Albero di Natale: come farlo durare a lungo

Ormai il Natale è passato ma non per questo dovete dimenticare l’abete che vi ha accompagnato durante queste giornate di festa, rendendo più allegra la casa grazie alle sue colorate decorazioni; per mantenere l’albero di Natale il più possibile bello e vitale, o almeno fino alla fine delle feste, dovete adottare qualche piccolo accorgimento.

Generalmente, infatti, gli alberi di Natale che adornano le nostre casa sono abeti rossi, piante tipiche delle regioni del Nord Europa che da noi si trovano allo stato spontaneo sulle Alpi; l’abete rosso è una pianta che non è adatta a vivere in giardino né può sopportare le alte temperature estive se non previe abbondanti annaffiature.

Per far durare più a lungo possibile l’abete, tenete la pianta lontano dalle fonti di calore e, nel caso in cui lo posizioniate

vicino ai termosifoni, accertatevi che essi siano spenti; esponente la pianta in piena luce, e ruotatela di un quarto ogni giorno affinché la parte rivolta verso il buio non soffra eccessivamente.

Tintura madre di carciofo per digerire i pranzi delle feste

In questi giorni di grandi abbuffate è normale che si verifichino disturbi digestivi e senso di gonfiore e di pesantezza; fortunatamente un aiuto viene dalla verdura e in particolare dal carciofo, un ortaggio che in genere viene usato in cucina per preparare squisiti contorni grazie alle sue infiorescenze commestibili. Forse, però, non tutti sanno che il carciofo è molto usato in erboristeria e in fitoterapia per le sue proprietà depurative.

Il carciofo, infatti, è un alleato della salute del fegato e delle vie biliari, ed è un ottico disintossicante e diuretico, oltre ad essere in grado di abbassare il livello di colesterolo nel sangue; proprio per questo, l’azione benefica del carciofo risulta irrinunciabile in un periodo dell’anno come quello delle feste di Natale in cui i pasti abbondanti si s

usseguono e c’è bisogno di un aiuto “verde” per liberarsi dagli eccessi. Oltretutto, l’azione depurativa del carciofo è utile anche per mantenere la pelle bella e luminosa.

In fitoterapia vengono utilizzate soprattutto le foglie e i rizomi del carciofo che, dopo l’essiccazione, vengono conservati i recipienti di vetro lontano dalle fonti di calore.

Come difendere le piante dal maltempo

Nei giorni scorsi l’Italia è stata flagellata dal maltempo, e un po’ in tutto il Paese si sono verificate nevicate e gelate; secondo le recenti previsioni, l’ondata di brutto tempo non è ancora finita e si registrano piogge in diverse regioni.

Se il maltempo provoca disagi dal punto di vista della viabilità, non dobbiamo dimenticare i danni che provoca alle coltivazioni e alle piante stesse, anche quelle che abbiamo sul terrazzo di casa, che se non vengono protette, potrebbero riportare seri danni; proprio per questo la Coldiretti ha stilato un piccolo vademecum per difendere le piante dal freddo, specie quello notturno, e dalle piogge.

Per prima cosa collocate i vasi contro il muro anziché vicino alla ringhiera, in modo da assicurargli un maggiore calore; per lo stesso sistemate i vaso a terra anziché in alto. Un’ottima protezione per il freddo di questo periodo è data d

al tessuto non tessuto, un telo traspirante che protegge le piante dalle intemperie che è facilmente reperibile nei negozi specializzati.

La storia dell'albero di Natale

La storia dell'albero di Natale

Il simbolo per eccellenza del Natale è sicuramente l’albero, e oggi, finalmente, ve lo potrete godere insieme a tutta la famiglia; ma da dove nasce la tradizione di addobbare l’abete per festeggiare il Natale? Approfittando di questo giorno, oggi, vi racconteremo la storia dell’albero di Natale.

A differenza del Presepe, che ricorda la Natività, l’albero di Natale, non ha radici prettamente cristiane, anche se rappresenta il rinnovarsi della vita, e il ciclo continuo della natura. La figura dell’abete era presente già nel Medioevo, e con il passare dei secoli è stato assimilato anche dalla religione cristiana, tanto che, anche nel luogo per eccellenza della cristianità cattolica, cioè Piazza San Pietro, svetta un grande abete decorato e illuminato.

Non si hanno molte notizie sull’abitudine di how can i get my ex girlfriend backnali-decorare-albero-natale/11391/”>addobbare l’abete in occasione delle feste di Natale, e le prime testimonianze risalgono alla Germania del XVI secolo, quando, secondo una cronaca del 1570, si iniziò a decorare l’abete con fiori di carta, datteri, noci e mele. In ogni caso è la città di Riga che si vanta di aver addobbato il primo “albero di Capodanno” nel 1510.

Risotto alle viole per un pranzo di Natale floreale

Ormai non resta che fare il conto alla rovescia per il pranzo di Natale e di Santo Stefano, quindi avrete sicuramente già deciso il menù; se però qualcosa non vi convince e siete ancora alla ricerca di un piatto sfizioso, perché non vi “buttate” sui fiori?

