Coltivare le piante in vasi sospesi

piante ricadenti

Dalle maestose felci alle deliziose petunie sono moltissime le piante con portamento ricadente che possiamo valorizzare coltivandole dentro a vasi sospesi, perfetti per dare un tocco di eleganza e colore a giardini, pergolati, balconi e terrazze. Basta fare i giusti abbinamenti e trovare l’angolo più adatto perchè diventino un elemento di arredo senza arrecare disturbo ai “passanti”.

Dopo aver individuato l’esposizione più adatta al tipo di coltivazione prescelta (le felci ad esempio vanno tenute in ombra totale) e avere installato il supporto (anche un gancio piuttosto resistente sul soffitto o su una trave di legno va bene) assicuriamoci che il materiale di cui è fatto il vaso sia abbastanza resistente; lo stesso vale per il supporto e la catenella che dovrà collegare il vaso a questo. Nel valutare la solidità del sostegno dovrete tenere presente che il vostro vaso sospeso una volta annaffiato peserà un po’ di più di quando lo avete appeso con la terra asciutta.

Come rinverdire al piede una siepe

rinverdire una siepe

Con il passare del tempo tutte le siepi tendono a spogliarsi al piede, i motivi di questo fenomeno sono da riscontrare soprattutto nella crescita in altezza e nell’invecchiamento della pianta; tutto ciò si può evitare, o per lo meno alleviare, con un’accurata potatura atta a valorizzare la vegetazione fin dal basso.

La prima cosa da fare è procedere alla piantumazione alla base di piante più piccole in modo da creare un secondo ordine di facile manutenzione; le piante adatte per questa operazione sono quelle di piccola taglia in modo da non danneggiare l’apparato radicale della siepe principale. Vediamo adesso quali sono le piante più appropriate per la piantumazione alla base.

Nella parte in ombra della siepe, le piante più adatte sono: la sarcococca, nella specie di piccola taglia che è più resistente e di più facile manutenzione, la maonia, che fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, gli Evonimus, molto versatili e resistenti, e il bosso, dalla crescita lenta e dall’alta resistenza al freddo.

Le piante fiorite da appartamento

piante fiorite da appartamento

Molte piante fiorite crescono bene anche in appartamento. Nulla quindi vieta agli appassionati di giardinaggio o a coloro che, più semplicemente, desiderano dare un tocco di colore alla casa in modo “naturale”, di coltivare con successo specie nella gran parte dei casi riservate ad abbellire balconi, terrazze e giardini. Naturalmente si dovrà avere cura di scegliere l’esposizione più adatta e di adottare alcuni piccoli accorgimenti che ne valorizzino la resa estetica.

Ciò premesso, tra le piante fiorite adatte alla coltivazione all’interno troviamo la medinilla (Medinilla magnifica), la violetta di Persia (Exacum affine), la primula (Primula malacoides), la campanula (Campanula carpatica) e la calceolaria (Calceolaria herbeohybrida). Alcune di esse potranno restare a far parte dell’arredamento per molto tempo, altre invece andranno eliminata passata l’epoca della fioritura.

La medinilla, dalle lunghe foglie verdi e dai magnifici fiori ricadenti è perfetta per la classica sistemazione dietro alla finestra del salone. Tuttavia può fare bella mostra di sè anche in veranda a patto che sia protetta da una tenda. Dopo la fioritura va “ripulita” tagliando gli steli; rifiorirà a patto di ricevere sempre abbastanza luce.

Idee per un davanzale fiorito

idee davanzali fioriti

Anche se spesso e volentieri ci occupiamo di dare dei consigli di giardinaggio a coloro che posseggono uno spazio abbastanza ampio per dedicarsi alla coltivazione di piante ornamentali, alberi da frutto e persino ortaggi, non dimentichiamo le esigenze di chi, pur essendo amante del verde, vive in città e dispone di uno spazio piuttosto ristretto per coltivare la propria passione.

Con un pizzico di inventiva e ancor meno impegno infatti anche i nostri balconi e davanzali possono offrirci delle grandi soddisfazioni, basta procurarsi fioriere e portacassette e fare i giusti accostamenti per ottenere effetti sorprendenti. Ecco quindi alcune idee utili per raggiungere lo scopo:

Se desiderate una composizione equilibrata potete alternare all’interno della stessa cassetta piante dal portamento eretto con altre ricadenti: angelonie, petunie e ipomea (le cosiddette campanelle delle quali vi abbiamo parlato qualche tempo fa) andranno benissimo insieme e potrete anche sbizzarrirvi con la scelta dei colori realizzando composizioni mono o policormatiche.

Minigarofani per il giardino roccioso

Dianthus arenarius

I minigarofani, noto anche come garofanini o garofani nani, sono perfetti per la coltivazione in contenitori e vasi. Oggi però vogliamo proporveli come scelta ideale per i giardini rocciosi, dove d’altra parte vengono di frequente interrati per fare bella mostra di sè da maggio fino a settembre inoltrato.

