Come realizzare un angolo fiorito in casa o sul davanzale

davanzale fiorito

Con l’arrivo della primavera viene proprio voglia di abbellire il davanzale o il terrazzo con dei bei fiori colorati; se a questo aggiungiamo che questo è il periodo migliore per seminare e piantare nuovi fiori, ecco che diventa anche il momento giusto per realizzare una cassetta fiorita per decorare ogni angolo della casa.

Si può ottenere un bellissimo effetto cromatico utilizzando tre semplici piante di stagione, ovvero i ranuncoli, le fresie e gli anemoni; sono molto importanti il terreno, che deve essere di ottima qualità, il materiale drenante e il concime minerale.

Come essiccare i fiori

come essiccare fiori

Un’arte legata a quella del giardinaggio è quella di essiccare i fiori; sì, abbiamo usato volontariamente la parola arte perché essiccare i fiori e ricavarne una composizione richiede un procedimento particolare: non basta certo lasciarli senz’acqua per qualche giorno! Non tutti i fiori sono adatti ad essere essiccati, ad esempio quelli con i petali carnosi, come i tulipani, non vanno bene perché hanno troppa acqua da smaltire; inoltre, a differenza di quello che si può pensare, i fiori che vogliamo essiccare devono essere il più freschi possibile.

Una volta che vi sarete procurati i fiori da essiccare, togliete le foglie dagli steli e appendeteli a testa in giù in un luogo poco luminoso ma con un buon ricambio d’aria, in modo da evitare l’umidità che rovinerebbe il processo. Importante è il tempo di essiccazione, infatti ogni fiore ha il suo; ad esempio alle graminacee basterà una settimana, mentre alle cucurbitacee serviranno anche tre mesi prima di essere secche completamente.

Composizioni di Primavera: il centrotavola per Pasqua

composizioni di fiori

Piantine di narcisi, viole del pensiero, mini edera:
ecco gli “ingredienti” di un bel cestino fiorito, perfetto per la Pasqua. Scegliamo di giocare sul contrasto dei colori, ma nulla vi vieta di scegliere fiori in una stessa tinta o in gradazione. I narcisi sono disponibili in bianco, giallo, arancio, salmone, mentre le viole coprono davvero tutta la gamma dei colori.

Per realizzare la composizione, procuratevi un cestino in vimini di forma ovale, lungo circa 45 cm, largo 30 cm e profondo almeno 15 cm, trattato per esterni (nei negozi specializzati, nei mercati e nei supermercati).

Foderatelo internamente con un foglio di plastica nel quale avrete praticato qualche foro per consentire il deflusso dell’acqua in eccesso. Crea sul fondo del cesto uno strato di materiale drenante, alto circa 2,5 cm, con argilla espansa oppure con cubetti di polistirolo, di quelli che si usano per imballare gli oggetti fragili. Copritelo con terriccio per piante in vaso. Lo strato di terra deve essere alto circa 5 cm.

Piante da giardino, annuali e perenni

piante annuali e perenni

Se siete giardinieri principianti e volete ottenere dei buoni risultati vi sarà utile imparare anche a distinguere le piante in base alla durata del loro ciclo vegetativo. Se già ci seguite avrete senz’altro notato che spesso, nelle schede dedicate alla coltivazione delle diverse piante, viene indicato se queste sono annuali, perenni o biennali. Vediamo quindi la differenza tra queste tre classi di piante relativamente alle loro esigenza colturali:

Le piante annuali propriamente dette sono quelle che concludono il proprio ciclo vegetativo (seme, fiore, frutto e deperimento) nel corso di un solo anno. Esse possono essere distinte in rustiche e semirustiche; le piante annuali rustiche sono piuttosto resistenti al freddo e alle gelate invernali e si possono coltivare all’aperto, le piante annuali semirustiche includono alcune specie da aiuola e necessitano di essere coltivate in luoghi protetti (come serre o verande) laddove ci sia il pericolo di gelate invernali. Sappiate però che nelle zone a clima più mite molte piante annuali semirustiche si comportano come perenni.

