Giardini rocciosi o rock garden, tutto ciò che c’è da sapere

Rock Garden

Fra i lavori che tra Febbraio e Aprile possono gradevolmente occupare il tempo libero di quanti «lui» amano dedicarsi al giardinag­gio, due sono di notevole importanza ai fini dell’armonico disegno del giardino:

Cominciamo a parlare, appunto, delle roc­caglie e del modo migliore per coltivare le piante che  servono a decorarle.

Quasi   sconosciuta  in Italia   sino agli anni Cinquanta, la roccaglia è ormai diventata di gran moda anche da noi, dopo essersi dif­fusa dalla Gran Bretagna (dove probabilmen­te è nata la tecnica del rock-garden) in Sviz­zera, in Austria e in Germania.

È indubbio che il rock garden esaudisce le aspirazioni di qualsiasi appassionato di giar­dinaggio e ne mette in risalto la bravura. Infatti curare a dovere una roccaglia non è facile né semplice, così come non è facile costruirla rispettando i canoni fondamentali e cercando di ricreare, in miniatura, un ti­pico paesaggio alpino o mediterraneo senza cadere in eccessi tipo «nanetti fra le rocce».

Le sostanze tossiche delle piante

piante tossiche

Le nostre amiche piante ci aiutano a rallegrare l’ambiente sia esterno o interno, e spesso sono utili nel trattamento di diverse patologie. Capita però che il dosaggio sia errato o che alcune parti di esse vengano ingerite accidentamente e causino così dei disturbi più o meno gravi per l’organismo.

Può capitare, ad esempio, che un bambino venga attratto dal colore delle bacche di una particolare pianta e ne ingerisca una certa quantità che risulterà poi tossica. Ma gli adulti non sono immuni da simili problemi, visto che a volte confondono una specie con un’altra, prelevando parti tossiche o velenose.

E allora andiamo a vedere insieme quali sono le sostanze nocive per la salute umana, ricordando al lettore che è sempre bene consultare un esperto prima di qualunque operazione fai-da-te.

Piante da appartamento: la cordilina

cordilina

La cordilina (Cordyline fruticosa) è una pianta da appartamento appartenente alla famiglia delle Agavacee, originaria dell’Australia, ma diffusa anche in Asia. La cordilina presenta foglie grandi che quando sono giovani possiedono un colore rossiccio, ma che diventano verdi con il passare del tempo, di forma lanceolata lunghe fino a 35 centimetri. La pianta inizierà ad assumere l’aspetto di una palma via via che crescerà, in quanto perderà le foglie alla base; può raggiungere un metro e 20 centimetri d’altezza per 50 centimetri di diametro.

Per quanto riguarda le cure di cui ha bisogno, ogni due anni in primavere è consigliato procedere al rinvaso o a rinnovare la parte superficiale del substrato; è inoltre opportuno eliminare con una spugna umida la polvere che si è accumulata sulle foglie. Questa pianta ama le esposizioni indirette alla luce; a proposito delle annaffiature, c’è da sapere che in primavera e in estate bisogna bagnarla due volte alla settimana e vaporizzare le foglie; in autunno e in inverno basterà una volta a settimana, facendo comunque attenzione ad evitare il ristagno di acqua per non far marcire le radici.

Tagliare l’erba del prato

tagliare l'erba del prato

Perchè il prato si mantenga inalterato nel tempo è necessario sottoporlo a cure periodiche. Più precisamente, la manutenzione del prato richiede due ordini di interventi: ordinari e straordinari. La manutenzione ordinaria del prato richiede operazioni quali taglio, irrigazione, concimazione e risemina, mentre rientrano nella manutenzione straordinaria operazioni quali diserbo, difesa fitosanitaria, sabbiatura, aerazione, rigenerazione e sostituzione di parte del manto erboso.

Oggi ci occuperemo di uno degli interventi ordinari più delicati, ovvero il taglio (o sfalcio) dell’erba.

Tagliare l’erba del prato è l’operazione che richiede maggior cura e attenzione; se l’erba viene sfalciata in malo modo questo può pregidicare la bellezza e la salute del manto erboso. Poichè serve sia a regolare la lunghezza delle foglie sia a indurre lo sviluppo vegetativo degli steli, il taglio, se fatto bene, permette di ottenere i seguenti risultati:

  • sviluppo di nuovi germogli e radici;
  • infittimento del manto;
  • limitazione dello sviluppo di piante infestanti.

Piante da appartamento: il Filodendro

filodendro

Il Filodendro (nome botanico Philodendron) è una pianta appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria dell’America centrale, che comprende all’incirca 300 specie, molto differenti tra loro per forma e dimensione.

