Piante officinali: l’Agnocasto

Tra le piante officinali, quella più “amica” delle donne è sicuramente l’agnocasto, in quanto agisce in modo benefico su molti disturbi tipici femminili, come i dolori legati al ciclo mestruale. L’agnocasto è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, ed è riconosciuta come pianta officinale fin dall’antichità, basti pensare che fu menzionata da Plinio già nel I secolo d. C.

Il nome botanico dell’agnocasto, ossia Vitex agnus castus, deriva dalla credenza che questa pianta fosse in grado di contenere la libido delle donne che l’assumevano, tanto che si riteneva che fosse d’aiuto per rispettare i voti di castità delle monache. 

Le parti utilizzate in fitoterapia dell’agnocasto sono i frutti maturi essiccati, delle drupe allungate di colore nero-rossastro che contengono quattro semi neri simili al pepe; questi semi possiedono un odore leggermente aromatico e un sapore aspro dovuto alla presenza di flavonoidi; anche le foglie essiccate sono usate in erboristeria. Per quanto riguarda i componenti, l’agnocasto contiene flavonoidi, glucosidi iridoidi, casticina, principi amari, alcaloidi e una piccola quantità di olio essenziale.

Le piante antinquinanti (seconda parte)

Qualche giorno fa vi avevamo iniziato a parlare delle piante antinquinanti, ossia di quelle piante che riescono a contenere i danni dell’inquinamento interno, provocato dalle sostanze che si trovano all’interno degli ambienti chiusi. Abbiamo visto quali sono le piante utili contro le bioemissioni e quelle consigliate contro la formaldeide, oggi vi illustreremo quali sono le altre piante antinquinanti.

Le piante contro benzene e xilene

Le piante ideali contro sostanze inquinanti come xilene e benzene, agenti prodotti da materie plastiche, vernici ed adesivi, sono: la Dracena, che è in grado di assorbire, oltre alla formaldeide, anche xilene e toluene, l’edera, efficace nei processi antinquinamento indoor anche nelle specie di piccola taglia e lo spatifillo, una pianta particolarmente indicata per assorbire l’acetone presente in detersivi e cosmetici.

Le piante antinquinanti (prima parte)

Le piante antinquinanti

Le piante da appartamento non servono solo ad abbellire la casa o a renderla più accogliente: ci sono molte piante utili ad assorbire le sostanze inquinanti che sono naturalmente presenti negli ambienti chiusi. Anche se può sembrare strano, negli ambienti chiusi, compresi quelli in cui si pensa che l’aria sia salubre, ci sono degli agenti inquinanti propri, appunto, degli spazi delimitati dalle pareti, che però, fortunatamente, alcune piante, contribuiscono a combattere.

Gli agenti inquinanti

Innanzi tutto vediamo quali sono gli agenti inquinanti più diffusi dei luoghi chiusi e ciò che li propaga. Al primo posto ci sono le bioemissioni, cioè le sostanze emesse da persone e animali domestici, come l’anidride carbonica prodotta dalla respirazione e altre sostanze volatili; poi bisogna tener presenti i prodotti usati per la pulizia della casa e quelli per l’igiene personale, in quanto entrambi possono rilasciare ammoniaca.

Fioriture invernali: la Kalanchoe manginii

Per chi ha poco spazio per tenere i vasi delle piante all’interno dell’appartamento, la soluzione migliore è data dai vasi sospesi, degli ottimi salvaspazio che, se abbinati, alle piante giuste possono dare le stesse soddisfazioni, a livello di bellezza, di un vaso tradizionale.

Una delle piante più adatte ai vasi sospesi è la Kalanchoe manginii, una pianta succulenta a fioritura invernale appartenente alla famiglia delle Crassulaceae; al genere Kalanchoe, o Calancola, appartengono circa 200 specie di piante originarie dell’Africa meridionale, d

ell’America del Sud, dell’India e della Cina.

