, al’interno dei nostri appartamenti.
Deve il suo nome a G.J. Camel che la introdusse in Europa nel 1700, ma per la sua diffusione bisogna ringraziare lo scrittore Dumas ed il suo romanzo, La signora delle Camelie, che contribuì a circondare tale pianta di un’aurea di nobiltà ed eleganza.

Il genere Tillandsia comprende circa 500 specie di piante erbacee e terrestri, di tipo perenne, appartenenti alla famiglia delle Bromeliaceae; queste piante provengono soprattutto da Sud America e dagli stati meridionali degli Usa. Le Tillandsia si coltivano in vaso o sui rami degli alberi.
Queste piante possiedono foglie sottili e pendule, e fiori piccoli a tre petali, generalmente raccolti in pannocchie o spighe; le varietà più diffuse di questa specie sono la Tillandsia argentea, che produce foglie di colore grigio-argento e fiori porpora, e la Tillandsia usneoides, con le foglie verde argento e fiori dalle sfumature che vanno dal giallo all’azzurro; questa varietà è particolarmente indicata per i cesti da appendere e per i vasi.

Se volete un tocco di colore per il vostro giardino, ma non desiderate occuparvi a tempo pieno della vostra creatura, vi consiglio di optare per la coltivazione della Gerbera, pianta dai colori vistosi, che richiede pochissime cure.
Appartiene alla famiglia delle Asteracee e deve il suo nome al botanico tedesco Traugott Gerber. In natura ne esistono un centinaio di varietà erbacee e rustiche, sebbene la coltivazione della Gerbera sia mirata soprattutto alla produzione di fiori recisi.
Questo non significa però che non possiate avere la vostra bella pianta di Gerbera in giardino o in angolo della vostra casa. Basta attenersi a delle semplici regole relative alla collocazione ed all’innaffiatura e potrete godere della bellezza dei suoi fiori variopinti da maggio a settembre.

Visto che abbiamo tanto parlato delle bulbose, di seguito ho cercato di sintetizzarle con una panoramica generale, ponendo l’attenzione su quando interrarle, sull’epoca della loro fioritura, sul colore dei loro fiori e sul come utilizzarle al meglio.
Aglio
epoca dell’interramento: autunno
epoca della fioritura: primavera,estate
colore dei fiori: bianchi, rosa, porpora
utilizzazione: roccaglie, bordure, vaso
Cipolla
epoca dell’interramento: autunno
epoca della fioritura: primavera-estate
colore dei fiori: bianchi, gialli
utilizzazione: ai bordi di vasche e stagni, vaso, fiori recisi

Chi si occupa di giardinaggio o possiede delle piante, almeno una volta si sarà imbattuto negli afidi, dei piccoli insetti lunghi pochi millimetri conosciuti anche con il nome di pidocchi delle piante. Gli afidi attaccano le piante tramite il loro apparato boccale, che essendo molto pungente, è in grado di perforare la superficie delle foglie, dei rami sottili e dei germogli, e di succhiare, così, la loro linfa.
Le piante “preferite” degli afidi sono quelle ornamentali, quelle orticole, le rose e anche il tabacco, ma possono attaccare tutte le piante coltivate. Come la maggior parte dei parassiti delle piante, anche gli afidi si annidano nelle parti più tenere, creando spesso danni molto importanti, non tanto per l’azione di un singolo afide, quanto perchè, quando attaccano decidono di farlo in branco e le loro colonie sono molto numerose, dato che le generazioni annuali di afidi sono due o tre e composte da diversi esemplari.
Quando gli afidi si annidano nelle piante e ne succhiano la linfa, emettono un liquido zuccherino chiamato melata, che fa diventare il vegetale il terreno ideale per la nascita dei funghi, in particolar modo delle fumaggini, che oltre a rovinare la bellezza della pianta, ne minano la salute.

Avete voglia di nascondervi dietro un muro verde, impedendo a vicini e passanti di curiosare nella vostra quotidianità? Avete l’esigenza di coprire recinzioni o muri antiestetici? O più semplicemente volete circordarvi di verde per tutto l’anno? Per questi ed altri bisogni, la soluzione ideale è una bella siepe, utile sia a scopo ornamentale che per salvaguardare la privacy da sguardi indiscreti.
Ma che cos’è una siepe? Cominciamo col dire che non esiste una tipologia di piante nata appositamente con lo scopo di dividere il nostro giardino dal resto del mondo, ma che ci sono delle specie particolari che noi “costringiamo” a tale utilizzo, piantandone diversi esemplari ad una certa distanza, in modo che, una volta cresciuti, fungano appunto da parete divisoria.
A ben vedere, qualunque tipo di pianta può tornare utile al nostro scopo (purché raggiunga una certa altezza), anche se generalmente si scelgono solo alcune varietà, come ad esempio il lauroceraso, l’alloro, l’agrifoglio, il bosso ed alcune specie di conifere.