Giardini rocciosi o rock garden: le piante adatte

rock garden

Prima di decidere quali piante utilizzare per il nostro rock garden è bene fare qualche considerazione sul clima e sulla piovosità del luogo per compensare eccessi o carenze di umidità atmosferica in relazione alle necessità delle piante, predisponendo l’uso di terra più o meno assorbente.

Per esempio, se nella zona il clima è molto asciutto e si intende creare un giardino roccioso di tipo alpino con piante che esigono umidità, è necessario che la terra di impianto sia molto coibente, ossia trattenga una discreta percentuale di acqua. Questa caratteristica si ottiene con l’aggiunta di circa 1/3 di torba alla terra normale.

Se invece si intende coltivare piante di tipo mediterraneo e, pur essendo in una regione meridionale, ci si trova in una zona dove piove di frequente, bisogna mescolare la terra a 1/3 di sabbia, elemento che favorisce il rapido deflusso dell’acqua.

È evidente che le singole piante devono essere curate come se fossero coltivate normalmente in aiuola o in vaso, ma è bene tener presente che la roccaglia esige nel suo insieme un’attenzione costante e quindi cure particolari, che possono essere così sintetizzate:

Giardini rocciosi o rock garden: chi bene inizia è a metà dell’opera!

rock garden

Dopo queste prime considerazioni su giardini rocciosi e rock garden si può definire, a grandi linee, la futura struttura della roccaglia, sia in estensione che in al­tezza.

Per far ciò, si cominci col porre alcuni massi abbastanza grossi ai punti estremi dello spa­zio prescelto

la roccaglia non deve mai ave­re forma geometrica ma, piuttosto, un anda­mento impreciso, « a macchia d’olio ».

Poi, nel luogo in cui il rock garden deve raggiun­gere la sua massima altezza, bisogna costrui­re un monticello di pietre o detriti, assestan­do il tutto molto bene e fissando le rocce con terra pressata o addirittura con un po’ di cemento. Sopra l’improvvisato monticello trova posto il solito masso che segna il pun­to da cui la roccaglia deve digradare dolce­mente sino all’altezza dei massi precedente­mente disposti e che si trovano quasi a livel­lo del suolo.

Giardini rocciosi o rock garden: createli con stile

giardini rocciosi

Se si abita in montagna o presso il mare, per realizzare il nostro rock garden, non c’è di meglio che utilizzare piccoli mas­si o pezzi di roccia esistenti nelle immedia­te vicinanze. Se invece si abita in pianura è bene servirsi di sassi di fiume, piuttosto gros­si, levigati dalla corrente e di vario colore.

E importante evitare l’uso dei conglomerati, ossia di rocce formate da un impasto di tipo cementizio in cui è incorporata della grossa ghiaia. È anche sconsigliabile il tufo che tal­volta è così ricco di anfrattuosita da sem­brare finto e che si rivela piuttosto difficile da sistemare.

Ad ogni modo, è bene tener presente che l’uso di blocchi di roccia troppo piccoli ge­nera solo confusione.

È necessario anche poter disporre di un buon numero di lastre di pietra o di sassi di forma piatta per creare alcuni gradini utili a trattenere il terriccio e ad ancorare perfet­tamente le piante per impedire che al primo acquazzone tutto frani miseramente riducen­dosi a un solo e informe ammasso.

Giardini rocciosi o rock garden, tutto ciò che c’è da sapere

Rock Garden

Fra i lavori che tra Febbraio e Aprile possono gradevolmente occupare il tempo libero di quanti «lui» amano dedicarsi al giardinag­gio, due sono di notevole importanza ai fini dell’armonico disegno del giardino:

Cominciamo a parlare, appunto, delle roc­caglie e del modo migliore per coltivare le piante che  servono a decorarle.

Quasi   sconosciuta  in Italia   sino agli anni Cinquanta, la roccaglia è ormai diventata di gran moda anche da noi, dopo essersi dif­fusa dalla Gran Bretagna (dove probabilmen­te è nata la tecnica del rock-garden) in Sviz­zera, in Austria e in Germania.