In linea di massima, però, si può dire che si tratta di piante rampicanti o striscianti, tutte ornamentali e capaci di rallegrare l’ambiente circostante con le loro foglie di grandi dimensioni, ora ovali ora cuoriformi.

Alle nostre latitudini viene coltivata per lo più in appartamento, dove è davvero difficile ammirararne sia le infiorescenze che i frutti, ma nelle zone tropicali, dove la temperatura ne consente la coltivazione all’aperto, il Filodendro è in grado di regalare uno spettacolo ancor più suggestivo, grazie ai fiori avvolti in spate dal colore giallastro.

Piante grasse, il saguaro

saguaro

Il nome comune della Carnegiea gigantea è saguaro, ed è un cactus a crescita lentissima ma molto longevo, originario dell’America settentrionale e centrale; la sua crescita è veramente molto lenta: può impiegare anche 30 anni per raggiungere il metro d’altezza. Il seguano è una pianta colonnare che inizia a ramificare una volta raggiunti i 150 o 200 centimetri. Queste pianta possiede 15 o 20 costulature poco profonde e spine grigie, in primavera produce grandi fiori bianchi molto profumati ai quali subentrano dei fiori rossi e oblunghi contenti molti semi neri.

Essendo abituato al clima desertico, il saguaro predilige le posizioni soleggiate; teme il freddo tanto che le temperature inferiori ai 4°C provocano danni irreparabili alla sua salute, e quindi necessario tenerlo in casa per tutto l’autunno e l’inverno.

Le erbe aromatiche di Febbraio (seconda parte)

erbe aromatiche

PEROSCHIA
(Perovskia)

Spesso confuse con la salvia le quattro specie del genere vantano buone proprietà decorative. Si tratta di piccoli arbusti alti circa 1 metro, con fiori violacei estivi e foglie dolcemente aromatiche.
Si coltiva in normale terra da giardino, in pieno sole o in lieve ombra, con annaffiature e concimazioni regolari.
Serve per aromatizzare alcune pietanze a base di selvaggina, per dare un particolare aroma ai liquori di tono alpestre e per preparare i sacchettini odorosi da porre negli armadi, tra la biancheria.

Il prato pronto in zolle

prato in zolle

Per realizzare un prato si può ricorrere a due metodi: la semina e la posa di zolle erbose già pronte acquistate in vivai specializzati; quest’ultimo sistema, importato dagli Stati Uniti, si sta diffondendo rapidamente anche in Italia sia per la realizzazione di prati ornamentali, che per la realizzazione di prati sportivi. Questo perchè il prato in zolle è facilissimo da impiantare ed ha il pregio di garantire una copertura immediata, a differenza di quanto accade quando il prato è tradizionalmente ottenuto per semina; bastano infatti poche settimane perchè il manto erboso si stabilizzi.

Una volte acquistate le zolle di erba devono essere messe in posa nel più breve tempo possibile (al massimo 36 ore dopo); al momento dell’acquisto dovrete quindi avere già provveduto alla preparazione del terreno, che dovrà essere misto di terra e sabbia, umido e ricco di sostanza organica. Ciascuna zolla andrà stabilizzata esercitando una leggera pressione in modo da favorire l’adesione delle radici al terreno. Una volta terminata la posa dovrete procedere a una leggera rullatura e solo dopo colmare il distacco tra una zolla e l’altra con un miscuglio di sabbia e torba. Quindi ricordate di irrigare regolarmente nei dieci-quindici giorni successivi.

Le erbe aromatiche di Febbraio (prima parte)

erbe aromatiche

ERBA GERARDA
(Aego podium Podagraria)

Si tratta di una decorativa specie erbacea perenne, alta da 40 cm a 1 m, che vegeta rigogliosa nelle vallette alpine ombrose e fresche. I suoi fiori sono molto larghi, a ombrella, di colore bianco e rosa. Il foglia­me e i semi emanano un caratteristico aro­ma amaro.

Si coltiva in ombra e in terreno umido, se­minando alla fine inverno o dividendo i cespi in autunno o in primavera.

Serve come pianta decorativa per bordo mi­sto, oppure si utilizza come specie aromati­ca in sostituzione del sambuco. Infatti, la gerarda è nota anche come « sambuchella ».

Alchemilla vulgaris, utile e decorativa

alchemilla

L’Alchemilla Vulgaris è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Europa centrale ed occidentale, dova fa bella mostra di sé soprattutto nei boschi e nei prati di montagna.