Ci sono, infatti, alcuni fiori che sono perfetti da usare in cucina, sia per arricchire le insalate che per insaporire zuppe e risotti; nei giorni scorsi vi abbiamo presentato il menù vegetariano per il pranzo di Natale, ma se volete proprio stupire i vostri ospiti, oltre alle verdure, provate ad offrire loro un piatto a base di fiori, come ad esempio il risotto alle viole.

La viola, nonostante possieda un aroma piuttosto intenso, è molto versatile in cucina, e può essere utilizzata sia nelle insalate che nei primi piatti, passando per i gelati; inoltre, i fiori della viola sono otti

mi fritti in pastella. La viola è un fiore che possiede diverse proprietà salutari: è diuretica, emolliente, depurativa, decongestionante ed è un buon rimedio contro l’acne, oltre ad essere utile per regolare la sudorazione ed aiutare le funzioni intestinali.

Come fare la cornucopia di Natale

Come fare la cornucopia di Natale

Mancano solo tre giorni a Natale e se siete ancora alla ricerca di un centrotavola originale, una buona idea potrebbe essere quella di realizzare una cornucopia natalizia. La cornucopia è un simbolo araldico e rappresenta abbondanza, concordia, provvidenza e felicità; la cornucopia è chiamata anche “corno dell’abbondanza”, dal latino “cornu”, cioè “corno” e “copia” ossia “abbondanza”.

Cosa serve per fare la cornucopia di Natale

Per fare la cornucopia di Natale servono i seguenti materiali:

una cornucopia vuota della dimensione preferita, dei rametti di pino, dei rami con bacche rosse, ortensie o altri fiori bianchi di seta, nastri e coccarde natalizie.

Natale 2010: gli alberi di Natale del mondo

Addobbare l’albero di Natale è sempre una festa e ogni anno si cerca di realizzare un abete più bello di quello dell’anno precedente; nell’attesa di vedere i vostri alberi di Natale nell’ambito del concorso di Pollice Green, vi presentiamo gli alberi di Natale di alcuni Paesi del mondo, tutti con un primato, o quasi.

Il primato dell’albero più costoso del mondo va all’abete che si trova ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi, e più precisamente nella hall dell’Emirates Palace; questo albero si caratterizza per essere decorato con pietre preziose: smeraldi, diamanti, zaffiri e perle per un totale di 181 pezzi preziosi e per un costo di 11 milioni di dollari.

L’albero di Natale di Abu Dhabi ha strappato il primato di albero più costoso del mondo a quello che si trova a New York presso il Rockefeller Center, la cui ricchezza consiste nell’essere decorato con 12 mila luci per un consumo di 1.297 kilowattora al giorno; anche le dimensioni sono imponenti: l’albero di New York è un abete rosso norvegese di oltre 22 metri di altezza per 12 tonnellate di peso.

Princettia, la Stella di Natale fucsia

Il rosso è il colore del Natale e questo vale anche per i fiori, non a caso la pianta di Natale per eccellenza, la Stella di Natale, è caratterizzata dalle grandi brattee rosse, ma se volete essere originali e stupire tutti, regalate una Stella di Natale rosa o fucsia.

No, non è uno scherzo né un incitamento a colorare di rosa una normale Stella di Natale, bensì l’intento di presentarvi Princettia, la Stella di Natale color fucsia, ottenuta dall’ibridazione interspecifica dell’Euphorbia pulcherrima, ossia la Stella di Natale.

Questa pianta è stata realizzata due anni fa dall’ibridatore giapponese Suntory ed è distribuita da Moerheim New Plant in collaborazione con Lazzeri, Beekenkamp, Florensis, Kientzler Jungpflanzen; nonostante il suo colore insolito, la Princettia ha riscosso un buon successo sia tra esperti che tra i compratori, convinti del valore della pianta sia per la novità del colore, sia per le sue caratteristiche colturali.

Stella di Natale: storia e leggende

Il Natale è il periodo per eccellenza delle storie e delle leggende, e a ciò non fanno eccezione neanche i fiori e le piante, soprattutto se sono quelli tipici del Natale. Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato la leggenda della Rosa di Natale, e oggi è il turno di quella legata alla pianta di Natale per eccellenza, ovvero la Stella di Natale.

La leggenda della Stella di Natale vede protagonista una bimba messicana di nome Lola, che alla Vigilia di Natale, va in Chiesa e chiede consiglio a Dio su come può dimostrare a Gesù Bambino che lo ama, dato che non ha niente da offrirgli; richiamato dalle preghiere di Lola, appare un angelo che le dice che Gesù Bambino sa che lei lo ama e che, per rendergli omaggio, sarebbe bastato qualche fiore raccolto per strada.

Lola va a cercare i fiori ma riesce a trovare solo delle erbe che, comunque, deposita davanti al Presepe; dopo qualche minuto, le erbe portate da Lola erano diventate dei bellissimi fiori rossi. Da quel giorno, in Messico, le Stelle di Natale vengono chiamate “Flores de la Noche Buena”, ossia “Fiori della Santa Notte”.