La Kalanchoe manginii è una pianta grassa alta circa 30 centimetri che, come dicevamo, è particolarmente adatta ad essere coltivata all’interno di piccoli panieri appesi dai quali può ricadere liberamente e mostrare tutta le bellezza dei propri fiori che produce da dicembre fino a marzo. La Kalanchoe manginii si caratterizza soprattutto per i fiori di forma tubolare di colore rosso o arancione e raccolti in piccoli corimbi; le foglie sono carnose, a forma di cucchiaio e di colore verde.

Erbe medicinali: la Verga d’oro

Mai come in questo periodo in cui ci dobbiamo riprendere dagli stravizi alimentari del periodo natalizio, un aiuto per recuperare la forma può venirci dalle erbe medicinali; una di queste erbe, particolarmente utile nei processi di depurazione dell’organismo e di dimagrimento è la Solidago virgaurea, meglio conosciuta come Verga d’oro.

Questa pianta erbacea, che cresce spontanea nelle zone collinari e montane delle Alpi e degli Appennini, possiede diverse proprietà benefiche, oltre ad essere utile nei processi di dimagrimento. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorire e, a volte, anche il rizoma; i principi attivi della Verga d’oro sono sostanze mucillaginose e tanniche, oltre alle saponine, ai flavonoidi e agli oli essenziali.

Tutte queste sostanze conferiscono alla Verga d’oro delle proprietà antinfiammatorie, astringenti e anche diuretiche; proprio per questo, la Verga aurea è indicata nei trattamenti contro gli stati infiammatori dei tratti urinarihow to lose weight

rong>, ovvero per contrastare uretriti, cistiti e anche in caso di calcoli renali, in quanto i suoi principi attivi ne ostacolano la formazione.

Cucina con i fiori: il risotto ai petali di rosa

Oggi torniamo a parlare di cucina con i fiori con un piatto delicato e gustoso, ovvero il risotto ai petali di rosa. La rosa, regina indiscussa dei giardini di tutto il mondo, diventa protagonista, in questa ricetta, di un risotto dal sapore veramente particolare.

Le rose, di cui abbiamo più volte parlato qui su Pollice Green, comprendono circa 150 specie, moltissime varietà e ancora di più ibridi e coltivar. Oltre al suo uso come pianta da giardino o come fiore reciso, la rosa è molto usata anche in altri campi: i suoi petali sono estremamente versatili e vengono usati dalle aziende profumiere e cosmetiche, oltre che come pianta medicinale per le proprietà astringenti dei suoi petali, quelle sedative e calmanti dei frutti e quelle antidiarroiche delle foglie; a scopo alimentare la rosa è utilizzata per realizzare dolci, primi e secondi piatti e liquori.

Dal punto di vista della coltivazione, la rosa è una pianta che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, purché ben concimato e profondo; la cura più importante da riservare alle rose è la potatura che deve essere effettuata all’inizio della primavera o alla fine dell’estate dopo la fioritura, a seconda della specie o dell’età della pianta.

Come riciclare l’albero di Natale

Le feste di Natale sono ormai archiviate, ma non per questo bisogna dimenticarsi dell’albero di Natale che ci ha tenuto compagnia durante i giorni festivi, decorando la casa e donandoci quell’atmosfera tipicamente natalizia che sono un bell’abete addobbato può fare. Se chi aveva scelto l’albero di Natale sintetico non deve fare altro che smontarlo e riporlo nella scatola fino al prossimo Natale chi, invece, aveva scelto l’abete vero ha a disposizione diverse possibilità.

Se possedete un giardino basterà piantarlo in piena terra, proprio a questo proposito vi avevamo già spiegato come far durare a lungo l’abete dopo le feste: l’importante è che non effettuiate l’operazione di messa a dimora quando il terreno è gelato.