È indubbio che il rock garden esaudisce le aspirazioni di qualsiasi appassionato di giar­dinaggio e ne mette in risalto la bravura. Infatti curare a dovere una roccaglia non è facile né semplice, così come non è facile costruirla rispettando i canoni fondamentali e cercando di ricreare, in miniatura, un ti­pico paesaggio alpino o mediterraneo senza cadere in eccessi tipo «nanetti fra le rocce».

Tagliare l’erba del prato

tagliare l'erba del prato

Perchè il prato si mantenga inalterato nel tempo è necessario sottoporlo a cure periodiche. Più precisamente, la manutenzione del prato richiede due ordini di interventi: ordinari e straordinari. La manutenzione ordinaria del prato richiede operazioni quali taglio, irrigazione, concimazione e risemina, mentre rientrano nella manutenzione straordinaria operazioni quali diserbo, difesa fitosanitaria, sabbiatura, aerazione, rigenerazione e sostituzione di parte del manto erboso.

Oggi ci occuperemo di uno degli interventi ordinari più delicati, ovvero il taglio (o sfalcio) dell’erba.

Tagliare l’erba del prato è l’operazione che richiede maggior cura e attenzione; se l’erba viene sfalciata in malo modo questo può pregidicare la bellezza e la salute del manto erboso. Poichè serve sia a regolare la lunghezza delle foglie sia a indurre lo sviluppo vegetativo degli steli, il taglio, se fatto bene, permette di ottenere i seguenti risultati:

  • sviluppo di nuovi germogli e radici;
  • infittimento del manto;
  • limitazione dello sviluppo di piante infestanti.

Il prato pronto in zolle

prato in zolle

Per realizzare un prato si può ricorrere a due metodi: la semina e la posa di zolle erbose già pronte acquistate in vivai specializzati; quest’ultimo sistema, importato dagli Stati Uniti, si sta diffondendo rapidamente anche in Italia sia per la realizzazione di prati ornamentali, che per la realizzazione di prati sportivi. Questo perchè il prato in zolle è facilissimo da impiantare ed ha il pregio di garantire una copertura immediata, a differenza di quanto accade quando il prato è tradizionalmente ottenuto per semina; bastano infatti poche settimane perchè il manto erboso si stabilizzi.

Una volte acquistate le zolle di erba devono essere messe in posa nel più breve tempo possibile (al massimo 36 ore dopo); al momento dell’acquisto dovrete quindi avere già provveduto alla preparazione del terreno, che dovrà essere misto di terra e sabbia, umido e ricco di sostanza organica. Ciascuna zolla andrà stabilizzata esercitando una leggera pressione in modo da favorire l’adesione delle radici al terreno. Una volta terminata la posa dovrete procedere a una leggera rullatura e solo dopo colmare il distacco tra una zolla e l’altra con un miscuglio di sabbia e torba. Quindi ricordate di irrigare regolarmente nei dieci-quindici giorni successivi.

Aiuola e bordura, la scelta delle piante

aiuola

Sapevate che esiste una differenza tra aiuola e bordura? I due termini infatti vengono spesso usati come sinonimi, ma in realtà mentre l’aiuola rappresenta una striscia di terreno delimitata destinata alla coltivazione di piante e fiori, la bordura è invece costituita da un gruppo di piante che seguono un margine e segnano così un confine. Potremmo dire quindi che mentre l’aiuola ha una funzione meramente decorativa ed è destinata ad accogliere nella propria superficie piante di volta in volta diverse, la bordura funge in qualche modo da elemento architettonico ed ha quindi carattere permenente.

Aiuola e bordura, come scegliere le piante

Ne consegue che la scelta delle piante per il giardino dovrà essere fatta tenendo conto anche della loro destinazione: le piante da aiuola ad esempio sono in genere annuali, devono essere resistenti alle intemperie, oltre che molto belle e vistose e, naturalmente avere lo stesso periodo di fioritura (ad esempio Pelargonium, Fucsia, Tagetes a fiore piccolo, Petunia). Per le piante da bordura invece la scelta ricade in genere su piante perenni con una maggiore rusticità, oppure su arbusti compatti e persino succulente.

