Il Mughetto, candore e profumo nel nostro giardino

mughetto

Se oltre ai magnifici colori amate circondarvi dell’inebriante profumo delle vostre amiche piante, non potete proprio fare a meno di piantare qualche delizioso esemplare di Convallaria majalis, meglio conosciuta con il nome di Mughetto.

Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia settentrionale, dove fa bella mostra di sé nei boschi di latifoglie per lo più allo stato spontaneo. E’ caratterizzata da un rizoma sotterraneo che produce due foglie lunghe e lanceolate dal colore verde chiaro.

Nel periodo primaverile in mezzo alle foglie si forma un lungo stelo eretto, sul quale compaiono poi dei fiorellini bianchi e profumati a forma di campanula. In estate i fiori lasciano il posto ai frutti, dalla forma tondeggiante e dal colore rosso.

Piante da appartamento: lo Spatifillo Wallisi

spatifillo

Lo spatifillo è una pianta rizomatosa appartenente alla famiglia delle Aracee, originaria dell’America tropicale e Indosinesia; sotto questo nome sono raggruppate quattro o cinque varietà di piante perenni, delle quali la più coltivata è lo spatifillo wallisi (Spathiphyllum wallisi).

La caratteristica principale di questa pianta è il suo fiore, che è costituito da una spata, ovvero un fiore caratterizzato dall’assenza di petali che sono sostituiti da una conchiglia all’interno della quale spunta una specie di pannocchia; questi fiori spuntano tra maggio e agosto e durano diverse settimane prima di appassire. Il colore delle spate è un bianco tendente al verde; le foglie di questa pianta sono piuttosto lunghe e sono di colore verde lucido; l’altezza che può raggiungere lo spatifillo è di circa 50 centimetri.

L’orchidea vanda

orchidea vanda

Sotto il nome di orchidea vanda vanno circa sessanta specie di orchidee epifite originarie di Asia, Sri Lanka, Nuova Guinea e Australia.

In base alla forma delle foglie distinguiamo tre tipologie di orchidee vanda:

  • Vanda con foglie a nastro ( sono quelle che hanno maggiori capacità di adattamento alla coltivazione domestica quali, Vanda sanderiana, Vanda coerulea, Vanda Luzonica, Vanda merrillii, Vanda tricolor ecc.);
  • Vanda con foglie cilindriche (Vanda teres, Vanda hookeriana ecc.);
  • Vanda con foglie intermedie.

Tutte producono vistose infiorescenza a pannocchia di colore dal giallo al blu; la fioritura è presente tutto l’anno e dura svariate settimane.

Riguardo le cure colturali, le orchidee vanda amano le posizioni molto luminose ma non il sole diretto, anche se durante l’inverno l’esposizione al sole per qualche ora al giorno può essere utile a favorire la fioritura. In ogni caso si tratta di piante che temono molto il freddo e che vanno coltivate in appartamento ad una temperatura di 20-25° C e lontane da fonti di p. Solo in estate possono essere trasferite all’aperto.

Piante da appartamento: la Sanseveria

sanseveria

La Sanseveria è una delle piante da appartamento più diffuse alle nostre latitudini, sia per la semplicità di coltivazione che per la capacità di arredare l’ambiente, regalando alla vista un gradevole spettacolo.

E’ una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria delle zone tropicali dell’Africa, da dove poi si è diffusa in diverse regioni del globo con clima non troppo rigido. In Italia se ne consiglia la coltivazione in luogo chiuso, azzardando la collocazione in piena aria solo nel periodo più caldo dell’anno.

La caratteristica comune a tutte le specie è rappresentata dalle foglie carnose, spesso allungate e con striature più chiare rispetto al verde “di base”. La fioritura è di scarsa importanza e si manifesta con grappoli di fiori dal colore bianco o verde chiaro.

Erbe aromatiche: la santoreggia

santoreggia

La santoreggia (Satureja hortensis) è un’erba aromatica dal profumo simile a quello del timo, originaria dell’Asia sud-occidentale e del bacino del Mediterraneo. La santoreggia coltivata negli orti come aromatica è una specie annuale con fusto eretto molto ramificato, foglie lineari e fiori rosa, mentre quella selvatica, la Satureia montana, chiamata anche falso timo, è una pianta perenne cespugliosa con fiori bianchi e rosati.

La santoreggia ama le posizioni soleggiate ma può svilupparsi anche in condizioni di ombra parziale; predilige i terreni asciutti, rocciosi e sabbiosi, purché ben drenati, mentre non ama quelli ricchi di materia organica e non necessità di grandi quantità d’acqua. La specie annuale si propaga per semina in aprile, mentre quella perenne per divisione dei cespi ad inizio primavera.