Prima di procedere alla piantagione dei bulbi è bene accertarsi della perfetta pulizia dei vasi che li dovranno contenere, ricordando che:
i recipienti che avessero già ospitato altre piante, di qualsiasi specie, prima di essere utilizzati per le bulbose è bene che vengano sottoposti a un’accurata disinfezione consistente nel lavaggio con un detersivo qualsiasi accompagnato da una energica spazzolata sulle pareti interne. Successivamente, dopo aver risciacquato i vasi e averli fatti asciugare, è consigliabile spruzzarli con un insetticida;
in fondo a ciolole e cassette bisogna porre prima uno strato di ghiaia con funzione di drenaggio, poi qualche manciata di sabbia, infine il terriccio già concimato;
sarebbe opportuno che i vasi, una volta preparati come abbiamo detto, restassero in riposo per almeno una decina di giorni prima di mettere a dimora i bulbi, per far sì che la terra si possa ossigenare subendo un benefico processo di ossidazione, cosa che neutralizza l’eventuale azione dannosa derivante dal contallo di particolari sostanze contenute nel terreno con i bulbi.

La violacciocca è una pianta erbacea perenne sempreverde appartenente alla famiglia delle Crucifere, originaria dell’Europa del Sud e dell’Africa. È una pianta rustica, cespugliosa e coltivata per lo più come annuale e biennale, perché non sopporta bene il freddo; la violacciocca presenta fusti ramificati con foglie verdi, e in primavera produce delle spighe rivestite di fiori a quattro petali, molto profumati di colore bianco, rosa, giallo o porpora. Questa pianta può raggiungere un’altezza di 60 centimetri per una larghezza di 30.
La violacciocca va messa a dimora in aprile in un luogo soleggiato, o in parziale ombra, con ai piedi del concime a lenta cessione granulare, adatto per le piante in fiore; questa pianta teme il freddo particolarmente rigido e infatti è difficile che resista a temperature inferiori ai -5°C.

Continua la nostra sintetica carrellata sui fiori californiani; dopo aver visto le essenze dalla A alla B continuiamo con quelle dalla C alla D.
Calendula (Calendula officinalis)
La calendula è una pianta erbacea spontanea della Famiglia delle Compositae, nota per le sue proprietà rinfrescanti e lenitive. E’ indicata per chi ha un temperamento ostile, litigioso e incline alla polemica.
California Pitcher Plant (Darlingtonia californica)
La California Pitcher Plant è una pianta carnivora originaria del nord della California. E’ indicata tanto per coloro che tendono a reprimere i propri istinti apparendo freddi e controllati, quanto per color che, al contrario, sono troppo impulsivi.
California Poppy (Escholzia californica)
L’Escholzia californica, nota anche come Papavero californiano, è la specie più nota del Genere Escholzia della Famiglia delle Papaveraceae. E’ indicata a tutti coloro che si sentono attratti dall’esoterismo e si lasciano facilmente irretire da personalità carismatiche.

Il noce è una pianta proveniente dall’Asia, più precisamente dalla zona Himalayana, diffusasi poi in tutto il bacino del Mediterraneo. Il nome scientifico è Juglans, contrazione di Jovis glans (ghianda di Giove), perché in epoca romana si riteneva che tale albero fosse protetto dal Padre degli dei.
Parliamo di una pianta che può superare i 20 metri di altezza, con il suo tronco eretto e robusto (fino a due metri di diametro) e la folta chioma tondeggiante. Ha foglie ellittiche, vellutate, di colore verde scuro nella pagina superiore e leggermente più chiaro in quella inferiore.
Per quanto riguarda i fiori, occorre ricordare che il noce è una pianta monoica, il che significa che possiede entrambi i sessi sullo stesso individuo, pur mantenendo apparati distinti. I fiori maschili sono rappresentati da infiorescenze pendule, mentre quelli femminili sono raccolti in gruppetti. I frutti sono delle drupe verdastre che, maturando in autunno, si aprono e lasciano cadere le noci vere e proprie.