Stratificazione, quella a freddo per le piante carnivore

Quella della stratificazione è un pratica diffusa nel giardinaggio molto di più di ciò che un neofita potrebbe pensare. Essa serve ad aiutare il seme a germinare. Spesso la temperatura nella quale si tenta di far crescere il seme non è adatta alla pianta che deve generare, e per tale motivo si ha il bisogno di dare quella spinta “chimica” e naturale al seme per poter ingranare. Oggi tentiamo di approfondire il discorso della stratificazione per ciò che riguarda le piante carnivore.

Stratificazione delle semine: in cosa consiste

La semina è la parte più delicata dell’intero processo di nascita di una pianta. Per motivazioni spesso legate a fattori chimici o di temperatura, la germogliazione del seme diventa più difficoltosa, a causa della caduta dello stesso in uno stato di “dormienza” che non gli consente di germinare come dovuto. Quando ciò si verifica è necessario agire per risvegliare il seme, in modo tale che le sostanze che lo inibiscano vengano trasformate o rimosse. Questo processo è la stratificazione.

Potatura, un breve sguardo sulle tecniche

Spesso si parla di potatura, ma molte volte si accenna a lei ed alle sue metodologie solo quando, in concomitanza con un certo periodo o una certa stagione si ha la necessità di sfrondare un poco determinati alberi da frutto per poterne ricavare della utile materia prima. Difficilmente ci si concentra sulle differenti tipologie e sulle loro caratteristiche. E’ quello che vogliamo fare oggi introducendovi  le principali tipologie di intervento.

Partendo da quelle obbligatorie, di normale utilizzo, fino a quelle che consentono di dare una forma ben precisa all’albero o la siepe. Iniziamo a conoscerle.

Irrigazione: qualche curiosità su questa pratica

Irrigazioni: una parola che davvero apre un vero mondo di fantasie nella mente di chi la ascolta. Questo perché quasi sempre porta a pensare a vasti spazi verdi o orti pieni di verdeggianti ortaggi. Il tutto viene visto su scala davvero ampia. La realtà dei fatti può essere ben diversa. Specialmente se si ha voglia di prendersi cura in maniera ottimale del proprio giardino spendendoci un pizzico di più tra soldi ed impegno. Inutile sottolineare che i risultati non mancheranno, ovviamente.

Vediamo di fare un piccolo excursus di questa pratica e di presentarne le sue varianti più diffusi, fermo restando di arrogarci il diritto di affrontarle man mano nello specifico con maggiore attenzione.

Potatura rose, fatelo a febbraio

Quando potare le rose

Da qualche mese ormai vi invitiamo a dedicarvi alla potatura delle rose, ma qual è il periodo migliore per effettuare tale operazione? La potatura delle rose va effettuata in base alla temperatura esterna e quindi andrà anticipata o ritardata a seconda della regione in cui si vive.

Nelle zone a clima temperato è opportuno munirsi di cesoie e pazienza nella stagione autunnale o al massimo all’inizio dell’inverno. In tale situazione climatica, infatti, è meglio evitare di ritardare troppo la potatura per non trovarci poi a dover intervenire su una pianta già in ripresa vegetativa.

Nelle zone a clima freddo, invece, come ad esempio nelle regioni del nord Italia, la potatura delle rose va effettuata in inverno, anche nel mese di febbraio, prima della ripresa vegetativa ma quando le temperature non sono così rigide da provocare danni alle ferite create dai tagli.

Le forbici per la potatura della vite

Forbici per potatura

Esistono di fatto diversi tipi di forbice per potatura; quelle manuali e quelle automatiche; ci riferiamo alla differenza nel funzionamento, che può essere basato sul movimento meccanico impresso da sforzo muscolare, o può avere un movimento completamente automatico, basato su un micro-interruttore che trasmette il movimento alle forbici, appena queste vengono azionate a mano.


Solitamente, sia le forbici per potatura automatiche che quelle manuali, sono dotate di lame speciali e affilate, forgiate appositamente per la potatura dei frutteti e create con una speciale lega metallica che consente di lavorare al meglio, anche con temperature sfavorevoli perché molto basse. Sono entrambe dotate di prolunghe, in modo da poter operare da terra senza l’ausilio di scale, permettendo di raggiungere agevolmente i rami più in alto e rendendo il lavoro più facile e più proficuo.

Come forzare i giacinti

Sapete già che è possibile forzare i giacinti in appartamento per farli fiorire giusto in tempo per natale. L’operazione è piuttosto semplice e si compone di tre fasi: la prima, che trovate illustrata nel breve reportage casalingo che segue, consiste semplicemente nella piantumazione dei bulbi (io ne ho interrati due):

  1. Procuratevi, oltre a una palettina per scavare una buca e dei guanti da giardinaggio (io uso quelli in stoffa ma vanno bene solo per piccoli lavoretti), una ciotola bella capiente che avrete riempito con del buon terriccio per piante (Foto 1);
  2. Scavate una buca profonda circa 8-10 centimetri e sistematevi dentro il bulbo con la parte inferiore (quella più larga) poggiata sul terreno (Foto 2, 3 e 4);
  3. Coprite la buca (una per ciascun bulbo) con il terriccio (Foto 5);
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Forbici per potatura

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Quando si tratta di recidere rami per la potatura o soltanto per sfrondare una pianta, è necessario usare le giuste cesoie da potatura. Ce ne sono di diversi tipi, e tutte hanno un semplice ed efficace meccanismo di funzionamento in comune. Per il principio della leva, del punto di forza e del punto di resistenza, diversamente dislocati sugli assi, queste forbici permettono di fare un grosso lavoro, nel senso di pressione attuata di taglio, rispetto ad una minima forza contrastante, atta, questa, a far muovere il meccanismo, ed intesa come pressione sulla forbice stessa.Quindi con una presione minima, eserciteremo aldilà del punto di resistenza una pressione di una certa intensità, che ci permetterà di tagliare facilmente anche i rami più spessi e nodosi.