Se, invece, vivete in appartamento e non avete il giardino, vietato gettarlo nel cassonetto; se non potete riportarlo al garden center nel quale lo avete acquistato, molti garden center, infatti propongono questa soluzione al momento dell’acquisto, potete approfittare dei punti di raccolta per gli alberi di Natale, allestiti in molte città italiane proprio per evitare il fenomeno dell’abbandono degli abeti nei cassonetti.

Fioriture invernali: l’Albero della giada

Tra le fioriture invernali non va dimenticata una pianta grassa che assicura dei bellissimi fiori durante la stagione fredda, ovvero la Crassula ovata, una succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, che si caratterizza per la sua forma ad alberello. La Crassula ovata è originaria della sud dell’Africa e nonostante si sviluppi soprattutto nei climi aridi, può vivere benissimo anche da noi, tenendola in casa durante l’inverno e sul balcone o all’esterno in estate.

La Crassula ovata si caratterizza per i suoi fusti spessi, robusti e ramificati, per le sue foglie color verde giada, particolare che fa attribuire a questa pianta l’appellativo di albero della giada, e dai fiori che compaiono alla fine dell’inverno e che possiedono una forma a stella e sono di colore bianco o rosa.

La Crassula ovata possiede una crescita piuttosto rapida e può raggiungere anche i 100 centimetri di altezza. Molto spesso la Crassula ovata viene confusa con la Portucalaria afra, una pianta simile ma appartenente ad una specie diversa.

Le rose inglesi

Se amate le rose non potete non conoscere le rose inglesi, ovvero le rose create dall’ibridadore David Austin che da oltre 50 anni si occupa di incrociare le rose, con il risultato di ottenere delle piante molto belle e facili dal coltivare.

Le rose inglesi di David Austen sono originate dagli incroci tra le rose antiche e le rose moderne: dalle prime hanno ereditato la delicatezza e l’eleganza e dalle seconde i colori e la fioritura prolungata, con in più l’accentuata resistenza e l’alta capacità di adattamento. Generalmente, le rose inglesi possiedono una forma di rosetta o di coppa, i colori brillanti o delicatamente pastello, e un profumo molto sviluppato e allo stesso tempo non invadente.

Le circa 800 rose disponibili nel catalogo di David Austen vengono vendute a radice nuda, perché permettono di essere trasportate in modo più economico e poi perché permettono più soluzioni ai giardinieri. Le rose inglesi possono essere utilizzate nelle aiuole, per creare siepi e bordure, ma anche per coprire dei muri o dei pergolati grazie all’ampia varietà di rose inglesi rampicanti, e possono essere coltivate anche in vasi e contenitori.

Piante grasse: la Zamia furfuracea

Piante grasse, la Zamia

In genere, con il nome Zamia, siamo soliti intendere la Zamia zamioculcas, ma non dimentichiamo che il genere Zamia annovera circa 60 specie di piante succulente appartenenti alla famiglia delle Cycadaceae. Oggi vi vogliamo illustrare le caratteristiche di una pianta appartenente al genere Zamia, ovvero la Zamia furfuracea, una succulenta originaria delle zone semidesertiche del Messico, che può essere coltivata sia come pianta da interno nelle zone fredde e come pianta da esterno nelle regioni a clima mediterraneo.

La Zamia furfuracea possiede una forma particolare e si caratterizza per il fusto corto e tozzo che ha la doppia funzione di sostegno e di riserva di acqua; le foglie sono grandi e lunghe, mentre, a differenza delle piante appartenenti alla famiglia delle Cycadaceae, non possiede le spine difensive.

La Zamia furfuracea è molto apprezzata per la facilità di coltivazione e per la lunga durata, a patto di mantenerne le giuste condizioni di acqua, temperatura e terreno.

Fiori d’arancio contro lo stress

Se la ripresa lavorativa dopo lo stop delle feste natalizie è più dura del previsto e vi trovate ad affrontare un periodo di intenso stress, durante il quale stanchezza e nervosismo sono all’ordine del giorno, concedetevi una pausa rilassante a base di fiori d’arancio amaro o dolce.