La Ginestra dei carbonai

ginestra dei carbonai

Gli affezionati lettori di PolliceGreen ricorderanno senza dubbio un articolo dedicato alla Ginestra, nel quale venivano dettagliatamente indicate le cure relative alla coltivazione. Perché allora tornare sull’argomento? Perché oggi vogliamo dedicarci ad una particolare varietà di questa spettacolare pianta, ovvero il Cytisus scoparius, comunemente conosciuto come Ginestra dei carbonai.

A prima vista potrebbe essere confusa con la Ginestra comune, ma se facciamo lo sforzo di avvicinarci alla pianta, possiamo notare che il Cytisus scoparius presenta la sezione dei rami a forma pentagonale, a differenza dell’altra che invece è a sezione tondeggiante.

Appartiene alla famiglia delle Fabacee ed è originaria dell’Europa, dell’Asia minore e dell’Africa. Alle nostre latitudini è piuttosto diffusa sia nelle zone montuose che a bassa quota, rallegrando la vista nei pressi dei boschi o lungo i sentieri con il suo colore giallo intenso.

Erbe aromatiche: la maggiorana

maggiorana

La maggiorana (Origanum majorana) è un cespuglio dal profumo molto gradevole che cresce spontaneo nelle regioni mediterranee; la maggiorana appartiene alla famiglia delle Labiatae, e fisicamente si presenta ricoperta da un fitta peluria che conferisce una colorazione verde o grigiastra alle foglie, anch’esse piccole e fitte. I fiori sono di colore bianco, rosa o malva, sono riuniti in piccole spighe che sbocciano da luglio a settembre.

La maggiorana teme i ristagni idrici e quindi deve essere coltivata in terreni leggeri e ben drenati; può essere seminata in piena terra in primavera inoltrata, oppure in un semenzaio alle fine di aprile. Per favorire l’irrobustimento degli esemplari, il primo anno è opportuno tagliare le sommità fiorite.

La moltiplicazione della maggiorana, oltre che per seme, può avvenire anche per divisione dei cespi in autunno o in primavera, oppure per talea all’inizio dell’estate. Le foglie di questa pianta, sia fresche che essiccate, sono molto utilizzate in cucina per aromatizzare i piatti più disparati: dal pesce alla carne passando per uova e le insalate.

Parassiti delle piante: il ragnetto rosso

ragnetto rosso

Il ragnetto rosso è un acaro fitofago che infesta le piante ornamentali, gli ortaggi e gli alberi da frutto; a prima vista è difficile individuarlo, ma si può percepirne la presenza dai segni che presenta la pianta, ovvero una serie di ragnatele che ricoprono il lato inferiore delle foglie. Questi piccoli ragni possiedono una forma arrotondata, sono di colore rosso, e sono in grado di produrre fino a 10 generazioni all’anno.

Il ragnetto rosso si sviluppa solitamente in ambienti molto caldi e asciutti; questo acaro infesta la parte inferiore della foglia, succhiandone la linfa, e facendo apparire su di esse delle macchie giallastre; inoltre le gemme risulteranno rovinate e rosicchiate.

Cercis siliquastrum, ovvero l’Albero di Giuda

albero di giuda

Il Cercis siliquastrum è conosciuto dai più come Albero di Giuda, per via della tradizione cattolica che racconta l’impiccaggione dell’apostolo traditore tra i suoi rami. Ma questo non significa certo che sia un albero da disprezzare o che non si possa coltivare nei nostri giardini. Anzi, i suoi colori spettacolari contribuiranno a rallegrare l’ambiente circostante, offrendo uno spettacolo differente per ogni stagione.

Stiamo parlando di una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’Asia minore, che ha trovato poi larga diffusione in tutto il bacino del Mediterraneo.

E’ caratterizzato da fiori riuniti in racemi, dal colore rosso o rosa-violaceo, che fanno la loro comparsa ancor prima delle foglie. Queste ultime sono ovali o a forma di cuore e attraversate da caratteristiche nervature. I frutti invece sono rappresentati da legumi appiattiti dal colore rossiccio, che resistono sui rami per tutto l’inverno, assumendo via via una colorazione brunastra.

Lamponi, sta per arrivare il momento di piantarli

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Il lampone appartiene al genere rubus della Famiglia botanica delle Rosaceae; si tratta di una pianta da frutto originaria di Europa continentale ed Asia minore che cresce spontanea nei sottoboschi ma viene coltivata a scopi commerciali in molte parti del mondo. La specie cui facciamo riferimento in particolare è il rubus idaeus, altrimenti noto con il nome comune di lampone europeo.