Progettare il giardino, le conifere nane

juniperus communis ginepro comune

Se state progettando un giardino o siete alla ricerca di un modo per abbellire la vostra terrazza con piante e fiori, non potete assolutamente tralasciare l’aggiunta delle conifere nane; insieme al prato e alle tappezzanti infatti le conifere sono tra gli elementi più eleganti, versatili e funzionali di un giardino che si rispetti. Vediamo di conoscerle un po’ meglio e di capire come possiamo utilizzarle.

Le conifere nane sono piante di modeste dimensioni che si prestano a valorizzare angoli non troppo grandi del giardino; possono però essere coltivate anche in vaso e svolgere la medesima funzione in terrazza e in balcone. Quasi tutte sono rustiche e non hanno grandi necessità in fatto di terreno e cure colturali, adattandosi, a seconda della specie, alle condizioni climatiche più disparate; al gruppo delle conifere nane sempreverdi appartengono infatti sia specie adatte ai climi montani e temperati, che specie che tollerano il clima mediterraneo; nella scelta delle conifere occorrerà quindi tener conto della zona climatica in cui si trova lo spazio verde che  le ospiterà.

Anche le conifere nane, analogamente a quanto già visto a proposito delle tappezzanti, possono essere impiegate per valorizzare zone impervie e difficilmente raggiungibili del giardino o ricoprire quelle in cui il prato stenta a crescere, oppure ancora per delimitarne lo spazio o suddividere il giardino, o la terrazza, in aree distinte.

Le piante tappezzanti, cosa sono a cosa servono

piante tappezzanti cosa sono

Con il nome di piante tappezzanti si indicano tutte quelle piante che crescono “in larghezza” piuttosto che in altezza e, proprio perchè sono molto basse, si prestano bene ad essere utilizzate come coprisuolo in giardino, sia per riempire spazi vuoti che per creare macchie di colore o stabilire una continuità tra specie vegetali di altezza diversa, come alberi e arbusti. Ma le funzioni svolte dalle piante tappezzanti non sono esclusivamente di natura ornamentale; queste infatti, grazie alla loro fitta rete di radici, attenuano i movimenti del suolo e lo proteggono dalla pioggia e dal vento.

Inoltre, dal momento che richiedono pochissime cure colturali, le tappezzanti sono ideali per la copertura di angoli di giardino poco praticabili (ad esempio perchè in pendenza) dove sarebbe difficile praticare interventi di irrigazione e manutenzione. Sempre per lo stesso motivo, possono essere impiegate al posto del prato per donare al giardino una pavimentazione verde, soffice e gradevole alla vista, soprattutto quando non si dispone di ampi spazi pianeggianti.

Terra da giardino, come riconoscere il terreno ideale

come risconoscere terrenoAppena ieri vi abbiamo parlato di quanto sia importante un buon terreno per lo sviluppo rigoglioso della vegetazione in giardino; quindi abbiamo visto quali sono le principali componenti che lo costituiscono e il loro ruolo nello sviluppo e nel mantenimento della pianta. A questo punto vi starete chiedendo come si fa a riconoscere il tipo di terreno di cui disponiamo e a valutare se è adatto alle esigenze delle piante che abbiamo scelto per il nostro angolo verde o necessiti piuttosto di interventi finalizzati a renderlo tale.

Fermo restando che per stabilire con esattezza le caratteristiche fisiche e chimiche di un terreno è possibile rivolgersi ad imprese specializzate, alcune di queste sono stimabili ad occhio nudo anche da un giardiniere inesperto: se il substrato di cui disponiamo appare di colore biancastro, ad esempio, ciò indica che ci troviamo in presenza di un terreno calcareo, mentre se il suo colore è rossiccio si tratta di un terreno argilloso. Il terreno nero è invece ricco di materia organica, mentre il terreno grigio è tipicamente un terreno argilloso che presenta ristagni d’acqua.