Ecco quindi una breve guida alle sei specie secondo noi di maggiore interesse:

Garofano delle sabbie (Dianthus arenarius)

Fiorisce da luglio a settembre. Produce bei fiori bianchi dai bordi frastagliati e raggiunge un’altezza di circa 15 centimetri.

Garofano bluastro o garofano della Pentecoste (Dianthus gratianopolitanus)

Fiorisce da giugno ad agosto. Produce fiori violacei profumati e raggiunge un’altezza di circa 20 centimetri.

L’arte topiaria

arte topiaria

L’arte topiaria consiste nel potare le piante ornamentali con  lo scopo di dare loro una certa forma, geometrica o di altro tipo, come se fossero sculture. Con questo lavoro le piante possono assumere sembianze di animali, di persone o di cose, e ciò è possibile grazie ad un’abile potatura effettuata con gli attrezzi giusti e con una certa abilità ed esperienza nel maneggiarli.

Le origini di quest’arte risalgono all’espressione latina “topiarium tacere”, ossia “fare il giardiniere”, non a caso le prime testimonianze risalgono a riferimenti fatti da Plinio il Vecchio sul periodo dell’Imperatore Augusto. Le prime realizzazioni che si conoscono storicamente risalgono al I secolo d.C., quando era un’usanza abbastanza comune abbellire i giardini delle case delle classi nobili con delle sculture vegetali.

Le piante che si prestano meglio a questo tipo di lavoro sono quelle ben radicate e soprattutto sane. Per chi ha poco spazio e quindi deve utilizzare le piante in vaso quelle migliori sono le sempreverdi a crescita contenuta, come il bosso, il ligustro e l’alloro; per chi, invece, ha un ampio spazio a disposizione vanno bene, oltre alle piante giù menzionate, anche il tasso e l’agrifoglio.

Giardino acquatico: i lavori del mese di maggio

lavori giardino acquatico

Anche il giardino acquatico, che sia un laghetto o un piccolo stagno, per conservare il proprio equilibrio biologico, oltre che per mantenere un aspetto gradevole, ha bisogno di essere sottoposto a periodiche operazioni di manutenzione; in particolare, maggio è il periodo giusto per dividere le ninfee in modo da ottenere nuove piante: ecco come fare.

La profondità dell’acqua necessaria per le ninfee dipende dalle dimensioni raggiunte dalla pianta, ma, in linea di massima, varia da mezzo metro a tre metri; dopo aver estratto le piantine dall’acqua dividete i rizomi lasciando una gemma in ogni pezzetto tagliato.

Se il sul fondale del laghetto c’è il terreno, piantate i rizomi direttamente sul fondo, altrimenti inserite le piantine in un contenitore di grandi dimensioni da porre in profondità, ovviamente dopo averlo riempito di terriccio da giardino e aver coperto il rizoma con un po’ di terra. Se nel laghetto sono presenti dei pesci di grandi dimensioni, proteggete la ninfea appena divisa stendendo sopra al terriccio uno strato di sabbia di circa 2 centimetri.

Come usare il diserbante termico

diserbante termico

Sempre più spesso, per eliminare le erbacce dai vialetti o dai giardini viene utilizzato il diserbante termico, un apparecchio che funziona con una bombola di gas butano, e che quindi distrugge le erbacce tramite il vapore; questo apparecchio è alimentato da una bombola a gas che si trasporta a mano oppure trascinandola su di un supporto dotato di rotelle.

Il diserbante termico può essere usato dappertutto ma è particolarmente utile nei luoghi in cui il sarchietto non basta, ovvero nelle scanalature del pavimento, ai piedi dei muri e nei punti difficili da raggiungere. Usare il diserbante termico è molto semplice; va avvicinata la punta alla zona da trattare in modo che la fiamma si trovi a circa dieci centimetri dalla pianta che si vuole eliminare e estenderla a tutta la zona in questione.

Bulbi a fioritura estiva, quali in vaso e quali in piena terra?

dalie

Appena ieri abbiamo visto come sia ancora possibile, per tutto il mese di maggio, abbellire giardini, balconi e terrazze trapiantando le piante fiorite già pronte in vaso che è possibile acquistare un po’ dovunque. Se però volete togliervi lo sfizio di “creare” voi dal nulla un vostro angolo fiorito e vedere le vostre piantine germogliare e fiorire potete ripiegare (si fa per dire) sulle bulbose a fioritura estiva, quelle cioè i cui bulbi messi a dimora adesso fioriranno intorno a luglio-agosto.

Avete solo l’imbarazzo della scelta a patto però che vi orientiate sulle piante più adatte allo spazio di cui disponete; alcune bulbose infatto sono ideali sia per la coltivazione in vaso che per quella in piena terra, altre invece si adattano meglio solo ad una di queste due condizioni. Se non avete un giardino e coltivate le vostre piante in balcone farete meglio ad orientarvi su begonie, calle e dalie (varietà nane) che crescono meglio, e in base alla mia esperienza hanno anche una migliore resa estetica, in vaso.