E’ caratterizzata da un fusto eretto e da foglie palmate e dentate, che presentano dai 7 agli 11 lobi, donando alla foglia stessa l’aspetto di un ventaglio. I fiori sono molto piccoli, riuniti in mazzetti e fanno la propria comparsa nel periodo che va da maggio a settembre.

Generalmente l’Alchemilla vulgaris cresce alla stato spontaneo, ma ciò non significa che non venga coltivata nei giardini a scopo ornamentale (ottimo l’utilizzo in bordure, aiuole, giardini rocciosi) o a scopo officinale, viste le tante proprietà contenute nelle sue foglie.

Piante da appartamento: la Gloxinia

gloxinia

La Sinningia speciosa, meglio conosciuta come Gloxinia, è una pianta appartenente alla famiglia delle Gesneriacee ed originaria del continente americano. E’ caratterizzata da foglie ovali molto grandi, dal colore verde nella pagina superiore e rosato in quella inferiore e da fiori vellutati a forma campanulare, che possono assumere i colori più disparati (dal bianco al rosa, dal viola all’azzurro).

Per poter regalare il meglio della sua bellezza ha bisogno di parecchie ore di luce (anche 12-14 al giorno) ed è per questo che ha volte per vederla fiorire è necessario aiutarsi con delle lampade, che le assicurino la giusta dose di luminosità. In mancanza di luce artificiale, invece, il periodo della fioritura si limiterà ai mesi compresi tra maggio e settembre, quando le giornate tendono ad allungarsi.

La Gloxinia predilige la coltivazione in luogo riparato, preferibilmente all’interno delle pareti domestiche, chiedendo poi delle semplici cure per mantenere a lungo la sua bellezza. Come coltivarla dunque?

Piante medicinali: Assenzio, la magia della verde fata

assenzio

L’assenzio presenta un fusto eretto, solcato da scanalature. Le foglie bi-tripennate sono di colore verdastro nella pagina superiore e bianco argentate nella pagina inferiore. I fiori sono gialli, riuniti in piccoli capolini e contenuti in un involucro verde-biancastro. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiunger il metro d’altezza.

L’assenzio è una pianta spontanea diffusa dal mare alla montagna, cresce lungo i bordi di strade e sentieri, nei luoghi incolti. Molto frequente in Italia.

Dell‘assenzio, si utilizzano le sommità fiorite e le foglie fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: si eviti l’uso prolungato d’assenzio. L’abuso è causa di gravi disturbi. L’essenza d’assenzio è un veleno.

La fotosintesi clorofilliana

fotosintesi clorofilliana

Qualche giorno fa, nel post dedicato alle foglie, vi abbiamo detto che la loro funzione principale è quella di realizzare la fotosintesi clorofilliana, necessaria per produrre ossigeno. Sicuramente avrete sentito parlare di questo processo così importante per la vita nel pianeta, ma se gli ultimi ricordi risalgono alla scuola, vediamo, insieme brevemente, in cosa consiste la fotosintesi clorofilliana.

Le piante producono il loro nutrimento prendendo l’energia emessa dal sole, grazie proprio alle foglie, che riescono ad assorbirla grazie ad una sostanza di cui sono provviste che permette di “catturare” le radiazioni solari; questa sostanza è un pigmento di colore verde chiamato clorofilla. La clorofilla è concentrata in alcun corpiccioli detti cloroplasti che la producono se ricevono la giusta quantità di luce: non a caso le piante devono essere esposte alla luce, e se ciò non avviene perdono il loro colore verde.

Edelweiss, la Stella alpina

stella alpina

Se abitate in una zona a clima rigido, dove la maggior parte delle piante non riesce a sopravvivere nemmeno nel periodo estivo, potete puntare tranquillamente sulla coltivazione della Stella alpina (Edelweiss o Fior di roccia), un meraviglioso fiore tipico delle zone montane, dove cresce e prolifera per lo più allo stato spontaneo.

E’ una pianta appartenente alla famiglia delle Composite ed originaria dell’Europa e dell’Asia, che ha conosciuto periodi di grande disagio a causa della raccolta sconsiderata da parte degli escursionisti della montagna. Da qualche tempo, però, è stata inserita nella lista delle specie protette e da allora la sua bellezza è tornata a risplendere nelle zone a clima rigido, facendo bella mostra di sé tra le rocce e nei prati.

Come detto, la Stella alpina cresce allo stato spontaneo, ma forse non tutti sanno che può essere anche coltivata nei giardini rocciosi, purché se ne rispettino le esigenze di luce e temperatura. Come fare, dunque, per ammirare la crescita di questo splendido e caratteristico fiore nel nostro giardino?