I lamponi, seppure abbiano un portamento cespuglioso, non necessitano di un vero e proprio orto per essere coltivati; per crescere bene si fanno bastare un ampio vaso o una bordura a patto però di ricevere le giuste cure colturali. I periodi più indicati per la messa a dimora sono l’autunno e l’inizio della primavera; le piantine poste a dimora in gruppi in bordure devono stare ad una distanza di almeno 70 cm l’una dall’altra. Le piante di lampone si prestano anche alla creazione di siepi, in questo caso è opportuno mettere le piantine a dimora a distanza di 40-60 cm.

Piante grasse, come nutrirle e moltiplicarle

piante grasse

Negli articoli di questi giorni abbianmo abbondantemente trattato l’argomento “piante grasse”, partendo dal terreno più adatto a loro, spiegando come annaffiarle, ed in fine come prendersene cura e quando effettuarne il rinvaso.

Quest’oggi vedremo invece come nutrire al meglio le “nostre piccoline” e come ottenerne delle nuove.

Iniziamo proprio dal nutrimento più adatto:

al momento dell’impianto è bene mescolare al terriccio un po’ di concime organico in polvere, secondo le dosi indicate sulla con­fezione di ogni prodotto.

Durante il periodo vegetativo, con scaden­za mensile, è opportuno aiutare le piante con fertilizzante minerale solubile (metà dose della quantità indicata sulla confezione del prodotto) aggiunto a estratto di alghe (sem­pre in quantità dimezzata rispetto a quella indicata).

Capelvenere, la felce d’appartamento

capelvenere

L’Adiantum capillus Veneris, meglio conosciuta come Capelvenere, è una pianta che deve in suo nome alla particolare conformazione “a cascata” del suo fogliame, che ricorda vagamente la capigliatura della dea Venere. Si tratta di una felce appartenente alla famiglia delle Polipodiacee ed originaria del Brasile, che può vivere indifferentemente sia all’aperto che all’interno di un appartamento, purché se ne rispettino le esigenze primarie.

Ha foglie cuneiformi dal colore verde brillante che contrastano con il nero dei rachidi, offrendo uno spettacolo particolarmente apprezzabile per la vista.

Allo stato spontaneo cresce soprattutto in prossimità dei corsi d’acqua, trovando nell’ambiente umido l’habitat ideale per la propria vita. Come detto, però, può essere coltivato sia in casa che in giardino con dei piccoli accorgimenti legati per lo più alla collocazione ed al grado di umidità dell’aria.

La Nandina, bella in inverno e in primavera

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La nandina domestica è un arbusto sempreverde di origini cinesi appartenente alla famiglia delle Berberidaceae; è una pianta piuttosto resistente e si presta alla coltivazione in giardino dove offre uno spettacolo imperdibile per gran parte dell’anno. La nandina raggiunge infatti un’altezza abbastanza elevata (fino a 2 metri di altezza) ed è dotata di un bel fogliame variegato che diventa particolarmente appariscente in autunno quando assume una colorazione rossastra che permane fino a primavera inoltrata. Durante l’inverno invece la nandina si ricopre di bacche rosse molto decorative che fanno bella mostra di sè fino alla comparsa di deliziosi piccoli fiori bianchi a primavera.

Quanto alle cure colturali, la nandina domestica gradisce esposizioni soleggiate o in penombra ma è comunque una pianta piuttosto resistente alle basse temperature anche per periodi di tempo piuttosto lunghi. Le irrigazioni si rendono invece necessarie solo per le giovani piante e per lo più esclusivamente durante i periodi più caldi dell’anno; le piante poste a dimora già da qualche anno invece possono accontentarsi dell’acqua piovana, a meno che non vi siano lunghi periodi di siccità. In ogni caso, le innaffiature devono essere moderate ed occorre attendere che il terreno si asciughi tra un intervento e l’altro.

L’Orchidea Farfalla

orchidea farfalla

L’orchidea farfalla, il cui nome botanico è Paphiopedilum villosum, appartiene alla famiglia delle Orchidacee, ed è una pianta originaria del sud est asiatico, più precisamente dell’India settentrionale, della Birmania e della Thailandia. L’orchidea farfalla possiede foglie perenni, lunghe da 10 a 15 centimetri; questa pianta produce un unico fiore molto appariscente, con petali dai colori molto brillanti.

L’orchidea farfalla ha bisogno di molta umidità e di un substrato ricco di materia organica, e richiede molta luce ma non diretta. Come la maggior parte delle orchidee non è tanto importante l’irrigazione, quanto l’umidità ambientale, che deve essere circa del 60-70%; per ottenerla è necessario vaporizzare spesso le foglie con acqua e sistemare il vaso su uno strato di ghiaia bagnata. La pianta va comunque annaffiata una volta a settimana da ottobre a febbraio e tre volte alla settimana durante il resto dell’anno. Per stimolare la fioritura è utile tenere la pianta di notte a una temperatura inferiore a 15°C, senza tuttavia tenerla all’aperto.