Le piante del mese di Maggio

fiori del mese di maggio

Il mese di Maggio è ormai arrivato e i giardinieri più esperti e organizzati stanno già raccogliendo in buona parte i frutti del proprio lavoro dei mesi scorsi; il loro angolo verde infatti dovrebbe già essere un tripudio di fiori e profumi. Se questo non è il vostro caso però non disperate, avete ancora tempo per ottenere dei buoni risultati rivolgendovi a vivai e garden center presso i quali troverete piantine già cresciutelle pronte da mettere a dimora.

Prima di vedere quali piante, soprattutto fiorite, possiamo interrare con successo nel mese di maggio diamo un breve sguardo ai lavori preparatori indispensabili per una coltura di successo: per prima cosa se decidiamo di mettere a dimora le piante in piena terra lavoriamo il terreno in modo da renderlo soffice e ben aerato, volendo possiamo aggiungere del terriccio universale (a meno di non scegliere piante che abbiano esigenze specifiche come le acidofile), sabbia e concime organico, quindi, una volta scavata una buca, interriamo le piante ricoprendo completamente (ma senza fare pressioni) il pane di terra che le ospita.

Torba, che cos’è e a cosa serve

torba

La torba è un materiale organico molto usato per la coltivazione delle piante ornamentali, che deriva dalla decomposizione, in ambiente freddo e umido, di alcune specie vegetali acquatiche; come formazione carboniosa, la torba ha poco potere calorifero. Contiene meno fosforo e potassio rispetto al letame e, per questo motivo, viene considerata più un ammendante che un concime, ovvero un miscuglio che migliora le caratteristiche del terreno.

La torba è una sostanza acida con un ph che si attesta intorno a 4, infatti se si vuole usarla al naturale deve essere corretta con del carbonato di calcio in modo da diminuirne l’acidità, anche perché la maggior parte delle piante, escluse quelle acidofile, richiedono un ph compreso tra 5,5 e 6.

Come costruire un piccolo giardino zen

giardino zen

Se avete voglia di dare un tocco orientale alla vostra casa non c’è niente di meglio di un piccolo giardino zen; non serve comprarlo, con poche mosse se ne può realizzare uno di piccole dimensioni che sarà perfetto per ospitare sassolini e bonsai. Per prima cosa è necessario procurarsi o costruire un contenitore con le seguenti dimensioni, ovvero 150x50x20h, vanno bene anche quattro assi di legno inchiodate insieme; dopodiché procuratevi 2 o 3 bonsai, 4 grandi pietre, sabbia fine e ghiaia.

Dopo aver inchiodato insieme le assi e creato un contenitore rettangolare, sistematelo in quella che sarà la sua collocazione definitiva e riempitelo con uno strato di sabbia di circa 15 cm di spessore; disponete come preferite le pietre e i bonsai: questo giardino zen dovrà essere esattamente come volete voi!

Le piante acidofile

piante acidofile elenco

Si definiscono acidofile tutte le piante che per crescere bene hanno bisogno di essere coltivate su terreni acidi, ovvero su terreni che hanno un pH inferiore a 6,5; se coltivate su terreni alcalini, o basici, con pH cioè superiore a 6,5 rischiano quindi di ammalarsi o la loro coltivazione di rivelarsi un fallimento totale.

Ma come fare per misurare il pH del terreno? Già un’osservazione superficiale del terreno basata sulla presenza o meno di calcare o sulle specie che vi crescono può darci indicazioni in questo senso, ma è facile capire come questo strumento non sia troppo affidabile; meglio invece procurarsi un misuratore del pH comunemente reperibile presso vivai e garden center.

Una volta stabilito se il valore del pH del nostro terreno è idoneo alla coltivazione delle piante acidofile non ci resta che decidere quali di esse trapiantare per ottenere un magnifico effetto ornamentale; fra le acidofile troviamo infatti delle piante fiorite davvero meravigliose quali ortensie, azalee, rododendri, camelie, gardenie e mimose, ma appartengono a questo gruppo anche alberi che possono raggiungere dimensioni piuttosto imponenti quali abete bianco, abete rosso, sequoia, acero giapponese, acero palmato, faggio e castagno.

Rododendri e azalee, terreno ideale

RhododendronWojnar-sPurple

Dopo aver visto sinteticamente le caratteristiche botaniche di azalee e rododendri e aver fatto una breve panoramica sulle loro possibilità di impiego come ornamentali (sono indicate sia per giardini che per terrazze e balconi) cominciamo oggi a darvi alcune indicazioni circa le cure colturali di cui necessitano per crescere al meglio; come prima cosa vediamo quali caratteristiche deve avere il terreno che le ospita.

Il terreno ideale per la coltivazione di rododendri e azalee è sabbioso, ricco di sostanza organica e humus, fertile, ben drenato e aerato e, soprattutto, acido (con PH inferiore a 6,5) e privo di calcare o gesso. Allo stesso modo, dovrà essere priva di calcare l’acqua usata per le irrigazioni, dettaglio che rende più indicato a questo scopo l’acqua piovana. Se il terreno è alcalino potete abbassare il PH usando urea, solfato di ammonio, zolfo e solfato di ferro; in assenza di questo tipo di intervento le piante stenteranno a crescere e le loro foglie saranno perennemente ingiallite.