Infatti, una volta posizionata la forbice sul ramo da tagliare, basterà esercitare una pressione non necessariamente grande, per ottenere il risultato desiderato. Ci accorgeremo presto, usando queste speciali forbici da potatura, di come con un minimo sforzo si ottengano grandi risultati, che ci possono dare la giusta soddisfazione e che ci permettono di eseguire la giusta incisione nei tagli.

Lavori autunnali: propagare le piante perenni

Ottobre è il momento ideale per pulire le aiuole dai fiori ormai secchi, ma anche quello migliore per propagare alcune piante perenni con la tecnica della divisione dei cespi, in modo da ottenere la fioritura delle nuove piante già nella prossima primavera.

Gli esemplari migliori sui quali intervenire sono quelli di piccole dimensioni, come la Potentilla e il Teucrium, due piante perenni che in primavera garantiscono un’abbondante fioritura; al contrario, le piante di grandi dimensioni non sono adatte per essere riprodotte con questa tecnica. Vediamo come effettuare la divisione dei cespi nelle piante perenni.

Gli attrezzi per la potatura delle piante

Tra gli innumerevoli lavori da eseguire nell’orto, in giardino e nel frutteto in questo periodo dell’anno, merita particolare attenzione la potatura. Le rose, le ortensie, alcuni alberi da frutti hanno bisogno di essere sfoltiti, magari riutilizzando i  rami giovani per impiantare delle talee, ma il tutto va fatto seguendo delle regole specifiche e – soprattutto – utilizzando gli strumenti adatti.

Quali attrezzi occorre procurarsi per una perfetta potatura delle piante? Di seguito trovate la lista completa degli attrezzi che dovrebbe avere a portata di mano un buon giardiniere o un amante del giardinaggio fai da te.

Cominciamo da un attrezzo assolutamente indispensabile, a meno che non ci si dedichi alla sola potatura degli arbusti di piccola taglia. Parliamo della scala, che deve essere abbastanza lunga da poter raggiungere anche i rami più alti. In commercio se ne trovano di tutti i tipi e di tutti prezzi, ma converrebbe optare per quelle senza appoggio, regolabili e in alluminio leggero, tali da favorire gli spostamenti da una zona all’altra del giardino.

Viole e primule, è il momento di piantarle

Il mese di ottobre, ormai prossimo, rappresenta il momento ideale per piantare le primule e le viole del pensiero. Procedendo alla semina in questo periodo infatti potremo godere della loro fioritura per tutto l’inverno e fino agli inizi della primavera.

Le primule

Le primule sono piante erbacee perenni originarie di Europa, Asia e Nord America. Al genere (fam. Primulacee) appartengono oltre cinquecento specie coltivabili sia come piante da giardino che come piante da appartamento a seconda della specie. Anche se vengono tradizionalmente ritenute i fiori che preannunciano la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, la gran parte delle specie di primule sono piuttosto resistenti al freddo e possono essere seminate già in autunno purchè in posizione riparata e luminosa. Nel caso scegliate di coltivarle in casa abbiate cura di tenerle lontane da termosifoni e altre fonti di calore.

Come scegliere le forbici per la cimatura delle piante

Tra le cure di settembre da dedicare a piante e siepi c’è la cimatura, un’operazione che, per essere effettuata al meglio ha bisogno degli attrezzi adeguati; molto spesso, infatti, si tende a dare poca importanza alla scelta delle forbici impiegate per cimare le piante o per tagliare fiori e foglie appassite, con il rischio di provocare dei danni alla pianta. Infatti, se viene effettuato un taglio non corretto, c’è il rischio di sfilacciare il fusto o di far perdere alla pianta della linfa, oltre ad ottenere un risultato estetico non gradevole.

Le forbici, perciò, devono essere scelte in modo da arrecare meno danni possibili alle piante; il primo fattore della scelta è il tipo, che deve essere adeguato allo spessore di quello che dovete tagliare; ad esempio, non tagliate un fusto piuttosto robusto con delle normali forbici domestiche, le quali, invece sono più adatte a recidere fiori o sagomare le parti delle foglie ingiallite.

Le bulbose che si riproducono per squamatura

Settembre è il mese giusto per riprodurre alcune bulbose per squamatura. La squamatura è una tecnica di moltiplicazione che si effettua dissotterrando i bulbi e staccandone le squame.

Le squame devono essere dotate di una porzione basale, e quindi bisogna fare attenzione a scegliere quelle meno rovinate; una volta effettuata questa operazione, il bulbo può essere rimesso subito nel terreno. Generalmente, le bulbose che vengono riprodotte per squamatura sono la Fritillaria e il Giglio, ma questo metodo può essere usato anche per altre piante con i bulbi formati da squame.

Come dicevamo, le bulbose che più spesso vengono riprodotte con questa tecnica sono la Fritillaria e il Giglio; la Fritillaria deve essere messa a dimora in autunno, preferibilmente su un terreno drenato e arricchito da materia organica; i bulbi devono essere collocati ad una profondità di circa dodici centimetri. Anche il Giglio deve essere messo a dimora in autunno in un terreno drenato, meglio se esposto al pieno sole; i suoi bulbi devono essere interrati a circa due centimetri di profondità.