Schinus molle, ovvero il Falso pepe

Lo Schinus molle è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae, originario dell’America Meridionale, ma diffuso anche in Africa e nell’America del Nors; questo albero si caratterizza per il fusto eretto molto ramificato, per la chioma piuttosto ampia, per le foglie gradi e lunghe e, soprattutto per i fiori e i frutti.

I fiori dello Schinus molle compaiono in estate, sono di colore bianco e riuniti in pannocchie; in autunno, i fiori lasciano il posto alle piccole bacche tonde di colore rosastro, simili a quelle del pepe, tanto da far attribuire alla pianta il nome di Falso pepe.

Le bacche dello Schinus molle vengono utilizzate come spezia in cucina e sono conosciute con il nome di pepe rosa; inoltre, tutte le parti dello Schinus molle contengono un olio essenziale dall’odore simile a quello del pepe, molto usato in erboristeria.

L’orchidea Epidendrum

Tra le orchidee a fioritura invernale più decorative c’è sicuramente l’orchidea Epidendrum, un’orchidea originaria dell’America Tropicale, al cui genere appartengono circa mille specie di orchidee epifite.

Il nome Epidendrum deriva dal greco, e si compone di “epì” che significa “sopra” e da “dèndrom”, ossia “albero”, quindi “sopra all’albero”, un nome che richiama chiaramente la sua caratteristica di pianta epifita.

La specie più conosciuta del genere Epidendrum è l’Epidendrum Ibaguenses, un’orchidea nota anche con il semplice nome di Epidendro, caratterizzata da fusti alti, sottili e rampicanti, da foglie oblunghe e carnose di colore rosso, giallo e arancio, e dai fiori, che compaiono in inverno, di colore compreso tra il rosa e il lilla.

Piante di Natale: l’Erica gracilis

Tra le piante che vengono più acquistate nel mese di Dicembre c’è sicuramente l’Erica, che, grazie alla sua fioritura invernale, porta una nota di colore in giardino e proprio per questo potrebbe essere una delle piante da regalare a Natale. Se vi sembra un po’ troppo banale come pianta di Natale sappiate che la floricoltura olandese ha avuto un’ottima idea per farne un ottimo regalo floreale di Natale, utilizzando due piante della stessa specie, l’Erica gracilis, in due diverse colorazioni tipiche delle feste: il rosso e il bianco.

L’Erica gracilis è un arbusto perenne originario del Sud Africa, quindi è adatto ad un clima mite e non va esposto al gelo; i luoghi ideali nei quali porre questa specie di Erica durante l’inverno è la veranda, sotto un portico o nelle zone non riscaldate della casa, l’importante è che la temperatura non scenda sotto ai 4°C; l’Erica gracilis può essere coltivata sia in vaso che in piena terra.

Quando acquistate la pianta fate attenzione che la fioritura sia abbondante e che i fiori non siano rovinati; l’Erica gracilis è una pianta piuttosto economica: un vaso da 14 centimetri di diametro costa 7,50 euro.

Stella di Natale: attenzione alle parti tossiche

La pianta di Natale per eccellenza è senza dubbio l’Euforbia pulcherrima, meglio conosciuta con il nome di Stella di Natale, della quale ci siamo occupati tante volte qui su Pollice Green.

Pur essendo considerata la pianta di Natale per antonomasia, la Stella di Natale è originaria dell’America centrale e per questo è difficile farla adattare al nostro clima che non è certo quello del suo ambiente naturale; per fortuna, però, con qualche accorgimento, è possibile far durare la Stella di Natale anche dopo le feste.

Della Stella di Natale, la prima cosa che colpisce è sicuramente la bellezza delle sue brattee, simili a foglie color rosso intenso, ma come spesso accade, le cose belle nascondono anche dei pericoli, e la Stella di Natale non fa eccezione a questa regola. Innanzi tutto, fate attenzione la lattice che esce dalle foglie e dal fusti in quanto se entra a contatto con la pelle può provocare eritemi, prurito e bruciore, soprattutto se entra dentro agli occhi.

Piante da frutto: i lavori invernali

In inverno, durante il periodo di riposo vegetativo, il frutteto non deve essere lasciato a se stesso, bensì controllato attentamente per individuare eventuali attacchi da parte di funghi o di parassiti che trascurati potrebbero minare l’abbondanza del futuro raccolto.

Nell’operazione di controllo delle piante da frutto non devono mancare un paio di cesoie per tagliare eventuali rami spezzati o i frutti ammuffiti rimasti sull’albero che potrebbero rappresentare un facile bersaglio per i parassiti.

Tra i parassiti che più frequentemente attaccano le piante da frutto ci sono le cocciniglie, degli insetti che si nutrono di linfa e che formano delle piccole strutture attaccate ai tessuti difficili da rimuovere; se la pianta è in attività, le cocciniglie attaccano generalmente i germogli, i tessuti, le foglie e i giovani rami, mentre in inverno colpiscono tronco e rami. Le cocciniglie possono essere contrastate durante il periodo della prefioritura tramite soluzioni di olio bianco.