I fiori d’arancio (Citrus aurantium) sono usati da sempre contro il mal di testa e per combattere l’insonnia, sia negli adulti che nei bambini e, per questo, l’ideale sarebbe assumerli nel tardo pomeriggio oppure alla sera per favorire il riposo. I fiori d’arancio contengono oli essenziali e proprietà antispasmodiche e rasserenanti che li rendono perfetti per contrastare il nervosismo e combattere dallo stress.

La rosa Charlotte

La rosa Charlotte è una rosa inglese moderna, facente parte del gruppo di rose create dall’ibridatore inglese David Austin che, a partire dagli anni Sessanta, incrociò le rose antiche con le rose moderne in modo da selezionare le migliori qualità di ambo i gruppi.

La rosa Charlotte è stata presentata al pubblico nel catalogo Austen del 1983 e si caratterizza per il sapore antico della forma e del colore del fiore; questa rosa inglese è adatta soprattutto per essere utilizzata in giardino per formare siepi basse, in quanto raggiunge un’altezza di circa 90 centimetri, oppure per realizzare delle macchie di colore intenso da accostare ad altre piante fiorite in giallo ma con diverse tonalità. La rosa Charlotte si contraddistingue per la forma a coppa, il colore giallo pastello della corolla e per il profumo di rosa tea.

La rosa Charlotte è una pianta resistente alle malattie più diffuse delle rose e ha bisogno di cure veramente minime: in inverno deve essere potata a metà della lunghezza per garantirsi un’abbondante e intensa fioritura, oltre ad assicurarle una forma compatta e un portamento eretto.

Le piante da usare come fiori recisi

Un mazzo di fiori è sempre un regalo gradito; attenzione, però a non scegliere i primi fiori che vi capitano sotto mano per scegliere il bouquet: infatti, ce ne sono alcuni più adatti di altri per comporre i mazzi di fiori recisi.

A parte fare attenzione al linguaggio dei fiori, quando decidete di acquistare dei fiori recisi, fate attenzione di scegliere quelli più adatti per questo scopo e che, quindi, durano di più.

Piante da fiori recisi

In ordine alfabetico

Astro. Esistono diversi tipi di astri ma generalmente si caratterizzano per i bellissimi fiori simili alle margherite, molto colorati; oltre che come fiori recisi, gli astri possono essere usati nelle bordure e nei giardini rocciosi.

Calla. La calla è una pianta molto diffusa sia come fiore reciso che come pianta da vaso; i fiori sono piccoli e gialli riuniti in un’infiorescenza a spata.

Come fare la scopetta scacciaguai della Befana

La scopetta scacciaguai

È vero, Natale è passato, ma ancora non sono finite le feste, c’è ancora Capodanno e la Befana, e magari, proprio in previsioni di quest’ultima festività, potete provare a realizzare la scopetta scacciaguai della Befana.

La scopetta scacciaguai è la riproduzione in miniatura della scopa di saggina, quella che usano anche le streghe per intenderci, sulla quale vola anche la Befana per portare i doni ai bambini. la tradizione prevede di appendere la scopetta scacciaguai dietro la porta di casa, oppure in cucina o sopra al caminetto all’inizio di ogni anno, per poi essere sostituita con una nuova all’inizio dell’anno successivo. La scopetta scacciaguai ha il significato simbolico di “spazzare” via i guai e di tenerli lontani, e per questo il luogo ideale nel quale posizionarla è vicino alla porta d’ingresso.

Realizzare la scopetta scacciaguai è abbastanza semplice, ed assicura un risultato finale molto decorativo; la scopetta

scacciaguai è anche una buona idea regalo se festeggiate il Capodanno a casa di amici: anche se non sono superstiziosi gradiranno sicuramente questo delizioso portafortuna realizzato con le vostre mani.